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CORE DE MAMMA 1

Post n°465 pubblicato il 06 Luglio 2009 da DolceA0
 

GENESI DI UN VIAGGIO

Noi mamme italiane, non so se tutte, ma io senz'altro sì, apparteniamo a quella categoria di persone cosiddette ansiose. E come avrei dovuto fare a sostenere l'ansia, avendo scelto di mandare mia figlia a fare una vacanza studi a Exmouth nel Devon in Inghilterra in una situazione di completo isolamento da compagni e insegnanti italiani, con una scuola tedesca che organizzava solo il corso e il soggiorno presso una famiglia inglese?

Risposta logica: accompagnarla!

Ma poi, da cosa nasce cosa. Si dice. E così ho pensato. Va bene andiamo, prima che il corso cominci, a vedere Londra e poi...e poi il Devon è così vicino alla Cornovaglia di cui tutti narrano la bellezza...perchè non approfittare per andare anche a fare un giretto lì?

Mi sono improvvisata agente di viaggio. Ho cercato informazioni, ho studiato i luoghi, facendo mappe e itinerari, compreso il kilometraggio di ogni spostamento, ho trovato, tra una miriade di offerte, i luoghi dove dormire, l'auto da noleggiare, i biglietti aerei. Tutto via internet...

Dalla padella alla brace (parlando di ansie). Non avevo mai fatto qualcosa del genere e ogni volta che dovevo arrivare in un nuovo posto avevo l'ansia di non sapere se ero stata chiara, se avevo fatto le prenotazioni giuste, se se se...insomma per sfuggire a un'ansia nota sono piombata in una serie di ansie a spirale (fino a che non ho ripreso l'aereo per tornare a casa... )

Così ho imbarcato tutta la famigliola, che mi seguiva ignara, così come lo ero io, di dove li conducessi e siamo partiti per Londra il 26 giugno.

LONDRA

Ero già stata tre volte, ma in questa occasione mi è apparsa migliorata. Mi è sembrata un po' Parigi...

con queste stradine minute. O forse era solo il quartiere dove alloggiavo che era così, ma sembrava davvero stare in un quartiere di Parigi.

Qui invece no. Queste sono tipiche immagini di Londra...passano gli anni, ma gli inglesi fanno sempre le stesse cose:

e certi luoghi rimangono gli stessi da sempre scolpiti nel nostro immaginario

A Londra ho notato qualcosa che poi è immediatamente scomparso durante il nostro girovagare. Un pizzico di erotismo e trasgressione che riassumo così:

Da Londra si va, domenica 28 a Exmouth. Nel Devon. Si prende la macchina e...altre ansie...la guida a destra con il cambio a sinistra...In qualche momento ho pensato di finire al Creatore...

(segue)

 
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TURNE'

Post n°464 pubblicato il 04 Luglio 2009 da DolceA0

E ORA A GRANDE RICHIESTA

  

UN  BREVISSIMO RACCONTO FOTOGRAFICO

FARE LE FOTO NON E' PROPRIO LA MIA SPECIALITA'...

TIRATE SUL PIANISTA

AVETE IL MIO CONSENSO

 

EROS A PICCADILLY

 

TINTAGEL

VERSO OVEST

IN ALTO

CON QUESTI COLORI

E PRECIPIZI

TEATRO DI MINIACK

NEL VENTO DI LANDS END

 
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IN FUGA DA...ESOPO

Post n°463 pubblicato il 25 Giugno 2009 da DolceA0
 

VADO QUI

 

E QUI

Ma torno presto. Vi lascio in compagnia di un raccontino che ha l'odore di Esopo ma che di Esopo non è. Indovina, indovinello di chi è?

UNA PASSEGGIATA IN MONTAGNA

 C’era un tempo un’amicizia senza eguali. Lo scorpione era spesso affaticato e il toro gli concedeva di sostare nelle zone del suo corpo. A volte il toro si donava allo scorpione. Lo faceva sorridere, lo trasportava, da una parte all’altra della piana, sulla sua coda o nel bel mezzo delle sue corna. E lo scorpione si sentiva sollevato, talvolta si addormentava, persino, nel calore di quel possente corpo.

