Creato da russocaio il 19/03/2007
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Enel Ladri di Sogni

Post n°363 pubblicato il 11 Marzo 2014 da russocaio
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 Ho aspettato questo momento x sette anni

Interrogazione a risposta immediata presentato da

CRIPPA Davide

Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

 

Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che: il Governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell'energia elettrica; il caos generato da tale mancanza ha finito con l'avvantaggiare solo Enel, ex monopolista, proprietaria delle reti e privatizzata nel 1997;
si apprende dalla stampa di settore che dal 2001 al 2006 il colosso dell'elettricità ha installato 32 milioni di contatori elettronici del valore di poche decine di euro costruiti in Cina e progettati da «Echelone», società americana partecipata proprio da Enel per circa l'8 per cento del suo valore; l'operazione è stata pubblicizzata come uno straordinario passo avanti nel progresso, in quanto i contatori elettronici avrebbero potuto permettere ai consumatori di conoscere quanto realmente consumavano momento per momento, avrebbero potuto essere letti a distanza e avrebbero reso possibile gestire una tariffa multioraria, cioè che permettesse di scegliere in che fascia oraria consumare energia a seconda del prezzo; di fatto i cosiddetti contatori «intelligenti» sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’«IMQ» (Istituto italiano del marchio di qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un «CE» identico nella grafica al marchio «China Export» che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea; su istanza dei costruttori (per i contatori elettronici mai pervenuta) dovrebbe essere il Ministero dello sviluppo economico a dover approvare i vari strumenti di misura legali, diversi da quelli esplicitamente indicati nel vecchio testo unico del 1890; l'ufficio metrico della provincia di Milano, competente in materia, su segnalazione dei consumatori è già intervenuto più volte sequestrando alcuni contatori elettronici fuori norma, cioè privi delle marcature metriche legali, e sanzionando distributore ed erogatore dell'energia elettrica per la violazione dell'articolo 692 del codice penale; secondo la legge i controlli sul buon funzionamento e sulla corretta taratura dei contatori elettronici devono avvenire regolarmente a opera di un ente terzo; il decreto-legge 2 febbraio 2007, n. 22, che recepisce la direttiva europea 2004/22/CE del 31 marzo 2004 sugli strumenti di misura nota anche come direttiva MID («Measuring Instruments Directive»), stabiliva che con decreto ministeriale venissero assegnati i compiti di vigilanza sul mercato (articolo 14) e attribuiva al Ministero dello sviluppo economico il compito di disciplinare l'esecuzione dei controlli metrologici successivi (articolo 19): quanto previsto all'articolo 14 è stato espletato con decreto del 29 agosto 2007 che affida alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura i compiti di vigilanza sul mercato, mentre al momento il Ministero dello sviluppo economico non ha ancora emesso quanto stabilito dall'articolo 19; è quindi stato stabilito dal decreto legislativo sopra menzionato chi deve vigilare, ma non come farlo –: quali immediate iniziative il Ministero dello sviluppo economico intenda adottare affinché venga colmata la lacuna normativa summenzionata rendendo di fatto efficienti le misurazioni dei consumi elettrici privati e industriali visto che il sistema attuale presenta una serie di criticità tali da rischiare l'aggravio ingiustificato delle bollette degli utenti. (5-01237)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01237

L'interrogante, solleva una questione importante e condivisibile circa la necessità di disciplinare compiutamente ed in tempi rapidi i controlli metrologici relativi ai contatori dell'energia elettrica.

Al riguardo, si rappresenta quanto segue: La legislazione in materia, è in effetti lacunosa ed ha probabilmente risentito anche della circostanza che almeno per tutti gli anni in cui la fornitura dell'energia elettrica era riservata allo Stato o ad imprese concessionarie, l'affidabilità della misurazione era nei fatti ritenuta connessa alla caratterizzazione pubblica del soggetto distributore. Inoltre, ha risentito dell'oggettiva difficoltà e complessità ad apportare innovazioni normative in un settore di misurazione che interessa un servizio pubblico essenziale di diffusione generalizzata, con milioni di punti di misurazione e che non consente applicazioni rigide e solo formalistiche delle norme, senza tener conto, peraltro, delle conseguenze in termini di possibili interruzioni di tale servizio pubblico. A suo tempo la legge 1 marzo 1968 n. 186 recante «Disposizioni concernenti la produzione di materiale, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici», applicabile in generale anche ai predetti contatori, prescriveva che essi debbano essere “realizzati e costruiti a regola d'arte”. Si considerano rispondenti a detti criteri se realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano. In detta disciplina rientrano i contatori elettrici e elettronici. Nulla dice invece la stessa legge in ordine alla periodicità dei controlli, neppure con riferimento a eventuali specifiche funzioni delle apparecchiature. Dal punto di vista della sicurezza dei prodotti, peraltro, sono intervenute in materia le seguenti successive disposizioni solo parzialmente applicabili, non rilevanti ai fini della misurazione e prive comunque di una disciplina di controlli periodici: Legge 18 ottobre 1977, n. 791 di attuazione della direttiva 73/23/CEE relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione, modificata ed integrata dai decreti legislativi 25 novembre 1996, n. 626 e 31 luglio 1997, n. 277;
Direttiva 2006/95/CE del 12 dicembre 2006 (versione codificata della direttiva 73/23/CEE) concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione, che consistendo in una mera rifusione delle direttive precedenti, non ha richiesto alcuna specifica norma nazionale di recepimento o attuazione; Decreto legislativo del 06 novembre 2007, n.194 di attuazione della direttiva 2004/108/CE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica e che abroga la direttiva 89/336/CEE.

Del resto non era prevista dalle norme in materia di metrologia legale (Testo Unico delle leggi sui pesi e sulle misure n. 7088 del 1890 e Regolamento per la Fabbricazione dei pesi e delle misure n. 226 del 1902) una specifica approvazione di modello per i contatori elettrici, né risulta che una tale approvazione sia mai stata richiesta da alcun fabbricante. Conseguentemente non erano previsti per i contatori elettrici, o non erano comunque attuabili in modo adeguato, controlli periodici destinati a verificare il mantenimento nel tempo dell'affidabilità metrologica. Neppure il decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 872, che era a suo tempo specificamente intervenuto in materia di contatori elettrici, che è rimasto sostanzialmente privo di concreta applicazione e che è stato comunque abrogato dal decreto legislativo n. 22/2007, di cui si dirà in seguito, conteneva prescrizioni in materia di controlli successivi per i contatori già installati. L'unico caso concreto e diffuso di verificazione periodica di contatori elettrici riguardava e riguarda le verifiche relative agli aspetti fiscali, effettuate solo su alcune gamme di contatori, sulla base di disposizioni adottate nell'ambito delle competenze del Ministero dell'economia e delle Finanze e della relativa competente Agenzia: verifiche oggi effettuate da laboratori accreditati.
Si evidenzia, inoltre, che il quadro normativo è reso ancora più complesso dalla circostanza che anche l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas interviene in materia, nell'ambito dei propri poteri di regolazione con prescrizioni alle imprese di distribuzione dell'energia elettrica finalizzate al rinnovo ed al miglioramento dei sistemi e delle modalità di misura, a tutela degli utenti finali. Per quanto riguarda i contatori elettronici installati dal 2001 al 2006, ovvero in periodo antecedente al recepimento della direttiva europea 2004/22/CE (cosiddetta MID) recepita con D. Lgs 2 febbraio 2007 n. 22, si può pertanto semplicemente riferire che detti contatori erano di fatto soggetti solo alla generale disciplina sulla regolare installazione degli impianti elettrici e sulla sicurezza dei relativi prodotti. Nulla peraltro risulta attualmente, nell'ambito di procedure attuali o in corso che abbiano avuto seguiti presso questo Ministero, circa quanto riferito dagli On. Interroganti sull'attività dell'Ufficio Metrico di Milano per sequestri di alcuni contatori elettronici fuori norma, cioè privi di marcature metriche legali atteso che la citata normativa non prescriveva l'apposizione di alcun sigillo di tipo legale.

L'affermazione per la quale i controlli sul buon funzionamento e sulla corretta taratura dei contatori elettronici devono avvenire regolarmente a opera di un terzo, non trova riscontro nella normativa antecedente alla citata direttiva europea 2004/22/CE con la quale i contatori elettrici di energia attiva sono stati inclusi, per la prima volta, nel campo di applicazione della normativa in materia di strumenti di misura (allegato MI-003 al D. Lgs), a partire dalla data di entrata in vigore (18 marzo 2007). Tale disposizione, peraltro, si applica solo ai nuovi contatori realizzati in conformità alle nuove norme, mentre fino al 30 ottobre 2016 è comunque consentita l'installazione di contatori realizzati secondo la meno stringente e meno completa disciplina precedente. È appena il caso di evidenziare che si tratta di una innovazione complessa, non tanto per la sua definizione tecnica, quanto per il suo impatto economico ed organizzativo, considerato che riguarderà nel tempo tutti i contatori di energia elettrica. Detta direttiva n. 2004/22/CE definisce i requisiti cui debbono esser conformi dispositivi e sistemi con funzioni di misura giustificate da motivi di interesse pubblico, sanità pubblica, sicurezza pubblica, ordine pubblico, protezione dell'ambiente, tutela dei consumatori, imposizione di tasse e di diritti e lealtà nella transazioni commerciali, per poter essere commercializzati e messi in servizio. La direttiva lascia, poi, agli Stati Membri la definizione dei criteri per l'esecuzione dei controlli metrologici successivi all'immissione in servizio degli strumenti di misura compresi nel campo di applicazione della direttiva stessa.

