Creato da amazzoneperforza il 01/06/2008

APF

La verità nuda e cruda.

 

 

« Francesco Nuti - Sarà per teCoca-Cola "Heist" ha vin... »

Sanità in Svezia: impariamo da chi sa fare.

Post n°278 pubblicato il 28 Settembre 2009 da amazzoneperforza

Sanità svedese

1. Qui si usa un sistema informatizzato su scala regionale, per cui i dati dei pazienti sono condivisi tra tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, ecc...) e tra tutte le strutture sanitarie (medici di medicina generale, guardie mediche, ospedali, strutture di riabilitazione, ecc...). La comodità di questo sistema è enorme: i pazienti non devono portare con sè lastre, referti di esami, lettere di dimissione, terapie precedenti e attuali, e nemmeno è necessario richiedere ad altri reparti/ospedali/colleghi la documentazione relativa ai vari pazienti. Ovviamente le richieste di esami e di consulenze sono spedite per via telematica (e le risposte arrivano anch'esse al computer del richiedente). E' tutto archiviato elettronicamente ed accessibile da qualunque struttura pubblica regionale ! 

2. Esiste la ricetta elettronica: impossibile che il paziente perda la prescrizione dei propri farmaci, o che il farmacista non riesca a leggere la GALLIgrafia di qualche medico frettoloso. La prescrizione viene inviata a tutte le farmacie della regione, e scaricata per via telematica dalla prima farmacia a cui il paziente si rivolge con valido documento d'identità. 

3. Non esistono i medici di base come in Italia, ognuno con il proprio studio e in convenzione con il SSN. I medici di medicina generale sono qui a tutti gli effetti dipendenti del servizio sanitario, tenuti ad un orario settimanale di 40 ore (e non si scappa), e non svolgono altre "attività collaterali". Lavorano in piccoli presidi dove hanno a disposizione anche una segretaria, infermieri, a volte anche fisioterapisti/psicologi/altre figure sanitarie, nonchè hanno la possibilità di effettuare ECG ed esami di laboratorio di base, e a volte anche esami radiologici. Questo sistema decongestiona notevolmente i Pronto Soccorso, a cui si rivolgono i casi effettivamente gravi. 

4. Esiste un numero telefonico breve che i pazienti con problemi sanitari possono chiamare per ricevere indicazioni su cosa fare per problemi sanitari minori

5. Quasi inesistente è la sanità privata. E nel caso in cui un paziente voglia rivolgersi ad un medico privatamente, riceve comunque un rimborso da parte della regione.

6. Molti si lamentano dei tempi d'attesa. Ho quindi dato un'occhiata a quanto lunghi sono questi tempi d'attesa, e la cosa non mi è sembrata così tragica. Ecocardiogramma non urgente: tempo di attesa 1 mese. Test da sforzo al cicloergometro non urgente: 1 mese e mezzo. E per i pazienti ricoverati, TUTTI gli esami (raggi, ecografie, TAC, consulenze) vengono effettuati in giornata, o al massimo il giorno seguente. 

7. Per tutte le suddette prestazioni, i pazienti pagano al massimo 900 kr all'anno di esami/visite e al massimo 900 kr all'anno in farmaci: raggiunta questa soglia, il resto è gratuito. 

8. Punto assai importante per la salute mentale di noi medici: i pazienti mediamente sono molto RISPETTOSI, non imprecano, non insultano, non minacciano. E tantomeno i loro parenti. Ancora vale, qui, il rispetto per medici e paramedici. *

9. Il lavoro in "orario scomodo" (notti, finesettimana) viene compensato in modo generoso. Le ore lavorate in più sono sempre pagate o compensate con più ferie, mai accade che vengano "dimenticate"

...
1. Orari lavorativi. Nel settore pubblico si lavora 40 ore alla settimana, che potrebbero sembrare tante rispetto alle 36 dell'Italia. La differenza la fanno qui gli orari "scomodi", ovvero quando si lavora nei festivi o di notte. In Italia queste ore sono comprese nel normale orario, e vengono pagate una cifra simbolica. Qui sono generosamente retribuite (e giustamente, aggiungo io !). Esempio pratico: questa settimana ho lavorato 3 notti, in tutto ho fatto 46.5 ore (ogni notte dura 15.5 ore). Ebbene, proprio per il fatto che ho lavorato di notte (e qui notte vuol dire dopo le 16.30 di pomeriggio), queste ore mi vengono contate circa il doppio. Il che fa circa 90 ore. Avendone dovute fare 40 per contratto, ne risulta un surplus di 50 ore, che possono essere utilizzate come ferie (ovvero più di una settimana) o essere pagate in denaro. Quest'ultima opzione è quella meno preferita dalla maggior parte dei colleghi. E sinceramente, cosa c'è di maggior valore del tempo libero, da dedicare a se stessi, alla famiglia, ai propri interessi ?

