La vita è opera di Dio

 

La vita è opera di Dio

 

LUNEDÌ 17 OTTOBRE 2022

SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA, VESCOVO E MARTIRE – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ef 2,1-10

Salmo: Sal 99 (100)

Vangelo: Lc 12,13-21

 

Gesù nel Vangelo di oggi dice: “la sua vita non dipende da ciò che egli possiede”.

La vita è un dono prezioso e il suo valore è ben più alto del possedere, se così non fosse, allora chi non possiede nulla, avrebbe una vita che varrebbe meno? Impossibile! Per Dio siamo tutti amati in egual misura e la nostra vita ha valore perché voluta e creata da Dio.

Siamo chiamati a fare della nostra vita un dono per altri, e non per noi stessi; siamo invitati ad accumulare gesti di generosità e Misericordia, e costruirci tesori per il cielo e non solo su questa terra.

E come in tutte le cose esiste un equilibrio, perché il troppo far stare male, così i figli di Dio devono camminare confidando nella provvidenza divina e costruendo con tutte le proprie forze un mondo migliore, dove la vita abbia valore sempre e non solo in alcune occasioni.

Tutto quello che abbiamo preparato di chi sarà? Di tutti e di ciascuno se sapremo compiere opere buone, gesti di testimonianza, in cui poter credere che la vita è degna di essere vissuta perché opera di Dio. Se avremo fatto questo, saremo partecipi di una lunga catena di carità che continua di vita in vita, da Gesù fino ad oggi e potremmo dire: ci siamo anche noi.

“Signore,

donami un cuore generoso,

che mi aiuti ad accorgermi di chi mi sta accanto.

Il mio unico vero bene sei Tu

che hai fatto della mia vita un luogo di dignità.

Insegnami il tuo amore e la tua bontà,

cosi che lungo il tragitto del tempo che passa,

io veda nei volti il Tuo volto,

capace di trasformare ogni vita,

come hai fatto con la mia e sappia testimoniarlo”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

L’unica legge

 

l'unica legge

 

LUNEDÌ 08 AGOSTO 2022

SAN DOMENICO, PRESBITERO – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ez 1,2-5.24-28c

Salmo: Sal 148

Vangelo: Mt 17,22-27

 

Nella casa di Dio siamo figli liberi! È Gesù a spiegare quanto alta è la libertà di chi ha fatto della sua vita questa certezza. Egli paga la tassa per il tempio come tutti, perché non si difende o discute? Per evitare scandali, è scritto.

Si, affinché tutti capiscano che Gesù e i suoi non sono un’élite, ma fanno parte della gente che fa le cose quotidiane e ordinarie, comuni a tutti, come ad esempio pagare la tassa, poiché ciascuno di loro fa parte di quell’unico popolo.

Lo scandalo sarebbe stato non pagare, mettersi in una posizione “alta”, ma Gesù sceglie di abbassarsi alle leggi di re terreni, di scendere per farci risalire tutti accanto a sé e al Padre, e comprendere che non siamo solo un popolo, ma il popolo dei figli di Dio, la cui unica legge è quella dell’amore.

Se siamo liberi è per dono Suo che ha fatto della Sua libertà un’offerta, affinché nessuno fosse escluso da questa figliolanza. C’è dello straordinario in questo brano di Vangelo, Gesù manda Pietro a pescare un pesce dove all’interno vi è una moneta d’argento con cui pagare, segno della Provvidenza di Dio.

La moneta data al tempio, non sarà più per Pietro un tributo ai regnanti della terra, ma un dono ricevuto dalle mani del Padre, consegnato al tempio a nome di una libertà più grande.

Tutti noi siamo figli sotto il segno di una legge di amore e libertà, dinanzi a un Padre che non impone, ma dispone per noi un cammino in cui riconoscere a partire dalle piccole cose, dall’ordinarietà della vita, la straordinarietà di Dio.

“Signore,

insegnami a sentirmi Figlio di Dio

in ogni situazione,

affinché anche nelle difficoltà, io ricordi

che c’è un Padre in cui confidare.

