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Post n°50 pubblicato il 02 Giugno 2010 da N_Y_N_I

Ψ Ψ Ψ   Non smetteranno mai di danzare  Ψ Ψ Ψ

"Post" post...  13 giugno 2010:

Per una volta la voglia di scrivere è più forte della mia precisa scelta di lasciar parlare le mie sole immagini. E la spinta è arrivata oggi, leggendo i vostri nuovi commenti, tutti per me preziosissimi.

Per una volta disattendo la mia abitudine di postare settimanalmente. Desidero che la bandiera di Israele resti ancora per un pò il mio ultimo post.
Questo scatto mi è particolarmente caro. Ricordo persino cosa indossavo quando voltandomi, appena dopo un incrocio, l'ho vista sventolare in pieno sole e come in preda ad un'improvvisa frenesia mi sono fermata a scattare e scattare nel timore che uno scatto solamente avrebbe messo a rischio l'utilizzo dello stesso poichè, al di là della bontà dei vostri commenti, io non so affatto fotografare. 
Anche la musica che lo accompagna mi è molto cara. Ascoltarla qui, ogni volta, mi fa piangere, anche ora, si, anche adesso.

Per una volta desidero rispondere pubblicamente a tutti voi, cari (so per certo che non potete immaginate quanto) e scelti, frequentatori.

A Dinostrato voglio dire che proprio come lui anelerei alla pace ed alla reciproca comprensione di tutti i popoli della terra, ma che sono fermamente convinta del fatto che la mia non sia che una semplicistica utopia.

A g1b9 voglio dire che, si, siamo l'una con l'altra. Anche se la pace è ciò che manca è sempre mancherà a noi umani.

A blue.chips non dico nulla, non qui; blue.chips rappresenta la conferma esistente e ragionata del mio amore (senza ragioni ancestrali, né radici) per Israele; blue.chips non è linkato fra i miei "amici" ed i miei blog "preferiti", perchè è linkato al mio cuore e alla mia anima e spero di poterlo linkare anche al mio sangue prima o poi, proprio come si faceva da bambini nella pura e romantica idea di congiugerci così facendo in una fraterna ed eterna amicizia; blue.chips è un mondo a parte per me, un po' come NYC; blue.chips è una delle pochissime ragioni per le quali resto a guardare cosa di meraviglioso può ancora accadere in questa mia inutile e non particolarmente amata vita; blue.chips è uno dei tre incontri fortuiti fatti nei momenti più bui della mia esistenza, che hanno raccolto il mio cuore proprio mentre stava per fermarsi ridandogli un battito regolare. blue.chips io mi chiedo ancora se esista, o se sia un angelo mandato dal cielo o un extraterrestre giunto da altre galassie.

A comelunadinonsolopol voglio dire che le mie foto non comunicano abbastanza come le sue poesie, ma che sono molto felice del fatto che lei riesca a sentire i sussurri che io vi ho impresso.

A ba_rm voglio dire che il suo intervento è più che appropriato. E che se non lo avesse ancora fatto, dovrebbe vedere il film "Il giardino dei limoni" del regista israeliano Eran Riklis.

A gratiasalavida voglio dire che le mie foto senza le sue visioni delle stesse, non avrebbero tanta importanza (a parte quella che hanno per me... è chiaro) e che io mi sento onorata del tempo che "perde" a guardarle... :')

Ad Observateur, alias mimich, voglio dire che è una continua sorpresa per me la sua attenzione per il mio blog che trovo abbastanza banale, se non fosse che per l'intrinseca ed inestimabile ragione che esso ha per me. E che mi ha fatto felice scoprire il suo pensiero simile al mio sulla la questione a cui ho dedicato questo post, poichè stimo davvero tanto la sua sagacia, il suo atteggiamento provocatorio e la sua cultura.

A ginkobae (fotografo vero e proprio, e maestro) voglio dire che ho compreso intimamente la ragione per la quale preferisce non schierarsi in questo caso e che lo ringrazio infinitamente per aver lasciato qui in  pubblico, con umilità, questa sua dichiarazione.

