Vivere di Misericordia

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18 GIUGNO 2024

MARTEDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Il Vangelo di oggi è una parola molto chiara, che non avrebbe neppure bisogno di un commento, ma soltanto di essere ascoltata, meditata, perché si cali nel profondo del cuore, per cambiarlo dal di dentro, per renderlo uguale al cuore di Cristo. Una parola da pregare, per entrare in quella logica d’amore che cambia il nostro agire.

Per Dio ogni uomo è un figlio amato anche se gli è nemico. Il sacrificio di Cristo è stato proprio questo: mostrare l’amore infinito del Padre per tutti gli esseri umani.

Dio non ha nemici, ma figli. Così amare il nemico, diventa amare lo stesso tuo fratello amato dal Padre.

Eppure molte volte abbiamo sperimentato di avere dei nemici, di non riuscire ad amarli e addirittura di fare fatica ad amare noi stessi.

Come fare? Contempliamo quel Dio in croce che dà la vita per i suoi nemici, contempliamo l’essenza di Dio: gratuità d’amore assoluta, Spirito che dà vita, la sua vita anche per me. Cosi la perfezione dell’amore ad immagine di Dio, per noi, non è fare tutto perfetto, perché non ne siamo capaci, bensì è vivere di misericordia e nella misericordia: amore che parte dal cuore per ogni fratello, me compreso.

“Signore,

aiutami a contemplare

il Tuo sguardo di misericordia

perché sappia amare anch’io.

Sostieni i miei passi,

e guidami alla ricerca della pace,

affinché ogni fratello

si senta a casa

con me e Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Vi lascio la pace

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30 APRILE 2024

MARTEDÌ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

“Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. La pace che Gesù ci da non è come quella degli equilibri del mondo, assenza di guerra, buoni accordi di intenti e neppure di un quieto vivere, di una calma diffusa e riposante o di una buona sistemazione per vivere. La pace che Gesù da ai suoi discepoli

deriva da un amore più grande di tutto, infatti scrive Giovanni: lo stesso giorno della risurrezione Gesù saluta i suoi discepoli dicendo: Pace a voi! E mostrando le ferite della croce, il Risorto sigilla una pace che solo Lui può dare, perché il nostro cuore non abbia più paura. Gesù ci vuole rassicurare: la sua pace è la sua costante e perenne presenza, che nessuno può toglierci.

Tante possono essere le situazioni per cui abbiamo paura: per gli altri, per noi; il nostro cuore è inquieto e spaventato, ma Lui conosce già tutto ha vissuto: incomprensioni, offese, minacce, percosse, fino alla morte. Cristo è risorto, ha vinto tutte le paure dell’uomo, anche quella più grave: la morte. La sua pace scende nel nostro cuore per darci una stabilità di vita, non più sballottati dai turbamenti, ma fiduciosi nella sua presenza.

Fa sempre bene, quando abbiamo bisogno di ritrovare la pace del cuore, rileggerci queste parole di Santa Teresa d’Avila: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi; tutto passa, Dio non cambia; la pazienza ottiene tutto; a chi ha Dio nulla gli manca. Solo Dio basta”.

“Signore,

la Tua pace scenda su di noi,

come una goccia di acqua nel deserto,

cosi che quelle crepe

siano segno del Tuo passaggio,

come le Tue ferite del mio.

Perdonami per il male che ho fatto,

quando alla mia fragile fede

ha prevalso il panico alla pace.

Perdonami e guariscimi,

cosi che non mi manchi nulla,

perché saprò che

Tu sei con me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Sono proprio io

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14 APRILE 2024

III DOMENICA DI PASQUA – ANNO B

“Sono proprio io”.

Gesù afferma la verità di sé stesso: è Lui che è morto ed è risorto, è Lui che ci ha liberato dai nostri peccati, è Lui in mezzo a noi a portare la pace.

