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ORANGE WAS HERE

Post n°460 pubblicato il 14 Giugno 2009 da DolceA0
 
Foto di DolceA0

 

QUESTA INVECE E' 

SCATTATA

DA ORANGE BRASIER

E SI VEDE...!!!

 
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IL TEMPO PASSA I SOGNI RESTANO

Post n°459 pubblicato il 11 Giugno 2009 da DolceA0
 

NEL 1969

ASCOLTAVO QUESTA SONG

E SOGNAVO

NEL 2009

ASCOLTO QUESTA SONG

 E SOGNO ANCORA...

C'E' QUALCOSA CHE NON VA?

Je m'baladais sur l'avenue le coeur ouvert à l'inconnu
J'avais envie de dire bonjour à n'importe qui
N'importe qui et ce fut toi, je t'ai dit n'importe quoi
Il suffisait de te parler, pour t'apprivoiser

Aux Champs-Elysées, aux Champs-Elysées
Au soleil, sous la pluie, à midi ou à minuit
Il y a tout ce que vous voulez aux Champs-Elysées

Tu m'as dit "J'ai rendez-vous dans un sous-sol avec des fous
Qui vivent la guitare à la main, du soir au matin"
Alors je t'ai accompagnée, on a chanté, on a dansé
Et l'on n'a même pas pensé à s'embrasser

Hier soir deux inconnus et ce matin sur l'avenue
Deux amoureux tout étourdis par la longue nuit
Et de l'Étoile à la Concorde, un orchestre à mille cordes
Tous les oiseaux du point du jour chantent l'amour

 
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ANDANDO AL CINEMA

Post n°457 pubblicato il 09 Giugno 2009 da DolceA0
 
Tag: Cinema

Oggi cari amici non vi delizierò sul film che ho visto ieri nella rassegna Cannes a Roma (Il nastro bianco di Haneke, vincitore della Palma d'Oro a Cannes), ma vi parlerò dei piaceri di andare al cinema.

Antefatto:  un mio caro e ventennale amico, che mi chiede spesso di andare al cinema con lui,  mi aveva proposto di andare a vedere un film della rassegna e io gli avevo suggerito questo. Ci mettiamo un po' d'accordo sugli orari e sui tempi (lo davano sia alle ore 18 che alle 21).Io preferivo lo spettacolo pomeridiano e lui non era ancora sicuro a quale voleva andare. Di fatto nei giorni immediatamente precedenti al passaggio del film lui è scomparso dalla mia visuale...

Fatto: ieri decido che volevo vedere il film. E vado allo spettacolo delle 18.00. Esco dall'ufficio, mi catapulto in sala, trovo il biglietto. Bene, tutto procede come volevo. Mentre salivo le scale per entrare in sala noto un bel tipo che sale le scale con me, mentre tutto il flusso predilige la scala mobile. Al secondo pianerettolo attende di capire se prendo le scale mobili e poi vedendo che proseguo sulla scala mi viene dietro. Poi, in sala, mi attardo a vedere cosa facevano i tecnici di proiezione e lo vedo davanti alla mia fila. Stava cercando di capire quale era il suo posto - numerato, così come il mio - . Si domandava perplesso, a voce alta, che fila fosse (era la O, come Odissea) forse la scambiava con lo 0 della farina? Beh comunque io volevo entrare e gli dico che era la O e per prendere posto, visto che non si spostava, quasi gli cado in braccio. Lui mi sostiene delicatamente... 

Vedo il film. Alla fine dovevo andare alla toielette. Beh due ore e mezza, avevano provato un po' la mia vescica. Il bagno si trovava all'interno della sala, quindi vado, faccio la consueta fila, esco e mi avvio all'uscita della sala e vicino a me chi c'era? Il tipo! Come mai me lo ritrovavo intorno? A rigor di logica doveva uscire molto prima di me dalla sala...Forse lui era andato a incipriarsi in bagno? Ma si sa che da sempre i bagni degli uomini, magia delle loro prostate, sono sempre più vuoti. Di fatto facciamo la scala a ritroso vicini. All'uscita mi tiene la porta...

Immediatamente fuori trovo un tipo che non vedevo da una serie di anni. Forse quindici? Era il mio caporedattore quando lavoravo per un giornale. Un tipo molto molto affascinante con il quale all'epoca ci fu del tenero...Ci salutiamo con piacere, lui stava con una donna (e intanto il bel tipo si dilegua, ahimè) e ci mettiamo a parlare del film appena visto. Lui fa delle considerazioni, lei altre (totalmente fuori luogo secondo me) e io ne faccio altre ancora. E vedo lui illuminarsi, come a dire...cavolo nn ci avevo pensato!!!!Come mai, IO, nn ci avevo pensato? Quindi lo lascio a interrogarsi con quella squinzia che era lontana al film di Haneke come un esquimese con il deserto e me ne vado dicendo: beh io cmq ci devo ancora rilettere...

Panna sulle fragole: svolto l'angolo e chi vedo? Il mio caro amico, quello che non mi aveva fatto sapere più niente di quando andare a vedere quel film....evidentemente appena uscito dalla sala, con un nugolo di adepti che intorno pendevano dalle sue idee per capire come interpretare quel film... Hai capito l'amichetto?  Così mi avvicino, lo saluto e vado via contenta. Contenta perchè non si finisce mai di conoscere le persone, anche dopo venti anni che ti sembra di conoscerele. ..

Conclusione: bottino serale molto positivo. Devo andare più spesso al cinema da sola! 

Al film darei un 7- (mi sembra non il migliore esito del regista di Funny Games e de La Pianista)

 
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IL CANTO DEL SENO SPAVENTATO

Post n°456 pubblicato il 08 Giugno 2009 da DolceA0
 
Tag: Cinema

C’è odore del passato nel film Il canto di Paloma, della regista peruviana, poco più che trentenne, Claudia Llosa. E’ rimasto ancora oggi, l’odore acre della polvere da sparo degli scontri tra lo Stato e i gruppi della sinistra nelle zone andine in cui è ambientato il film. Ne sono rimasti i segni evidenti nei giovani di ora.

L’opera è un manifesto politico sulle conseguenze di questi conflitti e su come ancora oggi, in tempo di pace, proseguano  le violenze, da parte delle classi di potere, in modo meno diretto ma egualmente prevaricatore.

Questa narrazione è incarnata nella splendida figura dell’attrice, la cantante Magaly Soalier, la protagonista del film. La sua figura, sempre in scena, nasconde le conseguenze di quegli orrori sul proprio corpo, nei disagi delle sue zone intime e psichiche (è da notare che  la Commissione di Verità e Riconciliazione, creata nel 2000 per determinare gli effetti della guerra, conclude nel 2003 che questo conflitto interno causò la morte di 70,000 cittadini, principalmente nelle zone andine e quechua-parlanti).

 Il tono scelto dalla regista per raccontarci questa vicenda è lirico-piano ma anche surreale-grottesco. Ci sono dei momenti di grande intensità poetica, ben miscelati a momenti di chiassoso surrealismo, che cmq tengono ben d’occhio il riferimento alle condizioni presenti del paese.

Il canto di Paloma (titolo originale Il seno spaventato, leit motiv ricorrente nel film) che ha vinto l’Orso d’Oro a Berlino  è davvero un film intenso, pieno e importante. E lei è bellissima. Ottimi motivi per vederlo, no?

Voto 8

 
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AL VOTO! AL VOTO!

Post n°455 pubblicato il 06 Giugno 2009 da DolceA0

IO HO VOTATO

E TU?

 

 

 
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