Creato da un_uomonormale il 21/08/2013

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« PROBLEMI GINECOLOGICI IN...L'OSTEOPOROSI »

ERNIA DEL DISCO

Post n°359 pubblicato il 09 Luglio 2015 da un_uomonormale

 Studio shot di una giovane donna con un dolore lombare severo su sfondo grigio Archivio Fotografico - 25084285

I dischi cartilaginei, costituiti da un anello fibroso esterno e da un nucleo interno, separano le vertebre spinali. Questo anello può rompersi, di solito in regione lombosacrale e cervicale, in seguito a processi degenerativi o traumatici; la pressione esercitata dalla colonna vertebrale forza sul nucleo polposo dalla parte di dietro e lateralmente oppure, dietro(postero)  dentro lo spazio extradurale, quando il nucleo comprime una radice nervosa, entro il canale spinale o a livello del forame  intervetebrale, insorgerà il dolore. La compressione, in genere avviene da un solo lato, ma se l'ernia è molto grande può essere in entrambe i lati.

Il dolore con tipica distribuzione radicolare; ovverosia, ad esempio se a soffrire è la 4^ radice della regione lombare(L4) questa evocherà dolore alla coscia posteriore, nonchè riduzione di riflesso rotuleo,

 può presentarsi in modo improvviso e anche in maniera invalidante, oppure che peggiora con il movimento. Con la manovra di Valsalva; ovvero tossire, ridere, sforzarsi durante la defecazione il dolore viene esacerbato. Nelle ernie lombosacrali lo stiramento delle radici nervose; ad esempio per sollevamento di una gamba estesa, può produrre dolore alla schiena; e similmente nelle ernie cervicali, flettendo il collo il dolore si acutizza.

La diagnosi si avvale di un'accurata indagine strumentale che svela in prima istanza un restringimento dello spazio  tra vertebra e vertebra(interventebrale) o mostrare segni di erosione tumorale, oppures egni della spondilosi o di spondilolistesi( scivolamento di qualche vertebra). L'esame elettromiografico(EMG) potrà rivelare modificazioni neuropatiche nei muscolo innervati dalla radice interessata. Nei casi dubbi, potrà essere molto utile una TAC del midollo.

L'approccio terapeutico si avvale di una terapia conservativa che consiste nel riposo a letto in posizione supina e su una superficie rigida, per  per un paio di settimane. Un conforto sintomatologico si può ottenere con la somministrazione di analgesici e di blandi sedativ. Se queste misure non sono efficaci; ovvero, se i disturbi permangono o si aggravano i segni  obiettivi di danno neurologico ad esempio, perdita di forza, deficit sensitivo ecc., di dovrà procedere ad un trattamento chirurgico che prevede la rimozione del disco e la funzione delle vertebre coinvolte oppure la decompressione della radice lesionata.

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Commenti al Post:
g1b9
g1b9 il 09/07/15 alle 17:52 via WEB
Quando si avverte dolore alla schiena, specialmente con rigidità si tratta sempre di un problema vertebrale oppure potrebbe essere anche un sintomo di osteoporosi?Grazie Peppe! Buona serata ed un sorriso.*_______**
 
 
un_uomonormale
un_uomonormale il 09/07/15 alle 18:50 via WEB
In genere questa affezione è asintomatica, e passerebbe inosservata se non accadessero fenomeni di crolli vertebrali. Ma talvolta, quando si manifestano dolori nella colonna può essere un indizio. In terza età un'espressione è l'accorciamento in statura a motivo della riduzione della massa ossea, e per sporadici e asintomatici crolli vertebrali. A quesyo si associa un progressivo stato cifotico; ovvero incurvamento. Buona serata cara !
 
monellaccio19
monellaccio19 il 09/07/15 alle 18:36 via WEB
Io ne ho avute due: una a 45 giri e una a 33 giri...un LP insomma!!!! AhAhAhAhAh!!! Ciao Peppino, una bella serata.
 
 
un_uomonormale
un_uomonormale il 09/07/15 alle 18:52 via WEB
Scommetto che non ti davano fastidio...anzi ahaha!!!! Ciao carlo, una bella serata !
 