Sinora il MiSE, con più decreti, ha disciplinato i controlli metrologici successivi per: strumenti per pesare a funzionamento automatico, sistemi per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall'acqua, contatori di gas e dispositivi di conversione del volume.

Attualmente è in corso di adozione il decreto relativo ai contatori d'acqua e di calore, mentre per i contatori elettrici, il tavolo deputato ad effettuare la relativa valutazione dell'impatto della regolamentazione, ha già effettuato l'esame della prima stesura del decreto relativo. La valutazione di conformità di uno strumento di misura ai requisiti essenziali ad esso applicabili è effettuata sulla base di quanto previsto dall'articolo 7 del D. Lgs 22/2007 dagli Organismi Notificati, previsti dallo stesso decreto. L'attività di vigilanza è definita negli artt. 16 e 17 del D. Lgs in base ai quali il Ministero dello Sviluppo Economico, sostanzialmente nei casi più gravi, può vietare o limitare l'ulteriore commercializzazione e utilizzazione di uno strumento di misura di uno specifico modello qualora non soddisfi i requisiti essenziali relativi alle prestazioni metrologiche, anche se correttamente installati ed utilizzati conformemente alle istruzioni del fabbricante, ed adotta tutte le misure appropriate per ritirare tali strumenti dal mercato. Qualora il Ministero accerti che la marcatura CE e la marcatura metrologica supplementare siano state apposte indebitamente, se non vi sono le condizioni di gravità che giustificano il ritiro dal mercato, assegna al fabbricante o al suo mandatario un termine per rendere lo strumento conforme alle disposizioni relative alla marcatura CE e alla marcatura metrologica supplementare. Con la completa attuazione della predetta Direttiva il quadro normativo applicabile ai contatori dell'energia elettrica sarà, quindi, molto meglio definito ed nel tempo i consumatori troveranno più adeguata tutela.

Pertanto, quanto alla disciplina delle verifiche metrologiche successive all'immissione in servizio, il MiSe completerà prima possibile l'elaborazione dello specifico decreto destinato a disciplinare la verificazione periodica dei contatori elettrici di energia attiva che verrà già nelle prossime settimane, nella sua stesura definitiva, nuovamente sottoposto al tavolo per la valutazione dell'impatto regolamentare.

Chiaro???? I contatori ENEL non sono OMOLOGATI pertanto non valgono come strumento fiscale (ci stanno imbrogliando da anni).

 

 
 
 

Le Regole della Truffa

Post n°362 pubblicato il 05 Marzo 2013 da russocaio
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LA TRUFFA PERFETTA

Finalmente ENEL ha commesso un'errore. Di recente ho cambiato casa, prima di trasferirmi ovviamente ho effettuato dei lavori. Per i primi mesi tutto normale consumavo dai 3 ai 5 Kw il mese, giusto il trapano e la tagliapiastrelle. Improvvisamente la bolletta di Ott-Nov 2012 mi arrivano 38 Kw, mi è parso strano visto che l'utilizzozo non era variato. Dopo qualche giorno scopro che il contatore non funzionava più, schiacciando il pulsante varie volte, in giorni e orari diversi non compariva nulla, nonostante tutto, avevo ancora la corrente. Dopo quasi due mesi in queste condizioni, a fine gennaio 2013 mi arriva la bolletta, giustamente trovo fatturati Kw 02 consumati. Vado poi a controllare il contatore e..... sorpresa, segna Kw 00003, i 1.200 Kw precedenti del vecchio proprietario "pof" sono spariti, come se il contatore fosse stato appena messo. Se ENEL in remoto per via telematica può azzerare 1.200 Kw allora può fare qualunque cosa, anche aggiungerli.

 
 
 

The Call 2

Post n°361 pubblicato il 26 Marzo 2009 da russocaio
 
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Corrieredellasera 25-03-09: Ha battuto, suo malgrado, il non invidiabile record della bolletta telefonica più alta d'Italia. La signora Edda Noris di Rozzano, in provincia di Milano, ha ricevuto una bolletta telefonica bimestrale di 46.046,15 euro. In accordo con il genero Salvatore Sica, la signora aveva acquistato in un negozio Tim due cellulari da regalare ai nipoti (uno era un Blackberry) ed una terza scheda Sim da usare con una chiavetta Internet. Le offerte comprendevano Alice mobile 100 ore e due Tim "Tutto compreso professional 45". Un abbonamento "multibusiness all inclusive" per il quale si aspettava di dover pagare 270 euro fissi a bimestre. Invece dopo due mesi è arrivata l'amara sorpresa: 46.046,15 euro. Lo si apprende dal Codacons che ha denunciato l'accaduto. I precedenti record, segnalati in passato sempre dal Codacons, erano di 23.982 e 16.500 euro.

LA SOGLIA DEI MINUTI - "Non riusciamo proprio a capire il motivo di questa bolletta - ha spiegato Sica - leggendola si vede che solo nei primi tre-quattro giorni sono stati addebitati 38mila euro. Ci aspettavamo di pagare qualcosa in più dei 270 euro, in caso di superamento della soglia prevista di minuti di telefonate, numero messaggi e ore di navigazione, ma non questa cifra". Per il 23 di aprile è fissata l'udienza di conciliazione con la compagnia telefonica al Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) e, conclude Sica, "se non otterremo niente intraprenderemo azioni legali".

"TUTTO COMPRESO" - Leggiamo quanto riportato sul sito internet della Tim per l'offerta "Tutto compreso professional 45: "L'offerta per tutto il tuo business, senza scatto alla risposta, semplice e trasparente, che consente di definire il budget mensile di spesa in anticipo". Si conclude, poi, dicendo: "È davvero Tutto Compreso!". Ma evidentemente non era una così, visto che è arrivata una batosta che non ha precedenti. Un secondo caso segnalato è quello di Marco Pavesi, della provincia di Milano, con la società 3: nonostante non abbia mai ricevuto alcuna telefonata da nessun operatore, si è ritrovato due fatture con domiciliazione sul conto della sua società per due numeri di telefono che non solo non sono mai stati in suo possesso, ma a quanto pare non sono nemmeno attivi.

 
 
 

Fine di una storia

Post n°360 pubblicato il 26 Marzo 2009 da russocaio
 
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Corrieredellasera 24-03-09: L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha irrogato una sanzione di 2 milioni di euro a Enel Distribuzione per non aver effettuato negli anni dal 2003 al 2005 il tentativo annuale di lettura dei contatori. Si legge in una nota dell'Autorità, che spiega come, il provvedimento sanzionatorio sia stato deciso al termine di un'istruttoria formale, avviata su segnalazione di alcune associazioni di consumatori e di clienti finali, con la quale l'Autorità ha accertato l'inosservanza da parte di Enel Distribuzione dell'obbligo del tentativo di lettura annuale dei contatori presso tutti i clienti allacciati alla propria rete con potenza contrattualmente impegnata fino a 30 kW. Nell'ambito del procedimento sanzionatorio e nel quantificare la sanzione, prosegue, l'Autorità ha tenuto conto del ravvedimento operoso da parte di Enel stessa nel realizzare una serie di iniziative volte a riparare alla violazione commessa e a migliorare la propria politica commerciale e i suoi rapporti con la clientela. In particolare, Enel Distribuzione ha restituito gli interessi applicati sulla rateizzazione di fatture emesse negli anni 2004-2007; ha rinunciato agli interessi applicabili sulla rateizzazione di tutte le bollette di conguaglio emesse nel 2008 e nel primo semestre 2009 ed infine ha esteso i punti di pagamento gratuito su tutto il territorio nazionale di 146 unità. Le mancate letture od i ritardi, spiegano dall'Enel, si sono verificati nel periodo di transizione dal passaggio del contatore tradizionale a quello analogico. E per i clienti che sono rimasti vittime del disguido è stata prevista la rateizzazione del conguaglio, dovuto all lettura dei contatori.

