Mese: ottobre 2019
TALENTI
Una delle persone più grandi di tutti i tempi è stata Madre Teresa.
Che talenti aveva questa donna straordinaria?
🙂
La ricerca del nuovo è ciò che vince la noia e rimette in moto il desiderio. – Domanda (con risposta) al bravissimo D’Avenia
Lei oltre che scrittore è uomo di scuola. Qual è secondo lei la cifra più emblematica del “cuore” dei giovani in questi anni? Che cosa desiderano?
«Il cuore dei giovani è lo stesso di sempre, siamo noi adulti ad essere diventati spesso incapaci di mostrare il bene, la verità, la bellezza. Se una facoltà non viene utilizzata si rattrappisce, sparisce. Oggi è lo spirito ad essere nascosto, rattrappito, addormentato. Basta però andare a prendere i ragazzi in questo pozzo profondo di insoddisfazione, perché il desiderio riscopra se stesso e si metta in viaggio. Baudelaire, altro grande profeta della condizione moderna, all’inizio del suo poema dice che il grande vizio della natura umana è la noia, che tutto divora. I suoi Fiori del male sono il resoconto della ricerca dell’antidoto alla noia del piacere soddisfatto, che ha momenti di esaltazione e di prostrazione, con quella bipolarità tipica dell’adolescente. La soluzione è nascosta nell’ultima parola dell’ultima poesia, intitolata Il viaggio.
Questa parola è “nuovo”.
La ricerca del nuovo è ciò che vince la noia e rimette in moto il desiderio.
I ragazzi hanno un disperato bisogno di uscire dalla noia di una libertà che gira a vuoto, perché è ridotta a banale “non invadere” lo spazio altrui. Il nuovo è percepito come ciò è più recente, cioè in realtà ciò che è meno vecchio. Questo però non è il vero nuovo che disseta il cuore e vince il nemico della noia della routine quotidiana.
Il nuovo si trova solo in ciò che sa dare sempre più di sé stesso ad ogni incontro, ciò che ha profondità.
Dante è sempre nuovo, Shakespeare è nuovo, un panorama, un amico, un amore sono nuovi. Dio è il nuovo per eccellenza. Chesterton diceva che Dio è giovane, siamo noi ad essere vecchi. Sarà per questo che il Figlio dell’uomo nell’Apocalisse promette la grande soluzione: “Ecco io faccio nuove tutte le cose”».
Semplicemente, questa perla, in memoria del Batterista Ginger Baker….
Heavy Metal = Metallo Pesante. Ecco ora una gloriosa band di Metal non tanto Pesante, quanto peNsante, uno dei gruppi Metal più intelligenti di sempre, con una delle loro più celebri canzoni
Pochissimi giorni fa ho perso inspiegabilmente il mio profilo. Ci sono ancora, vorrei tanto sapere chi lo ha fatto chiudere e perché!!
NON SMETTERE DI CREDERE! Una vera perla di rock melodico degli ottimi Journey, davvero bravi. Sono cresciuto anche con questo brano, per cui ha anche un valore affettivo, per me
TRENT’ANNI FA CIRCA MI PIACEVA MOLTO QUESTA CANZONE, ALLORA QUASI SCONOSCIUTA…. CON IMMENSO PIACERE VEDO CHE AD OGGI HA RAGGIUNTO 144 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI!!!! *_____* ED È ANCORA BELLA
Essere se stessi, Unici !
L’Albero triste
C’era una volta un bellissimo giardino, con alberi e fiori di ogni tipo, meli, aranci e rose. Tutti
felici e soddisfatti. C’era solo felicità in quel giardino, tranne che per un albero che era molto
triste. Il povero albero aveva un problema: non sapeva chi fosse!
“Ti manca la concentrazione” gli disse il melo “se davvero ti impegni, puoi fare mele deliziose.
Guarda com’è facile”.
“Non ascoltarlo” intervenne il cespuglio di rose “e guarda quanto siamo belle noi!”.
L’albero disperato provò a seguire ogni consiglio. Cercò di produrre mele e far sbocciare rose
ma, non riuscendo, a ogni tentativo si sentiva sempre più frustrato.
Un giorno un gufo arrivò nel giardino.
Era il più saggio di tutti gli uccelli e vedendo la disperazione dell’albero esclamò: “Non ti
preoccupare. Il tuo problema non è così serio. È lo stesso di tanti esseri umani! Ti darò io la
soluzione: non passare la tua vita ad essere ciò che gli altri vogliono che tu sia. Sii te stesso.
Conosci te stesso e per far ciò ascolta la tua voce interiore”. Poi il gufo scomparve.
“La mia voce interiore? Essere me stesso? Conoscere me stesso?” l’albero disperato pensava
tra sé e sé alle parole del gufo quando all’improvviso comprese. Si tappò le orecchie e aprì il
suo cuore e sentì la sua voce interiore che gli stava dicendo “Non darai mai mele perché non
sei un melo, e non fiorirai ogni primavera perché non sei un cespuglio di rose. Tu sei una
Sequoia, e il tuo destino è crescere alto e maestoso. Sei qui per offrire riparo agli uccelli,
ombra ai viaggiatori, bellezza al paesaggio! Tu hai questa missione! Seguila!”.
A queste parole l’albero si sentì forte e sicuro di sé e cessò ogni tentativo di diventare qualcun
altro ed esattamente quello che gli altri si aspettavano da lui. In breve tempo riempì il suo
spazio e divenne ammirato e rispettato da tutti. Solo da quel momento il giardino divenne
completamente felice.