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matto alternato

 

 

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Non fu' la COMETA,

Post n°341 pubblicato il 26 Dicembre 2006 da kolben60

a guidare i 3 RE MAGI, ma Giove e Saturno.
L'allineamento dei due pianeti avvene proprio nell'anno
della nascita di Gesu' , secondo la teoria di un illustre
Astronomo tedesco (Juergen Hamel)
(clicca per leggere l'articolo)

Nella foto i 3 Magi persi nel deserto (dal blog Nero Colore)

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Commenti al Post:
kolben60
kolben60 il 26/12/06 alle 21:33 via WEB
comunque i dubbi i misteri le contraddizioni sulla data della nascita di Gesu' , sono molteplici. Nei prossimi commenti vi esporro' alcune teorie per determinare la data .
 
kolben60
kolben60 il 26/12/06 alle 21:37 via WEB
E ormai certo che la nascita di Gesù Cristo non sia realmente avvenuta il 25 dicembre di 2004 anni fa; infatti il giorno fu fissato solo nel 4° o 5° secolo d.C. ed inoltre le fonti storiche provano che il censimento per il quale Giuseppe e Maria si trasferirono a Nazareth, si svolse intorno al 746-748 (era di Roma), ossia 2012 anni fa.
 
kolben60
kolben60 il 26/12/06 alle 21:37 via WEB
Vista tale incertezza si è provato ad usare proprio il riferimento della stella cometa per derimere i dubbi su quale sia la vera data del Natale, ed i risultati degli studi, benché non definitivi, sono estremamente interessanti.
 
 
kolben60
kolben60 il 26/12/06 alle 21:38 via WEB
Da un punto di vista strettamente astronomico (sia matematico, sia storico) non risulta in quell'era un passaggio di comete visibili. Inoltre, che la Stella di Natale fosse una cometa è una consuetudine da attribuire al pittore Giotto. Egli dipinse un affresco, nel quale raffigurava l'astro della Natività come una cometa, nel 1304, certamente in ricordo del passaggio, avvenuto 3 anni prima, di quella che poi sarebbe divenuta la cometa di Halley.
 
   
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:38 via WEB
Analizzando con software astronomici la situazione celeste di quel tempo, si nota invece come nel 7 a.C. si verificò una rara congiunzione fra Giove e Saturno. Questi due pianeti furono protagonisti di un triplice avvicinamento che li portò a breve distanza l'uno dall'altro nella costellazione dei Pesci. È possibile quindi che i Magi, sacerdoti di origine caldea che eccellevano nelle arti astronomiche, abbiano dato a tale evento eccezionale il significato di presagio per la venuta del Messia, e che quindi la famosa "stella" di cui parla il Vangelo, sia il risultato ottico dell'avvicinamento di Giove e Saturno, chiaramente visibili a occhio nudo.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:39 via WEB
Tale deduzione però non è ancora supportata da elementi oggettivi e resta nel campo delle supposizioni, e a noi semplici osservatori di stelle... non resta che continuare a festeggiare il 25 Dicembre!
 
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:40 via WEB
LA DATA DI NASCITA DI GESÙ La data di nascita del Salvatore ha dato origine a nuove stimolanti discussioni tra ricercatori appassionati e studiosi, poiché i Vangeli canonici non indicano un riferimento temporale che sia realmente attendibile, dal momento che i testi canonici forniscono informazioni contraddittorie in termini di date e cronaca storica.
 
 
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:41 via WEB
In particolare il Vangelo di Matteo afferma che, al momento della nascita di Gesù, sulla Giudea governava il tetrarca Erode. Quando i Magi giunsero a Gerusalemme chiedendo del Bambino che sarebbe divenuto il Re dei Giudei, Erode preoccupato per il consolidamento del suo potere personale, cercò di informarsi dove fosse possibile rintracciare la famiglia di Gesù, ma una volta venuto a conoscenza della beffa dei Magi ordinò di uccidere tutti i maschi presenti nel territorio di Bethlemme che avessero meno di due anni, sulla base delle presumibili informazioni che gli erano state fornite dagli stessi Magi a proposito del loro viaggio.
 
