Creato da Makataimeshekiakiak il 17/03/2006

[The QUEST(ions)]

Under the Moonlight Shadows in a Summer On A Solitary Beach... If I Close My Eyes For Ever nelL'Intensità standard del vuoto... * Now in Technicolor, Dolby Stereo Surrond and Odorama! BLOG ANTILEGHISTA *

 

 

Perché uccidere i cadaveri?

Post n°217 pubblicato il 19 Maggio 2012 da Makataimeshekiakiak

Breve analisi del lenocinio mediatico

Una forte, fortissima nausea.
Perché sacrificare chi è già morto con un’esibizione da prefiche esagitate, unendosi al grande, vibrante, lamento comune sul palcoscenico della vanità, senza invece restare ad interiorizzarlo, questo dolore? Senza reagire ad esso in maniera pratica, organizzata?
Premetto che non posso farne colpa a nessuno; si tratta, a mio avviso, di un riflesso automatico da cui nessuno è esente, un meccanismo semicosciente di rifiuto, solidarietà, esibizionismo e proiezione; almeno nella maggior parte dei casi, essendoci anche delle perversioni che sfruttano per il proprio tornaconto – non sempre monetario, in quest’epoca dove la visibilità è fondamentale – situazioni drammatiche, costruendo ed inaugurando veri e propri mausolei dove snaturano eventi e persone in virtù di una logica pubblicitaria e senza rispetto alcuno. Ed è a questi ultimi più che agli altri che rivolgo il mio mal di pancia.
Perché uccidere i cadaveri e fare mercimonio delle loro carcasse?
E’ chiaro che non si può ottusamente asserire che il rispetto dei morti imporrebbe un greve e riservato silenzio, un lutto col cuore piuttosto che con gli occhi e le lingue; sarebbe impedire la giusta esternazione, bloccare l’elaborazione della perdita alla sua seconda fase, annichilire il giornalismo investigativo (solo quello, ben distinto dallo speculativo e dal sensazionalistico); da questo ad arrivare all’estremo opposto – alla creazione di santini, alla produzione di dolore e formule memetiche – dove conta l’aver scritto, l’aver detto più che l’aver testimoniato, l’aver assorbito (la forza dell’urlo, non quel che si urla è importante), l’aver fatto parte di un movimento – nato ed esauritosi nella memoria di un dilaniante, evanescente dolore in pochi mesi – senza aver “mosso” alcunché, nondimeno, è un gran brutto salto. Verso il grottesco e il lercio.
Sezionando questo volo a capofitto verso la palta, possiamo trovare delle componenti ben evidenti e che traspaiono, in modo ora più velato, ora più evidente, nelle espressioni omologate di questo mercato assassino.
La parte che per prima risalta è l’esibizionismo partecipe.
Nato dai semi del sensazionalismo da copertina dei vip e delle star di ultima generazione e dei servizi strappalacrime di certi telegiornali di quart’ordine, ai quali ormai ci si è tanto abituati da averceli nel sangue, tanto da spingere molte persone a credersi dei tabloid scandalistici viventi, questo chiacchiericcio, figlio bastardo delle conversazioni da bar e delle spettegolate ("ma come, non sai niente? lo sanno tutti! hai sentito cos'è successo? ma come fai a non sapere questo")  e di orgogli trasudanti autocompiacimento e mesta compassione, è la componente molla del processo: la necessità di apparire convulsi, presi dalla situazione è un imperativo morale assoluto. Guai a mostrarsi distratti e non informati sui fatti! Potrebbe minare la profonda stima che gli altri vi concedono.
Legata strettamente a questa, c’è la squallida necessità di pubblicizzarsi – madre delle perversioni a cui accennavo sopra: sciacalli pronti a rodere la carcassa fino all’osso pur di averne un briciolo di guadagno, di ricompensa emotiva. Gente che potrebbe ridursi a fare il serial killer o il rapinatore, per soddisfare i propri istinti primordiali di potere – non è un caso se molti di questi soggetti sono in politica. Si, vedo la vostra obiezione: si tratta di irrefutabili operazioni per conservare l’elettorato, per tenersi sulla cresta dell’onda, pubbliche relazioni che nessuno oserebbe mai disattendere. Nessuno mai oserebbe.
E siamo arrivati al terzo elemento: la conformazione patetica.  Atteggiarsi a sensibili, impegnati perché non si può fare la figura dei cinici e dei menefreghisti, pena essere travolti da una cascata di improperi e di sprezzanti giudizi sulla vergognosa mancanza al rito, quasi religioso – andare in chiesa la domenica mattina perché gli altri lo fanno e se notano la tua assenza parlano male di te e la giusta collera del signore ti arrosserà le natiche. Bigottismo da proni, da droni.
Droni insensibili, però, non lo si è mai, in maniera assoluta. La parte più esigua, quella più umana e al contempo struggente è il sentire, nel profondo, almeno una piccola scossa (poi artificiosamente millantata per un incendio per via di quanto sopra). La rabbia, la solidarietà umana ci sono – e spero davvero di non dirlo solo per convincermene – in questi teatrini. Solo, vengono corrotte, anche  dal volersi placare la coscienza – si veda il contrasto qui fra la primavera araba e l'uso europeo di facebook - senza doversi affaticare: si elemosina la propria serenità, in ginocchio. E questa pigrizia, questa scappatoia non fa che rendere la situazione infinita e ripetuta nel tempo:  succede e succederà sempre, ogni nuova tragedia non sarà che la reiterazione di un dolore fiacco e privo di nerbo - quello che, per intenderci, dovrebbe spronare a reagire in maniera seria; tanti volti diversi, una sola storia comune, patinata e ripiegata, messa a prendere polvere sotto il letto dove, con ventre molle, la propria coscienza resta comatosa e appagata del nulla, come un fumatore d’oppio.
E, non paghi di tutto questo, fra un paio di giorni, se non già da subito, prenderanno tutti a lamentarsi gli uni con gli altri di star così partecipando ad un circolo vizioso, ad un gioco; voleranno le battute, gli sfottò ai programmi che ci camperanno per mesi - ma questi programmi chi li guarda? In chi altro se ne troveranno i prodromi se non in loro stessi? - e le accuse ai giornalisti che, chi più onestamente chi più pateticamente, chi con modellini e chi con compunzione, saranno tacciati di essere sanguisughe o squali, almeno finché non apporteranno le essenziali e finali (ma passibili di revisione) notizie chiarificatrici sul perché sia successo. Perché questa è la componente finale: la dissociazione, vuoi per una sommessa vergogna, vuoi per semplice, ironico sberleffo, dalla massa nel tentativo di recuperare un po’ di sé stessi, dimentichi che è già perso nel vortice tempestoso delle ritualità, delle abusate convenzioni – a mo’ di mise en abyme in una shitstorm, volendo usare un termine ben adatto, dove la memoria storica si trasforma ben presto in frammenti di una replica stinta e indistinguibile.

