DIVENTARE BELLI!

Il carbone e il diamante hanno la stessa origine: il carbonio. Ma le condizioni in cui gli atomi si combinano, in un caso danno origine a una materia oscura che inghiotte la luce, nell’altro a una materia trasparente e preziosa che riflette e moltiplica la luce lasciandosene attraversare.

Vale anche per noi: se ci lasciamo modellare dalla volontà di Dio diventiamo carne che riflette e moltiplica la luce, se ci sottraiamo alla sua azione restiamo oscuri a noi stessi e agli altri. La luce viene nelle tenebre, ma sta a noi lasciarla entrare e lasciarci trasformare. La vita cristiana non punta a farci diventare buoni, ma a farci diventare belli.

DIVENTARE BELLI!ultima modifica: 2019-10-30T13:01:14+01:00da QuartoProvvisorio

62 pensieri riguardo “DIVENTARE BELLI!”

  1. Sì, per esempio lo vedevo con mio padre, ed ora soltanto con mia madre, mio padre è in cielo.
    Entrambi stupendi, splendidi e adorabili
    quando avevano/hanno Dio dentro, la luce e l’amore di Dio nel loro cuore,
    meno amabili e davvero un po’ più bruttini
    nel caso contrario…!
    Ma è solo un esempio, perché questa è una realtà, una verità, che vale per tutti tutti.
    Anche io, quando mi allontano da Dio, dalla Luce, sono senz’altro brutto, o meglio, divento più brutto…

    Certamente l’ottimo D’Avenia si riferisce alla Bellezza interiore, ma anche io penso e credo che
    quando una persona è brutta dentro, o diventa brutta dentro,
    appare più brutta anche esteriormente.!

    Il peccato rende brutti sia dentro che fuori….

    Anche se ci sono persone col bel faccino d’angelo che compiono atti tremendi, spregevoli,
    Sì, esistono anche persone cattive col faccino bello, mah!

    Ma in generale, l’esterno corrisponde, più o meno, all’interno….
    O no?

    1. Il tuo papà è senz’altro con il mio papà, sono in cielo e ci guardano. La mia mamma mi ha insegnato i valori che mi porto dietro. Quando uno è cattivo solitamente diventa brutto anche di fuori, mentre la bellezza d’animo, traspare dagli occhi che sono lucenti. Si l’esterno corrisponde più o meno all’interno, salvo rari casi, di bellone o belloni che sono cattivi, anzi non direi cattivi, direi sciocchi più di tutto.. Ma per lo più la cattiveria sta nella bruttezza, perchè ci convive anche l’invidia, del bello

  2. Ecco la risposta. Incenerire i sogni. Bruciare i sogni è il segreto per abbattere definitivamente i propri nemici, perché non trovino più la forza di rialzarsi e ricominciare. Non sognino le cose belle delle loro città, delle vite altrui, non sognino i racconti di altri, così pieni di libertà e di amore. Non sognino più nulla. Se non permetti alle persone di sognare, le rendi schiave.
    Alessandro D’Avenia
    “Bianca come il latte, rossa come il sangue”

  3. Il mio sogno si sta sgretolando come un castello di sabbia quando sale la marea e lo riduce a maree alte solo pochi centimetri. Il mio sogno è diventato bianco, perché Beatrice ha un tumore. Il Sognatore dice che devo porre le domande giuste per scoprire il mio sogno. Allora proviamo con questa cazzo di leucemia. Che cazzo ci stai a fare tu tra la mia vita e quella di Beatrice? Perché avveleni il sangue di una vita così piena che sta cominciando appena? Non c’è risposta a questa domanda. E così e basta. E se è così, sognare non serve. O almeno: meglio non farlo, perché fa più male. Meglio avere i sogni alla Niko, quelli sicuri, quelli che ti compri. Mi vado a comprare le scarpe nuove, le Dreams, almeno il sogno lo porto ai piedi e lo calpesto.
    Alessandro D’Avenia
    dal libro “Bianca come il latte, rossa come il sangue”

  4. „Quando ci sembra di non pensare a niente, in realtà noi pensiamo a quello che ci sta a cuore. L’amore è una specie di forza di gravità: invisibile e universale, come quella fisica. Inevitabilmente il nostro cuore, i nostri occhi, le nostre parole, senza che ce ne rendiamo conto vanno a finire lì, su ciò che amiamo, come la mela con la gravità. […] Anche chi pensa di non amare nulla ama qualcosa. E i suoi pensieri vanno lì, senza che se ne renda conto. Il punto non è se amiamo o no, ma cosa amiamo.“