Il nostro animo non dev’essere più turbato, il nostro cuore ora può rassicurarsi perché il Signore non ci ha abbandonato, è nel mezzo di ogni vita che vuole accoglierlo con cuore sincero.

Affidiamo a Lui il nostro cuore, ogni tempesta e sentiamo per noi queste parole: “pace a voi”. Pace a te, che in queste parole cerchi speranza, pace a te, le cui forze sono allo stremo. Egli è con te e ti porta la pace, affinché tu non ti senta mai solo e possa sentire la mano di Dio in ogni tuo passo.

“Signore,

“sono proprio io”,

uso le Tue parole per dirti la verità di Te:

ho bisogno di pace,

ho bisogno di forza.

Eccomi,

come i discepoli ho bisogno di una parola di speranza.

Mi abbandono a Te, come un figlio.

Tienimi per mano,

affinché nel sentirti provi coraggio.

Fa che la pace e la gioia

non siano solo per me,

ma che tutti,

tutti possano sentirti accanto

in ogni loro passo.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Pace e speranza

pace e speranza

 

16 DICEMBRE 2023

SABATO DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO

“Il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».

Parole tristi quelle del Vangelo di oggi, non hanno apparentemente il sapore del Natale, poiché pensare al Natale ci fa venire in mente la gioia, la festa e qui si parla di sofferenza.

Come leggere questo brano a due passi dal Natale?

Ci troviamo alla soglia del Natale, ma siamo coscienti di molte situazioni difficili, di fatica, non tutti sono felici, molte persone sono sole, ammalate, in guerra, nella fame, e la lista purtroppo dovrebbe continuare. Eppure oggi, il Signore guarda con amore a tali situazioni; nasce per tutti, non dimentica nessuno, e guarda in modo particolare a tutti coloro che si trovano in difficoltà, per riportare nel cuore la speranza, per cardiovertire i cuori, per donare pace anche lì dove non ce n’è.

Spesso vi sono situazioni che non diciamo neanche a Dio, troppo difficili, lontane, pesanti, eppure, Egli che è nostro Padre é venuto a mettere pace proprio lì. E perché tu non ti senta in soggezione dinanzi a Lui si fa bambino, semplice, il cui volto esprime fiducia. Quel bambino però è il Figlio di Dio, non un infante qualunque, ha un cuore generoso, sorride, piange, ma soprattutto ha dentro di se tutto il grido dell’umanità.

 Dio suo Padre e nostro l’ha fatto così, portatore di tutto il grido di tutta l’umanità, e in quel grido ci siamo anche noi; sentiamoci accolti abbracciati a due passi dal natale, perché le braccia di Dio ci avvolgono e soprattutto il Suo cuore è con il nostro.

“Signore,

al Tuo cuore affido il mio.

Tu dolce bambino

uomo e Dio, ti affido la mia storia,

la conosci già, è Tua.

La metto nelle Tue mani,

affinché Tu possa farne un segno per il mondo

del Tuo passaggio,

della Tua mano.

Fa che nel mio camminare ti riconosca

e stia con Te per sempre

e il mio cuore senta rinascere pace e speranza”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

“Come mai questo tempo non sapete valutarlo?”

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27 OTTOBRE 2023

VENERDÌ DELLA XXIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Rm 7,18-25a

Salmo: Dal Sal 118 (119)

Vangelo: Lc 12,54-59

“Come mai questo tempo non sapete valutarlo?” Un tempo invalutabile, poiché non corrisponde alle categorie umane. Un tempo eterno, dove la Misericordia di Dio è entrata per non andarsene più, per rimanere ed essere casa per tutti. Un tempo in cui la difesa non è più nostra, ma è diventato Dio nostra difesa. E se per ciascun uomo e donna della storia, i segni del cielo sono diventati chiari per comprendere lo scirocco o la pioggia, i segni di Dio un po’ meno.

