Non sono stato benissimo…

 
È questa la causa

Per cui il blog è in pausa

 

Non sono stato benissimo…ultima modifica: 2020-06-29T17:45:43+02:00da QuartoProvvisorio

46 pensieri riguardo “Non sono stato benissimo…”

  1. caro Gius, il benessere, la s@lute, la vita quotidiana (a volte con le sue seccature), per come la vedo e ho sempre visto io, vanno prima, di ogni altra cosa. Se sei stato poco bene, o se stai poco bene, meriti il giusto riposo e poi, questi giorni le temperature fondono :((( ; un forte @bbraccio a te , e tua mamma, Myla 🙂

  2. Buongiorno. La vita è bella quando sai essere felice anche con poco. Quando sai sognare, quando sai ridere, sperare, ed amare. E riconoscere la fortuna che hai, per quello che hai.(web)
    Che sia per te una splendida giornata. 1 bacio da me Marzia.

  3. «Alla ricerca della bellezza assoluta». È questo il titolo di un racconto contenuto nel libro Il bambino perduto e ritrovato di Alba Marcoli, in cui il seme di un fiore di campo, trasportato dal vento, cade vicino a un vivaio di fiori uguali e perfetti, destinati ai banchi dei venditori. Quando il seme fa capolino, vede attorno a sé quei fiori così belli. Si sente inadeguato e decide di diventare come loro. Ma essi sono così alti e indaffarati con la loro perfezione da non ascoltare il seme, nel frattempo divenuto una piantina che, triste e umiliata, rinnova gli sforzi per imitarli in tutto. Comincia così ad amputare i suoi germogli, come fa il giardiniere con i fiori perfetti. A poco a poco, pur avendo il controllo totale di sé, perde il suo slancio vitale. Il suo stelo si riempie di ferite, mentre le altre piante del campo sono ricche di foglie e fiori, accarezzate dal vento, visitate da farfalle e api. La piantina ha nostalgia della sua origine, perché l’imitazione dei fiori di serra le ha tolto la sua anima e il suo corpo, la sua imperfetta perfezione. Una lacrima le scende lungo lo stelo e si ferma dove un germoglio è stato amputato. Bagnata dalla lacrima, la ferita comincia a guarire e proprio lì nasce una nuova gemma. La piantina sente la linfa scorrere di nuovo in lei. Non è perfetta come i fiori del vivaio, ma è piena di vita e di autentica bellezza, e rinasce

    1. La ricerca di un qualcosa che non ci appartiene, porta dolore e fatica intenti nella conquista. In questo caso, il fiore si snatura per sembrare ciò che non è,, come succede a noi umani quando vogliamo raccogliere qualcosa che non ci appartiene, versando lacrime. Che fortunatamente guariscono.Anzi direi rinsaviscono. Chi nella vita non ha mai voluto ottenere quel qualcosa in più? Pagato poi a caro prezzo, e molte volte, neppure le lacrime guariscono

    2. Ma è un racconto meraviglioso e ricco di significato!!!
      Spero sinceramente che Tu ti sia rimesso un po’ e che sia una fase passeggera…
      Capita a tutti…
      In bocca al lupo per il Tuo avvenire.
      Un abbraccio virtuale,
      MG.

  4. ciaoo! riprenditi con calma e cura. La salute prima di tutto.
    Noi ci siamo, ti aspettiamo, non preoccuparti.
    Bellissima la parabola che hai commentato. Ognuno deve essere se stesso, è questa la vera bellezza.
    Un grande abbraccio. Ezio

  5. A volte sono proprio quei particolari differenti che attirano…la perfezione e’ monotona, piatta sterile…e poi a lungo andare si scopre comunque che tale, non e’! Buongiorno caro Gius, un @bbraccione, Myla 🙂

  6. Caro Gius…spero davvero che tu stia meglio! Riguardati, riposati, curati. Si sente la tua mancanza! Un abbraccio, un sorriso….a presto….licia

  7. caro e dolce Gius buongiorno. Leggo il tuo commento dove dici che va meglio e mi fa piacere 🙂 ; @nche questo caldo un po’ mette a terra 🙁 ; buon sabato, un forte @bbraccio a te e tua mamma, Myla 🙂

