Il regno di Dio

Colui che può negare Dio davanti ad una notte stellata, davanti alla sepoltura de' suoi più cari, davanti al martirio, è grandemente infelice o grandemente colpevole. G. Mazzini

 

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S + A + L + U + S + T + R + I = TRILUSSA

Post n°5 pubblicato il 20 Aprile 2013 da ilregnodidio2013

 

«Fin da bambino - ha scritto - per un istinto profondo ed invincibile ho avuto una fede assoluta in una Provvidenza che regna sugli uomini, in una Bontà e Saggezza suprema che governano il mondo: in Dio. Mi piace soprattutto dirlo ai ragazzi, perchè in questo argomento la mia fede è rimasta assoluta, intatta e semplice, come quando ero ragazzo. E mi ha sempre aiutato e confortato nella vita». 

 

Carlo Alberto Salustri nasce a Roma nel 1871 e nella stessa città muore nel 1950.

Autore di tanti sonetti romaneschi, firmati con lo pseudonimo di Trilussa (anagramma del suo cognome) e pubblicati sui giornali dell'epoca.

Nei suoi scritti, sembra quasi strano notare riferimenti sulla religiosità, dato che ha fatto vita mondana, eppure .......si nota una profonda, spiccata e solida religiosità.....

 

credo in Dio Padre onnipotente, ma.....

c'hai quarche dubbio? tiettelo pe' te.

La fede è bella senza li chissà,

senza li forse, senza li come e senza li perché.

 

ER CONSUMO DE LA FEDE  

Quer San Pietro de bronzo che se vede
drento San Pietro, 
co' la chiave in mano,
a furia de baciallo, 
piano piano j'hanno magnato
più de mezzo piede.

E quella è tutta gente che ce crede: 
perché devi pensà ch'ogni cristiano
ch'ariva da vicino o da lontanolo logra
co' li baci de la fede.

Però c'è un sampietrino
che m'ha detto
come er consumo pô dipenne pure
che lo vanno a pulì cór fazzoletto

Ma questo qua nun sposta la questione:
e, a parte quele poche fregature,
è un gran trionfo pe' la religgione.

 

Trilussa, insieme alla mamma, pregò tante volte davanti alla Cappella dei Miracoli e nell'anno 1926 compose un sonetto tutto dedicato alla Vergine Maria:

 

Il sonetto sulla Madonna

Quann'ero ragazzino, mamma mia me diceva:

"Ricordate, fijolo, quanno te senti veramente solo

tu prova a recità 'n'Ave Maria.

L'anima tua da sola spicca er volo

e se solleva come pe' maggìa".

Ormai so'vecchio, er tempo m'è volato,

da un pezzo s'è addormita la vecchietta,

ma quer consijo nun l'ho mai scordato.

Come me sento veramente solo

io prego la Madonna benedetta

e l'anima da sola pija er volo.

 
 
 
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