Perché questo? Perché in noi viviamo la stessa condizione di San Paolo  esposta nella prima lettura: nel cuore il bene, la consapevolezza di ciò che è bene, ma anche il male che purtroppo non volendo si fa. Impegnati nella propria difesa, spesso il bene si confonde con il male, ed ogni più bella intenzione cade.

Come leggere? Con gli occhi dell’amore, ma non il nostro, quello che Dio ci ha insegnato.

Il Signore oggi ci aiuta a far nostra questa consapevolezza: che il vero segno di questo tempo è rendersi conto di ciò che facciamo, bene e male, per metterlo nel Suo cuore così che sia accolto nella Sua misericordia.

L’uomo può fare molto male, come però è capace di fare del bene. L’uomo è capace di Dio; l’uomo generato nel Suo amore ha una bussola nel cuore: Dio stesso.

Oggi in questa giornata di preghiera per la pace, affidiamo le guerre, tutte quelle sofferenze e divisioni presenti nelle nostre case, affinché nel Suo cuore possano trovare purificazione e si possa ricominciare a vivere da veri esseri umani.

“Come mai questo tempo non sapete valutarlo?” Il Signore ci aiuti a non distogliere mai lo sguardo da Lui, ma a tenerlo ben fisso su quell’amore infinito che ci attraversa, affinché ogni nostro gesto cominci e conduca a Lui, solchi i confini dell’odio e della violenza ed edifichi una pace, anzitutto a partire da noi.

“Signore,

donami un cuore capace di amare.

Un cuore che sappia vederti

e vedendoti sappia camminare.

Quanta strada da compiere,

quanta fatica da superare.

Eppure nel mio cuore c’è un fuoco dentro,

che vuole rimanere acceso:

È il tuo amore che ha preso il mio cuore.

Sei Tu che sussurri al mio cuore.

Fa che le tue parole

conducano a gesti di bene

e nella Tua misericordia,

affido me stesso ed il mondo intero”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

Pace in questa casa

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MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE 2023

SAN LUCA, EVANGELISTA – FESTA

Mai come in questi giorni tali parole risuonano piu accorate. Pace sia l’incipit che parte dal nostro cuore. La pace dono di Cristo e della sua salvezza, che noi siamo chiamati a trasmettere, a dare forma con gesti concreti, con parole buone, con perdoni chiesti e donati, con fiducia concessa di nuovo, con accoglienza e benevolenza, con pazienza e misericordia.

Pace in questa casa che é prima di tutto il nostro cuore, dove a volte facciamo fatica ad essere riconciliati con noi stessi, eppure è lì che Dio scende, nella profondità delle nostre debolezze, per riportarci alla consapevolezze di essere stati chiamati da sempre con il nome di figli suoi, figli della sua pace per tutti i nostri fratelli.

Il Signore invia i suoi discepoi a due a due perché la testimonianza sia credibile. Cosi come la pace dono e compito non si può vivere da soli, chiediamo e invochiamo pace per tutti i popoli, pace in tutti i cuori.

“Fammi entrare Signore nella Tua casa

per vivere in pace.

Insegnami a camminare accanto a Te,

per essere uno strumento di pace e non di guerra.

Donami un cuore generoso

che sappia dare spazioalla gente

e trovi in me, segni del Tuo passaggio.

Una cosa sola ti chiedo: insegnaci la pace,

insegnaci a parlare bene tra noi,

insegnaci gesti di bene

e perdonaci il dolore provocato al fratello

che abbiamo accanto,

poiché avremmo potuto fare diverso.

Sia il tuo perdono il primo segno di pace

per cui ricominciare tutti a camminare”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Dare in elemosina e… pregare per la pace!