E di tutto, resta solo la nausea. Una forte, fortissima nausea.

 
 
 

Requiem

Post n°216 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da Makataimeshekiakiak
Foto di Makataimeshekiakiak

All'uomo straordinario che questa mattina ci ha lasciati, tutto l'affetto dal blog dove ci siamo conosciuti e siamo cresciuti confrontandoci, scherzando e discutendo.

Ciao Jacopo, ciao fratello mio.

Vola alto, con le tue ali rosse.



 
 
 

Ancora una canzone.

Post n°215 pubblicato il 14 Maggio 2008 da Makataimeshekiakiak

Mentre è notte a Varsavia piove forte
lampi e tuoni che spaccano il cielo
che è più nero del velo che copre la morte
a Varsavia hanno chiuso le porte

dentro casa qualcuno sta piangendo
qualcun'altro vorrebbe far l'amore
come posso tesoro tenerti sul cuore
se stanotte a Varsavia si muore
come posso tesoro tenerti sul cuore
se stanotte a Varsavia si muore

Hanno ucciso un ragazzo di vent'anni
l'hanno ucciso per rabbia o per paura
perchè aveva negli occhi quell'aria sincera
perchè era una forza futura

sulla piazza ho visto tanti fiori calpestati e dispersi con furore
da chi usa la legge e si serve del bastone
e sugli altri ha pretese di padrone
Da chi usa la legge e si serve del bastone
e sugli altri ha pretese di padrone

Sull'altare c'è una madonna nera ma è la mano del minatore bianco
che ha firmato cambiali alla fede di un mondo
sulla pelle di un popolo già stanco
stanco marcio di chiese e di profeti
da una parte e dall'altra tutti uguali
perchè a stare in trincea sono gli uomini normali
non i capi di Stato o i generali

Perchè a stare in trincea sono gli uomini normali
non i vescovi e neanche i cardinali

Ci han traditi e lo han fatto molte volte con cinismo e determinazione
han portato fratelli e compagni in prigione
e hanno messo un guinzaglio all'illusione
non esiste un popolo padrone
non esiste ancora un popolo vincente
ma soltanto una massa di povera gente
da umiliare e da rendere impotente

Ma soltanto una massa di povera gente
da piegare e da rendere ubbidiente

E per tutti oggi è un giorno brutto troppe code di paglia stan bruciando
troppa rabbia per chi vive ancora sperando
in un mondo che vedi sta crollando
è una notte e a Varsavia piove forte
una pioggia che scende sul dolore
come posso tesoro tenerti sul cuore
se stanotte a Varsavia si muore

Come posso tesoro tenerti sul cuore
se stanotte a Varsavia si muore.

Varsavia - Pierangelo Bertoli

 
 
 

Secondo intermezzo

Post n°214 pubblicato il 11 Maggio 2008 da Makataimeshekiakiak

Sopra le tombe d'altri mondi nascono fiori che non so
ma tra i capelli d'altri amori muoiono fiori che non ho.

Sopra le tombe d'altri mondi nascono fiori che non so
ma tra i capelli d'altri amori muoiono fiori che non ho..

.. c'è una moka che ride d'un caffé stufo di sbuffare,
ritagli di cartoline sul fornello sporco da lavare.