 
 
 

I Motorizzati

Post n°359 pubblicato il 26 Marzo 2009 da russocaio
 
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ROMA 10-03-09: Stop a vigilini ed ausiliari della sosta con potere di fare multe a tutto campo nelle aree di parcheggio a pagamento. La battuta d'arresto alle contravvenzioni fatte da chi non è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale ma solo il dipendente di una società privata, viene dalla Cassazione che, a Sezioni Unite, ha bocciato così le esigenze dei Comuni - in particolare quello di Parma - di far cassa quanto più possibile con il business delle multe facili. In particolare la Suprema Corte - con la sentenza 5621 che sbaraglia i fautori dell'espansione delle prerogative dei multatori privati - ha diminuito il potere di multa ai dipendenti delle società che gestiscono i posteggi a pagamento su concessione dei Comuni. I vigilini - hanno deciso le Sezioni Unite - non possono fare le multe per ogni tipo di infrazione che si verifica nell'area di posteggio ma solo per le infrazioni commesse dentro le strisce blu. Per questo la Suprema Corte ha respinto un ricorso del Comune di Parma contro la decisione del Giudice di pace della città ducale che aveva stracciato la multa inflitta dagli ausiliari, per sosta vietata, a un guidatore, Mario P., colpevole di aver parcheggiato l'auto in un posteggio a pagamento mettendola in uno spazio non contrassegnato dalle strisce blu. La macchina, peraltro, non dava fastidio a nessun altro veicolo. I giudici di piazza Cavour hanno affermato il principio di diritto in base al quale: "le violazioni in materia di sosta che non riguardino le aree contrassegnate con le strisce blu e/o da segnaletica orizzontale e non comportanti pregiudizio alla funzionalità delle aree così distinte, non possono essere legittimamente rilevate da personale dipendente delle società concessionarie di aree adibite a parcheggio a pagamento, seppure commesse nell'area oggetto di concessione (ma solo limitatamente agli spazi distinti con strisce blu)". Se così non fosse - aggiunge la Cassazione - si finirebbe col dare la precedenza solo a considerazioni di "profili economico, a vantaggio della concessionaria che, pur se sussistente, non giustificherebbe l'estensione dell'applicazione di una norma con connotazioni di eccezionalità" (come quella che consente l'uso degli ausiliari per contestare determinate contravvenzioni). Anche la Procura della Suprema Corte, rappresentata dal sostituto procuratore generale Domenico Iannelli, aveva chiesto di respingere il reclamo del comune emiliano.

 
 
 

Bolletta ENEL: Nuovo Record

Post n°358 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da russocaio
 
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Nel Gennaio 2007 ho ricevuto una bolletta esagerata di 96 euro per 550 KW, contro una media annua di 70 euro e 450 KW. Incazzato come una bestia ho chiesto un controllo del contatore, pagando inutilmente 60 euro per sentirmi dire che era tutto a posto. In seguito ho presentato un'esposto denuncia alla Procura di Udine (ancora nessun risultato) e ho aperto questo Blog. Nel Gennaio 2008 la bolletta è stata praticamente identica e si è stabilizzata sugli 80/90 a bimestre. Pochi giorni fà la nuova mazzata! Gennaio 2009 150 euro per 600 KW 50 euro e 50 KW in più eppure siamo sempre in quattro, nella stessa casa e stessi elettrodomestici. Và da se che le nostre abitudini sono identiche, cosa è cambiato? Evidentemente la Procura ha chiuso le indagini ed ENEL ha subito approfittato per caricarmi in remoto qualche decina di KW facendomi passare nella fascia di consumo più alta, che aggiunta agli aumenti dei prezzi porta a questo risultato! ENEL ha deciso che una famiglia media di 4 persone consuma 450 KW a bimestre e quelli sono fatturati d'ufficio, anche se consumi di meno, poi quando gli servono un pò di soldi per pagare i dividendi, aumenta i KW consumati agli utenti e il gioco è fatto. Il nuovo contatore non serve a un cazzo, non misura niente, la fatturazione è fatta seguendo standard fissi. Il contatore serve solo a caricarci dei KW a nostra insaputa o ad azzerare tutto con un tasto in caso di controllo. Faccio notare che il cosiddetto decreto salvaprezzi, và applicato entro il 28-02-09, sapendo questo ENEL ha razzolato quanto più soldi possibili prima di quella data. Altrimenti come fà a pagare i 10 miliardi dell'operazione ENDESA di pochi giorni fà? Adesso li denuncio ancora una volta e mi rivolgo anche al ministro competente (cosa che ho fatto senza risultato anche con il precedente governo).

Vi invito a leggere quanto segue

GLI AUMENTI SONO FINITI, DICE ENEL

 

fonte: enel.it  03-12-08: E se il petrolio resterà a questi livelli potrà consentire alle famiglie italiane di risparmiare sulla bolletta energetica. Lo ha affermato l'Amministratore Delegato dell'Enel, Fulvio Conti, in un'intervista andata in onda a Domenica In. "Negli ultimi anni cittadini e imprese", ha spiegato Conti, "hanno subito gli effetti di un aumento straordinario del costo del petrolio, che nei mesi scorsi ha raggiunto un massimo di oltre 140 dollari al barile. Oggi è a quota 50 dollari. Se per tutto il 2008 il petrolio avesse avuto le quotazioni attuali, una famiglia italiana avrebbe risparmiato in media 200 euro l'anno di elettricità e gas". Secondo l'AD dell'Enel, ogni italiano "può fare la propria parte per abbassare il costo delle bollette. Pensate - ha detto - che con semplici gesti, come usare lampadine a basso consumo, spegnere elettrodomestici in stand by e usare la lavatrice in pieno carico e a basse temperature, una famiglia di quattro persone può risparmiare il 25% l'anno". Sulla situazione economica in generale Conti ha osservato che "la crisi è profonda e colpisce tutti. Ma il Governo e le imprese - ha aggiunto - stanno dimostrando di saper reagire prontamente e con efficacia. Dobbiamo riacquistare fiducia nella nostra capacità di superare le difficoltà. La crisi sarà lunga, ma io ho fiducia che saremo in grado di superarla con successo". L'AD di Enel ha ricordato che il gruppo elettrico, "malgrado la crisi, è stato in grado di continuare a offrire ai suoi azionisti un dividendo di 49 centesimi di euro, che rappresenta il 10 per cento del valore delle azioni. Stiamo continuando a fare investimenti per offrire ai nostri clienti energia in abbondanza nel rispetto dell'ambiente e a buon prezzo. Investimenti come la centrale a carbone pulito di Civitavecchia e il rigassificatore di Porto Empedocle, che danno un contributo importante all'economia del paese anche attraverso l'indotto: oggi lavorano per Enel più di 14 mila imprese, cioè un pezzo importante dell'imprenditoria italiana".

Autorità per l’energia elettrica e il gas: Dal 1° gennaio 2009 bollette in calo

 

Milano, 19 dicembre 2008 - Buone notizie per i consumatori. Dal 1° gennaio, le bollette di energia elettrica e gas naturale diminuiranno rispettivamente del 5,1% e dell’1% con un risparmio complessivo di 36 euro su base annua, secondo le condizioni economiche di riferimento indicate dall’Autorità per l’energia; nel primo trimestre 2009, infatti, la spesa su base annua della famiglia tipo diminuirà di circa 25 euro per l’energia elettrica e di 11 euro per il gas naturale. In forte calo anche il Gpl (gas di petrolio liquefatto) , distribuito in rete: -14,2%, con una minore spesa di 115 euro su base annua, sempre per una famiglia tipo. www.autorita.energia.it

 

"Dopo le sofferenze per gli aumenti del 2008, ha commentato il Presidente dell’Autorità, Alessandro Ortis, inizia il percorso che porterà un 2009 con bollette più leggere. Dopo queste prime riduzioni per il primo trimestre del prossimo anno, possono infatti prevedersi ulteriori diminuzioni, particolarmente importanti per il gas, anche con il prossimo aggiornamento trimestrale di fine marzo. Va pure ricordato che le famiglie meno abbienti, beneficeranno, sempre nel 2009, anche dei bonus per l’energia elettrica e per il gas, con riduzioni aggiuntive del 15% circa. "Le delibere con gli aggiornamenti (ARG/elt 188/08, 189/08, 190/08, 191/08, ARG/gas 192/08 e 193/08) sono pubblicate sul sito

 