   
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:41 via WEB
È difficile trovare da questi pochi elementi la data approssimativa della nascita di Gesù, poiché sappiamo che Erode morì, secondo le informazioni che la storiografia è in grado di fornire, intorno al 4 a.C., per cui se questi morì in quel periodo allora l’unica cosa che possiamo dire con ragionevole certezza è che Gesù nacque almeno qualche tempo prima della morte di Erode (forse tra il 7 e il 5 a.C.).
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:42 via WEB
L’autore del Vangelo di Matteo non fornisce un particolare aiuto alla ricerca storica, ma non ingenera confusione e permette di capire solo questo dato storico; di più non si può fare.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:42 via WEB
A complicare le cose giunge il Vangelo di Luca, nel quale l'autore afferma che, nel periodo della gestazione della Vergine, fu emanato un decreto di Cesare Augusto che stabiliva l’obbligo di censire gli abitanti di ogni provincia dell’Impero. Tale censimento, che richiedeva per essere portato a compimento un tempo abbastanza lungo, fu realizzato quando Quirinio era governatore della Siria.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:43 via WEB
I dati storici in possesso della critica storiografica permettono di accertare che Quirinio era governatore della Siria tra il 6 e il 9 d.C., per cui il censimento di cui si parla sarebbe "fuori tempo" rispetto al governatorato di Publio Simplicio Quirinio, in quanto gli storici, documenti alla mano, attestano che i censimenti realizzati nell’epoca augustea furono tre, nel 28 a.C., nell’8 a.C. e nel 14 d.C.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:43 via WEB
Il censimento in cui sono coinvolti Giuseppe e Maria sarebbe quindi quello dell’8 a.C., ma sarebbe errata l’informazione fornita dall’autore del testo in quanto in quel periodo il governatore della Siria-Cilicia era Sanzio Saturnino. Tuttavia, se si considera il fatto che tra i funzionari con poteri delegati dal governatore vi era anche Quirinio, con incarico di reggente speciale per l’amministrazione di quella provincia, in quanto il governatore era impegnato sul fronte armeno, è comprensibile che venga fornita questa informazione che dimostrerebbe almeno in linea di principio l’attendibilità storica della fonte di Luca, in quanto l’autore può non aver tenuto conto di questa "sfumatura".
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:44 via WEB
Difficile pensare che l’autore del Vangelo di Luca potesse fare confusione tra fonti storiche, perché appare come un soggetto ben preparato. Comunque resta il dubbio che l’informazione fornita faccia riferimento al censimento dell’8 a.C.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:44 via WEB
Altre fonti meno attendibili parlano di un governatorato di Quirinio intorno al 12 a.C. ma in tal modo andiamo troppo indietro nel tempo e diventa difficile far quadrare la cronologia della nascita del Salvatore. Quindi, sulla base di quanto detto, la nascita di Gesù verrebbe a coincidere con un periodo compreso fra l’8 a.C. e il 5 a.C., considerando appunto il fatto che Erode morì nel 4 a.C.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:45 via WEB
Oltre al problema dell’anno della nascita di Gesù, gli studiosi si sono trovati di fronte il dilemma sul giorno e il periodo dell’anno in cui nacque il Salvatore. Infatti, come sappiamo, i Vangeli non forniscono una data effettiva della nascita di Gesù e nella prima comunità cristiana non vi era accordo su quale fosse il giorno della sua nascita.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:46 via WEB
Stante la notevole espansione cui il cristianesimo andò incontro nel periodo compreso tra il I secolo e il IV secolo, in tutto l’Impero romano, ma anche nel vicino oriente e in Africa, appare evidente che la tradizione cristiana subisse un’evoluzione "in corsa", nel senso che l’atteggiamento dei Padri della Chiesa fu quello di adattare circostanze ed elementi della tradizione cristiana ad elementi e temi narrativi che provenissero dalle tradizioni di popoli pagani convertiti.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:46 via WEB
Sotto questo aspetto il Cristianesimo inglobò e fagocitò diverse tradizioni e culti misterici che gli erano stati vicini nel I secolo, tra cui quello di Osiride ed Iside e quello di Mitra, il dio solare di origine indo-iranica che aveva avuto il suo massimo sviluppo nell’area mesopotamica e che era trasmigrato verso Roma grazie a migliaia di legionari romani che erano stati attratti e convertiti al suo culto durante le spedizioni romane nel vicino oriente.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:47 via WEB
Secondo questo antico culto, il dio del sole, Mitra, veniva generato (da una fanciulla vergine, secondo alcune versioni) il 25 dicembre e moriva a primavera per poi risorgere.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:48 via WEB
Questo culto, con forti connotazioni astrali e legato al ciclo naturale delle stagioni, aveva in se stesso un fondamento di verità scientifica, in quanto nel suo tema narrativo era descritto il destino del corso apparente del sole lungo la linea dell’eclittica, per cui la generazione invernale indicava il raggiungimento del punto più basso sull’orizzonte, cui corrispondeva il solstizio d’inverno, cioè il giorno in cui vi è la minore esposizione di luce solare (la notte più lunga del giorno), cui faceva seguito l’immediato allungamento delle giornate, dovuto all’inversione del corso apparente dell’astro.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:48 via WEB
Questo tema narrativo viene espresso con la nascita del dio sole che avviene tre giorni dopo il solstizio invernale, così come il sole nasce ad un nuovo cammino. Allo stesso modo in primavera il dio del sole muore per poi risorgere, così come la vita si risveglia.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:49 via WEB
Questo culto, insieme a quello egiziano di Iside e Osiride, rappresenta il culto religioso e misterico universalmente più diffuso nell’epoca antica, in un’area compresa tra l’Europa, il vicino oriente e l’Africa centro-settentrionale.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:49 via WEB
Tutto questo non poteva passare inosservato ai Padri della Chiesa, i quali capirono che per poter attrarre a sé migliaia di fedeli avrebbero dovuto fare delle concessioni che non avrebbero assolutamente macchiato la figura di Gesù. Questo atteggiamento, che appare come una scelta strategica già degli Evangelisti in fase di stesura dei Vangeli (si veda l’articolo Gesù e il mito di Osiride), non è tale da far sì che la data di nascita di Gesù fosse inserita nel testo degli stessi, ma fu introdotta dalla tradizione perché in una fase precedente non ve ne era stata necessità.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:50 via WEB
Nel IV secolo fu scelta, convenzionalmente, la data del 25 dicembre, presa in comodato dal dio solare, perché era la data più consona e che sarebbe stata accettata universalmente da tutti i pagani convertiti. Le Chiese orientali continuarono a festeggiare la nascita di Gesù ponendola al giorno dell’epifania, il 6 gennaio, dimostrando in tal modo di volersi distaccare dalla tradizione millenaria dei popoli pagani.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:50 via WEB
Resta evidente che il racconto di Luca, che parla dei pastori che fanno pascolare il gregge durante la notte di Natale e che vengono avvertiti dall’Angelo della nascita del Salvatore, è inverosimile per uno scenario invernale, in una zona come quella della Giudea in cui le temperature medie notturne scendono in dicembre al di sotto dello zero. Molto più verosimile appare uno scenario primaverile o estivo, su cui, tuttavia, gli studiosi non si sono concentrati più di tanto.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:51 via WEB
Il problema della data di nascita di Gesù investe non solo l’individuazione dell’anno e del giorno preciso in cui nacque, ma anche le conseguenze sul calendario che la sua nascita ebbe nei secoli a venire; queste conseguenze sono più importanti di quanto si creda poiché a partire da una certa epoca in avanti fu introdotta una datazione del tempo a partire dalla sua nascita.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:52 via WEB
Il merito di questa rivoluzione della struttura del computo del tempo fu del monaco Dionigi il Piccolo, vissuto tra il VI e VII secolo, che fu incaricato dal Papa, nel 525 d.C., di stabilire la data esatta dell’equinozio di primavera, indispensabile per determinare la data della Pasqua, essendo questa fissata alla prima domenica successiva al primo plenilunio che segue l’equinozio di primavera, decisione assunta nel Concilio di Nicea nel 325 d.C.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:53 via WEB
L’abate Dionigi si dedicò alla risoluzione di questo problema astronomico, ma il suo contributo andò ben oltre in quanto introdusse anche un sistema di datazione del tempo che fosse fondato sull’"Annus Domini", cioè l’anno di nascita di Nostro Signore, che il monaco fissò nell’anno 754 dalla fondazione di Roma. Tuttavia, solo in epoca moderna si introdusse l’indicazione di a.C. e d.C. per distinguere gli anni antecedenti alla nascita di Gesù da quelli successivi.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:53 via WEB
L’impatto sulla formulazione del calendario fu notevole, come notevoli ne furono le conseguenze, soprattutto se si considera che alcuni studiosi hanno messo in luce un presunto errore di datazione del monaco che avrebbe sbagliato di circa 7 anni l’individuazione dell’"Annus Domini" nei termini della datazione dalla fondazione di Roma.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:54 via WEB
L’effetto devastante di questo errore sarebbe quello di alterare completamente l’anno di riferimento per cui l’anno 2000, festeggiato con grande clamore, per l’arrivo del nuovo millennio, sarebbe in realtà già trascorso nel 1993 o nel 1994.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:55 via WEB
Comunque la si pensi, bisogna ammettere che questo specifico punto è marginale rispetto ad altri aspetti più diretti della nascita di Gesù, in quanto si tratta solo di una convenzione che nulla ha a che vedere con la vicenda narrata nei Vangeli, i cui elementi abbiamo visto più sopra.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:56 via WEB
È importante ora considerare l’elemento più enigmatico di tutto il racconto della nascita di Gesù e cioè quello della stella cometa che guidò i Re Magi verso la loro meta.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 21:59 via WEB
Tommaso FEDERICI 25 dicembre è data storica tratto da 30 Giorni, anno XVIII, novembre 2000, p. 63-68. Non fu una scelta arbitraria per soppiantare antiche feste pagane. Quando la Chiesa celebra la nascita di Gesù nella terza decade di dicembre, attinge all'ininterrotta memoria delle prime comunità cristiane riguardo ai fatti evangelici e ai luoghi in cui accaddero. Tommaso Federici, professore emerito di teologia biblica, fa il punto su indizi e recenti scoperte che confermano la storicità della data del Natale
 