E una lacrima uccide meglio dell'inchiostro,
figlia delle retine, cimitero solo nostro..

e una lacrima uccide meglio dell'inchiostro,
figlia delle retine, cimitero solo nostro.

Jk feat. De André. [Finirò di violentarlo, sì.. tranquilli..]

 
 
 

Un'altra cosa che ho perso..

Post n°213 pubblicato il 10 Maggio 2008 da Makataimeshekiakiak

Sei un'altra cosa che ho perso,
che mi è scivolata, che mi è caduta
io c'ho provato ma non ti ho tenuta,
vabbe' pazienza credimi posso farne senza
sei già un ricordo in dissolvenza e non fai differenza
con tutto quello che ho perso senza rendermene conto
come ogni volta che perdo un tramonto il giorno dopo affronto
lo stesso, magari piove come adesso
e ho perso l'ombrello ed il cappello
ma il bello è quello, è il duello che ogni minuto ho fatto con la vita
e quando la sorte mi si è accanita contro e pronto
dovevo trovare veloce una via d'uscita procurandomi qualche ferita
che non si chiude e ancora brucia,
ma fa niente è solo un'altra cosa persa
o qualche volta un'altra cosa data e dopo tolta
all'improvviso, senza preavviso,
che rende inferno ciò che era paradiso.

Ore passate a misurare dolore,
dolore di testa, dolore di occhi, dolore di cuore
dolore d'anima, di sangue, di ossa
ma ciò non vuol dire che non possa darmi una scossa
in fondo è solo una scommessa che ho perduto
una promessa a cui ho creduto e che non hai mantenuto
già, basta non perdere la dignità
almeno curandola un po' con un bicchiere pieno
come le tue frasi, adesso tutte perse come un mazzo di chiavi
tu che cercavi,
parole per farmi capire che eri pulita
ma per finire poi sei riuscita,
a perderle come 100 Lire
e adesso credimi non ne voglio più sentire
voglio guarire,
guardando l'altra faccia di te che ho scoperto
pensandoti solo come a una cosa che ho perso.

Ho perso treni e aerei
più d'una volta il portafoglio
ho perso indirizzi, soldi ma mai l'orgoglio
il che è uno sbaglio se mi fa perdere l'autocontrollo
però non mollo c'ho fatto il callo e resto in ballo
è un'altra cosa uscita dalla mia vita che presto o tardi
verrà sostituita, in un futuro dove tu sarai passato remoto
cancellato, dimenticato, sarai una foto
buttata sul fondo di un cassetto chiuso
coperta da qualche maglia che non uso
e disilluso, ci proverò ad odiare
se non ci riuscirò a mio malgrado dovrò amare,
ma mai come cura per un vuoto da colmare
e non mi scrivere, non mi chiamare, non mi pensare
perché da oggi un'altra cosa cerco e sono certo
sarà diverso, da quella cosa che ho perso.

Articolo 31

 
 
 

Primo intermezzo

Post n°212 pubblicato il 09 Maggio 2008 da Makataimeshekiakiak

Gli arcobaleni d'altri mondi hanno colori che non so
lungo i ruscelli d'altri mondi nascono fiori che non ho.

Gli arcobaleni d'altri mondi hanno colori che non so
lungo i ruscelli d'altri mondo nascono fiori che non ho..

.. e patatine da Rostropovich, pizzicando violoncelli meccanici
fatti d'acciaio e corde, di carne ed emozioni ingorde,

e ci siamo scordati, nessuno capiva
come sigari mezzi fumati, che nessuno finiva..

..e ci siamo scordati, nessuno capiva
come sigari mezzi fumati, che nessuno finiva..

Jk feat. De André

 
 
 

3R: restauro, ristrutturazione&rinnovamento

Post n°211 pubblicato il 13 Aprile 2008 da Makataimeshekiakiak

Giusto 3Righi.
Il blog è in fase di revisione, speriamo rapida.
Ritornerò...
Jk

 
 
 

IL GRANDE LECCE DISTRUGGE IL BARI!!!

Post n°210 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da sterminatore1986
 
Tag: Lecce
Foto di Makataimeshekiakiak

CERCO DI SCRIVERE QUALCOSA X TENERE VIVO QUESTO BLOG... Ma dove sei finito  Makataimeshekiakiak? Qui c'è da commentare un avvenimento storico: IL LECCE HA DISTRUTTO IL BARI PER 4 A 0 A CASA SUA!!! E' stato fantistico per tutti noi salentini festeggiare questo risultato storico, siamo sempre stati più forti di loro, ma vincere con uno scarto così ampio era imprevedibile, anche se ben accetto! Per tutta la partita li abbiamo ridicolizzati, prima tenendoli a bada per mezz'ora facendoli sfogare un pò, senza avere problemi, e poi li abbiamo affondati di brutto! Non si sono mai resi pericolosi, a parte una traversa che neanche loro sanno come l'hanno presa (a culo, da un calcio piazzato), ma poi niente più, e stato solo un nostro monologo... Li abbiamo fatto quello che volevano, ci siamo presi gioco di loro, e devono solo ringraziare l'arbitro che ha fatto finire la partita, altrimenti li avremmo massacrati ancora di più!!! Che dire, come regalo di Natale è stato bellissimo!!! 4 regali per ognuno di noi tifosi del Lecce... CHE SPETTACOLO!!!
BUON NATALE A TUTTI VOI!!! E CON 4 SORRISI IN PIU'!!!