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2023

SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA, VESCOVO E MARTIRE – MEMORIA

Prima lettura: Rm 1,16-25

Salmo: Dal Sal 18 (19)

Vangelo: Lc 11,37-41

“Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro”. Cosa vi era dentro? Gesù parla di avidità e cattiveria. L’invito è darlo in elemosina, offrire quella parte a Dio che in verità preferiamo tenere e nascondere. Offrirla perché venga bruciata e purificata, offrirla perché come ogni dono, non torni più indietro. E se anche sembra paradossale offrire un interno da curare, il nostro cuore deve pensare che Gesù è venuto proprio per questo: per perdonare e guarire non solo le malattie fisiche, ma quelle dell’anima che logorano dentro.

Affidiamo a Lui il nostro cuore ed in questo giorno di digiuno e offerta preghiamo per la pace, una pace che deve partire dal nostro cuore e diffondersi. Pace per tutti, pace dentro di noi. Pace perché non ne possiamo più della morte; abbiamo bisogno di credere nell’essere umano e non averne paura. Pace perché ogni cuore finalmente possa farne esperienza e non uccida più la vita e non sia più la morte un “lieto messaggio”.

Affidiamo a Dio tutto e seminiamo la pace attorno a noi. Seminiamo la pace e diffondiamo il bene, sia il nostro interno ora purificato a irradiarsi all’esterno.

“Signore guarisci il mio cuore.

Ti chiedo la pace,

a partire dal mio cuore e che si diffonda.

Come un tarlo la rabbia e il dolore vedo implodere nei cuori,

conservaci nel Tuo cuore,

portaci a casa,

all’interno protetti dai rumori d’intorno,

amati, perdonati nel nostro peccato.

Aiutaci a risorgere, a rialzarci,

per prendere in mano non più armi,

ma mani e

chiedere pace assieme a Te.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Nuova pace

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17 LUGLIO 2023

LUNEDÌ DELLA XV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Prima lettura: Es 1,8-14.22

Salmo: Dal Sal 123 (124)

Vangelo:Mt 10,34-11.1

Il Vangelo di oggi ci sembra un po’ insolito. Gesù dice di non essere venuto a portare pace, ma una spada. Che succede? Come mai è possibile che il Signore dica queste parole? Come interpretarle?

Gesù non è venuto a darci inquietudine, anzi Lui si è caricato tutti i nostri peccati e dei pesi ad essi correlati.

Con il Suo perdono ha tagliato quella separazione che ci divideva con Dio, ha tagliato quel pensiero che Dio, è un Dio che punisce, quella malsana idea che la malattia era una punizione divina. Egli ha tagliato questi pensieri e ha portato una nuova pace.

La vera pace di Gesù, non è più quella che finora avevamo vissuto temendo Dio, ora la vera pace deriva da quella spada che a Maria ha trafitto l’anima, come dirà Simeone, perché Suo figlio morirà per dimostrarci cos’è la vera pace e qual’è il volto di Dio: Misericordia. Questa arriva all’estremo quasi a dire: sei così speciale, ti amo così tanto, figlio mio, che ti perdono tutto e prendo io per te, la tua zavorra, affinché tu possa vivere. Torna a casa, non preoccuparti, ti amo e per questo muoio per te.

Allora anche noi dovremmo avere il coraggio di tagliare con certi pensieri, di chiedere al Signore di purificare il nostro cuore da tutto ciò che ferisce e divide.

Siamo portatori di una nuova pace, che anzitutto è dentro il nostro cuore perché Egli abita in noi. Lasciamo sia Dio a parlare, fidiamoci del Suo amore e diventiamo anche noi creature nuove, in grado di gesti che sanno tagliare il male per il bene, gesti di carità più forti di ogni forma di odio o rivalsa.

Sia, Lui a guidare i nostri passi ora e sempre, ed ogni qualvolta ci mancano le forze per perdonare o amare, chiediamole a Lui Egli non mancherà.

“Signore,

fa che un giorno

anche io abbia uno sguardo di pace,

in grado di amare nel profondo,

come Te,

che nonostante il dolore,

hai fatto di più.

Vorrei esserne capace anche io,

ma non ce la faccio,

eppure mi chiedi questo

e questo mi fa pensare che un giorno avverrà.