  8. «Io non penso, da vario tempo, ai miei sogni letterari, alterno lo studio alle cure entomologiche: allevo una straordinaria colonia di bruchi. Immaginatevi che in una cassetta ho circa trecento crisalidi di tutte le specie, ottenute da bruchi allevati con infinita pazienza, per settimane e settimane. Fra pochi giorni saranno farfalle. Anzi, voglio mandarvi qualche crisalide: non ridete, vi prego. Mi attira il pensiero che si schiuderanno nella vostra camera. Estraetele dalla scatola dove ve le invierò, senza toccarle, e deponetele senza smuoverle dal letto di cotone in una scatola più ampia, dove la farfalla nascitura abbia sufficiente spazio per distendere le ali. E lasciatele in pace, come bimbi che dormono: senza toccarle, né agitarle… E non sorridete tanto di queste cose, più belle e più profonde di molte altre, per consolare la nostra malinconia». Era il 3 settembre del 1908 quando Guido Gozzano, uno dei nostri poeti più grandi e meno letti, scriveva queste righe in una lettera ad Amalia Guglielminetti che amò intensamente, pur restandole a distanza, forse per l’amarezza del proprio destino: l’anno prima s’era ammalato di tubercolosi di cui morirà nel 1916 a soli 32 anni. Ma proprio lo scorrere dei giorni lo spinse a cercare ciò che poteva fermare il tempo. Dove e come?

    Tutto ciò che ci rende umani comincia dalla meraviglia. Non c’è scienziato, artista, filosofo che abbia scoperto qualcosa di eterno senza aver cominciato da lì. Aristotele apre la sua Metafisica dicendo che dalla meraviglia nasce la filosofia, che per lui comprende le scienze naturali come l’indagine sul fondamento delle cose. Secoli dopo Einstein ribadiva che il senso della meraviglia è la culla della vera arte e della vera scienza, l’attitudine necessaria per una vita ricca di senso, perché la meraviglia è il sentimento che chiama a cercare il senso della vita. Le foglie autunnali, il gesto atletico dello sportivo, le stelle cadenti, i trucchi del mago di strada… seducono e portano a chiedersi: come ha fatto? come accade? Spesso le nostre vite si spengono per la prolungata assenza di questi rapimenti: affaticati dalla routine, dai problemi da risolvere, dalle brutture vomitate dai media, perdiamo d’occhio la bellezza e quindi la speranza. Gozzano le trovava nella meraviglia delle piccole cose: per esempio nelle farfalle, a cui dedicò il suo ultimo poema incompiuto. La sua non è una regressione ingenua al bambino perduto, ma la visione lucida e matura di un uomo a cui resta poco da vivere e lotta per fermare il tempo, a colpi di meraviglia. Egli osserva con l’attenzione dell’entomologo (lo studioso degli insetti) il miracolo della trasformazione: Epistole entomologiche è infatti il sottotitolo del poema, quasi fossero lettere inviate direttamente dai bruchi per i quali il tempo non conduce alla morte ma a prodigiosa metamorfosi. È una lezione che non dimentico: se la tristezza morde troppo è perché ho perso il senso della realtà, cioè della meraviglia. E la «cura» sarà «prendersi cura» di qualcosa che ridesti lo stupore e la ricerca. Il senso della meraviglia cresce infatti in una innamorata e paziente cura di ciò che ci mostra che il fondamento delle cose non invecchia ed è bello e buono. Di chi e cosa ci prendiamo cura? Che sia una persona, ma anche una pianta, un animale, un posto, una canzone, un libro… ci servono esercizi quotidiani di meraviglia, situazioni in cui la vita ci stupisce e la sua bellezza non può essere consumata, comprata, distrutta, ma solo ricevuta, amata, indagata e cantata. La meraviglia spinge a cercare il fondamento delle cose e il fondamento delle cose appaga il bisogno di senso, perché vince l’incessante scorrere del tempo.

  9. La scoperta (italiana): i raggi del sole inattivano il  Coronavirus!
    Dunque, oltre a fare molto bene, sempre, il sole annulla anche il malefico virus!