A depresso.ottimista, alias soul_XIII, voglio dire che ha perfettamente ragione. Le guerre motivate da ragioni prive di interesse, non esistono. Perfino i propri ideali, per quanto nobili, altro non sono che i propri interessi. Ma esistono guerre necessarie ed inevitabili.

A pastelli_e_cristalli voglio dire che la ringrazio, ma che lei nel sentire mi è maestra... :')

A sonoio86a voglio dire che ok, lei "adora" ed io adoro lei... :''')))

A AstinenteMioMalgrado voglio dire che apprezzo ogni suo spunto e tutto il suo sapere e che vorrei avere più tempo per approfondire e condividere tutto quello che sa trasmettere, ma che stavolta il termine "danzare" non è dovuto ad una preferenza bensì ad una ragione specifica. Se desidera conoscerla gli basterà cliccare sul link del titolo della foto (da un pò di tempo ho preso l'abitudine di sottolineare tutti quei titoli dietro ai quali ho motivo di nascondere un link) e capire perchè NON SMETTERANNO DI DANZARE.

In ultimo, ma solo in termini di spazio pagina, desidero lasciare qui il miglior articolo che ho avuto la fortuna di leggere sul tema "Israele, flottiglia, pacifisti, Gaza". D'altronde... si tratta della penna di due "Occhiaie di riguardo". Vi abbraccio idealmente tutti.

°°°°°°°°°°°°

Il risultato dell'assalto israeliano alla flottiglia diretta a Gaza è che nessuno piange quei nove morti

di Toni Capuozzo da il Foglio  - 10 giugno 2010

Ho esitato, a scriverne. Ho letto tutto quello che era possibile leggere sull'assalto alla flottiglia diretta a Gaza. Ho letto commenti ovvi, e visto ditini sussiegosi rivolti ad Israele, e valanghe di correttezze politiche fatte compitino. Ho ascoltato le interviste ai pacifisti italiani, e sentito la torinese, che sembrava inevitabilmente una imitatrice della Littizzetto, dire che ha fatto solo il suo dovere di cronista, aggiustandosi la kefía sulle spalle, e rassicurare marito e amici, loro non sono eroi.

Altri si sono lamentati di non aver mangiato a sufficienza. Ho continuato a seguire la retroguardia della flottiglia, con il premio Nobel per la Pace a bordo, e letto i titoli sulle navi pacifiste, E alla fine, adesso, mi sono detto che ho assistito a una gigantesca commedia degli equivoci, nella quale, se non ci fossero stati nove morti, il ridicolo avrebbe avuto la meglio su tutto.

Una commedia in cui i dettagli non tornavano: bastava rivedere la discesa a bordo dei commando, calatisi da una corda per essere acchiappati e percossi e gettati sul ponte di sotto. Bastava andare alle offerte precedenti: fatevi perquisire, approdate ad Ashdod e i beni raccolti nelle stive li portiamo noi, a Gaza.

Bastava vedere quello che è successo dopo: il carico è stato portato effettivamente a Gaza, ma Hamas ha detto no, non entra fino a che tutti i prigionieri non saranno liberati. Bastava andare alla frontiera sud di Gaza, dove l'Egitto in fretta e furia ha aperto il valico per due o tre giorni, ma passava, davanti alle guardie di Hamas solo chi era stato preventivamente autorizzato.

Bastava andare alle cinque navi dove l'abbordaggio non è degenerato, o alla retroguardia con premio Nobel, quietamente accompagnata al porto di Ashdod. E se i dettagli spiegano l'insieme, le conclusioni realistiche e scorrette sono solo due.

La prima è che la flottiglia è tutt'altro che pacifista. Alcuni dei morti avevano lasciato detto di essere in cerca del martirio, e per una volta hanno disertato la tradizione fondamentalista che il martirio debba essere accompagnato da un congruo numero di morti tra gli infedeli.

Il carico di aiuti era una scusa, un simbolo, A Gaza non si muore di fame. Il blocco di Israele è teso a impedire che entrino armi, o elementi che l'artigianato terrorista sa trasformare in armi. E così qualche burocrate ha stilato una lista che vieta frigoriferi e condizionatori, fertilizzanti agricoli e un'infinità di merci che riducono la spesa, a Gaza, all'essenziale.

