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NOTTE

Post n°17 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da amazzoneperforza

Notte, tardi ma non più del solito.
Da qualche tempo faccio molto tardi la sera. non andrei mai a dormire.
Mi sembra che questo sia il tempo migliore, quello della notte, c'è silenzio attorno a me, nessuno mi cerca, nessuno ha bisogno di me, sono libera.
E' questo il punto, sono libera di pensare, di giocare, di guardare il mondo attraverso questo incredibile caleidoscopio che è la Rete.
La notte mi libera, credo che la mia anima si affacci solo di notte, o in posti solitari, un bosco o una stanza affollata... una festa piena di gente è l'ideale per studiare l'animale uomo. 
Mi capita spesso, troppo, di individuare pensieri non detti, strategie, desideri, malinconie, dolori, di leggerli dai volti, dai gesti, dalla voce.
E vorrei soltanto incontrare altre anime, sentirle con le mani come fossi cieca, tastarle per poterle, in realtà, carezzare.

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Commenti al Post:
PiEra_Angela
PiEra_Angela il 17/10/08 alle 11:14 via WEB
ciao, mi dici come stai?
 
archidamia
archidamia il 21/10/08 alle 15:59 via WEB
Ciao....sono capitata per caso nel tuo blog....non so seguendo quale percorso...e sono rimasta colpita dalla tua storia....pochi mesi fa ho vissuto (non direttamente) l'ansia di una diagnosi per un sospetto tumore...Nel mese abbondante di attesa, ho fatto mille pensieri...non avrei sopportato sapere che lei avesse questo male terribile....cosa avrei fatto??? Come potevo starle vicina??? Mi sentivo totalmente impotente....e frustrata....Per fortuna la diagnosi fu negativa. Mille fantasmi si dileguarono, anche se comunque dovrà affrontare un probabile intervento "di routine".... Ti sono vicina...sei coraggiosa......
 
 
amazzoneperforza
amazzoneperforza il 21/10/08 alle 16:03 via WEB
Ho deciso di scrivere questo blog principalmente per me stessa ma spero che altre persone possano incontrare questo tema con maggiore consapevolezza grazie anche alle mie parole. Sono parole dure per una storia dura. Ma sono passati cinque anni e sono ancora qui a testimoniarlo. Un abbraccio.
 
My_Mood
My_Mood il 07/11/08 alle 03:59 via WEB
Nel leggerti, sono tornata in dietro nel tempo, e sentire che è cinque anni che combatti, seppur come "amazzone", mi riempie di gioia e di tristezza a tempo stesso. Gioia, perchè sei qui che lo racconti, con una tenacia, e consapevolezza non comuni...Si sa, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi. Questo era sempre stato anche il mio atteggiamento. Così, quando capitò a mia madre, ero impreparata come tutti e in un primo momento fu come se davvero succedesse a qualcun altro. «Signorina sua madre ha il cancro», disse il medico a me che allora avevo solo 18 anni, ma era come non parlasse di lei, tanto è vero, e me ne accorsi subito, meravigliandomi, che non mi disperai, non mi commossi: come se in fondo la cosa non mi riguardasse. Forse quella prima indifferenza fu solo un'istintiva forma di difesa, un modo per mantenere, un contegno, per prendere le distanze, ma mi aiutò. Riuscire a guardarsi con gli occhi di un sé fuori da sé serve sempre. Ed è un esercizio, questo, che si può imparare. Passai tutta la notte, da sola in ospedale, con lei a riflettere, ma senza dirglielo, aspettavo l’arrivo di mio padre che era fuori per lavoro. La cosa che più mi angosciava, era che da un anno, giravamo ospedali, in cerca di una cura una broncopolmonite….(MEDICI SUPERFICIALI, con le dovute eccezioni, come per ogni cosa) ma lei non guariva, ed ora io sapevo il perché. Un anno perso, ad inseguire un fantasma, che non centrava nulla, ed ora la rabbia mi stordiva, ora, era troppo tardi, forse un anno, forse mesi, e lei non ci sarebbe stata più. Dissero troppe metastasi, troppo esteso, dal polmone, ne era già fuoriuscito, e si estendeva ad altri organi. L’unica possibilità per aggiungere alcuni mesi era l’asportazione del seno, che detto così, può apparire una condizione accettabile, ma temo solo per chi lo vive da fuori. Io ero da poco diciottenne, e crebbi di vent’anni in pochi giorni. L’operazione fu fatta, e quel giorno il mio cuore morì, lei si svegliò dall’anestesia, e volle subito andarsi a vedere, senza neanche toccarsi, non stava neanche in piedi, ma voleva vedersi. Davanti allo specchio io e lei, l’aiutai a sfilarsi la camicia da notte, mostrò il suo morbido seno, e fianco a lui una garza piatta, ma rossa sangue, un tubicino ne fuoriusciva….il silenzio assoluto…anche ora ho le lacrime, mi pare di riviverlo…io ,morii in quel momento, non vidi mai tanta sofferenza sul volto di nessuno. Ma quella era mia madre, mai vista piangere, mai tanta sofferenza provai…un dolore così immenso che ora mi pare tutto il resto banale, neanche la sua morte, che comunque era preannunciata mi scosse tanto. Ora forse combatterei perché quel seno non se lo togliesse mai, almeno non per guadagnare qualche mese, non a discapito di tanta sofferenza….certo, che se avesse guadagnato anni, non la penserei così. Perdonami questo “poema”, ma nel leggerti mi sono affiorate innumerevoli sensazioni. Ti auguro di cuore tutto quello che la vita può offrirti. E non smettere mai di combattere. M.
 
great.star
great.star il 12/03/12 alle 01:26 via WEB
Come mi sono ritrovata in questo tuo post... io, di notte... con tutti ituoi stessi bachi nel cervello, con l'intervento, la chemio, la radio... la notte tutta per me. Due anni... ed ora il farmaco di mantenimento, i controlli. Ed ora... mio marito mi ha lasciato. No, non abbandonato... ha pensato di lasciarmi sola, di morire e di lasciarmi qui, a finire questa mia battaglia da sola. Il suo male, mentre curavo il mio, non è stato mai diagnosticato e me l'ha portato via in una settimana. Asintomatico. Implacabile. I medici quelli con la m minuscola? il destino? la mia sfortuna? chi lo può dire... Il karma è segnato, non è vero che il destino ce lo scegliamo noi. E' tutto scritto. E' tutto inciso nella pietra come un graffito fin dal momento del concepimento. Non sfuggiamo. grazie, Amazzone... perdona il mio sfogo. Tornerò a trovarti...
 
 
amazzoneperforza
amazzoneperforza il 13/03/12 alle 10:27 via WEB
Cara great.star, è triste sentirti così addolorata. La vita ci riserva prove dure, a volte implacabili. Non abbiamo altra scelta che combatterle finchè ce la facciamo. Approfitta di ogni piccola gioia, vivila a fondo e chissà che riesca a equilibrare l'amaro calice che a volte ci tocca bere. Un abbraccio tenero e forte. Quando vuoi sono qui. APF
 
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