Piano piano il diffidente scorpione cominciò ad abituarsi all’amico toro. Così solido, concreto e allo stesso tempo accogliente. Qualcosa non capiva, ma erano di due universi opposti, così spiegava a se stesso lo scorpione certe mancate comprensioni.

E finché stavano in pianura tutto filava liscio. Si vedevano, giocavano, si raccontavano – beh onestamente era più lo scorpione che narrava di tutte le sue traversie interiori, - ma il toro era un buon ascoltatore e questo allo scorpione piaceva molto.

Un giorno lo scorpione chiese all’amico toro di fare una passeggiata su una montagna. L’itinerario proposto era un po’ in salita. Ma poi in cima sarebbero stati vicini al sole. Avrebbero assaporato i raggi caldi della stella e magari si sarebbero abbracciati lì al suo magico tepore.  In realtà  era proprio una salita faticosa, inoltre c’era lo strapiombo da entrambi i lati e lo scorpione era un po’ impaurito di quel percorso. Sapeva però che l’amico toro, se avesse accettato, poteva essere un buon compagno di viaggio. Un compagno rassicurante. E voleva provare a inerpicarsi insieme a lui.

A sorpresa il toro nicchiò. Si sa, i tori sono pigri, amano il loro ambiente naturale, le lande ove brucare, brucare, brucare. Dove lo portava quello scorpione, si domandava il toro? Magari non c’era erba sufficiente, magari la sua stazza non passava attraverso il sentiero, si sarebbe incastrato tra i rovi e le spine…e la stalla per la notte? Dove avrebbe dormito lui, lui che era così grande e che, a differenza dello scorpione, non riusciva a rannicchiarsi in un cantuccio…forse non avrebbe trovato uno spazio, il suo spazio, quello di cui necessitava…

Ma poi, vuoi per una serata più allegra trascorsa insieme, vuoi perché, cavolo! – dovette ammettere il toro – con questo scorpione mi ci trovo proprio bene, il toro accettò di partire sul sentiero con lo scorpione amico.

Per un po’, dalla radura all’inizio della salita, tutto procedette per il meglio. Lo scorpione era fiero di avere accanto a se l’amico toro. Ogni tanto gli saltava in groppa e gli andava a fare il solletico sulle orecchie. Il toro scrollava la testa e gli passava una slinguazzata sul corpo a rischio di ingoiarlo tutto. Lo scorpione serbava stretti dentro di sé quei tumulti che gli arrecavano i movimenti affettuosi dell’amico toro. Era felice.

Ma poi, cominciò la vera e propria salita. Il sentiero era davvero stretto. Lo scorpione procedeva agilmente, abituato alle fatiche. Il toro arrancava. Lo scorpione tornava indietro, muovendosi facilmente tra i rovi, nelle spine, e nelle strettoie del sentiero che incontrava. Sbrigliava una zampa impigliata del toro e lo spronava a riprendere il cammino. Davanti a loro c’era la vetta, diceva all’amico toro, perché fermarsi ora? Ma il toro, dal corpo buono, ma ingombrante faticava a proseguire. Si fermava. Scrollava la testa. Aveva bisogno di tempo. Di più pause di quelle che necessitava l’agile scorpione in quel contesto.

Allora lo scorpione decise che doveva fare qualcosa per l’amico toro. Perché aveva scoperto di volergli veramente bene e voleva aiutarlo. Voleva che arrivassero insieme in cima al monte dove sia lo scorpione che il toro non erano mai arrivati, voleva andare con lui, anche se quel sentiero era faticoso. E così decise di fare qualcosa di davvero impegnativo. Cercò e trovò una corda, la mise al collo dell’amico toro e con le sue piccole, ma forti tenaglie davanti, cominciò a trascinarsi, in salita, l’amico.

Oh, ma così non andava poi tanto male, pensava il toro tra sé e sé. E’ il mio amico scorpione che fa tutta la fatica…!!!

E grato, ogni tanto, l’amico toro, si avvicinava allo scorpione, quando c’era spazio sul sentiero per entrambi, tanto da non farlo trainare. Lo scorpione lo guardava riconoscente e immediatamente tra loro si instaurava quel clima goliardico e affettuoso che vivevano quando si trovavano in pianura.