Ma quel che manca a Gaza è la libertà: una gabbia superaffollata in cui si sta peggio di quando c'era l'odiata occupazione, in cui si sta peggio di quando c'era la corrotta Autorità nazionale palestinese, in cui un popolo seguendo i pifferai della guerra è andato in massa al suicidio, invece di provarsi a costruire, sia pure in un fazzoletto di terra, un brandello di stato, di economia, di autonomia e di libertà.

E' una caserma, Gaza, e la flottiglia, caparbia nel voler rompere il blocco, navigava in soccorso delle guardie (un pacifismo che non alza il sopracciglio sulla distruzione di Israele, né sulle condanne a morte di collaborazionisti, e di militanti di al Fatah, un pacifismo per cui i propositi di Ahmadinejad sono stravaganze...).

Proposta al pacifismo europeo allineato e coperto tra il fondamentalismo islamista: prossima operazione, fare un convoglio di camion via terra, attraverso l'Egitto, e vedere che effetto che fa.

La seconda è che Israele si sente in una guerra che non sa come combattere. Si sente sola davanti alla minaccia iraniana (provate a immaginare una flotilla iraniana, come quella annunciata, ma con un Iran in possesso di arma atomica), si sente abbandonata dai ditini alzati europei e americani, sa che Hezbollah è più armato di prima, sente l'alito pesante della Siria, ha registrato che la terra in cambio di pace non ha funzionato.

E non è vero che abbia un esercito che ha perso la sua leggendaria abilità. E' che ha un esercito fermo alla cultura della guerra tradizionale, o delle operazioni classiche dell'antiterrorismo: esecuzioni individuali, aerei dirottati. E' un esercito che si è lasciato sfuggire, insieme con la classe dirigente, l'importanza delle guerre mediatiche: ha perso su quel terreno la battaglia di Jenin, ha perso nella morte di Mohamed Al Doura, ha perso nell'occupazione della Natività a Betlemme, ha perso il bombardamento di Canaa in Libano, ha perso nell'operazione Piombo Fuso a Gaza.

E' un esercito che fatica a distinguere ordine pubblico e battaglia: i crocieristi pro Hamas avevano solo armi e bastoni e coltelli? E che, credete che a ogni singolo componente dei commando non restasse, in un angolo del cervello, l'immagine dei due riservisti uccisi a Ramallah, a mani nude, insanguinate e poi mostrate al popolo dalla finestra del commissariato della polizia palestinese?

E quando i croceristi hanno cercato di sequestrare uno di loro, non hanno pensato a Gilad Shalit, preso in territorio israeliano?
Nove morti sono nove morti, però. E qui sta il risultato finale di un'altra deriva, cominciata nella prima intifada, quando i soldati israeliani uccisero con proiettili di gomma ragazzini che tiravano sassi.

C'era una sproporzione evidente, tra la minaccia e la reazione. Israele vi si abituò, bene o male. Come ci si abitua in guerra, quando le vite degli altri, del nemico, non contano. Contano le tue, i ragazzi in mia discoteca, i passeggeri di un autobus, i clienti di un supermercato, le vittime dei terroristi suicidi.

Il muro che ha salvato tante vite da una parte e peggiorato tante vite dall'altra, è stato un monumento a un muro delle anime, a un confine invisibile in una guerra senza confini, anche se si attorciglia su colonie e linee, su frontiere e posti di blocco.

E' la guerra che noi, con l'ipocrisia dei disattenti, degli speranzosi, delle anime belle, chiamiamo da tanti anni processo di pace. La guerra non azzera i valori dei fronti, ma assimila i comportamenti, ti fa assomigliare, perché non si è mai vista la bontà vincere sulla spietatezza (a chiudere il secondo conflitto mondiale, noi ci abbiamo messo Dresda e Hiroshima).

Così, nessuno piange i nove morti, alcuni dei quali la cercavano, quella bella morte. Non i loro, che hanno raggiunto l'obiettivo mediatico e politico. Non Israele, che non può permettersi di piangere neppure quello che è stata costretta a diventare.

