Immaginosa

Scoperte

Questo testo partecipa al gioco narrativo "storia d'amore" creato da Writer

Ho fatto una scoperta.
Noi navigatori abbiamo la possibilità di catalogare i nostri libri in una libreria virtuale. I libri che abbiamo letto, quelli che vorremmo avere, quelli che ci hanno prestato e che non abbiamo mai restituito, quelli che sono andati persi… Una serie di opzioni da scegliere in una scheda che richiede l’inserimento del codice ISBN e il libro, mentre l'abbiamo fra le mani, spunta, come per incanto, in questa scatola digitale. Se non conosciamo il numero magico, basta inserire il nome dell’ autore o il titolo dell’opera e, immediatamente, il sistema propone varie opportunità, oppure chiede di dedicare pochi minuti all'inserimento di un testo nuovo.
Ed è fantastico essere utili in questa posto dove finalmente potrò avere in uno spazio solo tutta la mia carta stampata, e, potrò aggiungere, poi, tutti i libri che ho dovuto abbandonare e che giacciono in quella casa umida col giardino appassito. Virtualmente smetteranno, almeno loro, di ammuffire in attesa di poterli raccogliere e riannusare.
Ora però inizio da quelli che ho in questa dimora. Il programma mi chiede se ho comprato il libro o se mi è stato regalato o prestato da un amico. Un amico…ma tu non eri un amico, tu eri il mio amore. Eri l’uomo capace di far sgorgare melodie dalle mie corde stonate, di far sussultare la mia terra rigida, di far esplodere questo essere quiescente. Non so cosa fare. Se non dico che l’ho ricevuto in regalo mi pare di farti un torto, di prendermi il merito di aver scelto il libro di Kostantinos Kavafis, e, invece, se non ci fossi stato tu, forse, non avrei mai letto ‘Un’ombra fuggitiva di piacere’ e, dunque, per questo titolo, quanto mai appropriato, scelgo l’opzione ‘regalo di un amico’ e mi rimetto all’opera. Dopo qualche libro comprato da te e altri da me, mi imbatto in un romanzo breve di Asor Rosa. Eh no, questo non me l’ha regalato un amico! Questo me l’ha donato un uomo che forse mi ha amato o che per me ha fatto follie. Che emozione provai trovandolo legato al cancello al mio rientro… Quante sorprese sei stato capace di farmi, quanti momenti straordinari, unici e irripetibili mi hai regalato con la tua smisurata fantasia.

A questo punto non posso più andare avanti inserendo un dato che non percepisco come veritiero. Preferisco non dire nulla e prendermi il merito della scelta dell’uomo che è stato mio, dentro di me, e voglio sentire la scelta come mia. Quanti volumi sei stato capace di farmi conoscere! Davvero un’infinità e non sono neanche tutti qui. Sono sommersa dai tuoi libri. Ne sposto alcuni. Ops… ne è caduto uno. Lo raccolgo e salta fuori un foglio con la tua inconfondibile grafia elegante. Credevo di aver strappato e gettato tutti i tuoi biglietti e invece, di tanto in tanto, ne spunta uno con una mai banale dichiarazione del tuo amore per farmi scoprire che la carta, senza i tuoi occhi verdi, ha un odore di mestizia e che questo muscolo, che ho in petto, sebbene lacerato dalle innumerevoli menzogne, batte ancora per te …