Libera il mio cuore

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17 GIUGNO 2024

LUNEDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Sappiamo bene che solo l’amore è disarmante, tuttavia viverlo non è cosi semplice come dirlo. La legge del taglione: Occhio per occhio” e “dente per dente”, regolava solo la logica dellla vendetta, in modo che non ci fosse una reazione sproporzionata.  La legge non serve a guarire il male, prova solo a contenerlo.

Gesù non indica di porgere l’altra guancia per vivere una passività nei confronti del male, ma è la reazione di un uomo libero, che intende spezzare l’intento del male per vincere con il bene. Non rispondere al male, ci insegna la libertà dalla tirannia dell’io che spesso attanaglia le nostre vite, pensando che: “io sono stato offeso e allora, io mi devo sempre difendere”.

Questa volontà di ripicca mi impedisce di aprire il cuore al perdono. Il perdono ha la potenza di liberare non solo chi ha commesso il male, ma anche e anzitutto chi lo dona, perché non si senta più ostaggio del male subito.

Non opporsi al male, significa vivere e immergersi in quell’amore di Dio che ha vinto il male, e in Cristo si è manifestato come amore per i nemici. Tale amore ci rende somiglianti a Gesù Cristo, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il suo aiuto, lasciamoci disarmare dalla sua grazia, perché il nostro cuore sperimenti la liberta del perdono donato e ricevuto, la grandezza dell’amore e che vince l’odio. Scrive D.M. Turoldo: “Amatevi, altrimenti vi distruggerete. È tutto qui il Vangelo”.

“Signore,

libera il mio cuore dall’odio, dall’egoismo,

da ogni forma che è male,

anche quando non pensavo fosse così.

Abilita il mio cuore all’amore,

esso non è un sentimento,

è un gesto continuo

che rimane fino alla fine;

fammi vivere del Tuo Vangelo,

fammi vivere del Tuo amore.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Fedeltà

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14 GIUGNO 2024

VENERDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

A prima vista il comandamento di cui parla Gesù oggi, sembra riguardare il marito e non la moglie: “Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. È sempre a partire dal cuore che si valutano le intenzioni, e quando il desiderio della fedeltà all’amore ispira i pensieri e le azioni, diventa possibile allontanarsi dal male e cercare il bene.

La fedeltà al comandamento, trova la sua realizzazione nel desiderio di fedeltà tra le due persone sposate, che si impegnano a vivere un amore trasparente, disposte alla conversione del cuore, e talvolta anche a rinunce che non tolgono nulla alla persona che le compie, anzi portano un incremento d’umano.

La fedeltà tra uomo e donna, è la stessa fedeltà di Dio con ciascuno di noi, diventa il luogo dove vivere la reciprocità, il dono di se stessi, il perdono e le differenze possono essere trasformate in nuove opportunità.

Allora togliamo ciò che ci impedisce di amare fedelmente nella verità, chiediamo l’aiuto al Signore per purificare lo sguardo, le azioni, cosi che i nostri occhi e le nostre mani diventino strumenti di bene e non di male, colmi della fedeltà di Dio e della fedeltà all’amata e all’amato.

“Signore,

purifica il mio cuore

così che sia fedele a Te.

Liberami da ogni male,

così possa compiere azioni buone,

che facciano pensare a Te,

a quell’amore che attraversa

le persone e il tempo.

Mio Dio, possano gli altri

vedere tutto l’amore che ci hai dato

e possano sentirlo dentro di sé

per sempre!”

“(Shekinaheart eremo del cuore)

Guarire il cuore

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GIOVEDÌ 13 GIUGNO 2024

SANT’ANTONIO DI PADOVA, PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

“Non uccidere”, un comandamento questo che senza ombra di dubbio, la stragrande maggioranza delle persone non ha commesso, ma Gesù dice di più, aggiunge qualcosa che riguarda tutti, invita a guardare al cuore, a quelle motivazioni che spingono a odiare l’altro, a disprezzarlo, a generare ira. Qui prendiamo consapevolezza, che dobbiamo leggere sempre con verità i sentimenti, che proviamo nei confronti degli altri. Affermava San Giovanni Paolo II: “Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell’era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell’uomo”. Quindi il problema, è guarire il cuore, perché possa vedere l’altro come mio fratello e non come nemico, perché la giustizia, non sia non trasgredire al comandamento.

Gesù infatti, capovolge questo pensiero, osiamo dire “legalista”, in quanto la giustizia non viene dalla mia osservanza, bensì da ciò che Dio fa per me, accogliendomi, amandomi quale figlio; allora ciascuno sarà giusto davanti a Dio, quando cercherà di accogliere e di perdonare l’altro come Dio accoglie e perdona, nonostante i difetti e i peccati commessi.

