Creato da IndianaOglala il 04/08/2013

FUOCO CHE BRUCIA

LO SPIRITO DI UN LAKOTA NON SI ARRENDE MAI

 

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Nel tempo
le tradizioni si spengono,
i miti si sbriciolano,
e gli uomini, inesorabilmente, dimenticano.
Ma gli Spiriti non dimenticano

Vittorio Zucconi

 

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« L'IGNORANZA DISTRUGGEBISOGNI »

INTELLIGENZA

Post n°667 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da IndianaOglala



Da Il Giornale

Articolo di Luigi Mascheroni


Ma l'intelligenza è un obbligo
(a parte per gli anglosassoni)


La tradizione letteraria inglese a lungo ha privilegiato
la forza e la volontà rispetto all'ingegno.
Eppure è la virtù che salva il mondo

Se qualcuno si prendesse la briga di scrivere una Storia dell'intelligenza ,
dovrebbe sottolineare che a lungo, in una parte della civiltà
occidentale, non è stata considerata la prima delle qualità umane.

Anzi. Certo, i greci vedevano il peccato come frutto dell'ignoranza
e la conoscenza come via per la virtù, in una perfetta armonia
fra «carattere» e «intelletto». Ma sia i Germani sia i Sassoni, spinti dalla
durezza dell'esistenza in un clima ostile a privilegiare la forza per
sopravvivere, innalzarono a loro virtù primaria la volontà e il coraggio,
più che la sapienza. E nonostante «a ogni ondata di popoli, un po' di amore
per la pura intelligenza finiva sulle sue coste arricchendo il terreno»,
anche l'Inghilterra (e poi la sua «discendenza» americana) per molto
tempo si è fatta strada grazie soprattutto al carattere, anche se magari
con migliori risultati rispetto ad altre nazioni dotate del solo ingegno.

La tesi, molto provocatoria - e infatti all'epoca ebbe un'enorme risonanza
nel dibattito culturale - fu sostenuta, cento anni fa esatti, da John
Erskine (1879-1951), professore di Letteratura alla Columbia University,
nel pamphlet L'obbligo morale di essere intelligenti , apparso nel 1915
e ora pubblicato da Elliot. E se è ormai superato l'impianto della premessa
(la tendenza dei popoli anglosassoni ad anteporre all'intelligenza altre
virtù, come la fierezza, l'onore o la volontà), appare più che mai attuale,
in quest'epoca di analfabetismo di ritorno e anaffetività morale,
la conclusione: e cioè che solo l'uso proficuo dell'intelligenza può ambire
a unire l'umanità, «permettendoci di entrare in empatia con altri
tempi, altri luoghi, altre tradizioni».

Comunque, la parte più interessante del breve saggio di Erskine -
un critico che con il suo «Great Books Movement» voleva stabilire
un nuovo canone della letteratura occidentale e finì col diventare famoso
come autore di romanzi satirici, a dimostrazione di come la tenacia non
basti per raggiungere obiettivi ambiziosi - è quella dedicata alla tradizione
letteraria inglese, per molti secoli ostile a considerare l'intelligenza
una virtù «moderna». Nelle opere di William Shakespeare gli uomini dotati
di grande intelletto, da Riccardo III a Iago, sono personaggi malvagi.
Nel Paradiso perduto (1667) John Milton attribuisce all'intelligenza
il titolo di «maggior pregio del Diavolo». E Charles Kingsley (1819-75),
facendo intuire che la stupidità sia cugina stretta della condotta morale
e l'ingegno il primo passo verso un mondo di guai, ci ha lasciato un pensiero
bellissimo e terribile: «Sii buona, dolce fanciulla, e lascia esser intelligente
chi vuole». Di più: nei romanzi di Fielding, Walter Scott, Thackeray
e Dickens l'eroe è sempre qualcuno dal carattere buono ma goffo, salvato
dal caso o dalla provvidenza divina, raramente dal proprio ingegno.
E, passando dalla fiction ai fatti, per secoli l'Inghilterra si è fatta strada
solo grazie al carattere. Quando rovesciò Bonaparte, non lo fece sul piano
dell'intelligenza, ma su quello della forza fisica.

Del resto, i pericoli che si corrono nel preferire la bontà e il coraggio
alla conoscenza e allo spirito scientifico, erano sotto gli occhi di tutti,
nel momento in cui Erskine scriveva il suo spiazzante pamphlet .
Tre anni prima, quando la Gran Bretagna spedì una nave alla massima
velocità in mezzo a una distesa di iceberg, l'orgoglio nazionale emerse
in tutta la sua grandezza. Ma ad affondare fu l'intelligenza.


