Nella vita non si possono evitare cadute di ogni tipo e neppure errori e fallimenti: la nostra vera riuscita però non deriva dal non cadere ma dal risollevarci dalle cadute e dal saper guardare alla vita che ci attende con coraggio, fiducia e speranza. «Sono un uomo e nulla di ciò che è umano lo reputo estraneo a me stesso ». Non mi é estraneo il cadere, il peccato, la debolezza e il percorrere le strade perdute: perciò non posso condannare ma solo sperare che il male sia vinto e tutti riescano a rialzarsi. Mi piace pensare alla fragilità come occasione per crescere in umanità: chi sa di essere debole ammette che l’altro possa cadere. Accoglie, ascolta e soprattutto perdona. Forse per questo possiamo dire: «quando sono debole è allora che sono forte» 2 Cor 12,10