 
 
 

Post N° 209

Post n°209 pubblicato il 25 Novembre 2007 da sterminatore1986
Foto di Makataimeshekiakiak

Si, c'è lo fatta finalmente. E da tanto che non sentiamo! Sono tornato più combattivo che mai! Ti invito a venire nel mio blog, perche ho intenzione di discutere, senza alcuna censura e dicendo tutta la verità, di argomenti che vengono trattai in modo parziale e falso dai mass-media... Anche tu torna a scrivere molto come prima, perchè più siamo meglio è! Ciao a tutti allora, a presto............................................................

 
 
 

Post N° 208

Post n°208 pubblicato il 25 Novembre 2007 da sterminatore1986

Ciao! Non sto riuscendo a scrivere sul blog, e non capisco il perchè... Ora vedo se funziona...

 
 
 

Haiku dell'acquazzone

Post n°207 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Makataimeshekiakiak

Eccolo, piove:
ci piscia sù allegro
quel porco di D.....

Jk

 
 
 

Pausa-nia di 12 ore

Post n°206 pubblicato il 06 Novembre 2007 da Makataimeshekiakiak

E mi vengono perle
ma mi prenderesti per pirla
quindi non parlo.

E non ci credi che le perle più belle vivono in mezzo al barocco e sono boccioli luminosi.
Fortuna che c'è CaposselaLapicidivariFoscolo a salvarti la vita con l'elogio della morte. Certe cose sono un colpo al cuore; sono un colpo alla vista, le chiese tronche a mò di ziggurat e un duomo nato per nascondere un pino dietro campane ed orologi.
Il sole ha fatto capolino nel parco per un pò, giusto il tempo di qualche pagina, poi a capochino è andato nel suo viaggio al termine del dì. Lo vedi eclissarsi in una tazzina di caffè con un rustico al posto della pasta di benniana ispirazione (Bar Sport).
Mi sposto.

Anche la città si sposta, e un pò ti rincorre. Trovi qualcuno che passeggia abbracciato ad una bici e due gazze in trasferta a ricamare un merletto nel celeste ogni settantasei piccioni, cacca più cacca meno.
Merda siamo e merda torneremo, mica polvere. E ci va bene: nelle fogne ci siamo abituati a vivere, negli aspirapolveri no.

In fricassea
sia servito in fricassea.

La pazzia va e torna nel mugghiare delle palme al vento di una chiesetta seminascosta. Troppe chiese.
Lecce ti violenta con le chiese, ti spinge ad entrarci, a guardarle, ad ammirarle. Anche col duomo versione Eiffel.
E poi ci sono pezzi di Venezia smarriti: ci faranno causa od effetto?

Ma parliamo, è vero, del Foscolo: è vero, egli rispolvera partendo da Carlo Castone di-qlc-di-una-torre-e-mezzo la battaglia di Maratona, è vero, pensando però al Maradona, è vero è vero è vero (tripletta: la folla esulta!), tant'è che perfin il Pindemonte drizza l'antenna sul Sanpaolo. E nel momento topico, appunto (sgomenti!), vediam le Parche stile Avril Lavigne cantare cercando la poppa raminga (non erano le Norne a passarsi un'occhio?) mentre molluschi arrugginiti fanno surf sullo scudo d'Aiace e non voglion la spugna.

78 in 76 minuti. E' vero. Cronometrato.
Ai cento tutti con la maglietta, è vero.
O magari ci facciamo un bel cippo votivo con la cimasa lavorata ad acanto e lo mettiamo accanto all'aula che ci hanno espropriato durante il naufragio.
Salvati dalle SS?

E venne dall'acqua
e venne dal sale
la punizione
dall'amaro del mare

Una lezione di linguistica può essere facilmente una lezione di dottrina cristiana.
Dottrina. Chiese. Martiri.
Noi poveracci, quando ci siamo, ci siamo, c'è poco da fare.

Al limite, alzare la voce per superare il rumore del silenzio.
Al limite, al limine, lìlì làlà.
Si può mica fare sempre i cavalieri a dame scure con la bicicletta.

Nitrendo, correndo, trottando,
Jk

P.S.
Nelle epigrafi romane, l'abbrevazione DM era l'invocazione agli dei Mani a cui si affidava il defunto. Le chiese, nelle dediche in latino, usano la sigla DOM.
Radice indoeuropea? Etimologica? Transitiva? O la storia è sempre qui con noi, nè passato nè futuro nè presente, e tutto è sempre e solo lo stesso?

E' il tuo stupore la materia di studio.

 
 
 

Lune-dì..