Commenti al Post:
Dinostrato
Dinostrato il 02/06/10 alle 12:40 via WEB
Colori freschi e caldi insieme in una delle tue splendite immagini. Una foto che rappresenta per tutti i popoli della terra un simbolo di pace e reciproca comprensione. Ciao Nynì e Buona Festa! Giov ^-^
 
blue.chips
blue.chips il 02/06/10 alle 15:10 via WEB

SH'MA YISRAEL ELOHAY [Hebrew version]

K'shehalev bocheh rak Elohim shome'a
hake'ev oleh mitoch haneshamah
adam nofel lifnei shehu shoke'a
bit'filah k'tanah chotech et had'mamah

Sh'ma Israel Elohai atah hakol yachol
natata li et chayay natata li hakol
be'enai dim'a halev bocheh besheket
uch'shehalev shotek haneshamah zo'eket.

Sh'ma Israel Elohai achshav ani levad
chazek oti Elohai aseh shelo ef'chad
hake'ev gadol ve'ein le'an livro'ach
aseh sheyigamer ki lo notar bi ko'ach.

Kshehalev bocheh hazman omed milechet
ha'adam ro'eh et kol chayav pit'om
el halo noda hu lo rotze lalechet
le'Elohav kore al saf tehom.

§**************§§§§§****************§

HEAR ISRAEL MY GOD [English version]

When the heart cries only God hears
the pain rises out of the soul
a man falls down before he sinks down
with a little prayer (he) cuts the silence

Hear Israel my God, you're the omnipotent
you gave me my life, you gave me everything
in my eyes a tear, the heart cries quietly
and when the heart is quiet, the soul screams
Hear Israel my God, now I am alone
strengthen me my God; make it that I won't fear
the pain is big, and there's no where to run away
make it end, for no more strength is left within me

When the heart cries, time stands still
all of a sudden, the man sees his entire life
he doesn't want to go to the unknown
he cries to his God right before a big fall.

Shalom. God bless you. Thank you. Blue.chips
 
g1b9
g1b9 il 02/06/10 alle 16:51 via WEB
Shalom..... sono con te.:)) Giovanna
 
comelunadinonsolopol
comelunadinonsolopol il 02/06/10 alle 17:11 via WEB
ciao! mi piace questo post. le foto sono bellissime comunicative come sempre spero tutto bene.. un sorriso di buon proseguimento di serata.. simo grazie
 
comelunadinonsolopol
comelunadinonsolopol il 03/06/10 alle 14:38 via WEB
ciao! gRazie infnite.. per il tuo rilascio nelle mie sponde. un sorriso .. e spero tutto bene
 
gratiasalavida
gratiasalavida il 04/06/10 alle 19:06 via WEB
Seconda stella a destra/ questo il cammino/ e poi dritto/fino al mattino...
 
Observateur
Observateur il 05/06/10 alle 10:08 via WEB
Meno male che qualcuno si ricorda anche di Israele, ormai i "pacifisti" sono i guerrafondai più incalliti. Grazie.
 
ginkobae
ginkobae il 05/06/10 alle 16:16 via WEB
Mi chiamo fuori, argomento troppo complesso per le mie modeste capacità.
 
 
mimich
mimich il 06/06/10 alle 16:32 via WEB
Non ci si può chiamar fuori per comodità.
 
   
ginkobae
ginkobae il 13/06/10 alle 13:01 via WEB
Credimi, non è per comodità, semplicemente che pur seguendone le vicende sugli organi di stampa, credo di non avere sufficenti nozioni per una corretta analisi della/e vicende.
 
depresso.ottimista
depresso.ottimista il 06/06/10 alle 16:39 via WEB
Poche le guerre(sbagliate a priori) per ideali. Dietro ogni guerra si celano interessi molto meno nobili.. Buona domenica mia cara amica
 
pastelli_e_cristalli
pastelli_e_cristalli il 06/06/10 alle 19:39 via WEB
...sei straordinaria amica mia...straordinaria... quando un'immagine non ha necessita' di parole ...ma solo di sentire... ;)
 
sonoio86a
sonoio86a il 06/06/10 alle 23:53 via WEB
... adoro
 
comelunadinonsolopol
comelunadinonsolopol il 07/06/10 alle 14:08 via WEB
ciao ! carissima grazie per esser passata un sorriso. i tuoi pensieri sono sempre fonte di energia.. grazie infinite
 
ba_rm
ba_rm il 08/06/10 alle 17:20 via WEB
in alcune parti del mondo bisognerebbe fare solo dei giardini. :)
 
sonoio86a
sonoio86a il 11/06/10 alle 10:49 via WEB
hmm...tutto bene?
 
soul_XIII
soul_XIII il 11/06/10 alle 13:43 via WEB
Ciao cara Nyni. Un sincero augurio per un week end splendido. Un bacione Melo.
 