    Buon pomeriggio, carissima

  10. Ho letto con gusto e con pi@cere, il commento da te postato sui letterati e posso dire, non perché @mo gli animali, ma davvero averne qualcuno in casa oltre che fare tanta compagnia, migliora la qualità della vita. Certo e’ che anche loro sono esseri viventi con le loro esigenze e bisogni e vanno presi con consapevolezza non tanto per…; Per quanto riguarda il commento sugli effetti del sole, esso contiene @nche la vitamina D che fa tanto bene. Un forte @bbraccio, buona domenica sera, e non ricordo se a te l’ho detto buon luglio 🙂 , Myla 🙂 ***

  11. caro e dolce Gius buongiorno 🙂 , buon lunedi’ e buona nuova settimana. Senti avrei bisogno di scriverti in pvt, ma trovo la casellina occupata. Ciò che vorrei dirti te lo scrivo in un commento successivo a questo, poi gentilmente tu, dopo averlo letto, cancellalo/eliminalo, gr@zie. Un forte @bbraccio, Myla 🙂

  12. caro e dolce Gius, nel mio blog, p@role di omaggio meritate verso un Signore della musica, il quale ha detto, sarebbe bello se nell’ Aldila’ diventassimo note musicali. Signore della musica e anche poeta. Gr@zie di essere passato e di aver pensato a lui. Un forte @bbraccio, buon pomeriggio, Myla 🙂 ***

  13. C’è proprio da stare male, nel leggere quanto scritto nella foto del tuo profilo. Povera bimba morta nel silenzio dell’egoismo umano. Ciao Gius… ti auguro una buona serata. Per quanto dopo notizie così sconvolgenti, non so quanto si possa stare bene. Con affetto Giulia

  14. Non cerco mai di migliorarmi
    o di imparare qualcosa, rimango
    esattamente come sono.
    Non sono una che impara,
    sono una che evita.
    Non ho voglia di imparare,
    mi sento perfettamente normale
    nel mio mondo pazzo;
    non voglio diventare come gli altri.
    Ciao Gius,Floriana

  15. ciao Giuss! spero tu sia in ben ripresa, e che il tuo blog ritorni a splendere.
    NEL frattempo, passo per un caro saluto.
    a presto. EZIO

  16. caro e dolce Gius, passo a portare i miei s@luti e a ringr@ziare della tua simpatia. Buon venerdì , buon pomeriggio e buon pranzo a te e tua mamma un gr@nde @bbraccio a entrambi. Con @ffetto, Myla 🙂 ***

  17. Che bello camminare lieti e leggeri consapevoli dei propri limiti e dei propri doni.
    Che bello ironizzare su se stessi, ridere con gli altri e non degli altri.
    Significa essere aperti alla relazione e alla correzione fraterna.

  18. il perché si debba ridere e/o, deridere il prossimo, non l’ho mai capito! Forse per scacciare la consapevolezza di come e quanto si sia in realtà diversi da come si pone e/o propone al prossimo?certamente chi ride/deride le altre persone, tende a voler essere da un lato superiore e da un altro migliore un po’ come la fiaba di Esopo delle 2 bisacce. Tutti abbiamo 2 bisacce. I vizi altrui sono davanti, mentre quelli propri dietro. Secondo Esopo e’ quella la ragione per cui a prima vista l’uomo/donna, scorge prima i vizi/difetti altrui. Un @bbraccione-one, Myla :)***

  19. Buongiorno,buon fine settimana…ci leggiamo il 16/8/ 2020..
    grazie di cuore della tua presenza nel mio blog..
    Che sia un’estate divertentissima: Buone vacanze!
    CLICCA.

  20. A noi che siamo gente di pianura, navigatori esperti di citta’, il mare ci fa sempre un po’ paura per quell’idea di troppa liberta’
    Eppure abbiamo il sale nei capelli
    del mare abbiamo le profondita’…
    Da: gente di mare Tozzi,Raf ;
    caro e dolce Gius, mi piacciono le canzoni che parlano di mare. Mi piace il mare, sono figlia di una città di mare, e mai potrei farne a meno. Buon lunedì , buona settimana, buon pranzo. Un sorriso e un forte @bbraccio, Myla 🙂

  21. grazie dei tuoi passaggi, dei tuoi complimenti. Grazie delle citazioni che riporti nel tuo post.
    Sempre attento, e gentilissimo, sempre interessante seguirti.
    In attesa di un nuovo post (dai, penso sia ora, no? in fondo, in questo post, alla fine, hai inserito commenti che sarebbero dei veri post.).
    Un caro abbraccio. Ezio

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