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:00 via WEB
Un preambolo In genere si assumeva e si assume senza discutere la notizia già antica secondo cui la celebrazione del Natale del Signore nella prima metà del secolo IV fu introdotta dalla Chiesa di Roma per motivi ideologici. Infatti sarebbe stata posta al 25 dicembre per contrastare una pericolosa festa pagana, il Natale Solis invicti (fosse Mitra, come è probabile, o fosse una titolatura di un imperatore romano). Tale festa era stata fissata al solstizio invernale (21-22 dicembre), quando il sole riprendeva il suo corso trionfale verso il suo sempre maggiore risplendere. Quindi in ambito cristiano, risalendo di 9 mesi, si era posta al 25 marzo la celebrazione dell'annuncio dell'Angelo a Maria Vergine di Nazareth, e la sua Immacolata Concezione [il concepimento verginale, ndr] del Figlio e Salvatore. In conseguenza, sei mesi prima della nascita del Signore si era posta anche la memoria della nascita del suo precursore e profeta e battezzatore Giovanni
 
 
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:02 via WEB
D'altra parte, l'Occidente cristiano non celebrava l'annuncio della nascita di Giovanni al padre, il sacerdote Zaccaria. Che invece, e da lunghissima data, è commemorato nell'Oriente siro alla prima domenica del "Tempo dell'Annuncio (Sûbarâ)", che comprende in altre cinque domeniche l'annunciazione a Maria Vergine, la visitazione, la nascita del Battista, l'annuncio a Giuseppe, la genealogia del Signore secondo Matteo.
 
