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Fedeltà
14 GIUGNO 2024
VENERDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
A prima vista il comandamento di cui parla Gesù oggi, sembra riguardare il marito e non la moglie: “Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. È sempre a partire dal cuore che si valutano le intenzioni, e quando il desiderio della fedeltà all’amore ispira i pensieri e le azioni, diventa possibile allontanarsi dal male e cercare il bene.
La fedeltà al comandamento, trova la sua realizzazione nel desiderio di fedeltà tra le due persone sposate, che si impegnano a vivere un amore trasparente, disposte alla conversione del cuore, e talvolta anche a rinunce che non tolgono nulla alla persona che le compie, anzi portano un incremento d’umano.
La fedeltà tra uomo e donna, è la stessa fedeltà di Dio con ciascuno di noi, diventa il luogo dove vivere la reciprocità, il dono di se stessi, il perdono e le differenze possono essere trasformate in nuove opportunità.
Allora togliamo ciò che ci impedisce di amare fedelmente nella verità, chiediamo l’aiuto al Signore per purificare lo sguardo, le azioni, cosi che i nostri occhi e le nostre mani diventino strumenti di bene e non di male, colmi della fedeltà di Dio e della fedeltà all’amata e all’amato.
“Signore,
purifica il mio cuore
così che sia fedele a Te.
Liberami da ogni male,
così possa compiere azioni buone,
che facciano pensare a Te,
a quell’amore che attraversa
le persone e il tempo.
Mio Dio, possano gli altri
vedere tutto l’amore che ci hai dato
e possano sentirlo dentro di sé
per sempre!”
“(Shekinaheart eremo del cuore)
Guarire il cuore
GIOVEDÌ 13 GIUGNO 2024
SANT’ANTONIO DI PADOVA, PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
“Non uccidere”, un comandamento questo che senza ombra di dubbio, la stragrande maggioranza delle persone non ha commesso, ma Gesù dice di più, aggiunge qualcosa che riguarda tutti, invita a guardare al cuore, a quelle motivazioni che spingono a odiare l’altro, a disprezzarlo, a generare ira. Qui prendiamo consapevolezza, che dobbiamo leggere sempre con verità i sentimenti, che proviamo nei confronti degli altri. Affermava San Giovanni Paolo II: “Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell’era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell’uomo”. Quindi il problema, è guarire il cuore, perché possa vedere l’altro come mio fratello e non come nemico, perché la giustizia, non sia non trasgredire al comandamento.
Gesù infatti, capovolge questo pensiero, osiamo dire “legalista”, in quanto la giustizia non viene dalla mia osservanza, bensì da ciò che Dio fa per me, accogliendomi, amandomi quale figlio; allora ciascuno sarà giusto davanti a Dio, quando cercherà di accogliere e di perdonare l’altro come Dio accoglie e perdona, nonostante i difetti e i peccati commessi.
Chiediamo al Signore l’aiuto per imparare la sua giustizia, per avere un cuore che realmente sente verso l’altro, gli stessi sentimenti che ha Dio.
“Signore,
guarisci il mio cuore,
da quel peso
che da solo non so portare.
Curami da quelle aspettative
che mi feriscono,
donami un sguardo di cura
che non pretende.
Insegnami ad amare come Te,
per essere vita e non il suo contrario.
Dammi i Tuoi sentimenti,
tocca il mio cuore.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Compimento della legge
12 GIUGNO 2024
MERCOLEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Il pieno compimento della legge è nell’amore che ispira ogni azione al bene dell’uomo. La legge da sola è una lettera morta, ci suggerisce S. Paolo. Se la legge in qualche modo pone dei limiti all’agire, l’amore invece lo espande, perché quanto viene compiuto nell’amore ridona vita nuova.
Gesù dà pieno compimento della legge non eseguendo una legge, ma sigillando la nuova alleanza, offrendo se stesso con il gesto d’amore più alto: donare la propria vita per ogni persona umana.
Gesù non si preoccupa di trasgredire la legge, quando serve mettere al centro la vita e la salvezza dell’uomo, perché il compimento della legge è l’amore. L’uomo viene prima del sabato, i peccatori sono personati, gli storpi sono guariti.
L’amore dà tutto quello che ha e tutto quello che può, allora nessun gesto sarà mai troppo grande o troppo piccolo, perché il cuore ha già generato nuova vita.
Chiediamo l’aiuto al Signore, per comprendere e vivere sempre quella legge che può dare vita e partecipare cosi compimento della sua volontà di salvezza su ciascuno.
“Signore,
Tu sei venuto per me,
affinché abbia una casa dove posare il mio cuore.
Il Tuo amore è immenso,
libera il mio cuore,
risanalo da leggi sbagliate
le cui ferite porto ancora dentro
e sappia portare il Tuo amore
così da poter dire al mondo
quello che sei per me.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Sacro cuore di Gesù
VENERDÌ 07 GIUGNO 2024
SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ – SOLENNITÀ – ANNO B
Un colpo di lancia trafigge quel cuore che ci ha amati fino alla fine, ma il sacrificio di Cristo non è la fine, bensì l’inizio della vita. Sangue e acqua scaturiscono dal suo cuore, dono di salvezza, fonte viva che “zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14).
Scrive S. Bonaventura: “Tu sei vita che vivifica ogni vita, luce che illumina ogni luce”. Corriamo a questa fonte di vita e di luce con il desiderio vivo di ricevere un amore immenso, ineffabile, che plasma la nostra esistenza.