2. Attività degli infermieri, e degli altri operatori sanitari. Qui gli infermieri fanno davvero un sacco di cose che in Italia sono compito dei medici. Questo è possibile perchè gli infermieri sono tanti (in media uno ogni 7 pazienti, di giorno, un po' meno di notte), e ricevono una formazione specifica a seconda del reparto dove lavorano (cardiologia, ematologia, ecc.). Oltretutto, sono ben pagati (non tanto meno di un medico). E, con i medici, lavorano alla pari, senza gerarchie o invidie.

3. Le badanti: figura professionale qui assolutamente inesistente. L'anziano/il malato grave finchè può viene assistito a casa propria, e il comune mette a disposizione del personale di servizio (regolarmente assunto) che lava, stira, pulisce casa, fornisce pasti. Se c'è bisogno di assistenza medica/infermieristica, questa viene fornita su base regolare.
Tutto questo non è gratis, ovviamente, ma ad un costo "politico": per chi non è in grado di pagare, paga lo stato. Nel momento in cui la situazione peggiora e non è più gestibile a domicilio, le case di riposo sono abbastanza numerose. Anche qui, non sono strutture private che costano migliaia di euro al mese...
...
Il segreto sta nell'organizzazione
...
Qualche esempio svedese :
- informatizzazione della sanità (ne ho già parlato in un altro post);
- burocrazia presente ma snella: dal pc si possono stampare direttamente certificati, stato di famiglia, altri documenti, senza per forza doversi recare all'ufficio preposto;
- nella sanità (tanto per restare nell'ambito dove lavoro) tutto è estremamente standardizzato e molto poco è lasciato al caso: il paziente è inquadrato in "canali" precisi a seconda del problema e seguito sistematicamente e in modo automatico. Ci sono linee guida molto rigide per tutti i tipi di problema, dall'infarto miocardico all'alluce valgo, e tutti le seguono.
E poi:
- nessuno (almeno dove lavoro io) usa internet a sproposito per i fatti propri (anche perchè è bloccato), per cui si evitano divagazioni dal tema
- non c'è campo per il cellulare, quindi niente chiamate personali o messaggini: se qualcuno ha bisogno di parlarmi con urgenza, può sempre raggiungermi tramite il centralino e il cercapersone personale. 
- il tempo di lavoro quindi è dedicato solo al lavoro; al contrario, al termine dell'orario di lavoro il tempo libero è considerato sacro (oh yeah !)

Potrei fare un migliaio di altri esempi... ma l'impressione di questo primo mese e mezzo è che qui in generale (ci saranno ovviamente le eccezioni) si lavori bene grazie a strumenti/risorse adeguate, e con il pensiero che alla fine, se un sistema funziona bene, ne traggono vantaggio proprio tutti. 
...
Il paziente svedese
Il paziente svedese va in ospedale solo se sta veramente molto male. Non usa il pronto soccorso come la succursale del medico di base per risparmiare tempo. Anche perchè lo rispedirebbero indietro.

Il paziente svedese, d'altra parte, non ha paura dell'ospedale: sa che lì si prenderanno cura di lui, e sa di essere in buone mani.

Il paziente svedese, anche piuttosto anziano, conosce a menadito tutti i farmaci che prende, e il relativo motivo per cui li prende. 

Il paziente svedese non conosce a menadito tutti gli effetti collaterali elencati nel bugiardino dei farmaci. E soprattutto, non è convinto di soffrire di persona almeno della metà di questi.

Il paziente svedese non ha paura dei prelievi del sangue, nè è terrorizzato da altri esami invasivi. Semplicemente, se sono stati prescritti ci sarà stato pure un motivo. 

Il paziente svedese non ha la febbre se la temperatura corporea non arriva almeno a 38°C. 

Il paziente svedese, di fronte ad una diagnosi grave, non reagisce: annuisce, e razionalmente chiede spiegazioni, come se la cosa riguardasse qualcun altro. E questo un po' mi spiazza.

Il paziente svedese si fida dell'organizzazione sanitaria pubblica: non deve muovere un muscolo, non deve affannarsi a ritirare referti e a trasportarli da un medico all'altro nè da un ospedale all'altro, e non si imbarca in viaggi della speranza. Al paziente svedese pensa il personale sanitario. 

Il paziente svedese, soprattutto, si fida dei medici, li rispetta, ed è rispettato. Cosa ormai di altri tempi.

Da parte mia un'unico commento: se i pazienti svedesi sono tanto rispettosi e fiduciosi non sarà per caso perchè vengono ascoltati, curati e seguiti? Chi vuole rispetto deve darne.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

geomonchierie.rubellidisinfigiener.samaranisilviocagnaccitobia45cristianolandomariotto49luca.bc.cobuziop_johnnyschott2002fabio.cominatopaolo_origginicolacate
 

VISITATORI RECENTI

 

ULTIMI COMMENTI

I MIEI BLOG AMICI

Citazioni nei Blog Amici: 9
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

FAUSTO LEALI E LUISA CORNA

FAUSTO LEALI E LUISA CORNA
Ora che ho bisogno di te

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963