Dio dei vivi e non dei morti

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05 GIUGNO 2024

SAN BONIFACIO, VESCOVO E MARTIRE – MEMORIA

Dio, è il Dio dei vivi. Queste parole diano consolazione, quando al nostro dolore cerchiamo una discendenza, al punto che partendo dall’origine, ci troviamo a cercare vita altrove e in diversi modi differenti.

Oggi il Signore chiarisce un punto: Dio è dei vivi, non dei morti. È tempo di lasciare che sia la vita a scorrere nelle nostre vene e non tutti quei pensieri inutili, che si annidano nella mente e che cercano una discendenza.

Abbiamo fede in Lui, le cose non sono come le aspettiamo; siamo dinanzi al Dio della storia, e la nostra vita è nel pensiero di Dio, ci ama sempre.

Sia la certezza del Suo amore la vera vita.

“Tu Dio mio

fammi sentire la certezza

del Tuo amore.

A tutti quei pensieri

dona un freno;

risplenda nello spazio della mia mente,

che Tu ci sei per me,

sei la mia vita ora e da sempre.

“Ora”, perché lo riconosco

e “da sempre”, perché in ogni momento,

Tu sei con me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Sabato santo

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30 MARZO 2024

SABATO SANTO

Accompagnamo Gesù in queste ore buie, ma il nostro cuore sa che stanno attendendo la luce,

Stasera le campane torneranno a suonare a festa, la gioia, il canto del gloria e dell’alleluia si faranno spazio, perché Cristo è risorto!

Ora però siamo chiamati al silenzio, sono ore intense, il Signore è morto, l’hanno deposto dalla croce; è sceso sulla terra il silenzio e la paura,

È qui, in quei tuoi silenzi, dove spaventato gridi: “dove sei Signore?” Sono qui, in silenzio rispettoso del tuo dolore, ti sono accanto e lo porto con te. Risorgiamo dall’idea che Dio è lontano. Risorgiamo con Lui, però prima, rimaniamo anche noi in silenzio, così da sentire il respiro di Dio.

“Signore,

Ti accompagno con silenzio.

Tacete frastuoni assordanti nel cuore!

Ogni rumore si spenga.

Sono ore delicate,

è un silenzio di attesa.

Sono qui e Tu, dove risorgerai?

Apri il sepolcro della mia esistenza,

elimina quello che fa male,

oggi in questo silenzio sento la Tua presenza,

io e Te risorgeremo da lì.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

L’ora

l'ora

15 MARZO 2024

VENERDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA

 

“Non era ancora giunta la sua ora.” E Gesù continua ad insegnare nel tempio, a dare testimonianza del Padre che lo ha mandato nel mondo affinché tutti siano resi partecipi della sua gloria. 

Il Padre non ci perde mai di vista, siamo sempre sotto il suo sguardo; ogni nostro gioire e soffrire e ben noto a Dio, così come lui gioisce e soffre con noi. 

Per ogni cosa c’è il suo momento, ci insegna la sapienza di Dio, e il Signore ci accompagna fino a quando quel tempo sia maturo. Nulla succede a caso, cosi la nostra vita si compie con un disegno preciso. 

Gesù ci svela il mistero della sua vita, che parte da una pienezza del tempo e arriva all’attesa di un’ora, quella del compimento della sua missione. L’ora dell’amore, che dopo aver amato tutti e tutto, arriva “sino alla fine”, al dono supremo della sua vita innalzata sulla croce. Una “scommessa sull’amore” che accoglie tutti, perfino i nemici. 

Tante volte avevano tentato di catturare Gesù, ma ciò non avviene fino al tempo che il Padre ha predisposto, quel tempo, dove manifestare il vero senso della sua esistenza, la sua vera identità, quel mistero di morte e di gloria, di amore e di salvezza. 

In quell’ora di Gesù siamo tutti sostenuti e amati, da lì possiamo trarre forza per affrontare le nostre difficoltà, gli scoraggiamenti, le delusioni, le ingiustizie subite, perché anche se provati e feriti, non saremo mai perduti, ne mai abbandonati, ma solo e sempre figli eternamente salvati.

 

“Signore,

nella Tua ora c’è anche la mia,

l’ora in cui a volte 

l’affanno e la solitudine, 

prendono il sopravvento.

L’ ora più dura per Te, 

è l’ora del mio amore più grande,

e allora sì, posso credere 

che in ogni mia ora più faticosa, quello stesso amore più grande 

verrà ad abbracciami,

verrà a consolare, quell’ora, la mia.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

“Non è ancora giunta la sua ora”

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24 MARZO 2023

VENERDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Sap 2,1a.12–22

Salmo: Sal 33 (34)

Vangelo: Gv 7,1-2.10.25-30

Le ostilità verso Gesù si fanno sempre più aspre tanto che vogliono arrestarlo, ma “non è ancora giunta la sua ora”, ovvero quel momento fissato dal Padre per il compimento dell’opera di salvezza.