   
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:02 via WEB
L'Oriente bizantino, e sempre da data immemoriale, celebra invece al 23 settembre anche l'annuncio a Zaccaria. Si hanno in successione quattro date evangeliche che inseguendosi si intersecano, ossia I) l'annuncio a Zaccaria e II) sei mesi dopo l'annunciazione a Maria, III) rispettivamente nove e tre mesi dopo le prime due date, la nascita del Battista, e IV) rispettivamente sei mesi dopo quest'ultima data, e naturalmente nove mesi dopo l'annunciazione, la Nascita del Signore e Salvatore.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:03 via WEB
Il referente per così dire "liturgico" di tutto questo sarebbe quindi il Natale del Signore, al 25 dicembre, sulla cui base, si assume, furono disposte le feste dell'annunciazione nove mesi prima, e della nascita del Battista sei mesi prima. Gli storici e i liturgisti su questo svolgono diverse ipotesi più o meno accolte. Il problema è che già nei secoli II-IV erano state avanzate diverse datazioni, che tenevano conto di computi astronomici, o di idee teologiche.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:03 via WEB
Una data "storica" esterna, ossia che non fosse biblica, patristica e liturgica, e che portasse una conferma agli studiosi, non era ancora conosciuta.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:04 via WEB
Un riferimento: l'annuncio a Zaccaria Luca ha una certa sua cura di situare la storia. Così ad esempio cita "l'editto di Cesare Augusto" per il lungo censimento di Quirino (circa il 7-6 a. C.), durante il quale avvenne la nascita del Signore (Lc 2, 1-2). Inoltre rimanda all'anno quindicesimo di Tiberio Cesare (circa il 27-28 d. C.), quando Giovanni il Battista cominciò la sua predicazione preparatoria del Signore (Lc 3, 1). E annota: "E lo stesso Gesù era cominciante [il suo ministero dopo il Battesimo, Lc 3, 21-22] quasi di anni 30" (Lc 3, 23), di fatto avendo circa 33 o 34 anni.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:05 via WEB
Secondo la sua suggestiva narrazione evangelica, lo stesso Angelo del Signore, Gabriele, sei mesi prima dell'annunciazione a Maria (Lc 1, 26-38), alla conclusione della solenne celebrazione sacrificale quotidiana aveva annunciato nel santuario all'anziano sacerdote Zaccaria che la sua sposa, sterile e anziana, Elisabetta, avrebbe concepito un figlio, destinato a preparare un popolo a Colui che doveva venire (Lc 1, 5-25). Luca si preoccupa di situare questo fatto con una precisione che rimanda a un dato conosciuto da tutti. Così narra che Zaccaria apparteneva alla "classe [sacerdotale, ephêmería] di Abia" (Lc 1, 5), e mentre gli appare Gabriele "esercitava sacerdotalmente nel turno [táxis] del suo ordine [ephêmería]" (Lc 1, 8).
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:05 via WEB
Così rimanda a un fatto generale senza difficoltà, e a uno specifico e puntuale, che presenta un problema. Il primo fatto, noto a tutti, era che nel santuario di Gerusalemme, secondo la narrazione del cronista, David stesso aveva disposto che i "figli di Aronne" fossero distinti in 24 táxeis, ebraico sebaot, i "turni" perenni (1 Cr 24, 1-7.19). Tali "classi", avvicendandosi in ordine immutabile, dovevano prestare servizio liturgico per una settimana, "da sabato a sabato", due volte l'anno. L'elenco delle classi sacerdotali fino alla distruzione del tempio (anno 70 d. C.) secondo il testo dei Settanta era stabilito per sorteggio, così: I) Iarib, II) Ideia, III) Charim, IV) Seorim, V) Mechia, VI) Miamin, VII) Kos, VIII) Abia, IX) Giosuè, X) Senechia, XI) Eliasib, XII) Iakim, XIII) Occhoffa, XIV) Isbaal, XV) Belga, XVI) Emmer, XVII) Chezir, XVIII) Afessi, XIX) Fetaia, XX) Ezekil, XXI) Iachin, XXII) Gamoul, XXIII) Dalaia, XXIV) Maasai (l'elenco, in 1 Cr 24, 7-
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:06 via WEB
Il secondo fatto è che Zaccaria quindi apparteneva al "turno di Abia", l'VIII. Il problema che pone questo è che Luca scrive quando il tempio è ancora in attività, e quindi tutti potevano conoscere le sue funzioni, e non annota "quando" stava in esercizio il "turno di Abia". Inoltre, non dice in quale dei due avvicendamenti annuali Zaccaria ricevette l'annuncio dell'Angelo nel santuario. E sembra che lungo i secoli nessuno abbia avuto cura di riportare la memoria, o di fare qualche ricerca. La stessa Comunità madre, la Chiesa di Gerusalemme, giudeo-cristiana di lingua aramaica, che tradizionalmente (almeno per due secoli) era guidata dai parenti di sangue di Gesù, Giacomo e i suoi successori, non sembra che si curasse di questo particolare, che per i contemporanei andava da sé.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:06 via WEB
Il "turno di Abia" con data certa Nel 1953 la grande specialista francese Annie Jaubert, nell'articolo «Le calendrier des Jubilées et de la secte de Qumran. Ses origines bibliques», in «Vetus Testamentum», Suppl. 3 (1953) pp. 250-264, aveva studiato il calendario del Libro dei Giubilei, un apocrifo ebraico assai importante, che risaliva alla fine del sec. II a.C. Ora numerosi frammenti di testo di tale calendario, ritrovati nelle grotte di Qumran, dimostravano non solo che esso era stato fatto proprio dagli Esseni che lì vivevano (circa sec. II a. C.-sec. I d. C.), ma che esso era ancora in uso. Detto calendario è solare, e non dà nomi ai mesi, ma li chiamava con il numero di successione
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:07 via WEB
La studiosa aveva pubblicato poi su questo diversi altri articoli importanti; vedi anche la sua voce "Calendario di Qumran", in "Enciclopedia della Bibbia" 2 (1969) pp. 35- 38. E in una celebre monografia, "La date de la Cène, Calendrier biblique et liturgie chrétienne", Études Bibliques, Paris 1957, aveva anche ricostruito la successione degli eventi della settimana santa, individuando in modo convincente (salvo dissensi di qualcuno) al martedì, e non al giovedì, la data della cena del Signore.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:07 via WEB
Da parte sua, anche lo specialista Shemarjahu Talmon, dell'Università Ebraica di Gerusalemme, aveva lavorato sui documenti di Qumran e sul calendario dei Giubilei, ed era riuscito a precisare lo svolgersi settimanale dell'ordine dei 24 turni sacerdotali nel tempio, allora ancora in funzione. I suoi risultati erano consegnati nell'articolo "The Calendar Reckoning of the Sect from the Judean Desert. Aspects of the Dead Sea Scrolls", in "Scripta Hierosolymitana", vol. IV, Jerusalem 1958, pp. 162-199;
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:08 via WEB
si tratta di uno studio accurato e importante, ma, si deve dire, passato pressoché inosservato dal grande circuito, ma non ad Annie Jaubert. Ora, la lista che il professor Talmon ricostruisce indica che il "turno di Abia (Ab-Jah)", prescritto per due volte l'anno, ricorreva così: I) la prima volta, dall'8 al 14 del terzo mese del calendario, e II) la seconda volta dal 24 al 30 dell'ottavo mese del calendario. Ora, secondo il calendario solare (non lunare, come è l'attuale calendario ebraico), questa seconda volta corrisponde circa all'ultima decade di settembre.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:09 via WEB
Come annota anche Antonio Ammassari, "Alle origini del calendario natalizio", in "Euntes Docete" 45 (1992) pp. 11-16, Luca, con l'indicazione sul "turno di Abia", risale a una preziosa tradizione giudeo-cristiana gerosolimitana, che da narratore accurato di storia (Lc 1, 1-4) ha rintracciato, e offre la possibilità di ricostruire alcune date storiche.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:09 via WEB
Così il rito bizantino al 23 settembre fa memoria dell'annuncio a Zaccaria, e conserva una data storica certa, e pressoché precisa (forse con un decalco di uno o due giorni).
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:10 via WEB
Date storiche del Nuovo Testamento La principale datazione storica sulla vita del Signore verte sull'evento principale: la sua resurrezione nel resoconto unanime dei quattro Evangeli (e del resto della Tradizione apostolica del Nuovo Testamento, vedi 1Cor 15, 3-7) avvenne all'alba della domenica 9 aprile dell'anno 30 d.C., data astronomica certa, e quindi quella della sua morte avvenne circa alle 15 pomeridiane del venerdì 7 aprile del medesimo anno 30. Secondo i dati ricavati dall'indagine recente come sopra accennata, viene un intreccio impressionante di altre date storiche.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:10 via WEB
Il ciclo di Giovanni il Battista ha la data storica accertata (circa) del 24 settembre del nostro calendario gregoriano dell'anno 7-6 a. C. per l'annuncio divino concesso a suo padre Zaccaria. Nel computo attuale, sarebbe nell'autunno dell'1 a. C., ma si sa che dal VI secolo vi fu un errore di circa sei o cinque anni sulla data reale dell'anno della nascita del Signore. La nascita di Giovanni il Battista nove mesi dopo (Lc 1, 57-66), (circa) il 24 giugno, è una data storica
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:11 via WEB
Ma allora, nel ciclo di Cristo Signore, che Luca pone in forma di un dittico speculare con quello del Battista, l'annunciazione a Maria Vergine di Nazareth "nel mese sesto" dopo la concezione di Elisabetta (Lc 1, 28) risulta come un'altra data storica. E in conseguenza, e finalmente, è una data storica la nascita del Signore al 25 dicembre, ossia 15 mesi dopo l'annuncio a Zaccaria, nove mesi dopo l'annunciazione alla Madre sempre vergine, sei mesi dopo la nascita di Giovanni il Battista
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:11 via WEB
La santa circoncisione otto giorni dopo la nascita, secondo la legge di Mosè (Lev 12, 1-3), è una data storica. E così, quaranta giorni dopo la nascita, il 2 febbraio, la "presentazione" del Signore al tempio sempre secondo la legge di Mosè (Lev 12, 4-8), che segna l'hypapantê, l'Incontro con il suo popolo, è una data storica
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:14 via WEB
"Problemi liturgici" La data del Natale ha intorno un nugolo di problemi. Anzitutto viene il fatto che in alcune Chiese si cumulò e talvolta si confuse il 25 dicembre con il 6 gennaio, giorno che cumulava la memoria degli eventi che contornavano la nascita del Salvatore.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:15 via WEB
Poi, soprattutto, la non chiara distinzione tra memoria di un fatto, che può durare generazioni, la devozione intorno a questo fatto, che si può esprimere con un culto non liturgico, e l'istituzione di una festa "liturgica" con data propria e con una vera e propria ufficiatura, che comprende la liturgia delle ore sante e quella dei divini misteri. Qui va tenuto conto, come invece in genere si trascura, dell'incredibile memoria delle comunità cristiane quanto a eventi evangelici, e ai luoghi che videro il loro verificarsi
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:15 via WEB
L'Annunciazione, ad esempio, era entrata nella formulazione di alcuni "Simboli battesimali" più antichi già nel secolo II. Essa nella medesima epoca fu rappresentata nell'arte cristiana primitiva, come nella catacombe di Priscilla. A Nazareth stessa, come ormai ha dimostrato splendidamente l'archeologia, il luogo dell'Annunciazione fu conservato e venerato senza interruzione dalla comunità locale, e fu visitato da un ininterrotto afflusso di pellegrini devoti, che lungo i secoli lasciarono anche graffiti e scritte commoventi, fino ai giorni nostri. Quando si avviò il culto "liturgico" della Madre di Dio, nel V secolo inoltrato, si ebbe la grande festa "liturgica" dell'Euaggelismós, l'annunciazione a Maria. Questa acquistò tale straordinaria risonanza che in Occidente i Padri la annoverarono tra i "primordi della nostra redenzione" (con il Natale, i Magi e le nozze di Cana), e in Oriente fu considerata così solenne e quasi soverchiante, che la sua data nel rito bizantino abolisce la domenica e perfino il giovedì santo, cede solo al venerdì santo, e se cade alla domenica della Resurrezione divide la celebrazione così che si celebra metà del Canone pasquale e metà del Canone dell'Annunciazio
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:16 via WEB
A Betlemme già prima della costruzione della Basilica costantiniana (primo trentennio del IV secolo), la comunità cristiana aveva conservata la memoria e la venerazione ininterrotte del luogo della nascita del Signore. In Egitto la Chiesa copta conserva con ininterrotta devozione la memoria dei luoghi dove la santa famiglia sostò nella sua fuga (Mt 2, 13-18), dove furono costruite chiese ancora officiate
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:16 via WEB
Si può parlare qui dei luoghi santi della Palestina, in specie quelli di Gerusalemme: dell'Anástasis, la Resurrezione (così riduttivamente chiamato "santo sepolcro") e del Golgota, del Cenacolo, del "Monte della Galilea" che è quello dell'Ascensione, del Getsemani, di Betania, della piscina probatica (Gv 5, 1-9), dove fu costruita una chiesa, del luogo della "Dormizione" della Madre di Dio nel Cedron, e così via. Su tutti questi luoghi esiste una documentazione preziosa, impressionante e ininterrotta lungo i secoli fino a noi, dei pellegrini che li visitarono sempre con gravi sacrifici e pericoli, e lasciarono descrizioni e resoconti scritti della venerazione di cui erano oggetto, e degli usi della devozione degli abitanti e degli altri visitatori.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:17 via WEB
Il problema di grande interesse qui è la scelta delle date per le celebrazioni "liturgiche" vere e proprie. Quanto alla celebrazione "liturgica", nel senso visto sopra, del Signore, della sua Madre sempre vergine, di Giovanni il Battista, si trattò di scelte arbitrarie, provenienti da ideologie o da calcoli ingegnosi? Non pare. Il 23 settembre e il 24 giugno per l'annuncio e la nascita di Giovanni il Battista, e il 25 marzo e il 25 dicembre per l'annunciazione del Signore e per la sua nascita, non furono arbitrarie, e non provengono da ideologie di riporto. Le Chiese avevano conservato memorie ininterrotte, e quando decisero di renderle celebrazioni "liturgiche" non fecero che sanzionare un uso immemoriale della devozione popolare.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:17 via WEB
Va tenuto conto anche del fatto poco notato che le Chiese si comunicavano le "date" delle loro celebrazioni, e così ad esempio quelle delle "deposizioni dei martiri", che chiamavano il "natale dei martiri" alla gloria dei cielo. Per le grandi ricorrenze, come le feste del Signore, degli apostoli, dei martiri, dei santi vescovi delle Chiese locali, e dal secolo V anche di quelle della Madre di Dio, le Chiese adottarono volentieri le proposte delle Chiese sorelle. In pratica, pressoché tutte le grandi feste del Signore e della Madre di Dio vengono dall'Oriente palestinese, e, furono accettate con grande entusiasmo dalle Chiese dell'Impero, e prima dei grandi scismi del V secolo, anche dall'immensa cristianità dell'Impero parto. Il Natale, come sembra, venne da Roma, e fu accettato, sia pure con qualche esitazione, da tutte le Chiese
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:18 via WEB
Con questo, si vuole dire che le Chiese avevano la possibilità di controlli e di verifiche, e va detto che gli antichi padri nostri non erano affatto creduloni, ma spesso giustamente diffidenti, così da respingere ogni tentativo illecito e illegittimo di culto "non provato". L'evangelista Luca in tutto questo ha una parte non piccola, quando con opportuni e abili accenni rimanda a luoghi ed eventi e date e persone.
 