L’Italia dipende ancora da importazioni nette di idrocarburi (petrolio e gas naturale) per oltre il 70% del proprio fabbisogno energetico. Perciò nei trimestri passati i consumatori hanno dovuto subire le conseguenze dei forti aumenti del greggio; ora, invece, al positivo aggiornamento delle condizioni di fornitura ha contribuito la recente e forte discesa dei prezzi dello stesso petrolio. Gli andamenti dei prezzi dei mercati internazionali dei prodotti petroliferi hanno quindi un forte impatto sulle componenti energia delle bollette. Tale impatto, per aumenti o diminuzioni, è temporalmente più ravvicinato per il Gpl e l’energia elettrica, più differito per il gas naturale. Infatti, i meccanismi di aggiornamento trimestrale delle bollette tengono necessariamente conto di contratti internazionali di approvvigionamento, di indici e di processi produttivi che caratterizzano in modo diverso i settori elettrico e gas. In particolare, per il Gpl contano le quotazioni internazionali del petrolio, con andamenti molto collegati, anche temporalmente, a quelle del petrolio. Per l’energia elettrica, i prezzi di riferimento vengono calcolati con un metodo che deve tenere conto di quanto speso dall’Acquirente unico (l’organismo deputato agli acquisti per i consumatori e le famiglie in maggior tutela) per l’approvvigionamento di energia elettrica sul mercato all’ingrosso fino al momento dell’aggiornamento trimestrale, e delle stime su quanto prevede di spendere nei successivi mesi. Per il gas, i prezzi di riferimento devono tener conto delle variazioni dei prezzi della materia prima (gas naturale) sul mercato internazionale, che seguono normalmente di alcuni mesi quelle del petrolio. Gli stessi prezzi di riferimento nazionali vengono opportunamente basati su indicatori legati non solo alle quotazioni medie di petrolio, ma anche a quelle di oli combustibili e gasolio dei nove mesi precedenti. Tale metodo di fissazione del costo della componente materia prima, per i prezzi di riferimento applicabili ai più piccoli consumatori (ad esempio le famiglie), garantisce comunque una certa stabilità, attenuando e diluendo nel tempo l’incidenza dei periodi di picco degli idrocarburi, sia in aumento che in diminuzione. Inoltre, al fine di assicurare la tempestiva attuazione del d.l. n. 185/08 (d.l. ‘anticrisi’) e permettere quindi che le famiglie possano beneficiare della diminuzione del prezzo dei prodotti petroliferi già dal primo trimestre 2009 (quindi entro il 28 febbraio 2009, come indicato dal decreto stesso), per l’aggiornamento dei prezzi di riferimento del gas, è stata rimossa la cosiddetta soglia di invarianza . In tal modo il segnale al ribasso delle quotazioni del petrolio (a cui è collegato con uno scivolamento temporale il prezzo del gas naturale) potrà essere trasmesso con minor differimento a beneficio più rapido delle famiglie. In sintesi, sempre per il gas naturale, fin d’ora è possibile prevedere diminuzioni più consistenti già con il prossimo aggiornamento trimestrale. Riferimento scheda A

Le condizioni economiche di riferimento per la fornitura di energia elettrica, nel 1° trimestre 2009, implicano per le famiglie un prezzo di 17,147 centesimi di euro per kilowattora, con una diminuzione, per la fornitura tipo, del 5,1%. Per la famiglia tipo (con consumi medi di 2.700 kilowattora all'anno e una potenza impegnata di 3 KW) questo si traduce in una minore spesa annuale di circa 25 euro, incluse le imposte. Al netto delle imposte, il prezzo sarà di 14,760 centesimi di euro per kilowattora con una diminuzione del 5,4%. Basandosi sull’aggiornamento del 1° trimestre 2009, la spesa media annua tendenziale per l’energia elettrica della famiglia tipo sarà di circa 463 euro, così ripartita: 64,35% per i costi di approvvigionamento (costo di energia e dispacciamento); 14,54% per trasmissione, distribuzione e misura; 13,92% per imposte; 7,19 % per oneri generali di sistema. Per un consumatore non domestico, multiorario (con il 48% dei consumi in fascia oraria 1, il 36% dei consumi in fascia oraria 2 e il restante 16% in fascia oraria 3) con consumi da 65.000 kWh/anno e una potenza impegnata di 40 kW, si registra una riduzione del 5,3% rispetto al trimestre precedente e prezzo pari a 19,287 centesimi di euro per kilowattora. Tale riduzione tiene anche conto del passaggio dall’applicazione di corrispettivi monorari a corrispettivi differenziati sulla base delle fasce orarie di consumo e dell’introduzione del corrispettivo di gradualità (corrispettivo GF), come definito dalla delibera ARG/elt 171/08.

 

1)Le condizioni di riferimento o di maggior tutela sono i prezzi fissati dall’Autorità che devono essere obbligatoriamente offerti alle famiglie e alle piccole imprese che non abbiano ancora deciso di scegliere le offerte di un nuovo fornitore sul mercato. Si rammenta che tutti i consumatori sono liberi di scegliere fra le varie offerte emergenti sul mercato o fruire delle condizioni economiche di riferimento indicate dalla Autorità. In ogni caso, a qualsiasi tipo di scelta e fornitura si applicano gli standard e le regole fissate dalla Autorità per quanto riguarda la qualità tecnica e commerciale dei servizi.

 

 

 
 
 

Il Parcheggio è sempre custodito

Post n°357 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da russocaio
 
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Roma 10-02-09: Se vi rubano l’auto o la moto, oppure se trovate dei danni, dopo averle lasciate in un parcheggio a pagamento, il proprietario o il gestore sono obbligati a risarcirvi. L’obbligo è motivato dal fatto che, come per un guardaroba, il pagamento del biglietto implica la custodia del bene a carico di chi riceve il denaro. Lo ha stabilito la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione con la sentenza numero 1957 del 27 gennaio 2009, secondo cui "il contratto di parcheggio prevede sempre l’onere della custodia a carico del concessionario". Pertanto nessun cartello che allerti sulla condizione di "parcheggio non custodito" esimerà proprietario o gestore dal pagare i danni alla parte lesa, cioè che ha subito il furto o il danneggiamento. Nemmeno un regolamento del Comune che solleva la società responsabile del parcheggio potrà essere un elemento valido per difendere chi è tenuto al risarcimento del danno. Il caso che è stato oggetto della giurisprudenza è la causa intentata da un cittadino milanese contro l’Atm. Al malcapitato era stato rubato un SUV all’interno di un parcheggio gestito dalla società controllata da Palazzo Marino. L’Atm aveva tentato di giustificarsi sostenendo di aver affisso il cartello che richiamava il regolamento approvato dalla giunta comunale con una delibera del 1993, secondo cui chi lascia un veicolo nel parcheggio incustodito lo fa "a proprio rischio e pericolo". La decisione della Cassazione ha confermato quanto aveva già sostenuto la Corte d’Appello di Milano condannando l’Atm al risarcimento. La motivazione della citata sentenza 1957 ricorda che "la limitazione di responsabilità per furto totale o parziale riportata nell’avviso all’ingresso dell’area di parcheggio è del tutto inefficace". Questo perché la limitazione della responsabilità (come l’astenersi dal risarcimento per danni o furto) di chi fornisce un servizio nei confronti di un consumatore (come lo spazio per parcheggiare), nel diritto si chiama clausola vessatoria e, secondo quanto prescritto dall’art. 1341 del Codice Civile, prevede l’accettazione da parte del consumatore (detto contraente), con una firma separata posta su un contratto scritto sotto la medesima clausola. Ne deriva che "non è necessario l’affidamento del veicolo a una persona fisica" affinché si prefiguri automaticamente la condizione di custodia del bene. In particolare quando, alla prestazione consistente nella fornitura del suolo dove parcheggiare reso disponibile a fronte del pagamento, si aggiungono "sistemi automatizzati per la procedure d’ingresso e di uscita". Le barriere artificiali delimitano una proprietà privata e, come noto, per quanto succede al suo interno risponde il proprietario o il gestore a cui si è trasferita temporaneamente la responsabilità per mezzo del contratto di gestione. La sentenza numero 1957 del 27-01-09 avrà effetto sulle assicurazioni che potranno rivalersi sul titolare o gestore del parcheggio per chiedere che gli sia corrisposto l’importo risarcito al proprio assicurato. La stessa sentenza consentirà al privato non coperto da assicurazione per furto o danni al veicolo di chiedere il risarcimento per danni subiti da "fatto illecito". La Cassazione si era già espressa in materia con la sentenza numero 5837 del 2007.

 
 
 

Contatori gas, via entro il 2011

Post n°356 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da russocaio
 
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Ansa 29-01-09: Una buona notizia per chi ha un vecchio contatore del gas, uno di quelli a membrana animale: entro il 2011 tutti gli apparecchi con più di 20 anni (5 milioni in tutta Italia, circa il 20% del totale) dovranno essere sostituiti gratuitamente. Lo stabilisce un Protocollo di Intesa sui conguagli per i contatori domestici, firmato dall'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, e di Italgas, Domenico Elefante e con le associazioni dei consumatori iscritte al Cncu (Consiglio nazionale consumatori e utenti). L'obiettivo dell'intesa è tutelare i consumatori in seguito alle verifiche promosse da Italgas sull'affidabilità nel tempo della misura dei contatori domestici. I vecchi contatori del gas, infatti, "rubano", ovvero registrano consumi superiori rispetto a quelli effettivi. Secondo una rilevazione della Seconda Università degli Studi di Napoli lo "sbaglio" medio più alto è stato dell'1.31% per i contatori con 35 anni di età. Per quei clienti ai quali non è stato ancora sostituito il contatore a membrana animale, la Divisione Gas & Power di Eni riconoscerà in bolletta uno sconto pari all'1,31% sino al momento della sostituzione del contatore e un conguaglio riferito ai consumi degli ultimi due anni anch'esso pari all'1,31% per anno. Chi invece si è visto sostituire il contatore nel 2008 avrà comunque diritto al conguaglio ma riferito a un solo anno. Inoltre, la normativa vigente garantisce ai consumatori la richiesta di verifica del contatore e la la ricostruzione dei consumi in caso di scostamenti ingiustificati nell'anno successivo alla sostituzione del contatore.