    Alessandro d’Avenia

  5. Il cuore non è altro che una fila di stanze, sempre più piccole, una immette in un’altra attraverso una porta chiusa e scale che scendono. Sono in tutto sette stanze. Il cuore del cuore è la settima, la più difficile da raggiungere, ma la più luminosa perché le pareti sono di cristallo. Gioia e dolore vengono da quella stanza e sono le chiavi per entrarci. Gioia e dolore piangono le stesse lacrime, sono la madreperla della vita, e quel che conta nella vita è mantenere intatto quel pezzetto di cuore, così difficile da raggiungere, così difficile da ascoltare, così difficile da donare, perché lì è tutto vero.“ —

    Alessandro D’Avenia

  6. „È normale avere paura. Come è normale piangere. Non vuol dire essere vigliacchi. Essere vigliacchi è fare finta di nulla, voltarsi dall’altra parte. Fregarsene.“

    Alessandro D’Avenia

  7. KINTSUGI  è una tecnica dei ceramisti giapponesi : 

    quando un vaso si rompe, le linee delle fratture vengono riempite d’oro.  

    In questo modo la crepa non è occultata, ma valorizzata. 

    L’oro viene usato come collante e quel corpo rotto si riempie di legami preziosi. 

       

    Alla base di questa tecnica c’è la convinzione che quando un oggetto ha una storia, e ha subìto qualche ferita, diventa più bello. 

    Qualcosa di simile accade anche per le persone. 

    ……. 

     

     

    C’è una crepa in ogni cosa. 

    (Ma) è da lì che entra la luce!    ^___^   

     

  8. Interessante il tuo commento. Questa tecnica.
    Ma noi non siamo un vaso, si può fare il paragone, ma il vaso, non ha cuore non ha emozioni.
    Io penso invece che la luce sia dentro di noi, e cresce da quando nasciamo man mano con noi.
    Ogni volta che subiamo una ferita diventiamo più forti ed abbiamo per la moltitudine più luce,
    poi però c’è una massa che ad ogni ferita si abbruttisce e si chiede perchè proprio a me.
    Anche noi, che abbiamo fede, abbiamo dei dubbi, figurati chi non ne ha! 🙂

  9. Luce è calore

    La metafora della luce e delle tenebre non è una metafora solo cristiana, appartiene alla storia del pensiero umano per suggerire l’idea di conoscenza o di non conoscenza, il capire e il non capire… ed è in questo significato che viene utilizzata soprattutto dalla tradizione religiosa di sempre per indicare il cammino degli iniziati che progressivamente attraverso un percorso preordinato passano dall’ignoranza all’illuminazione, dalla non conoscenza alla conoscenza dei misteri religiosi e spirituali nascosti ai più.

    Anche nel vangelo di Giovanni c’è questo significato, infatti vediamo un progressivo venire alla luce del cieco che acquisita la vista e giunge a credere in Gesù (9,1-38b); e per contro come c’è un progressivo scivolare nelle tenebre da parte dei personaggi che ruotano intorno a lui.

    Però questo è vero se della metafora della luce comprendiamo l’aspetto più evidente, quello della luce che rivela e permette di vedere che cosa c’è intorno a noi e dentro di noi. Ma la luce non è solo questo, la luce è anche calore che dà vita. La luce certo dirada le tenebre, permette di vedere, ma al tempo stesso la luce è calore, scalda.

    Fuori di metafora, la fede non è solo intelletto, dogma, verità, senza il calore della relazione diventa ideologia. Non basta che stiamo qui in chiesa a dire il credo, se non ci vogliamo bene, se non cerchiamo relazioni fraterne … se non diamo calore alla nostra fede rimane astratta.

    Non solo, ma se credere in Dio fosse solo una questione di illuminazione della mente diventerebbe ben presto una religione oscurantista. Guardiamoci intorno, c’è una religiosità simile che incontriamo ogni giorno ad esempio nelle bandiere nere che sventolano in Siria, in Libia… quando la religione si identifica in una verità astratta, politica, economica, filosofica che sia e che viene usata come strumento per dominare, per guadagnare – e la storia è piena di queste vicende – ed è curioso come si ricorra al nero per esprimere le tenebre di una religione appunto oscurantista disposta a sacrificare vite umane in nome e per conto di un interesse, di un’idea, di un obiettivo.

    Per analogia, possiamo dire che questa sia anche la stessa religiosità personificata dalle varie figure che gravitano intorno al cieco nato del vangelo e sono i vicini, i farisei e gli stessi genitori. Mentre costui appunto viene alla luce, gli altri precipitano sempre più rapidamente nelle tenebre. In realtà Giovanni fin dall’inizio del vangelo aveva detto che «La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta»

  10. A Te, Gesù, io canterò. Luce e speranza sei per me. E su di Te che roccia sei. La vita mia resisterà. Sostegno e pace mi darai. Nelle tempeste di quaggiù

  11. Io credo ancora nelle belle persone, ci credo ancora in quel superpotere chiamato bellezza interiore. Perché ogni volta che lo trovo in qualcuno, mi balla ancora l’anima.

