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I SANI

Otto anni fa, quella mattina, la più difficile della mia vita, guardavo la gente e li percepivo così: "i sani". Il postino, la barista, quel signore col cane, il ragazzo sul motorino, la signora con la borsina della spesa, loro, i sani. Diversi da me che avevo appena scoperto di avere un tumore al seno. Io ero malata, gravemente, avevo il cancro e la mia vita era stravolta, anzi travolta come avessi ricevuto un TIR in piena faccia. I sani... Coloro che potevano NON pensare alla morte, coloro che potevano permettersi di incazzarsi per il semaforo ancora rosso, per la coda al supermercato, per il cane che non si decide a pisciare, per il caffè che non è abbastanza caldo. E io, sgomenta, li guardavo come fossero alieni, altri da me, i sani.

Oggi, oltre otto anni dopo, non mi sento sana, non mi ci sentirò davvero mai più, ma gli altri non sono più "i sani". Perchè non posso sapere - come loro non sanno di me - se davvero non sentono il peso della mortalità, propria e di chi amano. Sono sani, forse, come me, in bilico, come tutti noi. Anche i gatti, i passeri, i tigli, le nuvole. Tutti ci trasformeremo in altro, i nostri atomi cambieranno configurazione, moriremo come uomo, donna, pianta, animale. Diventeremo altro da quello che è stato il nostro attuale hardware (e relativo software). Ma non finiremo.

E la nostra anima? Domanda pregnante.
Qualche giorno fa il mio nipotino, tre anni, mi ha chiesto dove fosse la mia mamma. Non l'ha conosciuta, è morta pochi anni prima che lui nascesse, ma ogni tanto gliene parlo come di una persona tanto cara.
"Nonna, ma dov'è la tua mamma?"
"E' in posto molto, molto lontano, dove non possiamo arrivare, tesoro."
"Ma se ci andiamo con una macchina potente riusciamo ad arrivarci?"
"E' un posto davvero lontano, non possiamo andarci"
"Ma quanto lontano, nonna?"
"Tantissimo"
"Trentamila?"
"Sì, tesoro, trentamila"
"Allora non possiamo andarci neanche con la mia Ferrari?"
"Eh no, tesoro"
"Sai che mi piace la tua mamma?"
"Ah sì? Ma come fai che non la conosci?"
"Sono sicuro, perchè è una mamma!"