 
 
 

Addio ai T-Red

Post n°355 pubblicato il 29 Gennaio 2009 da russocaio
 
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AffariItaliani 29-01-09: Il progettista dei T-Red, Stefano Arrighetti, è stato arrestato dai carabinieri lombardi e da quelli di San Bonifacio (Verona) nell'ambito dell'inchiesta della procura di Verona sui cosiddetti 'semafori intelligenti' che vede indagate altre 108 persone. Arrighetti, 45 anni di Seregno (Milano), amministratore unico della Kria di Desio (Milano), è accusato di frode nelle pubbliche forniture. Secondo quanto si è appreso, Arrighetti avrebbe omologato solo la telecamera e non avrebbe chiesto e quindi mai ottenuto dal Ministero dei trasporti l'omologazione dell'hardware dell'apparecchiatura che fa funzionare l'intero sistema. Tra i 109 indagati figurano 63 comandanti di polizia municipale tra cui quello di Perugia e di Mogliano Veneto, 39 amministratori pubblici e sette amministratori di società private. Sono invece 80 i comuni del centro-nord Italia al centro dell'indagine nei quali sono state comminate decine di migliaia di contravvenzioni. Il provvedimento restrittivo che ha raggiunto Arrighetti è stato emesso dal gip scaligero Sandro Sperandio su richiesta del pm Valerio Ardito. I Carabinieri di San Bonifacio hanno provveduto al sequestro preventivo dei T-red in 64 comuni di 24 province, ma il numero crescerà nei prossimi giorni. Le indagini, iniziate nel dicembre 2007, erano state avviate per accertare la conformità alla normativa vigente del sistema automatico di rilevamento delle infrazioni alla luce semaforica rossa (T-RED), installato presso gli incroci del veronese. A gennaio 2008, i carabinieri di Tregnago, Illasi e Colognola ai Colli, incaricati delle indagini, denunciarono un amministratore comunale, due comandanti di Polizia Locale e gli amministratori unici di Ci.ti.esse di Rovellasca, Maggioli di Santarcangelo di Romagna, Traffic Tecnology di Marostica e Open Software di Mirano per truffa aggravata e falsità materiale. A giugno le indagini furono estese anche ad altri 64 comuni dopo aver accertato che il T-red era difforme da quello omologato dal Ministero dei Trasporti di Roma dove Arrighetti aveva chiesto ed ottenuto l'omologazione solo per le telecamere dei T-red e non per le apparecchiature (i relé, le spire ed altro chiamato tecnicamente hardware) contenute in un armadio di vetroresina posto nelle vicinanze delle telecamere.

Non basta arrestare l'inventore della TRUFFA, devono pagare anche i fiancheggiatori PUBBLICI che devono restitutire con gli interessi e i danni!

 
 
 

RAI: CAPPON RECUPERO CANONE

Post n°354 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da russocaio
 
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ASCA 21-01-09: ''Si parla di recupero dell'evasione del canone. Credo sia l'anno giusto per metterlo in pratica ed evitare il rischio che proprio ora che stiamo per compiere il passo verso il digitale terrestre ci sia un'improvvisa asfissia di risorse e il passo non si possa fare''. Cosi', direttore generale della Rai Claudio Cappon invita il legislatore a mettere in pratica quanto piu' volte annunciato dal governo su un recupero dell'evasione del canone Rai finalizzato a un recupero di risorse per il servizio pubblico. A margine della IV conferenza sulla tv digitale, Cappon sottolinea che per questa nuova tecnologia, come Rai, ''non abbiamo lesinato risorse sulla strategia aziendale. Abbiamo impostato un budget coerente e contribuito, con questo, al rafforzamento dei contenuti del prodotto. Tutto cio' avviene in un anno di stress molto forte per l'economia. Ora tutto sta a rendere compatibile la situazione con l'equilibrio''.

Roma: Il canone Rai? ''Pagare meno per pagare tutti''. Cosi', il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, sul canone Rai, durante la IV conferenza sulla tv digitale. ''C'e' gia' una proposta di legge al Senato - ricorda Romani - che lega il pagamento del canone all'esistenza di un impianto elettrico nelle abitazioni. Prevede quindi l'inversione dell'onere della prova perche' sara' il cittadino a dover dimostrare, eventualmente, di non avere il televisore''.

Smettere di regalere soldi con i PACCHI no è! O ridurre i faraonici compensi?

 
 
 

Nulle le multe dei "vigilini"

Post n°353 pubblicato il 14 Gennaio 2009 da russocaio
 
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Adnkronos 14-01-09: Sono da considerare nulle le multe inflitte dagli ausiliari del traffico, i cosiddetti 'vigilini' ai motorini parcheggiati sui marciapiedi. Parola di Cassazione che ha accolto il ricorso di un motociclista bolognese, G.B., che si era opposto alla sanzione inflittagli dagli ausiliari del traffico della città per avere posteggiato il motorino sul marciapiede di viale XII Giugno a Bologna. Secondo il giudice di pace del capoluogo emiliano, il verbale redatto dalla polizia municipale il 6 aprile 2005 - dopo la segnalazione dei 'vigilini' doveva considerarsi valido; per questo nel novembre del 2005 aveva respinto il ricorso di G.B. Quest'ultimo ha però insistito in Cassazione per chiedere di poter stracciare la multa e la seconda sezione civile (sentenza 551) ha accolto il suo ricorso. In particolare, la Suprema Corte ricorda che "gli ausiliari del traffico in tanto sono legittimati ad accertare e contestare violazioni a norme del Cds, in quanto dette violazioni concernano disposizioni in materia strettamente connessa all'attività svolta dall'impresa di gestione dei posteggi pubblici o di trasporto pubblico delle persone dalla quale dipendono dove l'ordinato e corretto esercizio di tale attività impediscano o in qualsiasi modo ostacolino o limitino. Diversamente, annotano i supremi giudici, laddove le violazioni consistano in condotte diverse quale, nella specie, il posteggio su di un marciapiedi non funzionale al posteggio o alla manovra in un'area in cessione e neppure alla circolazione in corsie riservate ai mezzi pubblici, l'accertamento può essere compiuto esclusivamente dagli agenti, così come prevede l'art. 12 del CdS. E non anche insiste piazza Cavour dagli ausiliari del traffico. Per effetto dell'accoglimento del ricorso del motociclista, la Cassazione ha ordinato al Comune di Bologna il pagamento di tutte le spese processuali sostenute da G.B. 700 euro per il primo grado e 500 per il procedimento in Cassazione.

 
 
 

RAI "AFFARI TUOI"

Post n°352 pubblicato il 14 Gennaio 2009 da russocaio
 
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Codacons 10/01/09: GLI ABBONATI RAI POSSONO FARE CAUSA PER AVER DOVUTO ASSISTERE AD UN GIOCO A PREMI VIETATO DALLA LEGGE E CHIEDERE IL DANNO DA LESIONE DELLA BUONA FEDE

Nuovi clamorosi sviluppi nella vicenda "Affari tuoi" che vede contrapporti Codacons e Ministero dello sviluppo economico da una parte e Rai ed Endemol dall'altra. Dopo la decisione del Ministero relativamente al gioco dei pacchi, si avvicina un mega risarcimento per tutti i milioni d’abbonati alla RAI che possono provare ad aver assistito alla trasmissione "Affari tuoi' negli anni 2005-2006: costoro possono fare causa alla RAI dinanzi al Giudice di Pace per il danno esistenziale consistito nel tempo perso e nella lesione della buona fede. Intanto l'associazione sta raccogliendo le segnalazioni di cittadini che hanno tentato di partecipare come concorrenti alla trasmissione, ma sono stati esclusi dal gioco, e d’alcuni giocatori che pur partecipando non hanno vinto nulla. Già una ventina, le cause di risarcimento da parte di costoro contro Rai ed Endemol, in preparazione davanti al giudice di pace. In merito alle querele minacciate da Rai ed Endemol contro il Codacons, l'associazione precisa che i giudici penali già in passato hanno respinto le denunce presentate contro l'associazione, ritenendo più che fondati i dubbi sollevati dal Codacons, al punto tale che Paolo Bassetti (Endemol), è stato addirittura rinviato a giudizio per diffamazione ai danni dell'associazione e del suo Presidente Carlo Rienzi, e dovrà comparire tra qualche settimana davanti ai giudici. Esemplare a tal fine le motivazioni con cui il Giudice del Tribunale Ordinario di Roma, Dott. Marco Mancinetti, ha archiviato le querele presentate da Flavio Insinna e Fabrizio Del Noce contro i sospetti sollevati su Affari tuoi: "in una trasmissione televisiva in cui sono distribuiti premi in denaro e che dichiaratamente ambisce ad assumere di fronte al pubblico crisma di serietà e trasparenza, tanto da prevedere in studio la presenza di un notaio, occorre che la casualità del gioco sia garantita non solo sul piano della sostanza, ma anche sul piano dell'apparenza. Non si vedrebbe altrimenti la ragione di tenere un notaio in studio, peraltro costantemente chiamato in causa dal conduttore". "E' dunque onere dei responsabili del programma evitare provvedimenti tenuti in trasmissione dal pubblico e dai concorrenti, idonei a ledere l'immagine di serietà e regolarità del gioco. Altrimenti, è inevitabile che possano essere sollevati dubbi e sospetti: nella situazione descritta è fuori discussione che la critica sia avvenuta su presupposti di fatto fondati e inoppugnabili. Ora la Rai dovrà chiedere indietro i milioni d’euro erogati attraverso i premi elargiti nell'edizione del 2005 d’Affari tuoi - conclude il Codacons - e i dirigenti dell'azienda di allora dovranno essere processati dalla Corte dei Conti per i danni causati all'Erario.