   
merck_7
merck_7 il 09/07/15 alle 21:57 via WEB
Buona sera L'altro ieri ho eseguito una risonanza magnetica lombosacrale:Esame seguito con sequneze T1-T2 pesate,condotte secondo i piani di scansione assiali e sagittali. Si confermano fenomeni degenerativi dei dischi intersomatici come da precedente esame del 21.01.2014; compresi tra L4-L5 ed L5-S1. A livello L4-L5 si apprezza evidente protrusione discale che modicamente comprime sul sacco durale e sulle radici nervose. Altra modica protrusione discale si apprezza in L5-S1 che modicamente comprime sul sacco durale e sulle radici nervose. Lo speco vertebrale presenta regolare ampiezza.. Le chiedevo, se quanto scritto nel referto può essere causa dei miei frequenti blocchi e pure molto dolorosi. Buona serata...
 
     
un_uomonormale
un_uomonormale il 09/07/15 alle 22:31 via WEB
Verosimilmente, la protrusione in L4-L5 subisce insulti meccanici; magari dovuti a movimenti disordinati o posture errate facendo si che il disco fuoriesce dallo spazio intersomatico, quindi a comprimere le terminazioni nervose. Da quì il fenomeno doloroso che la obbliga ad assumere una posizione di difesa al dolore. Credo che il riposo sia da considerarsi la terapia più mirata al fine di consentire alla protrusione di rientrare, quindi non comprimere. Comunque sia, oltre questo non sono in condizioni di dirle altro, se non di consultare un ortopedico o un neurochirurgo che valuterà con la visita quale livello della colonna è responsabile dei suoi fastidi quindi stabilire il da farsi Buonanotte!
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 10/07/15 alle 15:32 via WEB
Buongiorno Dott...Vorresti mica credere che mi ricordo L5 o L6 o qualsiasi altra lettera abbinata al numero..per il momento riposano tranquille,poi vedremo..Che cosa mi dici in riguardo all'ossigeno-ozono-terapia?
 
 
un_uomonormale
un_uomonormale il 10/07/15 alle 16:38 via WEB
Carissima Paty, la tua domanda andrebbe rivolta a un neurochirurgo oppure un ortopedico esperto in patologie della colona nvertebrale. Io posso solo fornirti il mio parere alla luce di conoscenza teorica, e giammai specialistica, in quanto non sono nè ortopedico tanto meno neurochirurgo. Questa metodica la si può applicare solo nei casi di protrusione discale, e in nessun altro caso. Non solo, ma come sede operativa deve essere eseguita rigorosamente in sala operatoria, con l'ausilio delle immagini radiolgiche. Una cosa mi sento di dirtela, e cioè che questa metodica non toglie il lavoro al chirurgo in sala operatoria. Mi trovo scettico quando si apprende l'applicazione in studi privati con le solite 15-20 sedute; peraltro scelte legittime. In buona sostanza difficilmente troverai un ortopedico o un neurochirurgo che adotti questa strategia.
 
   
gabbiano642014
gabbiano642014 il 10/07/15 alle 17:08 via WEB
Infatti il neurochirurgo se optassi per questa scelta,nella successiva evenienza non mi vorrebbe più fare l'intervento . Quando sarà se sarà...farò l'intervento . Grazie.
 
     
un_uomonormale
un_uomonormale il 10/07/15 alle 17:45 via WEB
Certo se sarà... Vedi cara Patty,questa metodica ha fornito non poche delusioni quando praticata in sede intradiscale; evenienza questa che rchiede in primis un mbiente rigorosamente sterile e con l'ausilio di uno strumento radiografico e monitor. Figuriamoci se questa metodica dovesse avvenire in una zona in cui non c'è protrusione o tanto meno ernia; ovvero in in sede paravertebrale. sai quale beneficio può fornire ? Solo un blando palliativo e temporaneo. Ma la cosa più antipatica è, che di solito ritarda l'intervento che con apprezzabile professionalità ha indicato lo specialista... Comunque, in bocca a lupo. Lascia che le cose dormano!
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 10/07/15 alle 15:34 via WEB
Buon fine settimana Peppe.:)Patty
 
 
un_uomonormale
un_uomonormale il 10/07/15 alle 16:38 via WEB
Ottima fine settimana a te.....
 
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