Post n°205 pubblicato il 05 Novembre 2007 da Makataimeshekiakiak

E non si può stare al chiuso a sentire l'analisi di un testo di Capossela quando c'è la tramontana fuori. Voglio che il vento con le bollicine non trovi muri prima di me.
Voglio che trovi me. O magari che mi ritrovi.

Stamane, piccola amnesia selettiva: cos'è la linguistica?
Dopo il ponte, torni in città ad affumicarti e ti tiri dietro mentre i tuoi colleghi allungano il passo per guardare un albero vicino ad un vecchio palazzo. Due secondi dopo, sei nella B1 e la tua memoria è una lavagna lavata da poco.
Cos'è la linguistica?
Mistero.
Di cosa parla mezzo quaderno di appunti scritto fitto fitto a matita?
Forse di un albero vicino ad un vecchio palazzo.

E ti ritrovi là a non voler fare niente che non sia dormire mangiare camminare e invece ti tocca scrivere. Tante piccole caccole grigie sul bianco a righi. Il mondo non si ferma sotto i ponti, nè dopo.

L'orrore l'orrore l'orrore
L'orrore l'orrore l'orrore

E non si può certo passare la mattina a contare sillabe quando fuori è giornata di gazze.
Uno stormo di gazze che fa manovre aeree senza pilota, saette di bianco e nero in cerchio. Un piccolo tornado tra le nuvole e il celeste. Minuscoli condor in bianconero girano vorticosi e tu preghi che sotto ci sia la più bella invidia, il più sfavillante orgoglio di qualcuno.

Le gazze si trovano solo nei paesi, vicino le campagne. In città ci sono i piccioni.
Non hanno lo stesso tocco di grandeur, certo, i nobili adesso preferiscono la campagna.
In città è giornata di piccioni e sole e cielo azzurro. Tira un vento giocone, ti scompiglia i capelli e poi va a piangere sulle gonne dietro le vetrine. Una bellissima giornata, non ti porti dietro l'ombrello. Non può piovere certo nulla.

Poi arrivano i piccioni.
Poi arrivano le gazze (in paese, di rado in trasferta).

Zara degli eroi
Zara degli dei

La tramontana non piange soltanto. Ti colora le gote e ti surgela il naso, e mentre scegli di che gusto vuoi il tuo ghiacciolo al moccio dal gelataio di fiducia nella narice destra, viene ad annoiarsi su di te.
La tramontana si annoia presto. E tu ancora prima, quando scarichi le tue batterie solari in un'aula coi neon in crisi d'identità che lampeggiano impossibili svolte a destra e sinistra.

E tu ti annoi e le mani scorrono sul foglio senza pensiero e lo smocciano tutto e pensi di avere un piccione per ogni dito e la mano diventa un pezzo di cielo e gli occhi calano... calano...
E il sole diventa meno caldo fuori, lo saì, ti disperi e lo saì, oh sì, ma non fai nulla e ascolti la tua esimia professoressa apprezzare l'espressiva consonanza di un versetto che ti ricorda la prima volta che hai mangiato olive nere in campagna.

Bisogna scoperchiare le università e farci entrare i raggi di nuvole e i piccioni che surfano (o fanno snowboard? o lightboard?) sul sole. E che smerdassero tutti.
Almeno non si puzzerebbe di morto.

Brucia troia brucia troia brucia troia brucia troia
Brucia troia troia brucia brucia troia troia brucia
come io brucio per te...

Jk (versi di Vinicio Capossela)

 
 
 

Le Passanti (da una poesia di Antoine Paul)

Post n°204 pubblicato il 02 Novembre 2007 da Makataimeshekiakiak

Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più

A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità

Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino
e magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano

A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato

Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino

Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti

Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.

Fabrizio De Andrè

 
 
 

Contro Vincenzo Monti?  (Chi di Foscolo ferisce..)

Post n°203 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Makataimeshekiakiak

"Questi è Temperino, mio professore
alla bella Lecce decoro e mente
dei commenti d'Ugo gran commentatore.
Tartaglia, corre e noi s'intende niente
nè è luce il lume del retore
restan sol di quel ceneri, e spente.
A seguir, però, c'è scrupolo sincero:
quello di firmar le presenze, è vero. "
Jk

 
 
 

Rising Star e lu Purpiccieddhu

Post n°202 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da Makataimeshekiakiak

Ed eccomi di ritorno su queste pagine.
Essì, ora che sono lanciato verso il successo e i traguardi internazionali di fama che ben presto raggiungerò, ho bisogno di un blog. Tutte le star hanno un blog, tranne l'Orsa Polare, credo. Sapete, costi di connessione..

Direte voi: perchè lanciato verso il successo? Finalmente t'hanno caricato su una catapulta?
Per vostra somma sfortuna non è così (voce fuori campo:ma ci stiamo attrezzando..)!
Sono lanciatissimo verso la gloria perchè ho finalmente avuto modo di sfogiare le mie immense capacità drammatiche nel, udite udite!, CINEMA!