Chiediamo al Signore l’aiuto per imparare la sua giustizia, per avere un cuore che realmente sente verso l’altro, gli stessi sentimenti che ha Dio.

“Signore,

guarisci il mio cuore,

da quel peso

che da solo non so portare.

Curami da quelle aspettative

che mi feriscono,

donami un sguardo di cura

che non pretende.

Insegnami ad amare come Te,

per essere vita e non il suo contrario.

Dammi i Tuoi sentimenti,

tocca il mio cuore.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Compimento della legge

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12 GIUGNO 2024

MERCOLEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Il pieno compimento della legge è nell’amore  che ispira ogni azione al bene dell’uomo. La legge da sola è una lettera morta, ci suggerisce S. Paolo. Se la legge in qualche modo pone dei limiti all’agire, l’amore invece lo espande, perché quanto viene compiuto nell’amore ridona vita nuova.

Gesù dà pieno compimento della legge non eseguendo una legge, ma sigillando la nuova alleanza, offrendo se stesso con il gesto d’amore più alto: donare la propria vita per ogni persona umana.

Gesù non si preoccupa di trasgredire la legge, quando serve mettere al centro la vita e la salvezza dell’uomo, perché il compimento della legge è l’amore. L’uomo viene prima del sabato, i peccatori sono personati, gli storpi sono guariti.

L’amore dà tutto quello che ha e tutto quello che può, allora nessun gesto sarà mai troppo grande o troppo piccolo, perché il cuore ha già generato nuova vita.

Chiediamo l’aiuto al Signore, per comprendere e vivere sempre quella legge che può dare vita e partecipare cosi compimento della sua volontà di salvezza su ciascuno.

“Signore,

Tu sei venuto per me,

affinché abbia una casa dove posare il mio cuore.

Il Tuo amore è immenso,

libera il mio cuore,

risanalo da leggi sbagliate

le cui ferite porto ancora dentro

e sappia portare il Tuo amore

così da poter dire al mondo

quello che sei per me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Sacro cuore di Gesù

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VENERDÌ 07 GIUGNO 2024

SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ – SOLENNITÀ – ANNO B

Un colpo di lancia trafigge quel cuore che ci ha amati fino alla fine, ma il sacrificio di Cristo non è la fine, bensì l’inizio della vita. Sangue e acqua scaturiscono dal suo cuore, dono di salvezza, fonte viva che “zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14).

Scrive S. Bonaventura: “Tu sei vita che vivifica ogni vita, luce che illumina ogni luce”. Corriamo a questa fonte di vita e di luce con il desiderio vivo di ricevere un amore immenso, ineffabile, che plasma la nostra esistenza.

Gesù mostrando il suo cuore a Santa Margherita Maria Alacoque, le dice: “Ecco il cuore che ha tanto amato gli uomini”. Accostiamo il nostro cuore al suo, parliamo al nostro amico, al confidente, al Signore della nostra vita, a Lui possiamo dirgli tutto, senza nascondere nulla. La sua misericordia accoglie ogni nostra miseria e ci spinge a vivere per Lui, sull’esempio di una vita donata per tutti. Ogni uomo infatti, può imparare la sapienza del cuore che è amore ricevuto e donato, palpito di vita, dono di salvezza prima ancora che gli venga domandato.

Che il cuore di Cristo possa battere in ciascuno con la stessa sua forza, cosi che ogni uomo non valga per le opere che fa, ma per l’amore che vive a partire dal cuore.

“Signore,

parla al mio cuore,

rassicuralo Tu,

che nel Tuo,

c’è un posto anche per me.

Ama Tu per me e con me;

perdona ciò che io non riesco a perdonare

neanche a me stesso

e liberami dalla paura di sentirti distante,

perché Tu sei Dio,

e avrai cura di me per sempre,

ed il Tuo cuore è già casa,

dove io posso appoggiare il mio.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Io sono con voi tutti i giorni

 

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DOMENICA 26 MAGGIO 2024

SANTISSIMA TRINITÀ – SOLENNITÀ – ANNO B

“Io sono con voi tutti i giorni”, questa è la promessa di Gesù, che ci fa entrare nella solennità di oggi con il cuore pieno di gioia. La solennità della Santissima Trinità è proprio questo: percepire che Dio è con noi sempre e per farlo sceglie tre “persone”: Padre, Figlio e Spirito Santo.

Padre: perché cosa c’è più forte di questo legame? Da esso comincia tutto, quel giorno in cui Dio vide che eri cosa buona, il suo sorriso si è posato su di te.

Figlio: dove, in quello sguardo che fissando ama, ritroviamo la vita.