Aiutami a vivere dell’unica legge che tu mi hai donato:

il comandamento dell’amore,

per scoprire quella libertà che in essa trova rifugio

e in cui io desidero esistere,

perché davvero per tutti

c’è un posto nel cuore di Dio”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

La nostra casa, il nostro rifugio

 

la nostra casa, il nostro rifugio 1

 

DOMENICA 26 GIUGNO 2022

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1 Re 19,16b.19-21

Salmo: Sal 15 (16)

Seconda lettura: Gal 5,1.13-18

Vangelo: Lc 9,51-62

 

Gesù afferma di non avere dove posare il capo. Questa frase fa pensare che il Signore non abbia proprio niente. Non ci sono promesse per chi decide di seguirlo.

Questo niente è la condizione per la pienezza, poiché a volte il vuoto è una risorsa per accorgersi di cosa abbiamo. E noi abbiamo Lui. Ci sarebbe da chiedersi se lo sappiamo, se lo ricordiamo, specialmente in quelle situazioni in cui la solitudine e la paura ci bloccano e non ci permettono di andare avanti.

Gesù si è messo nella condizione di non aver neppure dove posare il capo per darci un rifugio, un luogo verso cui andare: Lui stesso. S’incammina con determinazione per darci un “casa”, che non è fatta di strutture, ma è il Suo cuore per abitarvi.

Affidiamoci a Lui e confidiamo nella Sua infinita provvidenza, che si alza ogni mattina prima di vedere il sole sorgere e non va mai a dormire, per custodire le nostre notti più profonde, dal timore del nulla.

“Padre buono, mi affido a te.

Ogni giorno e ogni notte, fa che il mio cuore preghi,

e comprenda l’amore che hai per me.

Aiutami a ricordare che la nostra casa è in Dio

e che ogni cuore ha il suo rifugio nel Tuo.

Spesso, le mie mani vuote e stanche

portano i segni di tanto dolore,

non c’è però nulla che Tu non sai

e questo mi è di conforto.

Sostieni i miei passi,

affinché riconosca le mie cicatrici,

come segno della Tua provvidenza

che mi ha accompagnato

proprio in quel momento di bisogno.

Ed ogni lacrima versata, ogni sorriso compiuto

siano segno di speranza, per chi mi è accanto,

perché credano in Te, sperino in Te,

e imparino ad amarti come ci ami Tu.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Un oggi nuovo

 

un oggi nuovo

 

 

18 GIUGNO 2022

SABATO DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Cr 24,17-25

Salmo: Sal 88 (89)

Vangelo: Mt 6,24-34

 

Il domani è un oggi che deve ancora arrivare.

Il Signore invita a non preoccuparsi del domani, ma suggerisce di cercare il regno di Dio e la sua giustizia. In verità, sembra non essere facile neppure questo, ma su una cosa v’è certezza: per cercare il Regno di Dio e la sua giustizia, bisogna vivere l’oggi.

Siamo chiamati a rimanere nel presente, poiché è proprio attraverso di esso, che possiamo accorgerci della mano di Dio all’interno del nostro vissuto.

Non è semplice, le preoccupazioni prendono il sopravvento, come i “se” e i “ma” che albergano la mente. Tutta la nostra vita è nel cuore di Dio, ogni singolo giorno è un oggi nuovo per sperimentarlo.

Alla fine di ogni giorno facciamo memoria di quello che abbiamo vissuto: un volto, una parola, una preghiera, un sorriso; sono i mezzi con cui la provvidenza di Dio manifesta la Sua mano. Quanto sarebbe bello poter affermare dinanzi a un evento: “è la mano di Dio per sostenermi!”.

Egli è qui per farci scoprire che la Sua mano è tesa per aiutarci, le sue braccia sono forti per sostenerci e i suoi piedi camminano lì dove non riusciamo.

A tutte le domande Gesù risponde: “non preoccupatevi”, non per mancanza d’importanza, ma perché c’è già chi se ne occupa per noi.

Il salmo di oggi ci sia di aiuto e conforto, in tutti quei giorni in cui alzare lo sguardo al cielo è difficile.

“Gli conserverò sempre il mio amore,

la mia alleanza gli sarà fedele.

Stabilirò per sempre la sua discendenza,

il suo trono come i giorni del cielo.”

(dal Sal 88 (89))

Come sarà il nostro domani non lo sappiamo, ma sicuramente Dio sarà accanto a noi come oggi, perché “la bontà del Signore dura in eterno”.