Esattamente. Il vostro caro Makataimeshekiakiak s'è dato alla celluloide (la marijuana non si trova facilmente, di recente) ed è andato a fare la comparsa in un film di Edoardo Winspeare, chiamato "Galantuomini" e che tutti voi DOVRETE andare a vedere, tassativamente (e come dice Tommy PD: Le tasse sono bellissime, ecco perchè i tassi stanno sempre stanchi...).

Tassinando da un'argomento all'altro: dopo una eccezionale e sofferta (6 ore seduti si soffre..) performance artistica, sento che finalmente per me l'ora è scoccata: è questo sicuramente il trampolino di lancio per la mia carriera (se lo fosse per la cOrriera sarebbe meglio, dite?).
E' stata un'interpretazione difficile, calarsi nella parte m'è costato uno sforzo ai limiti delle umane capacità: ho dovuto fingermi uno studente che seguiva una conferenza contro la SCU, la Sacra Corona Unita.
Ovviamente, il tema dell'antimafia, caratterizzante l'opera, è il principale dei motivi per cui consiglio a tutti la visione della produzione.
Un altro stimolo vi può esser dato dalla possibilità, se il tecnico audio non mi ha tradito, di poter sentire in effetto stereo dolby surrond una delle mie celeberrime ed apprezzate battute, piazzata ad hoc nelle riprese..

Il vostro diabolico
Il vostro nuovo Vittorio Gassman italiano,
Jk

 
 
 

Armi di distrAzione di massa.

Post n°201 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Makataimeshekiakiak

E' davvero un bel pò che non lascio tracce sul blog e non avete idea di quanto sia costernato, intimamente afflito e turbato nel ritrovarmi qua, dopo mesi di assenza, a scrivervi in questo momento così difficile e tremendo per il nostro pianeta.
Nulla mi sarebbe stato più gradito che tornare tra le pagine di questo diario in tranquillità, scherzoso come sempre e un pò impegnato a discutere con voi di argomenti seri, nel tentativo di trovare risposta a grandi interrogativi esistenziali che da sempre affliggono l'umanità - come ad esempio capire cosa ci faccia Mastella nella coalizione di centrosinistra - sebbene sia conscio che a certe domande possa anche non esistere risposta logica - e in alcuni casi lo spero vivamente; nulla mi avrebbe colmato di più il cuore di serenità che tornare tra voi, amici bloggers, per raccontarvi qualcosa di frivolo, banale; o per regalarvi un attimo di poesia; o condividere un emozione, un viaggio, un'amicizia, un futuro; e nulla mi sarà più gradito fare, un giorno.
Se sopravviveremo.
Sono dovuto tornare in questo frangente apocalittico, però, per avvertirvi ed esortarvi. Perchè grande è la tragedia che si staglia all'orizzonte e nessun uomo può tirarsi indietro di fronte alle sventure che si preannunziano - seppure il primo istinto umano - forse il più saggio, certo il più codardo - sia quello di fuggire lontano - perchè la razza umana non è stata creata ad immagine dello struzzo e non può nascondere la testa nella sabbia di fronte al pericolo; oggi, l'uomo è chiamato a mostrare un coraggio inimmaginabile e saldi devono essere i suoi intenti, fermi i suoi proponimenti, forte la sua volontà per riuscire in questa suprema, diabolica sfida.

Non posso fare a meno però, dinanzi a questi luttuosi giorni che si avvicinano, di trovare una nota di ottimismo, un barlume di speranza ad illuminarmi il cuore al pensiero che certamente una simile minaccia sarà affrontata da unico, solido fronte; e non riesco a trattenere le lacrime di felicità quando penso che il terrore riuscirà dove hanno fallito le religioni con le loro guerre (leggi Tolleranza), la politica con le sue divergenze rissose(leggi Equilibrato scambio di opinioni), il calcio con le sue testate e i suoi insulti (leggi Fair-play) e l'economia con il suo processo schiavizzante (leggi Globalizzazione); non sono in grado di fermare l'euforica elettricità che mi pervade sapendo che non ci sarà più acrimonia fra i popoli della terra e si combatterà fianco a fianco, da fratelli finalmente, contro quest'ombra maligna pronta a sommergerci ed annichilire tutta la nostra civiltà.

Ed è per questa certezza che combatto l'impulso facile di strapparmi la vita per evitare l'inferno e mi butto nella bolgia, nel vortice del tornado con rinnovato animo; ed è perciò che vi esorto a fare lo stesso, a non demordere, a lottare con rinnovata fiducia: perchè lo affronteremo tutti assieme e ne usciremo, certo con pesanti perdite, ma sicuramente vincitori!
Dunque non tiratevi indietro, aiutateci ad aiutarvi, fatelo per i vostri famigliari, per il vostro criceto, per quella cassiera del supermercato che vi sorride ogni volta che andate a comprare il variegato al carciofo solo per vederla; fatelo per il vicino che vi ha chiesto il tagliaerba sei mesi fa e non ve lo ha ancora restituito, fatelo per il vicino che vi riga la macchina, fatelo per il vicino che vi frega l'ultimo biglietto dello stadio, fatelo per il quartiere che vi tromba la moglie; fatelo per le vostre suocere - che andranno avanti come prima linea. Fatelo per i vostri cari, perchè saranno lì a combattere con voi e non ad aspettarvi a casa - tranne forse vostra moglie e alcuni vicini - e fatelo perchè tutto ciò per cui avete lavorato non sia distrutto; perchè i vostri sogni - anche quelli di vendetta - non muoiano.