Gesù resta in balìa del giudizio delle persone e della loro ira. Attenderà la Pasqua, la grande ora nella storia del mondo, l’ora della redenzione, dove consegnerà la sua vita e il tempo sarà compiuto.

È questa l’ora dell’amore, un dono supremo, un sacrificio grande e perfetto, più di così non avrebbe potuto amarci!

Tutta l’umanità è salvata. La nostra vita spirituale, progredisce a partire dalla scoperta di essere già dei salvati, da ora e per tutto il nostro futuro. Non abbiamo fatto nulla per meritarcelo, è tutto puro dono di grazia.

O meravigliosa grazia! Ci fa ricevere il bene da Dio, la misericordia, la sua pace, la sua Presenza. La grazia ci fa avere la promessa, che Dio non ci lascerà mai.

Nulla succede invano, e nessuna situazione in cui l’essere umano si trova immerso, è completamente refrattaria all’amore. Il Signore viene incontro a tutti, nessuna vita è sbagliata, Gesù ama e si dona. Il nostro futuro allora, è vivere da salvati, perché pensati dall’eternità nel disegno di amore di Dio; pensati in quell’ora di Gesù dove tutto si è compiuto per noi.

“Per me, Signore,

hai offerto la tua vita.

Per me, Signore hai sofferto,

così che fossi salvato una volta per tutte,

nonostante continui a inciampare.

Per Te, sono qui

ai piedi di quella croce che è la nostra,

dove Tu innalzato,

distendi le tue braccia e chini il capo verso di me.

Io ti affido il mio cuore, crocifisso dai dolori della vita,

ma con tanta voglia di riscatto,

di staccarmi da quella croce e andare via.

Una croce che Tu hai accettato, affinché io potessi andare

e vivere una vita da salvato,

con i segni di un amore che mai finirà,

perché è una vita sotto il segno della croce.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

“erano circa le quattro del pomeriggio”

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MERCOLEDÌ FERIA PROPRIA DEL 4 GENNAIO

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Gv 3,7-10

Salmo: Sal 97 (98)

Vangelo: Gv 1,35-42

Comincia tutto da uno sguardo e poi una domanda: Che cosa cercate? La risposta è carica di significato: sapere dove Gesù dimora per abitare con Lui. Nel testo è persino riportato un dato in grado di farci intendere, quanto questo racconto sia stato importante: “erano circa le quattro del pomeriggio”.

Siamo dinanzi ad un incontro significativo. Capita anche a noi di ripensare ad un avvenimento che ci resta nel cuore e di ricordare quasi ogni minimo dettaglio, ecco il perché dell’ora; qui non si sta raccontando un momento a caso, ma una vera e propria storia d’amore tra Dio e l’uomo!

Dio ci ama, l’Amore invade le pagine che stiamo leggendo, Egli ci insegna ad amare e ci fa capire quanto siamo importanti per Lui, è il Vangelo di un incontro, viviamolo, facciamoci prendere il cuore e l’anima, lasciamoci amare da Dio per dimorare nel Suo cuore e rimanere con Lui.

Da quell’ “ora”

 

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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE 2022

BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Eb 5,7-9

Salmo: Sal 30 (31)

Vangelo: Gv 19,25-27

 

Da quell'”ora” siamo chiamati ad accogliere l’invito, a riconoscere Maria come nostra Madre. L'”ora” di Gesù, segna un legame importante di figliolanza e ci dona la certezza che come la Madre stette presso la croce di Suo Figlio, così farà anche con noi.

La maternità di Maria non si esaurisce con Gesù, anzi partendo da Lui si estende a tutta l’umanità, quel Si dell’Annunciazione non era solo per un figlio ma per tutti noi, affinché nessuno su questa terra potesse sentirsi orfano.

Maria ha visto cresce suo Figlio e di Lui ha custodito il cammino, così fa con noi, ci è accanto e nel silenzio orante, affida ogni suo figlio a Dio.

Ella sta presso le nostre croci, ci guarda ed ama e seppur non ci possa stringere tra le sue braccia, stringe il Suo cuore accanto al nostro per farci sentire conforto, fiducia e forza.

Confida in Maria tu che leggi, affida il tuo cuore alla mamma delle mamme, e scopri con me cosa vuol dire essere figli: segno di un amore che durerà per sempre, perché come non si può spegnere il sole, la luna o le stelle, l’amore di Maria non finirà mai in qualunque ora del giorno o della notte.

“Maria,

quanto grande è il tuo cuore

e il tuo dolore.

I tuoi occhi hanno visto meraviglie e pianto

e ora sei con noi presso le nostre croci,

dove a volte è difficile credere che ci sia qualcuno.

Gesù lo sapeva

e nella Sua ora, ci ha affidato a Te,

per dare luce alla nostra.

Non voglio chiederti nulla,

perché tu sai cosa c’è nelle mie lacrime,

sono tuo figlio,

e tu sei mia Madre

e questo legame è già abbastanza”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)