     
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Anonimo il 26/12/06 alle 22:18 via WEB
FINE
 
kolben60
kolben60 il 26/12/06 alle 22:20 via WEB
Tutto questo per illustrare quante sono le problematiche inerenti alla data di nascita di Gesu'. Problematiche religiose, sociali e scentifiche.
 
forsee
forsee il 26/12/06 alle 22:34 via WEB
BLANCHE... fatti il bloggggggggggggggg
 
teatromagno
teatromagno il 27/12/06 alle 00:53 via WEB
ehm...interrompo un monologo assai interessante (me lo sono letto tutto!!) ma ora che ne dici di venire a raccontarci il tuo regalo "pacco". Un abbraccio :-)
 
 
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Anonimo il 27/12/06 alle 01:09 via WEB
grazie rugiada, ci sono certe sfumature che incuriosiscono vero????
 
rugiada_divina
rugiada_divina il 27/12/06 alle 10:27 via WEB
chiedo venia per la svista...ti posso portare un caffè?
 
 
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 10:30 via WEB
gia' preso.. Credo che non ti parlero' piu' sino al prossimo Giubileo. (provero' ad abbattere la porta con la dinamite del premio Nobel per la pace)
 
   
rugiada_divina
rugiada_divina il 27/12/06 alle 13:14 via WEB
io invece proporrò te per il premio Nobel visto che sopporti il mio carattere da orso :-) p.s. un secondo caffè ora dopo il pranzo ci starebbe bene ...
 
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 27/12/06 alle 10:37 via WEB
ciao kol, quella in mezzo sono io. che fatica reggere il remagio sulla schiena, pant puff
 
 
forsee
forsee il 27/12/06 alle 10:43 via WEB
Cammella.. scoreggiava il re Magio?
 
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 27/12/06 alle 10:51 via WEB
ogni tanto... ma nel deserto gli effetti secondari si disperdono!
 
 
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Anonimo il 27/12/06 alle 11:02 via WEB
Ma tu eri controvento????
 
   
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 27/12/06 alle 11:05 via WEB
sopravvento ;)
 
CoppiaDanza
CoppiaDanza il 27/12/06 alle 12:21 via WEB
Ed allora? già 400 anni fa Galilei disse che la Bibbia non è un libro scientifico!!!
 