Ma il più delle volte il toro si sentiva affaticato, quasi irritato, da quella salita, pure se trainato.

Ogni tanto puntava le zampe anteriori e si fermava, costringendo l’amico a una sosta. Soprattutto se trovava una zona verde dove poter brucare. Stava lì ore e ore. Con calma. L’amico scorpione lo aspettava, cercava di brucare anche lui. Poi con uno strattone riprendeva il cammino, ma il toro da dietro gli faceva sentire il soffio delle narici e irrimediabilmente spaventava l’amico scorpione. La vetta era ancora troppo lontana. Il percorso era irto ma bello, pieno di fogliame inedito per entrambi, di colori diversi e dopo una pioggia videro persino l’arcobaleno insieme. Lo scorpione si fermava, aspettava il tempo del toro, il tempo della distrazione, il tempo dell’allontanamento della fatica, ma poi riprendeva dritto per la sua meta. E il toro dietro, sospinto dalla forza dello scorpione, che davanti provava a fargli da guida.

Lo scorpione, però cominciò ad accorgersi che la forza delle sue tenaglie cominciava a cedere e anzi che le tenaglie stavano sanguinando per lo sforzo del trascinamento. Continuò ancora per un bel tratto. Convinto di farcela, che, se pure le tenaglie continuavano a sanguinare, ce l’avrebbe fatta a condurre il suo amico toro alla meta.

Ancora una curva irta, ancora uno strattone in avanti da parte dell’amico scorpione ormai esausto. Ma, dietro, ancora una impuntatura nelle zampe anteriori dell’amico toro. Ancora una scrollata di corna e un soffio che lo scorpione percepì, stavolta, come minaccioso.

Le tenaglie erano ormai lacere, il sangue colava a fiotti. Lo scorpione non azionò la sua codina velenosa per colpire il toro. Avrebbe potuto, ma capì, che il toro non si meritava quel veleno. In fondo l’idea della vetta, del sole, della passeggiata, del percorso comune in salita era stata solo sua.

Lo scorpione apri le tenaglie e lasciò scivolare la corda.

Il toro trovò un bel ramo ricco di foglie e si fermò lì a brucare.

Lo scorpione proseguì, da solo, il suo percorso.

Ce l’avrebbe fatta? Sarebbe arrivato in solitudine in cima? Il toro l’avrebbe seguito una volta slegato dalla corda? Ma questa è un’altra storia... 

Ciao!

 

 
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DISTRIBUTORI O ESPERIMENTI MEDICI?

Post n°462 pubblicato il 21 Giugno 2009 da DolceA0
 

Una mozione approvata dal Consiglio provinciale di Roma prevede l'installazione, negli istututi superiori, di distributori automatici di anticoncezionali a partire dal prossimo settembre.

I presidi sono scettici, dicono che i problemi sono altrove.

I ragazzi li vogliono gratuiti.

La chiesa esprime viva preoccupazione.

Vediamo cosa ne pensano i Monty Python in un brano tratto dal famoso film Il senso della vita.

 

E NOI COSA NE PENSIAMO?

 

 
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UN AMORE SEGRETO - MODI'

Post n°461 pubblicato il 17 Giugno 2009 da DolceA0

AMEDEO MODIGLIANI

A ROMA

PER UN'ANTEPRIMA ITALIANA

CON UN QUADRO CHE RAFFIGURA UNA DONNA

SIMONE THIROUX

(FOTO DEL DIPINTO: WEB)

Da Adnkronos:

"Non è solo uno dei tanti dipinti di Amedeo Modigliani. E', invece, il racconto di una storia d'amore dai risvolti drammatici e insoliti. Per la prima volta in Italia il dipinto ''Jeune femme à la guimpe blanche'' (nella foto), è la testimonianza dell'amore tra il famoso pittore e la giovane Simone Thirioux la giovane donna medico con cui Modigliani ebbe una intensa relazione durata solo due settimane da cui nacque Gérald, il figlio che l'artista non riconobbe mai. Una storia raccontata dal dipinto esposto nella mostra ''Amedeo Modigliani, Un amore segreto''. Il dipinto è l'unico che Modigliani fece a Simone, che lascerà per altri amori, e che potrà occuparsi del piccolo solo pochi anni. Infatti, Simone dopo solo quattro anni dalla nascita di Gérald morì all'ospedale Cochin della stessa malattia che colpì Amedeo Modigliani, la tubercolosi. "Non riconoscendo il bambino - spiega all'Adnkronos Massimo Riposati, vice presidente del Modigliani Institut e curatore della mostra - si nota come all'interno dell'attitudine del genio si coltivino anche elementi di negatività. Spesso - sottolinea - l'artista è sacrificato e sacrificante, vittima e carnefice, e questo esprime in qualche modo un atto di crudeltà che arricchisce e completa la complessità del carattere generale di Modigliani".