Sarò capace di amare come ami tu,

diventerò portatore di bene

e se anche ci dovessi mettere una vita

stammi accanto ed insegnami

io sto qui e ti ascolterò.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

La Sua pace

la sua pace

09 MAGGIO 2023

MARTEDÌ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 14,19-28

Salmo: Sal 144 (145)

Vangelo: Gv 14,27-31a

Siamo vicini ai giorni della passione, e le parole che Gesù dice ai suoi discepoli, non sono per loro facilmente comprensibili. Per comprendere e vivere quegli eventi hanno bisogno di un aiuto, un dono, non oggetto di scambio, che non si compra e non si vende: la pace di Cristo.

Gesù comunica la sua pace ai discepoli, perché vuole rassicurare i loro cuori dai turbamenti che li assalgono.

il  dono  della  pace  di  Cristo  è  ciò  che  deve  far  scomparire  ogni  paura,  ogni  timore:  «Non sia  turbato  il  vostro  cuore  e  non  abbia  timore». Ovvero restati saldi, siate forti, non fatevi spaventare dagli eventi, non fatevi prendere da quella agitazione emotiva che nasce da  situazioni impreviste, che non si sa come gestire. Non permettete alle tempeste della vita di togliervi la pace e di soffocare la speranza.

Restare radicati nell’amore del Padre come Gesù ha fatto, ci fa recuperare il baricentro della nostra umanità, il punto dove raccogliere quei pensieri che ci turbano la mente e il cuore. Non possiamo evitare tutte le tempeste, ma la pace che Gesù dona frutto del suo grande amore in comunione con il Padre, ci permette di attraversarle.

“Signore,

dona pace al mio cuore,

liberalo dalle paure.

Tu sei la mia forza,

il mio rifugio,

fa che senta la Tua pace su di me.

Possa io attraversare ogni istante della mia vita,

consapevole della Tua presenza

e sia cosi non solo per me, ma per tutti,

cosi che ciascuno trovi in Te

la sua pace.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Pace

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13 APRILE 2023

GIOVEDÌ FRA L’OTTAVA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 3,11-26

Salmo: Sal 8

Vangelo: Lc 24,35-48

In questa ottava di Pasqua continuiamo a sentire forte e vivere l’annuncio della risurrezione di Gesù.

“Pace a voi” è il saluto che ci dona Gesù, perché il nostro cuore possa dimorare in quella vita nuova frutto della risurrezione, che abbatte ogni limite umano, avvolge di misericordia il peccato e annuncia la possibilità di vivere sempre da redenti.

Veramente questo è il giorno che il Signore ha fatto per noi, dove salvati dall’amore cantiamo un canto nuovo, poiché la gioia e la pace di Cristo ci travolgono. Non abbiamo paura. Non sia turbato il nostro cuore, il Signore della vita ha avvolto tutte le nostre morti. Cio che è avvolto dall’amore è strappato alla morte. Cosi ogni volta che il nostro cuore vive la paura, possiamo ricordarci di questa certezza e attingere forza.

Gesù non è un fantasma, è il risorto che mangia con noi, che ci invita alla sua tavola, che condivide tutto se stesso e ci chiama ad essere testimoni, a vivere la comunione con Lui e con i fratelli, dicendo a tutti che il suo amore trasforma, ama e perdona sempre, ciascuno può vivere una vita nuova da risortio e sperimentare la sua pace.

Allora, lasciamo che il nostro cuore si abbandoni, viva la pace di Cristo, essa è la pace ché non è stata esonerata dalla sofferenza, ha condiviso il dolore, eppure c’è sempre stata. Sia cosi anche per noi: quando nella fatica ci sentiamo soli e non sappiamo come fare, ascoltiamo nel profondo del nostro cuore quella voce di Dio che ci dice: pace, poiché io sono con te e non ti abbandonerò mai, per te ho dato la mia vita e tu affidami il tuo cuore.