Gesù mostrando il suo cuore a Santa Margherita Maria Alacoque, le dice: “Ecco il cuore che ha tanto amato gli uomini”. Accostiamo il nostro cuore al suo, parliamo al nostro amico, al confidente, al Signore della nostra vita, a Lui possiamo dirgli tutto, senza nascondere nulla. La sua misericordia accoglie ogni nostra miseria e ci spinge a vivere per Lui, sull’esempio di una vita donata per tutti. Ogni uomo infatti, può imparare la sapienza del cuore che è amore ricevuto e donato, palpito di vita, dono di salvezza prima ancora che gli venga domandato.
Che il cuore di Cristo possa battere in ciascuno con la stessa sua forza, cosi che ogni uomo non valga per le opere che fa, ma per l’amore che vive a partire dal cuore.
“Signore,
parla al mio cuore,
rassicuralo Tu,
che nel Tuo,
c’è un posto anche per me.
Ama Tu per me e con me;
perdona ciò che io non riesco a perdonare
neanche a me stesso
e liberami dalla paura di sentirti distante,
perché Tu sei Dio,
e avrai cura di me per sempre,
ed il Tuo cuore è già casa,
dove io posso appoggiare il mio.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Io sono con voi tutti i giorni
DOMENICA 26 MAGGIO 2024
SANTISSIMA TRINITÀ – SOLENNITÀ – ANNO B
“Io sono con voi tutti i giorni”, questa è la promessa di Gesù, che ci fa entrare nella solennità di oggi con il cuore pieno di gioia. La solennità della Santissima Trinità è proprio questo: percepire che Dio è con noi sempre e per farlo sceglie tre “persone”: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Padre: perché cosa c’è più forte di questo legame? Da esso comincia tutto, quel giorno in cui Dio vide che eri cosa buona, il suo sorriso si è posato su di te.
Figlio: dove, in quello sguardo che fissando ama, ritroviamo la vita.
Spirito Santo: come si può spiegare l’amore se non con l’amore stesso? Lo Spirito ci viene in aiuto per aprire il cuore all’amore, in particolare quello di Dio. Un amore che trasforma, come il pane e il vino, l’acqua del battesimo, l’olio; per mezzo dello Spirito essi sono fonte dell’amore di Dio e mezzi per viverlo intensamente. Ecco “tre persone” per dirti “ti amo”, perché tu ti renda conto che nel cuore della Trinità hai un posto che non ti sarà mai tolto.
Non c’è peccato che ti tolga da questo, purtroppo siamo noi che ci spostiamo da Lui per timore di non essere amati, eppure Lui rimane sempre lì, fino alla fine seduto accanto, in piedi per rialzarci; Egli c’è sempre e mentre tu cerchi da un altro uno sguardo di approvazione o conforto, Lui ti dona il Suo, di cui tu non ti accorgerai. Un giorno quando penserai alla tua storia e vedrai chiaramente le tue giornate, ti verrà alla mente che l’unico a esserci sempre, era proprio Dio. Beato quel giorno in cui finalmente saprai, che non è una storia o una santa dottrina, ma realmente nel cuore di Dio c’è un posto anche per te.
“Santissima Trinità,
mi siedo qui con voi,
ma non starò fermo;
contemplo voi e aspetto,
imparo cos’è la vita,
che parte dall’amore del Padre,
dall’offerta del Figlio
e dalla consolazione e forza dello Spirito.
Mi siedo e aspetto,
di sentirmi finalmente a casa
qui con voi, nel vostro cuore,
perché la mia realtà,
è stare con voi.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Sale, sapore
23 MAGGIO 2024
GIOVEDÌ DELLA VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Il Vangelo di oggi, pone la nostra attenzione su un rischio: perdere il sapore delle cose. “Ma se il sale diventa insipido, – dice Gesù – con che cosa gli darete sapore?”. Se la nostra vita è generata in una vocazione di amore, ed essa perde quel gusto, come tornerà “salata”? Dall’amore e dal perdono di Dio.
Oggi facciamo un esame di coscienza e chiediamoci: dove sto perdendo forze, sapore, motivazioni? E poi diciamolo a Colui che fissando il nostro cuore, già ci sta amando. Egli ci aiuterà a non disperderci, ma per questo dobbiamo fidarci ed affidarci.
La perdita di sapore è faticosa e dolorosa, non si hanno più forze per le azioni quotidiane, si perde vigore nelle relazioni e in alcuni casi persino il sorriso. Ora, non dobbiamo spaventarci, ma metterci di fronte a noi stessi, nella consapevolezza che la perdita di sapore è una condizione che dimostra l’esistenza del sapore stesso. Quindi se c’era tornerà quel vigore, quella forza e sarà forse meglio di prima.
Il nostro cammino non è mai da soli e ci sono tanti doni che il Signore ci ha dato per trovare sapore: l’ Eucarestia, il sacramento della riconciliazione, gesti di pace e di dono con altri; tutto questo nello scorrere del tempo, ci ridona quel gusto che potremmo aver perso.
Il Signore della vita ci custodisca sempre, così che la sua Chiesa cresca di persone semplici, in cui misericordia e miseria si incontrano, non di eroi, ma di persone che mettono la loro vita nelle mani di Dio e ne vivono il gusto.
“Signore,
mi affido a Te,
aiutami a non perdere il sapore di cercarti,
e che non mi disperda dinanzi alle fatiche del tempo.
Dammi il gusto delle cose semplici, che fanno bene al cuore
e profumano di casa.
Signore,
Tu sei nel mio cuore sempre,
fa che sappia gustarti in ogni momento”.
(Shekinaheart eremo del cuore)
Ascensione del Signore