Del resto, tutti sapevate che un giorno o l'altro questo momento sarebbe arrivato. Era scritto nelle stelle - e non ditemi che non riuscite a leggere da così lontano. Era riportato nelle profezie di Nostradamus, nei testi buddhisti, nella Bibbia e nel regolamento internazionale di cricket; ne hanno parlato innumerevoli profeti, da Daniele che predicava ai maiali - da cui il Sandaniele - al coreano Kej-ell, da Homer Simpson a Platinette, da Gesù Cristo a Bill Gates fino alla guida dei programmi televisi.
E purtroppo non parlo della nuova edizione dell'Isola dei Famosi. Quello era solo un presagio dell'imminente catastrofe.

Quello che è successo è al di là di qualsiasi maligno piano, di ogni folle idea, di tutte le mefistofeliche macchinazioni mai pensate o soltanto accarezzate dai più grandi criminali di guerra e da tutti i cattivi dei fumetti o dei film.
Perchè un simile orrore non poteva essere concepito dall'uomo.

Hanno rubato le mutande a Marzullo.
Quelle sporche.

Sono stati sicuramente degli alieni, alieni perversi e subdoli, con una tecnologia superiore capace di tenerli al sicuro dai micidiali composti chimici sprigionati da quell'arma inumana.

La vita dell'intero pianeta è minacciata!!

Il vostro - alquanto scocciato -
Jk

 
 
 

Due00

Post n°200 pubblicato il 19 Luglio 2007 da Makataimeshekiakiak

Ultimamente, ho perso le parole. Solo che non ho Radiofreccia per guardarmi in faccia.

E intanto, siam arrivati a 200.. Wow.
Anzi, Uao, perchè wow adesso è marchio registrato, tipo "Forza Italia" che ci tocca dire forza Azzurri.

A 200 post, tira un'arietta rarefatta, sarà l'altitudine sarà il caldo che squaglia le molecole sarà che in un anno e qualcosa è successo di tutto di più, s'è chiuso qualcosa e s'è aperto tanto altro, in ferite, idee, sensazioni e pensieri.

Ma non voglio stare a pontificare. Anche perchè dovrei farlo in latino e con il mantello d'ermellino, e con un vago accento tedesco, roba che mi riesce male. Al limite, mi prenderebbero per uno rauco e col mal di gola.
Veniamo ai fatti.

1) Finita la maturità, usciti i voti e anche.. anche altro.
2) Ho preso 81. Mica male, partendo con 7 punti di credito.
3) Ho preso 81. Dopo 7 anni, è troppo e poco assieme.
4) Chi s'accontenta gode, chi s'adduchessa pure di più.
5) Domani mi tocca pensare davvero al futuro. Brutta roba.

Brutta roba. Al futuro non ci penso quasi mai.
Troppo tetro, mi basta il presente e, nei momenti di massimo sconforto, il passato.
Quello deprime sempre con più gusto, tipo coppa del Nonno.
E poi, di pensare ad altri esami, mi viene un pò la nausea, ma soprattutto.. 'sta storia dell'immatricolazione.. mi mette un pò in allarme...

Ci han preso mica per automobili?
Ci ritroveremo con targhe alfanumeriche pendenti dal posteriore?
Sembra più una scuola guida, quest'università.. tant'è che sento parlare di verbali..
Ci faranno anche le multe? Oè, capo, io andavo piano, non ho superato il limite di velocità.. e, vede, la targa ce l'ho sempre qua attaccata dietro.. vuole controllare anche il bollo? La patente?

La patente.
Altra nota dolente.. Mi tocca sbrigarmi pure con quella..
A fine estate, di nuovo a fare quiz.. e se prendo 5 errori per la 3a volta, parcheggio un SUV moooooooooolto vicino agli esaminatori, proprio a portata di mano..

E insomma, qualche parola l'ho ritrovata.
12.07

Neanche a dirlo...

Jk

 
 
 

Fanculo.

Post n°199 pubblicato il 13 Luglio 2007 da Makataimeshekiakiak

E ti cade il dolore addosso. Ti seppellisce come una frana.
Non è giusto, porco dio, non è giusto. E' già stupido morire, ma così, in estate..

Non è questa la stagione. Dovresti stare a mare, a divertirti, a fare il bagno, a fare l'amore, a lavorare, a dormire, a incazzarti, a ridere ma non là. Non dovresti stare là.

Fanculo, Errì. Non te ne dovevi andare.
Non è giusto.

