Alza il capo

 

alza il capo

 

28 SETTEMBRE 2022

MERCOLEDÌ DELLA XXVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gb 9,1-12.14-16

Salmo: Sal 87 (88)

Vangelo: Lc 9,57-62

 

Seguire Gesù, è seguire un uomo che non ha dove posare il capo, il quale non si preoccupa per sé stesso, ma per noi. Egli rinuncia alle Sue sicurezze, ci fa dono della Sua vita, affinché fosse Lui il luogo dove poter posare il cuore.

Quante volte ci può essere capitato di sentirci soli, smarriti, con il rischio di cercare un rifugio in altro: persone, cose. Persino la vergogna dei nostri sbagli ci butta giù, abbassiamo la testa quasi a voler sparire. Eppure nonostante tutto, c’è un Amore più grande capace di rialzarci, è un amore che ci viene a cercare, esso non ha tempo di posare il capo, perché non può riposare sapendo i Suoi figli in quella condizione. Si mette in viaggio, affinché il nostro cuore si rassicuri e capisca che seguire Gesù, è imparare a vivere con la testa sul collo, non “penzolante”, e questo modo di vivere viene dalla certezza del Suo amore.

Egli che per primo non ha saputo dove posare il capo, ha fatto di Lui il luogo dove posando il cuore, la nostra testa non potesse cedere, e levata in alto respiri l’aria fresca di ogni nuovo giorno, in cui nonostante la fatica si riconoscesse amata da Dio, una creatura piena di dignità.

“Alza il capo,

eleva la testa,

Dio ti ha guardato con Misericordia,

ti ha rialzato da ogni tuo abisso,

affinché ogni cuore smarrito

avesse una casa,

un luogo dove poter ricominciare

a testa alta”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

La nostra casa, il nostro rifugio

 

la nostra casa, il nostro rifugio 1

 

DOMENICA 26 GIUGNO 2022

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1 Re 19,16b.19-21

Salmo: Sal 15 (16)

Seconda lettura: Gal 5,1.13-18

Vangelo: Lc 9,51-62

 

Gesù afferma di non avere dove posare il capo. Questa frase fa pensare che il Signore non abbia proprio niente. Non ci sono promesse per chi decide di seguirlo.

Questo niente è la condizione per la pienezza, poiché a volte il vuoto è una risorsa per accorgersi di cosa abbiamo. E noi abbiamo Lui. Ci sarebbe da chiedersi se lo sappiamo, se lo ricordiamo, specialmente in quelle situazioni in cui la solitudine e la paura ci bloccano e non ci permettono di andare avanti.

Gesù si è messo nella condizione di non aver neppure dove posare il capo per darci un rifugio, un luogo verso cui andare: Lui stesso. S’incammina con determinazione per darci un “casa”, che non è fatta di strutture, ma è il Suo cuore per abitarvi.

Affidiamoci a Lui e confidiamo nella Sua infinita provvidenza, che si alza ogni mattina prima di vedere il sole sorgere e non va mai a dormire, per custodire le nostre notti più profonde, dal timore del nulla.

“Padre buono, mi affido a te.

Ogni giorno e ogni notte, fa che il mio cuore preghi,

e comprenda l’amore che hai per me.

Aiutami a ricordare che la nostra casa è in Dio

e che ogni cuore ha il suo rifugio nel Tuo.

Spesso, le mie mani vuote e stanche

portano i segni di tanto dolore,

non c’è però nulla che Tu non sai

e questo mi è di conforto.

Sostieni i miei passi,

affinché riconosca le mie cicatrici,

come segno della Tua provvidenza

che mi ha accompagnato

proprio in quel momento di bisogno.

Ed ogni lacrima versata, ogni sorriso compiuto

siano segno di speranza, per chi mi è accanto,

perché credano in Te, sperino in Te,

e imparino ad amarti come ci ami Tu.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)