 
 
 

INPDAP Condannata

Post n°351 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da russocaio
 
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04/01/09Autore-Luisa Foti: Il Tar del Lazio ha confermato la multa di 230.000 euro all’Inpdap, condannata nei mesi scorsi per pubblicità ingannevole e cioè "per aver preso in giro i pensionati illudendoli di poter avere prestiti personali e mutui ipotecari, grazie alla trattenuta dello 0,15% dell’importo lordo di pensione", come si legge da un recente comunicato stampa del Codacons. L’associazione per la tutela dei diritti dei consumatori nei mesi scorsi, aveva presentato un esposto all’Antitrust per pubblicità ingannevole. Da li a poco sarebbe arrivata la sentenza di condanna da parte dell’Autorità per pubblicità ingannevole per una pratica commerciale "scorretta, in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio cui è destinata". Proprio nei giorni scorsi, nonostante il ricorso dell’ente, il Tar del Lazio ha confermato tale sentenza, innovativa nel genere perché per la prima volta è stata condannata una persona giuridica del diritto pubblico istituita con legge dello stato (d.lgs. 30 giugno 1994, n. 479, delega al governo in materia di riordino e soppressione di enti pubblici di previdenza e assistenza).

 
 
 

L'Italia in crisi

Post n°350 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da russocaio
 
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LaRepubblica 31 agosto 2003: Consumi e vendite ai minimi degli ultimi anni, Pil sottozero e inflazione in accelerazione. Le nuvole che annunciano l'autunno sono cariche anche di incertezza per le famiglie. In momenti di crisi come questo l'unica tattica possibile per aggirare la crescita dei prezzi e limitare l'erosione del reddito, è tirare la cinghia e rinviare a momenti migliori il futile. Gli ultimi segnali sono però preoccupanti: l'inflazione salta al 2,8% ad agosto, mentre le vendite al dettaglio (giugno 2003-giugno 2002) sono a più 0,2%, record negativo da due anni a questa parte, toccato solo in un'altra occasione nel settembre 2002. Un dato che, come avverte lo stesso Istat "incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi". Come dire che in realtà a quello striminzito +0,2% si arriva anche in virtù del guadagno dei negozi indotto dall'inflazione. I timori degli italiani si esprimono poi nelle scelte fatte al momento di spendere: gli acquisti di prodotti alimentari sono cresciuti del 3,1% a scapito di quelli non alimentari, crollati dell'1,8%. È la conferma che le famiglie più esposte quelle monoreddito o i pensionati non riescono a tirare avanti come prima: fanno e rifanno i conti, mettono da parte gli acquisti di beni durevoli e semi durevoli, si stringono intorno alle spese impellenti, agli alimentari soprattutto. Meno scarpe e vestiti ( -3,5% e -2,1%) e, dicono i dati Istat, perfino meno giocattoli ai figli e sport per i più grandi (-2,2%). Figurarsi poi i gadget tecnologici, gli elettrodomestici del futuro, giù del 2,4% o le spese per profumi e cura personale (-1,8%). Le risorse vengono quindi dirottate sul mangiare ma, anche in questo caso, con un occhio di riguardo al portafogli: la spesa si fa sempre meno al negozio sotto casa e sempre più all'hard discount e al supermercato. Ecco spiegato quel +3,8% della grande distribuzione alimentare a fronte di un +0,5% messo a segno a fatica dalle piccole imprese del settore. Anche sul non alimentare la grande distribuzione resta padrona del mercato, con un +1,4% contro il meno 2,3% dei piccoli. In totale le imprese più grandi portano a casa un più 3,2%, le altre scendono dell'1,9%. Il campanello d'allarme è suonato anche in casa Cisl, dove il leader Savino Pezzotta ha chiesto un intervento "molto deciso" del governo sul problema che oggi tocca più da vicino gli italiani: "I prezzi, non le pensioni". Su crisi e futuro incerto dicono la loro anche i commercianti, considerati dall'introduzione dell'euro in poi i principali sospettati dei rincari: "Smaltito l'effetto Pasqua che aveva fatto pensare ad un exploit delle vendite è l'analisi del Centro studi di Confcommercio il fatturato del commercio al dettaglio misurato in termini reali, è tornato drammaticamente negativo in giugno, segnando un meno 1,8%. Una situazione da "allarme rosso" che deve essere fronteggiata con iniziative adeguate". Parole dure e preoccupazione tangibile anche da parte di chi i consumatori li rappresenta: "C'è una forbice sempre più larga che separa le tre Italie dice Rosario Trefiletti della Federconsumatori c'è un terzo del paese che con questa situazione economica continua ad arricchirsi e lo fa grazie ai rincari. Ce n'è un'altra ai limiti della povertà che invece non riesce più ad andare avanti. E c'è la terza Italia aggiunge Trefiletti cui lo stipendio non basta più. Se fino a ieri, parliamo del 2001, queste famiglie riuscivano a barcamenarsi e a raggiungere la fine del mese, oggi quello stesso stipendio in euro basta solo per tre settimane: la quarta si risparmia su tutto. Ecco perché sono crollati i consumi. Le analisi sul futuro prossimo restano legate all'inflazione. "Dopo l'introduzione dell'euro e la guerra in Iraq possiamo dire di essere giunti al fondo della crisi spiega Donato Berardi, analista di Ref Irs anche se bisognerà seguire l'evoluzione del prezzo del petrolio e il cammino dell'inflazione. Se si allenteranno le tensioni sui prezzi, vendite e consumi potrebbero riprendersi entro il 2003, anche se con lenta progressione. Altrimenti conclude Berardi il rischio è il protrarsi del clima d'incertezza delle famiglie, che potrebbe proseguire fino ai primi mesi del 2004". LUCIO CILLIS

Non avete le visioni, la data è proprio quella del 2003. L'articolo sembra scritto ieri (trovato per caso in internet) sono anni che dicono stronzate (sempre quelle) e non si fà una minchia per risolvere. Siamo in ginocchio, le famiglie italiane sono alla disperazione. Centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione, fabbriche che chiudono, prezzi alle stelle. Non possiamo neanche suicidarci perchè.... ci hanno tolto il gas. Giornali e tv non fanno altro che parlare di GAZA mi dispiace per loro ma.... chi se ne fotte abbiamo i nostri CASINI (chissà che fine a fatto?). I politici che fanno? Discutono di Alitalia e di lodo Alfano come se fossero queste le nostre priorità. Siamo in mano a un governo di BUFFONI e ad una opposizione di SALTIMBANCHI. Intanto i furbetti del quartierino sono tutti liberi e a godersi in nostri soldi (rubati). Poi se un pensionato ruba al supermercato si becca due anni di carcere. Alba Parietti per il PD e Valeria Marini per il PDL vogliono rappresentare il nostro futuro politico in europa (con relativo stipendio) due facce da culo (in tutti i sensi). Allora perchè non sorteggiare i candidati tra quanti hanno perso il lavoro?                Non andate più a votare per favore!

 
 
 

Canone Rai 2009 passa a € 107,50

Post n°349 pubblicato il 31 Dicembre 2008 da russocaio
 
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Dal nuovo sito http://www.abbonamenti.rai.it/ Anche se continuano a chiamarlo Canone (perchè poi?) Trattasi dell'imposta sulla detenzione di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione. Ultimamente era sorto il dubbio, che il canone Rai fosse dovuto anche per il personal computer, per i cellulari e per i videocitofoni. Le associazioni dei consumatori stanno lottando per ottenere chiarezza in merito a quest’ipotesi.

Guardando il sito sul canone 2009 s’intuisce che qualcosa non va.

Il canone, infatti, è ancora richiesto anche per il PC, ma solo alle famiglie, mentre alle imprese si applica un’interpretazione particolare della legge. Sul sito, trovate due sezioni, una dedicata al canone ordinario e una al canone speciale. Il canone ordinario va pagato da chiunque detenga, uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. Mentre nella sezione, canone speciale, quello riferito alle imprese, deve essere pagato solo da chi detiene uno o più apparecchi radiofonici o televisivi. Magicamente, per le imprese sparisce la dicitura "apparecchi atti o adattabili" ovvero, non è dovuto il pagamento del canone per i PC.

