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Post n°50 pubblicato il 31 Gennaio 2017 da Ra.In.Me
VIE DI FUGA - Quante vie di fuga conosciamo? Sono necessarie per sopravvivere, o meglio, per poter affrontare serenamente la quotidianità. Per me la musica è via di fuga, questo blog è via di fuga, tutto il mondo virtuale, e qualsiasi strumento che mi permetta di comunicare ed esprimermi in modo più o meno virtuale è via di fuga. La meditazione è via di fuga. L'arte è via di fuga. La spiritualità è via di fuga. Esiste una sconfinata quantità di vie di fuga: attività o situazioni, prese di posizione, ideali a cui si dedica un'intera vita.
Anche riguardo alla fiducia nelle proprie capacità, nelle proprie conoscenze o nella propria struttura di regole "morali", gli eccessi possono essere dannosi: la troppa sicurezza nel valutare o nel giudicare gli altri fa sì che non ci si metta mai in discussione e che si commettano errori in grado di danneggiare le persone con cui si ha a che fare, soprattuttole più deboli. ANCORA A PROPOSITO DI "ETICHETTE" - Come ho già avuto modo di esprimere, quanto le etichette (ormai sempre più diversificate e diffuse) che vengono date a bambini e ragazzi soprattutto in ambito scolastico, condizioneranno la loro vita futura? Quanto tarperà loro le ali ingabbiare la prospettiva di sviluppo di ciascuno entro limiti stabiliti da adulti "esperti"? Limiti che vengono stabiliti solo in base all'acquisizione di un bagaglio culturale strettamente legato all'ambito delle discipline scolastiche, e che non valorizza capacità che esulano da tale ambito. SE SEI BELLO TI TIRANO LE PIETRE - "Se sei buono ti tirano e pietre, se sei cattivo tirano le pietre". E' proprio vero: sia che si abbia un detrminato atteggiamento, o che se ne adotti uno diametralmente opposto, c'è sempre qualcuno che manifesta scontento, e anche questa leggerezza nel manifestare con aggressività il proprio scontento nasce dall'incapacità di mettersi in discussione e dalla difficoltà ad accettare modi di vivere o pareri diversi dal proprio. A volte manifestare il proprio scontento, il proprio dissenso, diventa priorità. A Natale, su facebook, è stata postata la foto dell'albero di Natale della mia città. Che discussione infinita è nata tra i commenti! Un mare di critiche: chi la voleva cotta, chi la voleva cruda, a volte con toni accesi. E poi per cosa? Un albero di Natale. Sicuramente anch'io sono caduta e forse cado ancora in questa incapacità di prevedere le conseguenze di ciò che scrivo. Mi faccio comunque mille domande prima di affermare qualcosa, e, dopo aver pubblicato, mi tormenta il pensiero che il mio scritto abbia potuto nuocere a qualcuno. Però, evitando di esprimere il mio pensiero con l'arroganza di chi crede di avere in mano vertà assolute, spero e mi auguro di non ferire nessuno. L'IMPORTANZA DELL'ANONIMATO - Il perchè dell'anonimato l'ho già spiegato quando ho aperto il blog e in parte l'ho ribadito in questo post: ogni cosa che si esprime, soprattutto se non si conforma al pensiero comune, crea problemi nella vita reale di chi scrive: chi, utilizzando il web, si mostra fiero e felice della propria esistenza e condivide con gli altri la bellezza e il piacere di ciò che fa viene considerato una persona piena di sè e vanitosa; chi sfoga debolezza e/o rabbia viene visto come un "perdente", un "fallito": e la nostra società non accetta il fallimento. Tempo fa in tv ho visto un film carino: "Noi e la Giulia", che metteva l'accento sul valore dell'amicizia in una sgangherata compagnia di persone autodefinitesi "fallite", ovvero"inappetibili"per la società. L'UTOPIA DELLA "NORMALITA'" - "Bipolare"... anche questa, è un'"etichetta" tra le tante. Ad ogni atteggiamento, modo di essere, sembra che oggi venga associata una "patologia" della sfera psicologica o cognitiva. Chi sono i "normali"? Sempre di meno, ma non perchè l'umanità stia progressivamente impazzendo o perdendo delle capacità, soltanto perchè esiste questa smania sempre più pesante di definire una normalità... obiettivo impossibile da raggiungere perchè ogni persona è un mondo a sè, ognuno di noi è diverso dal'altro (e meno male!). |
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