AracnoMania
AracnoMania il 27/12/06 alle 14:40 via WEB
Bravo Kolben. Ho letto tutto...quindi adesso siamo nel 2013...quasi ne 2014...ma in fin dei conti è solo una convenzione...cmq la Bibbia non deve essere scientifica, ma esclusivamente una guida morale per le masse... Sbrillo
 
 
forsee
forsee il 27/12/06 alle 14:45 via WEB
la bibbia no... l'astronomia si.... Ma poi a noi che ce frega.. noi vogliamo sapere che si fumavano i MAGI Kolben
 
   
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 17:01 via WEB
incenso e mirra sono droghe
 
     
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 17:01 via WEB
con l'oro, ci pagavano le gnocche
 
     
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 17:02 via WEB
ed i cammelli erano in realta somari drogati
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:03 via WEB
i pastori allora .. coltivatori di erba???
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:05 via WEB
la stella cometa un allucinacione da uso esagerato, di lsd
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:07 via WEB
Semeyaze e Sbrillo, che ne pensate di riscrivere il viaggio dei Magi
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:08 via WEB
Titolo: Un viaggio verso l'Erba promessa
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:09 via WEB
PROTAGONISTI: Gaspare, Melchiorre, Baldassarre
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:10 via WEB
Copotragonisti: Camel, Dromedario e Somaro
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:11 via WEB
Sceneggiatura: Marco Evangelista
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:12 via WEB
Direttore fotografia: Gabriele Arcangelo
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:13 via WEB
Dialoghi: Giuda Parabola
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:14 via WEB
Musiche composte nel e dai Jetzemani
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:15 via WEB
Tratto da un racconto di natale di Sissunchi
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:16 via WEB
REGIA: di ONNIPOTENTE DIO
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:17 via WEB
In tuuti i migliori cinema dal 31 dicembre 4000 al 1 gennaio 4001
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:56 via WEB
il biglietto quanto costa?
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 17:57 via WEB
o ci affidiamo alla parabola della moltiplicazione dei posti a sedere?
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:02 via WEB
anmche nelle parrocchie.. o e' vietato???
 
 
cercoamicadolcedgl
cercoamicadolcedgl il 27/12/06 alle 15:14 via WEB
COMMENTA IL NOSTRO BLOG AL LINK: http://blog.libero.it/amichegenova/2061572.html GRAZIE E BUON ANNO
 
forsee
forsee il 27/12/06 alle 18:07 via WEB
CIAO AUTORES come stai????
 
 
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 18:31 via WEB
vietato ai minori.. scene di sesso esplicito tra i cammelli
 
   
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 18:32 via WEB
Ingresso gratis.
 
     
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 18:33 via WEB
consumazione obbligatoria.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:34 via WEB
pop corn 64 euro
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:35 via WEB
Bibita 26 euro (25 bibita 1 euro smaltimento lattina)
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:44 via WEB
e se voglio la bottiglia quanto costa? 100 euro
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:47 via WEB
la bottiglia 110 euro, lei deve capire che riciclare il vetro costaaaaaaaaa Kolben
 
kolben60
kolben60 il 27/12/06 alle 18:56 via WEB
Le comete Le comete sono tra i corpi celesti più caratteristici e affascinanti, grazie alla loro lunga coda luminosa
 
 
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:57 via WEB
Esse hanno sempre affascinato e intimorito l'uomo per il loro aspetto e la loro improvvisa apparizione in cielo. Secondo le antiche credenze popolari, le comete erano portatrici di sventure, pestilenze e guerre.
 
   
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:57 via WEB
In realtà, esse non sono altro che innocue "palle di neve sporca", composte da rocce mescolate a gas congelati, acqua, metano, ammoniaca e polvere
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:58 via WEB
Le comete provengono da un insieme di milioni e milioni di corpi rocciosi, detto "nube di Oort". Questa nube, a forma di guscio sferico, si trova ai confini del Sistema Solare e si estende fino a cinquantamila volte la distanza Terra-Sole.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:58 via WEB
Le comete si trovano nella nube di Oort fin da quando il Sistema Solare si è formato e si sono conservate uguali ad allora, come in un grande "frigorifero cosmico".
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:59 via WEB
Ogni tanto, quando qualche cosa disturba la loro orbita, uno di questi pezzi di roccia ghiacciata sfugge dalla nube e si avvicina al Sole a grande velocità.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 18:59 via WEB
Esso entra in un'orbita molto allungata e diventa una cometa.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:00 via WEB
Alcune comete percorrono un'orbita chiusa, di forma ellittica, perciò si ripresentano periodicamente, mentre altre percorrono un'orbita aperta e quindi passano solo una volta in prossimità del Sole
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:01 via WEB
Non appena la cometa si avvicina a poche centinaia di milioni di chilometri dal Sole, il ghiaccio che contiene incomincia a vaporizzare, formando attorno al nucleo roccioso una nube sferoidale di gas e polveri, detta chioma.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:01 via WEB
In effetti, il nome "cometa" deriva dal latino "coma" che significa chioma. Quando la cometa si avvicina a meno di due-trecento milioni di Km dal Sole, la radiazione solare incide sulle particelle di polvere della chioma, esercita su di esse una pressione e le spinge via lungo la direzione opposta al Sole.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:02 via WEB
La polvere forma dunque una coda, rivolta dalla parte opposta del Sole. La combinazione del moto della cometa e della spinta della radiazione fa sì che la coda assuma una forma leggermente arcuata.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:03 via WEB
Una cometa può impiegare migliaia di anni a compiere un'orbita intorno al Sole, ma è visibile soltanto quando è più vicina ad esso, cioè per poche settimane o pochi mesi.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:04 via WEB
La radiazione del Sole ionizza il gas della chioma, cioè strappa agli atomi del gas i loro elettroni. Il gas diventa quindi un plasma, cioè un insieme di nuclei atomici e di elettroni liberi. Anch'esso viene spinto via dalla pressione della radiazione solare, nella direzione opposta al Sole, e forma una coda di ioni.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:04 via WEB
Tuttavia, essendo più leggero della polvere, non "resta indietro" mentre la cometa si sposta: la coda di ioni dunque è rettilinea. È questo il motivo per il quale si osservano due code separate nelle comete.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:05 via WEB
Il diverso aspetto della coda di una cometa mentre si muove lungo l'orbita. Man mano che la cometa si avvicina al Sole, l'intensità e la pressione della radiazione solare aumentano: la quantità di gas e polveri che vaporizzano aumenta, così la coda si allunga
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:06 via WEB
Le comete non sono così luminose solo perché emettono luce propria, ma soprattutto perché le particelle che compong ono la chioma e la coda diffondono la luce del Sole. La coda di una cometa può raggiungere i 150 milioni di chilometri, pari alla distanza Terra - Sole! Ma mano che la cometa si allontana, la coda si accorcia sempre più fino a non essere più visibile. La cometa ritorna nel buio profondo da dove è venuta.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 19:06 via WEB
Il nucleo di una cometa ha dimensioni di pochi chilometri, ma ad ogni successivo passaggio nelle vicinanze del Sole, una buona parte del materiale di cui è composta va dispersa nello spazio. Le comete quindi si "consumano": non sono eterne, ma dopo un certo numero di passaggi si disgregano.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 21:59 via WEB
LE COMETE ATTUALMENTE VISIBILI
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:00 via WEB
COMETE DI DICEMBRE
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:01 via WEB
Prima di passare alle comete visibili a dicembre, mi corre l’obbligo di parlare ancora di quanto accaduto ad ottobre: dopo le due co-scoperte di due comete fatte da astrofili italiani, il 24 ottobre scorso la cometa C/2006 M4 (SWAN) è aumentata improvvisamente di circa due magnitudini diventando così un oggetto visibile, in maniera relativamente facile, anche ad occhio nudo.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:02 via WEB
Quello che ha più colpito un po’ tutti, è stato che la cometa ha da subito sviluppato una bellissima coda, molto lunga e con numerosi filamenti, coda che è rimasta molto luminosa per almeno una settimana e che in alcune riprese ha superato anche gli otto gradi (molte immagini di quel periodo sono visibili sul sito dell’UAI http://comete.uai.it/ ) .
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:02 via WEB
Questi fatti hanno reso ancora più interessante l’evento, in quanto questo outburst non si è verificato in fase di avvicinamento, ma bensì in quello di allontanamento (il perielio è avvenuto il 28 settembre scorso), per cui si è temuto che un fatto così "forte" potesse avere creato dei danni alla cometa stessa portandola alla sua disgregazione, cosa, però, non avvenuta o perlomeno al momento che andiamo in stampa, non abbiamo nessuna notizia di un suo disgregamento.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:03 via WEB
Proprio la C/2006 M4 (SWAN) è la prima cometa da osservare a dicembre subito dopo il tramonto ad ovest. All’inizio del mese la troveremo a pochi gradi a sud-est rispetto alla stella alpha dell’Aquila, Altair, poi si sposterà da questa costellazione a quella dell’Aquario, variando la sua luminosità dalla 11^ alla 13^ (valori però calcolati pre-outburst).
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:03 via WEB
Subito dopo possiamo puntare i nostri telescopi verso la P/2006 U4 (Shoemaker-Levy) che potremo vedere, durante il mese, spostarsi dal Capricorno fino ai Pesci attraversando l’Aquario; la sua luminosità varierà dalla 11,8 alla 12,4. Tra gli incontri interessanti vi segnalo che il primo dicembre sarà a pochi gradi a nord dall’ammasso globulare Palomar 12 ed il 17 dicembre sarà a soli 15 primi a sud rispetto al pianeta Urano.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:04 via WEB
Per tutta la notte sarà visibile nella costellazione della Balena la cometa 4P (Faye) che varierà la sua luminosità dalla 10,8 alla 11,6, essendo così l’oggetto più luminoso del mese. Dopo alcuni interessanti passaggi nei mesi scorsi per questo mese non segnalo niente di particolare a parte quello che avverrà dal 31 dicembre al primo gennaio, quando sarà a pochi primi tra due galassie di 13^ magnitudine.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:05 via WEB
Con questo ultimo numero dell’anno colgo l’occasione per augurare a tutti un sereno Natale ed un felicissimo 2007, ricco di osservazioni e speriamo di qualche bella cometa!
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:06 via WEB
Viaggio nel cuore di una grande cometa Dalla massiccia campagna mondiale di osservazione della cometa Hale-Bopp si sono ricavati risultati scientifici imponenti. Tentiamo, in questa sede, di farne una prima sintesi unitaria. (Giugno 1997)
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:07 via WEB
Introduzione "Ricaveremo piu' dati scientifici da questa cometa che da tutte le altre comete messe assieme!". Cosi' ci diceva J.Mumma, nel Luglio'96, al congresso Bioastronomy'96. Non si sbagliava J.Mumma, lo scopritore di idrocarburi leggeri e di raggi X nella cometa Hyakutake
 