Io ritengo che serva un mix di tutte queste virtù: intelligenza, coraggio,
forza
di volontà,  bontà d'animo, empatia.
Dai miei studi ho imparato che esistono diversi tipi di intelligenza:
quella creativa, quella logica, naturalistica, musicale......
E'stato sceintificamente dimostrato che anche le piante hanno
un'intelligenza, anche se non hanno un cervello e dei neuroni, basata
su procedimenti biochimici e cellulari.
La forma di intelligenza che ritengo più significativa e importante per la
sopravvivenza è quella istintiva/intuitiva, quella che hanno gli
animali.
Grazie a questo tipo di intelligenza si è in grado di sopravvivere in
condizioni estreme, di saper trovare il cibo e l'acqua dove pare non esserci,
provare empatia e pietà ( e gli animali sono in grado di provarne tanto o
addirittura di più degli uomini).
Grazie a questo tipo di intelligenza si sviluppa anche il coraggio, la temerarietà,
perchè se non riesci a mangiare o a scappare muori, il sacrificio delle madri
per i cuccioli, il senso di appartenenza ad un branco e a un ambiente ( cosa che
negli uomini moderni ormai scarseggia).
I Nativi Americani avevano ( e hanno) questo tipo di intelligenza, gli Aborigeni
Australiani,che trovano acqua e cibo in pieno deserto, anche, i monaci tibetani
riescono a usare la mente in maniera quasi totale.
L'uomo moderno no, l'ha persa per strada in favore di intelligenze artificiali
a cui ha delegato la capacità intellettuale.
E' anche vero che intelligenti si nasce, ma lo si può anche diventare con
studio e impegno. E qui serve la forza di volontà.
Ritengo comunque che una persona intelligente, intelligente davvero, non
come certi scienziati, racchiuda in sè la capacità e la volontà di essere
empatica, coraggiosa e buona d'animo. Altrimenti, per me, non è affatto
intelligente!
Voi cosa ne pensate?

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Commenti al Post:
aldo.giornoa64
aldo.giornoa64 il 31/01/15 alle 12:09 via WEB
CIAO CINDY, COMPLIMENTI PER IL POST. UN BUON FINE SETTIMANA ED UN ABBRACCIO ALDO.
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 12:44 via WEB
Ciao Aldo:)))
 
red67ag
red67ag il 31/01/15 alle 12:39 via WEB
Credo che l'intelligenza si divide in due categorie...quella positiva e quella negativa...oggi l'intelligenza viene spesso usata insieme alla furbizia per emergere e per competere...Ciao Indy sempre interessanti i tuoi post :)
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 12:46 via WEB
E' quell'unita alla furbizia che non mi piace! Ci sono troppi "furbi" in giro che rovinano la vita di tutti. Ma temo ci sia ben poca intelligenza nelle loro teste.....Buon week end:))))
 
Lita890dgl0
Lita890dgl0 il 31/01/15 alle 14:38 via WEB
Buon giorno! Sono entrata stamattina, ma non avevo tempo e possibilità di commentare. Adesso mi sento di dire che la prima volta in tutto tempo che sto su libero , leggo un post con tema così semplice e contemporaneamente complicato e profondo! INTELLIGENZA!Sapevo di esistenza di tutti fattori che Lei ha indicato! Ma non in modo così ampio e istruttivo! Creativa, logica, intuitiva, costruttiva, creativa, musicale! Non avrei mai applicato questi termini nel discorso su L'intelligenza. ..Non so perché, ma sempre ho associato l'ispirazione con creatività, musica con la passione, logica....si, questo avrei applicato con intelligenza! Creatività.... avrei definito anche come un dono, un talento...talento fa parte di intelligenza...? penso di si.Ma anche un dono! Ringrazio immensamente per aver dato possibilità vedere in un altro modo e sotto altro aspetto il termine , che unisce così tanti doti! Sereno week end! ^____^^ Elena
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 19:18 via WEB
Grazie mille a te per la tua partecipazione e l'interesse! Buona serata e.....ci diamo del tu. no? :))))
 
   
Lita890dgl0
Lita890dgl0 il 31/01/15 alle 21:17 via WEB
Ma certo. ..! Diamoci del tu! Non mi sarei permessa dire senza il permesso! Serena serata! ^___^^r sereno week!
 