  12. La sua bellezza non risiedeva nei capelli d’oro, ma nella virtù e nella purezza che li circondavano; non nei grandi occhi, ma nella luce che da essi emanava; non nelle labbra rosse, ma nella dolcezza delle parole; non nel collo eburneo, ma nella sua lieve curvatura in avanti. Non risiedeva nella sua figura perfetta, ma nella nobiltà del suo spirito, che ardeva come una bianca fiaccola tra la terra e il cielo.
    (Khalil Gibran)

  13. La bellezza è nella genetica.
    Ma anche nell’accogliere, comprendere, prendersi cura, rispettare l’altro.
    È così che si diventa belli.
    (Fabrizio Caramagna)

  14. È amando Nostro Signore e il prossimo che la nostra umiltà fiorirà, ed è nell’essere umile che il nostro amore diventerà vero, devoto, ardente

    MADRE TERESA

  15. Non dimenticherò mai il giorni in cui, camminando per una strada di Londra, vidi un uomo seduto, che sembrava terribilmente solo. Andai verso di lui, gli presi la mano e la strinsi. Lui allora esclamò: “dopo tanto tempo, sento finalmente il calore di una mano umana”. Il suo viso s’illuminò. Sentiva che c’era qualcuno che teneva a lui. Capii che un’azione così piccola poteva dare tanta gioia.

  16. buongiorno Gius buon avvio di novembre e buona domenica 🙂 ; in primis gr@zie dei simpatici saluti lasciati e volevo dire che questi g.un po’ la tradizione, un po’ il mio umore, un po’ anche il maltempo della mia zona mi hanno portata a fare i riti di consuetudine del periodo, ma anche a stare un po’ ritirata tra me e me. Ho anche riposato e mangiato qualche dolcetto 🙂 ; per quanto scrivi tu nel post posso dire o meglio riallacciarmi a due proverbi che mi ripeteva spesso la mia adorata nonna. Il primo e’ fai del bene e scordati, fai del male e pensaci ; mentre il secondo e’ non e’ bello ciò che e’ bello, ma e’ bello cio’ che piace. Ora io non posso definire una persona servente al 1000 x 1000 , ma come altre volte ho detto laddove posso cerco di dare il mio contributo con associazioni di volontariato locale, aiutare come riesco, e se o quando come essere umano commetto degli errori non lo faccio con la volontarieta’ o malafede. Mi sono per prima definita imperfetta proprio perché umana e soggetta a possibili sbagli. Non so se sono bella o meno, ma di certo la mia luce non e’ artefatta 🙂 ; buona giornata un forte @bbraccio e b@ci, Myla 🙂

  17. Gius, buongiorno 🙂 ; ho visionato il video di cui mi hai accennato e da non esperta, posso dire che il testo mi pare con significato, lui il giovane mi ricorda (a me) Mika agli inizi ed e’ pure a parer mio un bel ragazzo il che non guasta *_* b@ci, Myla 🙂 p.s. buona giornata e buona settimana 🙂

  18. „Solo chi fa domande sui dettagli ha provato a sentire cosa sente il tuo cuore. I dettagli. I dettagli: un modo di amare davvero.“

    Alessandro D’Avenia

  19. „Quando ci sembra di non pensare a niente, in realtà noi pensiamo a quello che ci sta a cuore. L’amore è una specie di forza di gravità: invisibile e universale, come quella fisica. Inevitabilmente il nostro cuore, i nostri occhi, le nostre parole, senza che ce ne rendiamo conto vanno a finire lì, su ciò che amiamo, come la mela con la gravità. Anche chi pensa di non amare nulla ama qualcosa. E i suoi pensieri vanno lì, senza che se ne renda conto. Il punto non è se amiamo o no, ma cosa amiamo.“

    Alessandro D’Avenia

  20. „Quando c’è di mezzo l’amore le persone a volte si comportano in modo stupido. Magari sbagliano strada, ma comunque ci stanno provando… Ti devi preoccupare quando chi ti ama non ti ferisce più, perché vuol dire che ha smesso di provarci o che tu hai smesso di tenerci…“

    Alessandro D’Avenia

  21. Hai un cuore che è bello di suo, e con la luce diventa diamante. Pregherò sempre Dio che vegli su di te, e ti dia la forza di mantenerti così, come sei. Un bacio

  22. “L’inizio dell’amore è di lasciare che coloro che amiamo siano perfettamente se stessi e non volerli forzare ad adattarsi alla nostra stessa immagine.”

  23. Buongiorno cuoricino. Passo per un saluto, devo uscire subito stamani, ripasso appena rientro per lasciarti commenti. Grazie a te dei bei commenti che mi lasci e per la Preghiera. Buona giornata 🙂

  24. Gius buongiorno e buon mercoledì, siamo a metà settimana ancora qualche giorno poi relax 🙂 ; un @bbraccio e buona giornata, Myla 🙂

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