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:07 via WEB
Non si sbagliava per una ragione molto semplice: Hale-Bopp e' stata la prima cometa 'intrinsecamente' grande ad essere studiata con tutte le piu' sofisticate apparecchiature della moderna tecnologia. Ben differente fu il caso di Hyakutake, che fu una 'grande' cometa solo per il fatto che passo' vicinissima alla Terra (15 milioni di Km) ma che, in realta' aveva un nucleo di dimensioni davvero minuscole (circa 3 Km).
 
 
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:08 via WEB
Proprio il problema della dimensione precisa del nucleo, importante a tutti gli effetti, rimane tuttora in discussione nel caso di Hale-Bopp. E questo per una ragione fondamentale: Hale-Bopp e' passata ad una distanza minima dalla Terra (1,315 U.A.=197 milioni di Km il 23 Marzo'97) assolutamente sfavorevole per fare una valutazione precisa in questo senso.
 
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:08 via WEB
1. LE DIMENSIONI DEL NUCLEO E' tuttora incerto se la Hale-Bopp sia una cometa gigantesca (diciamo con taglia di 50- 100 Km) con attivita' 'normale', oppure una cometa normale (del tipo Halley, per intenderci) con attivita' eccezionale.
 
 
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:10 via WEB
Molte indicazioni sembrano ormai propendere decisamente verso la prima ipotesi, anche se, a causa dell'estrema lontananza dalla Terra, non e' stata possibile nessuna misura diretta. In particolare non e' stata possibile adottare la tecnica di riflessione radar, con la quale S. Ostro (JPL), mediante la grande antenna da 70 metri di Goldstone in California, era riuscito a dimensionare la Hyakutake e continua a studiare decine di EGA (Earth Grazing Asteroids).
 