GnothiTauton
GnothiTauton il 31/01/15 alle 14:50 via WEB
fra i norreni, anche al di là dell'Atlantico, ci sono pochissimi che capiscono tutto e comandano la massa ignorante e stolida
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 19:21 via WEB
Ci sono certe persone talmente poco dotate che ci vuole un niente a comandarle:)
 
panpanpi
panpanpi il 31/01/15 alle 15:07 via WEB
emozioni e buon senso non sono legate all'intelligenza.... basti pensare a certi personggi davvero bravi e geniali nel loro lavoro ma insensibili ed egoisti. forse certi aspetti si possono imparare ma la nostra natura resta.
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 19:24 via WEB
Secondo me chi non ha emozioni ed è egoista, ma eccelle in qualcos'altro, ha comunque un'intelligenza limitata ad una cosa sola. Si può sempre migliorare sè stessi, è vero, ma chi nasce tondo non muore mai quadrato:)))
 
zuaro2
zuaro2 il 31/01/15 alle 15:08 via WEB
ma che fine ha fatto il post di ieri, quello sull'ISIS; era molto bello ...
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 19:24 via WEB
E' al solito posto, prima di questo:)
 
Eva_laStrega
Eva_laStrega il 31/01/15 alle 16:58 via WEB
Credo che la furbizia oggi sia diventata troppo spesso sinonimo di intelligenza. Troppi truffatori e imbroglioni che di intelligente non hanno nulla e che si conquistano ammirazione e invidia popolare... Sto parlando dei politici. E questa escalation non ha fine dal momento che esiste l'impunità dei reati e la caduta dei valori la fa da padroni. Se gente che ha rubato miliardi allo stato fosse finita all'ergastolo come era giusto, a quest'ora la gente li crederebbe stupidi, invece.... Si sono invertiti i ruoli, siamo peggio che nella vecchia Inghilterra dove almeno i cattivi alla fine soccombevano, qui da noi trionfano e sorridono facendosi dei selfie. Buona domenica :-)
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 19:28 via WEB
Questo accade perchè la maggiorparte degli italiani ha evidentemente scarsa intelligenza, altrimenti saremmo già scesi in piazza con le mazze ferrate! Chi può prendere come modello il "furbetto" truffatore pieno di soldi? Eppure.....Vedi i calciatori, i cantanti, i politici che hai citato tu. Il film del mitico Maccio Capatonda parla esattamente di questo, della mediocrità di certe persone che vedono vincente non il laureato con buone intenzioni verso il mondo, ma lo sfigato furbetto. Buona serata:))))
 
liberanavigazione
liberanavigazione il 31/01/15 alle 17:53 via WEB
Bel saggio. Intelligente. Ho sempre pensato che l'intelligenza sia negli individui un fattore generale. Nel senso che non è cultura, nè furbizia, né forza fisica. Chiunque, qualunque sia la sua professione, anche la più umile, può essere intelligente, magari analizzando con saggezza anche argomenti che non fanno nemmeno parte delle sue attitudini e conoscenze. Forse l'intelligenza è innata ma come dici tu si può arricchire, altrimenti resta lì, inusata e allo stato primitivo.
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 31/01/15 alle 19:32 via WEB
E' quello che penso anch'io: molti scienziati e pedagogisti credevano che l'intelligenza fosse una dote innata, geneticamente trasmessa, oppure dipendesse da fattori sociali. Io credo che si possa anche coltivare e aumentare indipendentemente dai propri geni e dalla propria provenienza sociale:)
 
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 01/02/15 alle 07:48 via WEB
la conoscenza, la curiosità di sapere...ecco lo scopo, per me di una vita.Questa viene al di sopra di tutto, ovvio che necessita di mente aperta, recettiva e di intelligenza, perché se proprio non capisci....
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 01/02/15 alle 13:15 via WEB
Io ci metto anche l'amore. La curiosità di sapere è da sempre il mio grande problema! Ho sempre avuto una smania di sapere tutto di tutte le cose con la consapevolezza che non riuscirò mai a conoscere proprio tutto tutto! A volte preferirei non avercela!
 
fudinamitebla
fudinamitebla il 01/02/15 alle 08:52 via WEB
Sicuramente sbagliero' ma sono convinto che l'intelligenza o c'è o non c'è ..... poi i fattori esistenziali possono aumentarla o diminuirla un po' ma.... di fondo se manca manca: guarda gli attuali politici.
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 01/02/15 alle 13:16 via WEB
Con quelli non ci sono speranze: sono specie a parte:)))
 
IsabellaMorra
IsabellaMorra il 01/02/15 alle 08:56 via WEB
leggere e ancora leggere e guardare in alto,per aprire sempre più la mente,buona domenica
 
 
IndianaOglala
IndianaOglala il 01/02/15 alle 13:17 via WEB
Leggere, osservare il mondo, ogni piccola cosa: dal fiore che si schiude alle pietre levigate dal fiume.....Quanto c'è sempre da imparare! Baci:))))
 
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