Spirito Santo: come si può spiegare l’amore se non con l’amore stesso? Lo Spirito ci viene in aiuto per aprire il cuore all’amore, in particolare quello di Dio. Un amore che trasforma, come il pane e il vino, l’acqua del battesimo, l’olio; per mezzo dello Spirito essi sono fonte dell’amore di Dio e mezzi per viverlo intensamente. Ecco “tre persone” per dirti “ti amo”, perché tu ti renda conto che nel cuore della Trinità hai un posto che non ti sarà mai tolto.

Non c’è peccato che ti tolga da questo, purtroppo siamo noi che ci spostiamo da Lui per timore di non essere amati, eppure Lui rimane sempre lì, fino alla fine seduto accanto, in piedi per rialzarci; Egli c’è sempre e mentre tu cerchi da un altro uno sguardo di approvazione o conforto, Lui ti dona il Suo, di cui tu non ti accorgerai. Un giorno quando penserai alla tua storia e vedrai chiaramente le tue giornate, ti verrà alla mente che l’unico a esserci sempre, era proprio Dio. Beato quel giorno in cui finalmente saprai, che non è una storia o una santa dottrina, ma realmente nel cuore di Dio c’è un posto anche per te.

“Santissima Trinità,

mi siedo qui con voi,

ma non starò fermo;

contemplo voi e aspetto,

imparo cos’è la vita,

che parte dall’amore del Padre,

dall’offerta del Figlio

e dalla consolazione e forza dello Spirito.

Mi siedo e aspetto,

di sentirmi finalmente a casa

qui con voi, nel vostro cuore,

perché la mia realtà,

è stare con voi.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Sale, sapore

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23 MAGGIO 2024

GIOVEDÌ DELLA VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Vangelo di oggi, pone la nostra attenzione su un rischio: perdere il sapore delle cose. “Ma se il sale diventa insipido, – dice Gesù – con che cosa gli darete sapore?”. Se la nostra vita è generata in una vocazione di amore, ed essa perde quel gusto, come tornerà “salata”? Dall’amore e dal perdono di Dio.

Oggi facciamo un esame di coscienza e chiediamoci: dove sto perdendo forze, sapore, motivazioni? E poi diciamolo a Colui che fissando il nostro cuore, già ci sta amando. Egli ci aiuterà a non disperderci, ma per questo dobbiamo fidarci ed affidarci.

La perdita di sapore è faticosa e dolorosa, non si hanno più forze per le azioni quotidiane, si perde vigore nelle relazioni e in alcuni casi persino il sorriso. Ora, non dobbiamo spaventarci, ma metterci di fronte a noi stessi, nella consapevolezza che la perdita di sapore è una condizione che dimostra l’esistenza del sapore stesso. Quindi se c’era tornerà quel vigore, quella forza e sarà forse meglio di prima.

Il nostro cammino non è mai da soli e ci sono tanti doni che il Signore ci ha dato per trovare sapore: l’ Eucarestia, il sacramento della riconciliazione, gesti di pace e di dono con altri; tutto questo nello scorrere del tempo, ci ridona quel gusto che potremmo aver perso.

Il Signore della vita ci custodisca sempre, così che la sua Chiesa cresca di persone semplici, in cui misericordia e miseria si incontrano, non di eroi,  ma di persone che mettono la loro vita nelle mani di Dio e ne vivono il gusto.

“Signore,

mi affido a Te,

aiutami a non perdere il sapore di cercarti,

e che non mi disperda dinanzi alle fatiche del tempo.

Dammi il gusto delle cose semplici, che fanno bene al cuore

e profumano di casa.

Signore,

Tu sei nel mio cuore sempre,

fa che sappia gustarti in ogni momento”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Ascensione del Signore

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12 MAGGIO 2024

ASCENSIONE DEL SIGNORE – SOLENNITÀ – MESSA DEL GIORNO – ANNO B

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Riceviamo oggi dalle parole di Gesù, prima di ascendere al cielo, un mandato universale: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”. Ci affida il mondo, perché anche attraverso di noi passi l’opera della sua salvezza.

Quel “Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”, come afferma S. Paolo, è sempre stato con noi, e la sua presenza continua in ciascuno e in tutti, attraverso quei gesti di amore e di misericordia, che ci hanno fatto cogliere il significato del nostro vivere: ossia, vivere da salvati e perdonati. L’ascensione di Gesù al cielo, risiede proprio in questo riportare tutta l’umanità nella gloria di Dio, che è splendore di amore.

Sant’Agostino afferma: “Cristo, infatti, pur trovandosi lassù, resta ancora con noi. E noi, similmente, pur dimorando quaggiù, siamo già con lui”. Gesù è alla destra del Padre, cioè nell’atteggiamento di Colui al quale è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra, per ottenerci la salvezza. Gesù è il Salvatore, da qui deriva la nostra speranza e la nostra fiducia, tanto che possiamo contemplarci, nel suo cielo, ovvero nel suo amore, vicini a Dio, assunti in Dio anche noi, legati a Lui come i tralci alla vite. Allora questo “sparire” di Gesù dalla vista dei suoi discepoli, non lo allontana da nessuno di loro, ma permette di coglierlo presente in tutti i cuori e in quell’amore che abbraccia l’universo, per continuare la rivelazione dell’amore del Padre.