   
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:10 via WEB
Dal momento che neppure lo Space Telescope pote' essere puntato sulla Hale-Bopp nel momento della minima distanza dalla Terra (ad impedirlo era una distanza angolare dal Sole ritenuta troppo pericolosa per le sue preziose ottiche), ogni stima dimensionale e' rimasta ancorata a misure indirette (ma, in fondo, questo e' esattamente quanto e' sempre successo per le comete!).
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:11 via WEB
Come noto, che il nucleo della Hale-Bopp potesse essere gigantesco venne sospettato gia' pochi giorni dopo la scoperta del 22 luglio'95: la cometa infatti, pur trovandovi a circa 1 miliardo di Km di distanza, mostrava una magnitudine apparente m=10,5, laddove un oggetto come la Halley sarebbe stato semplicemente.... invisibile.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:11 via WEB
Quello che si e' cercato immediatamente di capire era se questo fosse dovuto a ragioni intrinseche (quindi ad un nucleo di grandi proporzioni) oppure se qualche improvvisa esplosione ne avesse momentaneamente 'acceso' il nucleo. Questa seconda eventualita' (rafforzata da una splendida immagine ripresa il 26 Settembre'95 dallo Space Telescope (Figura 2), nella quale si osservava una violenta esplusione elicoidale di polvere dal nucleo) era concettualmente facile da verificare: bastava controllare se, nei mesi successivi, la luminosita' della cometa tendeva ad aumentare (a causa dell'avvicinamento alla Terra ed al Sole) oppure tendeva a diminuire (una volta esauritosi l'effetto dell'ipotetica esplosione).
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:13 via WEB
In realta', un primo indizio che Hale-Bopp doveva essere intrinsecamente gigantesca si e' avuta.... tornando indietro nel tempo. L'astronomo australiano H. McNaught riusci' infatti a rintracciare un'immagine della cometa su una lastra esposta a Siding Spring il 27 Aprile'93: ebbene, la magnitudine misurata di m=18 era esattamente in linea con la sua eccezionale distanza di 13,1 U.A. dal Sole.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:14 via WEB
Nei mesi successivi alla scoperta, la luminosita' della cometa e' sempre andata aumentando con la regolarita' prevista (dalla diminuzione della distanza dalla Terra e dal Sole), ma anche i bust improvvisi di attivita' si sono succeduti di continuo. Questo ha reso ulteriormente difficoltosa la stima diretta delle dimensioni del nucleo. Valga per tutti il caso dello Space Telescope, che ha ripreso Hale-Bopp con regolarita' (Figura 3) fin quando la cometa era sufficientemente elongata dal Sole (Ottobre '96).
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:14 via WEB
Secondo i calcoli di H.A. Weaker solo nelle immagini del 23 Ottobre'95 la chioma della cometa era sufficientemente simmetrica (quindi non perturbata da 'fastidiosi' burst) per tentare una stima delle dimensioni della regione nucleare. Certo, con la cometa a 3,9 U.A. dalla Terra la risoluzione (440 Km) della camera WFPC2 a bordo di HST non poteva pretendere di risolvere direttamente il nucleo.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:15 via WEB
E' invece stato possibile misurare accuratamente il profilo di luminosita' della chioma, in modo da individuare con certezza la posizione del nucleo: da qui, si e' potuto risalire all'entita' della luce riflessa dal nucleo vero, sottraendo alla regione nucleare la luminosita' media della chioma ed assumendo per il nucleo l'albedo classico del 4% (tipo Halley). Come risultato finale ne e' uscito un nucleo del diametro massimo di 42 Km, riducibile fino a 27 Km nel caso (in effetti assai probabile) che il nucleo stesso sia avvolto da un'ampia nuvola di particelle di ghiaccio.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:15 via WEB
Un risultatto sostanzialmente analogo e' stato ottenuto da P.Lamy (Universita' di Marsiglia) a partire da immagini infrarosse riprese nell'Ottobre'96 dal satellite ISO (Figura 4): anzi, in questo caso il risultato e' ancora piu' probante in quanto, in infrarosso, risultava incrementato il contrasto tra il nucleo e la luminosa chioma circostante.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:16 via WEB
Un secondo metodo indiretto per valutare la dimensione del nucleo, e' piu' generale e consiste nel riferirsi alla quantita' assoluta di materiale emesso, in paragone al caso ben noto del nucleo della Halley. Un lavoro del genere e' stato condotto dal gruppo di D.G. Schleicher (Lowel Observatory) al riflettore da 0,8 metri dell'Osservatorio Lowell. Lo studio, molto accurato anche dal punto di vista statistico in quanto basato su 48 notti osservative dal 25 luglio'95 (con la cometa a 7,14 U.A. dal Sole) al 15 Febbraio'97 (con la cometa a 1,2 U.A. dal Sole), ha mostrato, sistematicamente, per la Hale-Bopp una produzione di 20 volte piu' gas e 100 volte piu' polvere rispetto alla Halley: da qui la necessita' di postulare un nucleo con un diametro minimo (ossia uniformemente attivo) di 17 Km, che sale a 30-40 Km nel caso (molto piu' realistico) che solo un 10% della superficie sia attivo.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:17 via WEB
Un altro metodo indiretto e' legato all'intensita' della radiazione termica emessa dal nucleo, assumendo che esso sia un corpo nero e che, quindi, la sua temperatura sia strettamente dipendente dalla sua distanza dal Sole.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:17 via WEB
La possibilita' di questa indagine si e' presentata a partire da due mesi prima del perielio: cosi' tra Febbraio-Marzo'97 sono stati molti i tentativi in questo senso, sia al radiotelescopio IRAM di Pico Velata (E.Kreysa a 250 GHz il 1-2 Febbraio'97 e E.Wink a 229 GHz il 9-11 Marzo) che al JCMT delle Hawaii (H.Matthews a 344 GHz il 9-16 Febbraio e il 31 Marzo'97). In ogni caso il risultato e' stato quasi unanime: la sezione nucleare richiesta per giustificare l'energia ricevuta e' compatibile con un nucleo il cui diametro va da un minimo di 30 ad un massimo di 50 Km.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:18 via WEB
In definitiva, dunque, tutte le misure fisiche attualmente disponibili, sembrano confermare che davvero Hale-Bopp e' una delle comete piu' grandi che si siano mai avvicinate alla Terra. E' bene comunque ricordare che, quando si danno le dimensioni, si parla sempre di un diametro sferico equivalente al volume effettivo del nucleo che, in realta', potrebbe benissimo non essere sferico (tanto per dare l'idea, le dimensioni del nucleo della Halley sono 8x8x16 Km, per cui quando si dice che il suo diametro e' di 10 Km si intende che quello e' il diametro della sfera ideale che ne contiene il volume effettivo).
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:19 via WEB
2. LA ROTAZIONE DEL NUCLEO Il fatto che il nucleo della Hale-Bopp sia dotato di un suo periodo di rotazione potrebbbe sembrare una cosa del tutto ovvia, tanto ovvia che non creo' nessuna meraviglia il getto di polvere elicoidale ripreso dallo Space Telescope il 23 Settembre'95 (vedi Figura 1). Da quel momento, pero', le cose si sono maledettamente complicate, al punto che solo nel Febbraio'97 si sono acquisite, sulla rotazione, prove definitive. Vediamo allora di riassumere le principali 'puntate' di questa ricerca piena di imprevisti e di colpi di scena. Anche perche', in parte ci ha coinvolti e continua a farlo.
 
     
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Anonimo il 27/12/06 alle 22:19 via WEB
La storia, per quanto ci riguarda, e' iniziata il 28 Maggio '96, quando abbiamo cominciato ha riprendere in maniera sistematica la regione nucleare interna della Hale- Bopp con un CCD applicato al riflettore da 335 cm della Stazione Astronomica di Sozzago (ancora una volta questo lavoro si e' svolto nell'ambito del Consorzio Nazionale voluto dal Prof. C.Cosmovici gia' ai tempi dell'impatto della cometa SL9 con Giove). Fu subito sorprendente osservare, assieme ad un 'normale' getto di coda (antisolare), esteso per circa 10', almeno altri tre deboli getti lineari rivolti verso il Sole. Alla fine di Luglio'96 l'intensita' di questi getti secondari aveva quasi raggiunto quella del getto principale; soprattutto, alla fine di Settembre il loro numero si era piu' che raddoppiato senza che, per altro, essi perdessero la loro linearita
 
occhineri2000
occhineri2000 il 28/12/06 alle 19:49 via WEB
io nn sono credente ...-)))
 
forsee
forsee il 28/12/06 alle 20:20 via WEB
occhineri? e con questo?
 
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