Chi deve pagare l’Abbonamento Ordinario: Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone d’abbonamento TV. Trattandosi di un'imposta sul possesso o sulla detenzione dell'apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall'uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive.

Chi deve pagare l’Abbonamento Speciale: Devono pagare il canone d’abbonamento speciale coloro che detengono uno o più apparecchi radiofonici o televisivi in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell'ambito familiare, o che li impiegano a scopo di lucro diretto o indiretto. R.D.L.21/02/1938 n.246 e D.L.Lt.21/12/1944 n.458.

Le due direttive provengono dalla medesima legge, ma è interpretata in due differenti modi, a vantaggio delle imprese e a tutto svantaggio delle famiglie e degli utenti privati. In pratica non riuscendo ad incassare l'abbonamento sui PC presenti nelle POSTE e nelle BANCHE (che hanno fior di avvocati) hanno preferito ESONERARLI!    BUON ANNO?????      Ho qualche dubbio.

 
 
 

Cassazione obbliga Enel a risarcire party

Post n°348 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da russocaio
 
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Gazzettino 28/12/08: No corrente elettrica? No party! Il dispiacere di una serata andata in fumo non può essere risarcito, ma l'Enel, colpevole dell'interruzione della corrente, deve ripagare la spesa per bevande e buffet per gli ospiti e anche la parcella per l'ingaggio del gruppo che avrebbe dovuto occuparsi dell'animazione. La Cassazione ha, infatti, confermato la sentenza con la quale la Corte di Appello di Catania ha liquidato 1300 euro a una signora di Catania, Rosalia L. V., che aveva organizzato un ricevimento per un cento persone nella sua casa al mare, nel novembre 1997. Solo che un improvviso black-out aveva deteriorato tutto il cibo acquistato e messa in frigorifero. La padrona di casa era stata costretta ad annullare gli inviti. Compreso l'ingaggio degli animatori. Inviperita per l'inconveniente, Rosalia era passata alle vie legali. In primo grado aveva ricevuto quattromila euro per i danni, anche quelli esistenziali patiti per il naufragio della festa, ridotti poi in appello al solo risarcimento dei cibi acquistati e del costo del gruppo musicale. Senza successo l'Enel ha chiesto di non pagare il party sfumato nel buio. Piazza Cavour - sentenza 29211 - ha condannato la società elettrica a rifondere le spese vive sostenute da Rosalia. Ma ha detto "no" al risarcimento per il preteso danno ai rapporti sociali. Per i supremi giudici "non è ipotizzabile un danno alle relazioni sociali, causato dal mero fatto della revoca di un invito, palesemente non imputabile al malvolere dell'ospite". Insomma "il dispiacere di Rosalia per la mancata serata in compagnia non costituisce un danno esistenziale risarcibile" e i suoi amici non se la prenderanno di certo con lei per il black-out. Così la signora si è accontenta dei 1300 euro con i quali riorganizzare il party.

 
 
 

Accordi di Eni, Enel, Gazprom

Post n°347 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da russocaio
 
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AsiaNews 05/04/07: Dietro le grandi manovre economiche fra Russia e Italia, nel settore del petrolio, gas, energia elettrica e linee aeree vi è forse una strategia politica. La notizia del giorno è che Eni ed Enel (quotate in borsa, entrambe controllate dallo Stato italiano) hanno costituito una società, la Eni Neftegas, controllata per il 60 % dall’ Eni ed il 40 % dall’Enel, che si è aggiudicata uno dei più importanti lotti messi in vendita dal governo russo dopo lo smembramento della Yukos. L’Eni Neftegas ha acquisito per 5,83 miliardi di dollari il controllo di tre società, Artic Gas, Urengoil e Neftegastechnologia, appartenenti all’ex impero Yukos, più il 20 % della Gazprom Neft, la società petrolifera della Gazprom, il gruppo metanifero appartenente allo Stato russo. Eni ed Enel hanno concordato con Gazprom la possibilità per quest’ultima di esercitare un’opzione d’acquisto per 51 % del capitale della Eni Neftegas entro due anni. Una simile opzione sarà esercitatile entro due anni da Gazprom per il 20 % della Gazprom Neft. A conti fatti le riserve acquisite oggi da Eni ed Enel, e che rimarranno di loro proprietà dopo l’esercizio del diritto d’opzione, vengono pagate ad un prezzo che definire "vantaggioso" è perfino riduttivo: per delle riserve provate ed estraibili, si paga appena 40 centesimi di dollaro per barile di petrolio o di gas equivalente. Vale la pena anche sottolineare il grado di integrazione e di favori reciproci tra le società controllate da Italia e Russia. Oltre al notevole livello di fiducia reciproca implicato dal diritto d’opzione, non va dimenticato che in seguito alla recente visita di Putin in Italia, Gazprom ha ottenuto di commercializzare direttamente sul mercato italiano il proprio gas naturale, a prezzi ben più remunerativi di quelli ottenuti in base ai contratti con l’ex monopolista italiano del gas naturale. Inoltre, mediante l’accordo con RosAtom, l’Agenzia federale per l’energia nucleare della Federazione Russa, l’Enel è l’unico gruppo non russo al mondo cui Mosca abbia aperto il mercato delle proprie centrali nucleari. L’intesa firmata prevede: 1) lo sviluppo congiunto del sistema elettrico e dell’energia nucleare in Russia e nell’Europa Centro Orientale; 2) la realizzazione di nuovi impianti nucleari di generazione e la gestione di centrali nucleari già esistenti; 3) l’impegno congiunto a rafforzare le reti di trasporto dell’energia elettrica. di Maurizio d'Orlando

Ripropongo una vecchia notizia (sempre attuale) in relazione all'annuncio che presto caleranno il prezzo di elettricità e gas! La domanda che vi pongo è (dopo avere letto l'articolo e fatto quattro conti). Perchè i prezzi sono aumentati, visto che Eni ed Enel avevano il gas quasi gratis?

 
 
 

GAZPROM OPZIONE GAZPROMNEFT

Post n°346 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da russocaio
 
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ANSA–MOSCA 23/12/08: "Non ci sono dubbi che l'opzione verrà esercitata nel tempo concesso", ha spiegato Tsigankov. Commentando i costi dell'operazione, il dirigente di Gazprom che il prezzo è ancora fluttuante e include i prezzi di acquisto, di investimento e gli interessi meno i dividenti pagati. "Il prezzo sarà determinato durante il completamento della transazione". Quanto al periodo in cui Gazprom potrebbe entrare nel progetto di produzione petrolifera 'Elephant' in Libia (partecipato da Eni), Tsigankov ha risposto che il modello economico dell'affare contiene diversi elementi, incluso il prezzo del petrolio, e che le parti hanno deciso di prendersi una pausa fino alla stabilizzazione dei prezzo del petrolio. Gazprom Neft è uno degli asset russi acquistati da Eni nell'aprile del 2007 tramite un'asta di beni ex Yukos, il colosso petrolifero russo fallito. All'epoca il Cane a sei zampe costituì una cordata con Enel mettendo sul piatto circa 4,3 miliardi di euro per vincere la concorrenza di due cordate russe e accaparrarsi il 100% di Arcticgaz, Urengoil e Ng Technologia ed il 20% di Gazprom Neft, insieme ad altri asset minori di 17 compagnie. Su Gazprom Neft, Eni aveva garantito a Gazprom una opzione di acquisto in qualunque momento entro i successivi due anni a un prezzo di 3,7 miliardi di dollari, oltre ai costi inerenti al finanziamento dell'operazione.

Quali vantaggi e guadagni sono derivati agli italiani?