AstinenteMioMalgrado
AstinenteMioMalgrado il 13/06/10 alle 08:58 via WEB
A volte mi lascio attrarre dai particolari (magari ingiustificatamente) ...
Hai preferito "danzare" al posto di ballare (che, magari, sarebbe stato più immediato, disinvolto, meno romantico ma più giovane).
E, però, se ci leggi nei significati, danzare è eseguire una danza (che ha più accezioni) ...
^_°
 
g1b9
g1b9 il 13/06/10 alle 21:22 via WEB
Nyni cara, condivido tutto quello che scrivi e quello che riporti dell'articolo di Capuozzo. I pacifisti da sempre sono i più temibili guerrafondai, i giornalisti quasi sempre opportunisti di parte, Israele da sempre condannata ad avere come unico desiderio una terra da chiamare patria, un desiderio che forse non realizzerà mai in pace.... eppure tutto il mondo parla di pace, di amore e compassione, poi piange solo secondo la bandiera che ricopre le bare. Quando poi questa è quella che sventola nel tu bel post, mette la sordina. Questo nostro mondo, ormai è solo un mondo di parole, di finta pace, perchè si è perso anche il coraggio di schierarsi.... Un grande abbraccio, Giovanna
 
soul_XIII
soul_XIII il 13/06/10 alle 21:24 via WEB
Shine on you crazy diamond. Kisses my friend
 
sonoio86a
sonoio86a il 14/06/10 alle 01:31 via WEB
Sorrido... :)
 
comelunadinonsolopol
comelunadinonsolopol il 14/06/10 alle 19:12 via WEB
Carissima Un soffio di magia si racchiude dentro ognuno di noi... anche tu dentro hai un bagaglio di viaggio intenso da scoprire da ascoltare.... io attraverso i tuoi pensieri ho percepito qualche frammento di te e per me è importante... tu hai un impronta che ovunque tu andrai sarà tua.. sempre.. ti voglio tanto bene.. simonetta
 
islup
islup il 17/06/10 alle 18:26 via WEB
e se fosse letta al contrario?...un dramma mondiale, credo...finssee oblige...un abbraccio, mauroe
 
ginkobae
ginkobae il 18/06/10 alle 12:20 via WEB
Quel tuo "fotografo vero e proprio maestro" mi imbarazza e inorgoglisce al contempo. Grazie.
 
Halmv
Halmv il 21/06/10 alle 09:49 via WEB
il Medio Oriente e' ,oggi piu' che mai, crocevia di troppi interessi politici/economici e religiosi. Israeliani e Palestinesi sono stati "sfruttati" da altre nazioni per mantenere instabile questa zona e , purtroppo, non vedo a breve la volonta' di porre rimedio. E, purtroppo, i civili (in gran parte innocenti) sono quelli che ne subiscono le conseguenze.
 
angel1061
angel1061 il 08/07/10 alle 00:48 via WEB
....!!!!...."io non so affatto fotografare.!!!!...".....è come dire che il sottoscritto non sa volare..... :-))
 
ikeuoha
ikeuoha il 05/01/11 alle 20:55 via WEB
"Il muro che ha salvato tante vite da una parte e peggiorato tante vite dall'altra, è stato un monumento a un muro delle anime, a un confine invisibile in una guerra senza confini, anche se si attorciglia su colonie e linee, su frontiere e posti di blocco." Riporto questo periodo dall'articolo interessante e ben articolato. Altri muri saranno costruiti perchè la ferocia degli assalti continui a persone inermi e innocenti non solo non trova ragione d'essere ma semina odio anche in chi per anni ha subìto silenziosamente carneficine senza lacrime; chi con cadenza sistematica si è rassegnato e ha perdonato, chi ha subito un olocausto equivalente alle flagellazioni silenti. Thanks.
 
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