"Un quadro - prosegue Risposati - estremamente esile, a differenza di molti quadri di Modigliani che hanno un pigmento pittorico molto marcato. 'Jeune femme à la guimpe blanche' ha invece una stesura molto tirata, sembra quasi un non finito, e questo mi ha fatto pensare che forse intorno a questo dipinto ci sia una poetica della sparizione. Attraverso il pallore della figura - aggiunge il curatore - si avverte il senso della distanza". Come quando "nella memoria una cosa si allontana e diventa sempre più pallida. Non credo - conclude - che questo quadro sia veramente non finito ma volutamente dipinto per creare quel filtro, quella nebbia che la memoria mette per allontanarci dalla tempestività degli eventi".

Il bambino fu, in un primo tempo allevato dalle amiche di Simone, e poi adottato da una famiglia francese. Purtroppo, i genitori adottivi si separarono e Gérald fu indirizzato agli studi dell'Università cattolica e dopo pochi anni entrò in convento dove divenne sacerdote. Modigliani, durante la breve relazione, fece un solo ritratto di Simone Thiroux, un dipinto ad olio su tela, eseguito con estrema rapidità, come era solito fare con le sue modelle, ritraendo il volto pallido dell'amata con pennellate nervose e con colori diluiti per ottenere una rapida essicazione. L'opera, che fu acquistata nel 1921 da Monsieur Andrè Lefevre, e successivamente, negli anni 80, alla famiglia Sidamon-Heristavi, non è stata esposta in pubblico dal 1939.

La mostra ''Amedeo Modigliani, Un amore segreto'' , oltre al dipinto ''Jeune femme à la guimpe blanche'', raccoglie numerose altre opere dell'artista, inizialmente conosciuto come scultore più che come pittore. Famosi anche i suoi nudi, rappresentati nel 1917 alla Gallerie Berthe Weill nella sua prima personale che scandalizzarono il capo della polizia di Parigi tanto da indurlo a chiudere la mostra a poche ore dalla sua apertura. Nato Livorno nel 1884 e morto a Parigi nel 1920, Modigliani è soprattutto conosciuto per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e da colli affusolati. Ma di Modigliani, si ricorda anche l'originale vita trascorsa sempre sopra le righe. I ricavati delle numerose opere che vendette svanivano rapidamente in droghe e alcool. Morì all'età di trentacinque anni e sepolto nel cimitero parigino Pére Lachaise."

Devo dire che a dispetto del titolo e della singola pubblicizzazione del quadro, la  mostra è molto interessante perchè è corredata di altri disegni, dipinti, sculture, scritti e fotografie (con opere anche di altri artisti dell'entourage di Modì) dalle quali emerge l'esigenza prepotente di espressione dell'artista che si ritrova anche a disegnare su quaderni di musica o ad abbozzare schizzi su pezzi di carta qualsiasi.

Allestita fino al 21 giugno, per iniziativa del Modigliani Institut Archives Légales Paris di Rome, presso l'ex convento dei Padri agostiniani, ora sede dell'Avvocatura dello Stato, la mostra è gratuita

FOTO DI ROBERTO 

SONO RITORNATA ALL'INTERNO  DELL'ESPOSIZIONE

MI PIACE L'ARIA CHE SI RESPIRA

EMANA GLI ODORI E I COLORI DI PARIGI

QUELLA CAPITALE DEI PRIMI DEL SECOLO SCORSO.

E POI MI HA FATTO VENIRE IN MENTE QUESTO LIBRO QUI

UN ROMANZO MUST PER ME

IL MIO LIBRO CULT

 
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