 
 
 

Veltroni:Subito pulizia nel partito Di Pietro:Via dalle giunte campane

Post n°345 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da russocaio
 
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LaRepubblica 18-12-08: Una lunghissima riunione del coordinamento: tre ore di analisi per uscire dall'angolo. Walter Veltroni ora guarda a un altro giorno difficile, quello di domani quando si riunisce la direzione. All'emergenza si risponde scegliendo un metodo che tenga insieme tutte le anime del Pd: il segretario ha ascoltato i membri dell'esecutivo, oggi sentirà altri dirigenti nazionali e locali, poi scriverà una relazione "unitaria", spiega il portavoce Andrea Orlando. Il chiarimento tanto atteso, in un momento così delicato, alla fine si trasformerà in un tentativo di blindatura. Anche il voto finale non sarà la conta che molti si aspettavano prima della bufera giudiziaria. Non ci si esprimerà più probabilmente sulla relazione del segretario, ma su un documento finale al quale tutti saranno chiamati a partecipare. Un documento che dovrà essere un segnale di forte unità. Ma andranno registrate alcune delle questioni emerse ieri. Piero Fassino (e Pierluigi Bersani) ha contestato l'idea dei vecchi partiti che risucchiano il nuovo Pd: Non scarichiamo le colpe di oggi sulle esperienze precedenti. Acceso il confronto anche sulle primarie. Ormai una larga parte del partito è favorevole a una frenata della consultazione diretta, Veltroni compreso. Goffredo Bettini insiste per un ricambio accelerato: Non possiamo aspettare il congresso. Il segretario domani parlerà dell'etica della politica e insisterà per un forte ricambio dei dirigenti, per l'innovazione, per la nascita vera del partito nuovo. La questione morale sarà al centro del suo discorso di domani. Ma lascerà ad altri il compito di illustrare le nuove misure per tutelare il partito dalle indagini di tutta Italia. Il presidente del collegio dei garanti Luigi Berlinguer presenterà un aggiornamento dello statuto che oggi non prevede sanzioni nemmeno per gravi casi di coinvolgimento in procedimenti penali. Anche i commissariamenti, secondo le regole attuali, non sono appannaggio della segreteria centrale. Diventeranno più semplici per Veltroni e il gruppo dirigente. Così scatteranno i provvedimenti per la Sardegna, l'Abruzzo e forse altre regioni. Dobbiamo stabilire un principio d'ordine, spiega il deputato Salvatore Vassallo che contribuisce a scrivere quella che assomiglia a una nuova "legge speciale" per affrontare l'emergenza arresti. Sono integrazioni previste, obbligate, dicono, ma danno il segno di un partito nella bufera. Il rilancio dello spirito di innovazione significa che Veltroni considera ancora salda la sua leadership. E che non ci sono sponde per chi la contesta, per chi l'ha messa nel mirino. Della fase di piena emergenza però è figlia la proposta di Sergio Chiamparino. Se vogliamo farci gratuitamente del male parliamo pure di sostituire Veltroni, dice il sindaco di Torino all'Espresso. Io pongo un altro problema: va costruito intorno a Walter un assetto che garantisca la rappresentanza reale del Pd nel paese. La situazione è drammatica. Serve un segnale di straordinarietà. Un gabinetto di crisi che guidi il Pd nei prossimi mesi". Alla direzione è destinato a rispuntare il tema di un partito più radicato sul territorio, della nascita di una serie di leadership locali. Non a caso anche il sindaco di Firenze Leonardo Domenici sostiena la proposta di Chiamparino. Dobbiamo passare da un Pd federazione di correnti a un Pd federazione di territori, insiste il primo cittadino torinese. Certo, Antonio Di Pietro non molla l'osso. Vuole dare il colpo di grazia al Pd. Eppure raccontano di un Veltroni che sul tema dell'alleanza con l'ex pm non ha intenzione di dilungarsi troppo. Non crede che sia lì il punto. Il leader dell'Italia dei Valori attacca: La questione morale non è stata risolta siamo ancora in mezzo al guado e noi non possiamo restare a guardare. Il Pd invece di prendersela con noi dovrebbe fare un bel bagno di umiltà. Lui reagisce a modo suo, con messaggi efficaci nella sua chiarezza. Via dalla giunta di Napoli, per cominciare. Via da tutte le giunte campane "finché non sarà risolto il nodo della questione morale". E Tonino sarà a Napoli lunedì per rendere ancora più scenografica questa decisione. All'ex pm risponde Dario Franceschini: Le alleanze non vanno decise adesso. Ma non creiamo un'inutile competizione tra noi. di GOFFREDO DE MARCHIS

 
 
 

Basta Compiti In Vacanza

Post n°344 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da russocaio
 
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CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL'INFANZIA art. 31 comma 1. Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.

Ogni volta che la scuola chiude per le vacanze, per i nostri figli inizia lo stress dei compiti. I loro insegnanti vanno a rilassarsi mentre per loro il lavoro continua. Cosa accadrebbe se gli operai della FIAT durante le ferie dovessero portarsi a casa dei pezzi di motore da assemblare? Sicuramente scoppierebbe una guerra civile! Perchè questo non vale per gli alunni? Le vacanze sono tali per tutti, non sono fatte per fare riposare solo i loro insegnanti ma anche i bambini e noi con loro. Oltretutto gli insegnanti si dividono il lavoro ciascuno di loro assegna le sue 20 pagine di compiti, mentre i nostri figli si beccano tutto il cumulo delle varie materie. Esiste una circolare del 1969 (mai abrogata) che vieta l'assegnazione dei compiti durante le vacanze e nei fine settimana. Viva il maestro unico!!!!!

Circolare Ministeriale 14 maggio 1969, n. 177

Prot.n.4600 Oggetto: Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere.

Con circ. 20 febbraio 1964, n. 62, avente per oggetto: "Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe", fu richiamata l'attenzione dei Capi d'istituto e degli insegnanti sulla necessità di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa.

In quell’occasione, fu posto in evidenza che alla formazione culturale dell'alunno concorre non soltanto "l'azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docenti e discenti", ma anche "il ripensamento individuale realizzato con il lavoro personale dell'alunno a casa".

La ricerca da parte dei giovani di nuove conquiste, di nuovi ideali, in uno sforzo continuo di superamento di sistemi e di schemi di vita non più aderenti alle esigenze sempre nuove e mutevoli dell’odierna società, una sempre più approfondita valutazione dell'importanza dei problemi del tempo libero, l'incidenza sempre più viva ed efficace sui giovani delle manifestazioni collaterali non proprie della scuola ma pur sempre riconducibili alle sue finalità e alla sua azione educativa, quali le attività sportive, ricreative e artistiche, inducono a considerare da un angolo visuale più ampio tutti i fattori e le componenti che concorrono, insieme e ad integrazione della tradizionale preparazione culturale dei giovani ai fini meramente scolastici, alla crescita e al completamento della personalità in vista dei successivi traguardi che la vita porrà dinanzi a ciascuno di loro.

Anche la consapevolezza e la comprensione al di fuori dell'ambito dell'attività prettamente scolastica d’alcuni aspetti della dinamica della vita del nostro paese, quali la sua affermazione nel contesto del mondo civile, il suo progresso economico, lo sviluppo delle istituzioni democratiche, la partecipazione attiva a tutte le manifestazioni volte ad esaltare nelle coscienze gli ideali della democrazia, della libertà, della patria, della famiglia, postulando in maniera non meno sentita l'esigenza di nuove aperture in tema di processo formativo dei giovani.

In questa prospettiva acquista particolare rilievo l'interessamento e la partecipazione dei giovani alla pratica degli sport (nuoto, sci, tennis, calcio, ecc.), specie se promananti dalla scuola medesima o da istituzioni aventi fini educativi, alle manifestazioni artistiche (concerti, teatro, mostre dibattiti, ecc.), alla visita dei monumenti, dei musei, delle gallerie, attività tutte che quasi sempre si svolgono nelle giornate domenicali e in altri giorni festivi.

Si risolverebbero, tuttavia, in una vuota affermazione di principio l’individuazione e la valorizzazione di un tale interessamento dei giovani alle anzidette manifestazioni, se la scuola non si preoccupasse di porre gli alunni nella condizione di poterne effettivamente fruire.

Nell'impegno di garantire agli alunni ogni possibilità e ogni componente di sviluppo della loro personalità, la scuola non può non preoccuparsi di rendere praticamente possibile questa più ampia e varia forma extrascolastica d’arricchimento culturale e formativo.

Inoltre, siccome nelle giornate festive e, in genere, anche nel pomeriggio del sabato, moltissime famiglie italiane, in cui entrambi i genitori svolgono un'attività lavorativa, trovano l'unica occasione di un incontro dei propri membri, innanzi tutto genitori e figli, più disteso nel tempo e, quando possibile, in ambiente diverso da quello dell'abituale dimora cittadina, più sereno nel riposo dal lavoro, di un incontro nel quale trovano alimento il rafforzarsi dei rapporti affettivi, lo scambio delle esperienze, il confronto dei comportamenti tra giovani e adulti; in una parola, si ricompone l'unità della famiglia, e questa attua la pienezza della sua essenza di primo e fondamentale nucleo sociale e della sua primaria funzione educativa.

In considerazione del duplice ordine d’esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie d’ogni grado e tipo non siano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non accadano, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.

Si potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o d’esami imminenti, ad esempio per riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli.

Si pregano le SS.VV. di comunicare la presente ai Capi d'istituto, agli Ispettori scolastici, ai Direttori didattici, agli insegnanti delle scuole elementari e secondarie. Si confida che il personale docente coglierà appieno il senso delle disposizioni impartite, le quali, lungi da tendere ad un’attenuazione dell'attività scolastica, si propongono di dare possibilità di maggiore impegno agli alunni nei giorni feriali e di rendere più completa e integrata l'azione educativa della scuola con gli apporti dell'azione formativa della comunità familiare e dei contatti che questa può favorire in sede extrascolastica con il mondo della natura, dell'arte, dello sport e con le libere attività di gruppi giovanili organizzati.

 
 
 
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