Jk

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

C.Pavese

 
 
 

I duri hanno due cuori

Post n°198 pubblicato il 29 Giugno 2007 da Makataimeshekiakiak

Un quarto alle dieci e Veleno è seduto
da Mario davanti a una grappa e a un posacicche pieno.
Lo salutano male, forse perché sanno tutto di lui
o, almeno, ne sanno una loro versione.
Una foto di donna gli brucia da dentro la giacca
chiaramente dalla parte del cuore...
e la gamba gli duole del peso e del freddo di un cannone
che chissà come è riuscito a trovare.
Non ha tempo né voglia di pregare Dio perché
vuol contare soltanto sul suo dolore, su sei colpi
e infine su di sé...
C'è chi ha scelto la donna sbagliata
e forse ha scelto per tutta la vita
altra scelta che ha è a chi farla finita...
C'è chi ha scritto bestemmie sul cuore
però i conti per sé li sa fare
e il totale non cambia anche se fa star male.
Però non piange mai
se non è davvero solo...
I duri hanno due cuori
col cuore buono amano un po' di più
I duri hanno due cuori
col cuore guasto
odiano sempre un po' di più...
Un quarto alle due e Veleno è seduto
sul ponte sul fiume a vedere la pistola affondare.
Adesso il freddo è reale: è passato alle ossa uscendo per
forza dal cuore.
Di così tanto mondo c'è solo un posto in cui possa tornare
e gli scappa una stramaledizione...
sta pensando che la sera dopo darà un cazzotto ad un tipo
che questa sera rideva di lui e si è fatto sentire.
Darà pugni alla porta di camera sua e urlerà
alla sua donna ed al suo amico di fare più piano e sul suo divano
si stenderà...
C'è la notte di chi c'ha un amante
e la notte di chi non ha niente
e la notte per forza volenti o nolenti..
C'è chi ha perso una brutta partita
però, forse, una fiche gli è restata
e può darsi ci sia un altro giro di ruota...
E poi non piange mai
se non è davvero solo..
I duri hanno due cuori
col cuore buono amano un po' di più
i duri hanno due cuori
col cuore guasto odiano sempre un po' di più...

Ligabue - 1993

 
 
 
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Giudica un uomo dalle sue domande piuttosto che dalle sue risposte.
Voltaire

 

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D.O.C.=DIFETTO D'ORIGINE CERTIFICATA

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SILENTIUM!

Taci, nasconditi ed occulta
i propri sogni e sentimenti;
che nel profondo dell’anima tua
sorgano e volgano a tramonto
silenti, come nella notte
gli astri: contemplali tu e taci.

Può palesarsi il cuore mai?
Un altro potrà mai capirti?
Intenderà di che tu vivi?
Pensiero espresso è già menzogna.
Torba diviene la sommossa
Fonte: tu ad essa bevi e taci.

Sappi in te stesso vivere soltanto.
Dentro te celi tutto un mondo
d’incanti, magici pensieri,
quali il fragore esterno introna,
quali il diurno raggio sperde:
ascolta il loro canto e taci!…                                

Fedor Ivanovic Tjutcev

Gabbiani

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

Vincenzo Cardarelli

Sant’Oronzo

La festa mi accoglie con il profumo di copeta calda, vecchio amico fraterno. Ricevo il suo schiaffo scherzoso tra le sgomitate della solita gente. Mi fa bene, è aria di casa.
Seguo la fila, mi faccio spazio nella ressa e vado avanti con un’occhiata scettica alla bancarella dei falsi d’arte, il passo segue la musica andina nell’aria mista alla polifonia dell’orchestra in piazza, poi mi perdo nel fumo di salsicce arrosto e con quell’aria di fantasma smarrito ritorno a Porta San Biagio.
Sono un po’ deluso, lieve consolazione, aspettavo di vederti spuntare fra i passanti, temevo il tuo ciaobacinibacinicomestai, la palpitazione al cuore. Lo attendevo spaventato. Ma niente. Si torna a casa, incamminiamoci.

Non dimenticherò mai la scena. Una parte di me è uscita fuori ad osservarla, a scolpirla nel cuore della mia eternità, piuma che cade nel vuoto.
Forse non mi stai riconoscendo, dici. Eri là, in ombra sotto le fronde degli alberi, quasi uno schizzo in bianco e nero a forti contrasti, un accento nuovo nei gesti e nella voce, tecnangelo col cellulare in mano, lo sguardo è lo stesso, fulgido come le stelle, come sempre. Certo che ti riconosco, dico.
Un sorriso di saluto, il tuo lunare, il mio goffo, comebacinistaibacini.

E’ il terzo sant’Oronzo che ci vediamo così, ogni volta brucia sempre di più, e sempre di meno. Quattro chiacchere allegre, il solito lettore, ma eri tu a Gallipoli, e poi un altro sorriso, ciao. Giro l’angolo sulla corrente dell’emozione, è stato un attimo, mi lascio andare sul muro alle mie spalle. Una signora mi scruta dal balcone.
Buonasera, le faccio. Buonasera, mi fa lei.

A casa ho preso sonno in fretta, nelle orecchie il tuo respiro mi ha cullato.
Ed ora penso al tuo profumo terribile e dolce, più di ogni altro rubato e gustato ierisera.
Non dimenticherò mai la scena.

Jk

 

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