“Signore,

fammi sentire sempre la Tua presenza.

Fammi sentire il Tuo amore elevare il mio cuore,

quando spaventato, guarda solo in basso.

Aiutami a sentire

quel cielo anche per me,

e in quella relazione tra Te e il Padre,

ci sono anche io

ed il Tuo sguardo sarà sempre rivolto a me,

per darmi pace, per donarmi sicurezza,

per dirmi che non sono solo,

perché tu sei con me, per sempre. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

Conoscere

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08 MAGGIO 2024

MERCOLEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Signore conosce molto bene le potenzialità e le debolezze di ciascuno, per questo dice ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. La conoscenza di Gesù, non si apprende una volta per tutte, si impara progressivamente da quelle parole e quei gesti che il Signore ha compiuto. Il Vangelo che meditiamo è sempre lo stesso, tuttavia la nostra comprensione avanza “di inizio in inizio, per inizi che non hanno mai fine”, afferma Gregorio di Nissa e diventa più grande, nella misura in cui sperimentiamo e viviamo, quella forza che ci apre alla rivelazione del mistero della salvezza, che è lo Spirito Santo Amore, lo Spirito di verità.

Questa “nuova” presenza di Dio in noi, diventa il nostro maestro interiore: l’amore di Dio che ci fa capire il suo stesso amore, che è stato portato fino allo scandalo della Croce. Nell’amore che da tutto se stesso, c’è sempre qualcosa di indicibile, c’è un peso specifico che capisce solo chi ama.

Lo Spirito di verità, ci guida e ci dà la forza per comprendere e testimoniare quanto abbiamo conosciuto, pur nella debolezza e nella fragilità della nostra condizione umana di poveri discepoli, ma che vogliono amare il Signore con tutto il cuore.

Preghiamo lo Spirito perché inizio, dopo inizio, ci accompagni nella conoscenza di quell’amore, che ci mette in grado di portare il peso dell’amore.

“Eterno amore di Dio,

mano che sostiene il mio cuore,

Tu, o Spirito, parla,

fammi comprendere il mio Dio.

Cosa hai da dirmi oggi?

La tua Parola è balsamo per il mio cuore,

eppure io non ti conosco, ma Tu si.

Sai di me quello che il mio cuore a volte mi nasconde

e ami tutto, persino quello che vorrei negare.

Solo questo so di Te.

Eterno amore,

corri da me, più veloce del vento,

così che sentendo il tuo amore,

respiri di Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Presenza

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07 MAGGIO 2024

MARTEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Dio si allontana per renderci ancora più vicini, sembra quasi un controsenso, eppure la nostra storia di salvezza prosegue grazie all’andarsene di Gesù: “è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi”.

Come fa questo allontanamento ad essere un bene?

Quando noi amiamo qualcuno desideriamo stargli sempre accanto, rimanergli vicino il più possibile, non essergli lontano.

L’andare di Gesù, è parte di quel mistero di salvezza che ci viene svelato nel tempo. Egli si sottrae alla visione per darci ancora di più: il Paràclito, il dono dello Spirito di Dio, una comunione di vita con il Padre, che ora inabita il cuore di ogni credente e lo rende presenza di Cristo nel mondo.

La presenza di Gesù si compie nell’invisibilità dello Spirito, ci rende persone spirituali, ovvero, persone umane che vivono una vita nuova, in ragione di quel dono dello Spirito che abbiamo ricevuto. Qui la distanza, si fa assoluta presenza nell’interiorità del nostro cuore, della nostra vita.

Lo Spirito che è creatore di vita, diventa un bene di vita per noi e per gli altri, ci spinge a vivere con lo stesso amore e con la stessa compassione, che Gesù aveva per tutte le sofferenze umane, ci fa toccare e attraversare le vicende di ogni fratello, portando la speranza del Cristo risorto. Non più un Dio che cammina solo accanto, ma che desidera viverci dentro, abitarci, in questa vita, la nostra, già salvata.

“Signore,

non allontanarti da me,

non potrei vivere.

Eppure Tu, non sei lontano

ed è il Tuo amore a dimostrarlo,

anche quando è la mia paura a parlare.

Aiutami a sentirti accanto

in quel silenzio che non è vuoto,

ma è la Tua presenza

che tende l’orecchio verso di me,

per non perderti nulla di me,

neanche un battito.”

(Shekinaheart eremo del cuore)