Creato da zoeal il 05/02/2008

RASNA

semplice passione

 

« Messaggio #27Messaggio #29 »

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 03 Marzo 2008 da zoeal

LA LINGUA ETRUSCA: MISTERO O MODERNA CONFUSIONE?

Ci troviamo di fronte ad un paradosso per quanto riguarda gli Etruschi: la scrittura non è un mistero, conosciamo il loro alfabeto,  la lettura ed il suono delle parole ma…..ci sono pareri discordi sul significato delle parole stesse vale a dire che non si ha ancora la certezza che, quella ufficiale sia proprio la traduzione giusta. A mio parere è proprio possibile che la dottrina ufficiale abbia “toppato” perché, secondo voi infatti, una civiltà considerata evoluta per quell’epoca, aperta ad accogliere con favore la cultura greca ed egizia, avrebbe limitato tutte le sue fonti scritte a semplici dediche sul retro degli oggetti (tipo: questo vaso è di Larzia…questo è il dono di Aule ecc..) oppure a quelli che si ritengano siano i nomi dei defunti scolpiti sui sarcofagi ( e che se fosse vero saremmo di fronte ad una civiltà senza fantasia poiché, questi pseudo nomi, sono così pochi che, se fossero traslati ai nostri tempi avremmo un Italia in cui si chiamano tutti Giuseppe, Beppe, Peppe, Beppino oppure Maria, Mariuccia, Mariella, Mary) o ancora,vi sembra possibile che abbiamo solo calendari e formule rituali? Va bene che il tempo e le “purghe culturali” latine hanno distrutto la maggior parte dei documenti (chissà se qualcosa sarà rimasto negli sconfinati archivi Vaticani?), ma sinceramente, questo pare troppo poco. Come avviene solitamente, la teoria che prende il sopravvento è quella emanata da studiosi di “grande nome”, però secondo me sarebbero da seguirne altre molto più accattivanti. Per esempio c’è la teoria che l’etrusco sia una lingua’”agglutinata”, come quella egizia, vale a dire, si unisce una parola, composta da un gruppo di sillabe ad un’altra così da ottenere una nuova parola che per essere letta va scomposta nelle sue componenti. In questo modo, partendo da una parola o da alcune sillabe si può ottenere un discorso ben più complesso. Partendo dall’agglutinazione e anche dalla considerazione di fatto che ci sono somiglianze tra il dialetto sardo, quello basco e l’Etrusco (cosa possibile poiché si pensa che l’antico popolo che colonizzò il Mediterraneo, non si fermò probabilmente solo nelle coste dell’attuale Toscana), lo studioso Jorge Alonso Garçia, basandosi in questo caso sul dialetto basco, ha trovato una possibile via di traduzione molto accattivante: ha preso due parole incise su un sarcofago ritenute dalla dottrina attuale il nome ed il cognome del defunto “VELTHUR ATINNAS”, Garçia le ha scomposte nel seguente modo:VELTH= oscurità  UR=acqua  ATIN=sulla porta NAS=sono e cioè “mi trovo sulla porta del fiume dell’oscurità”  e quindi non si tratta di un nome proprio ma di una frase funebre, non a caso, nelle tombe etrusche è scolpita una finta porta, quella che i defunti dovevano attraversare per andare nell’aldilà. La cosa più sconcertante è che in basco la stessa frase è: BALTZ-URI-ATEAN-NAZ

In etrusco: VELTH-UR-ATIN-NAS….praticamente quasi uguale!

Guardate ora la riproduzione del retro di uno specchio etrusco:

E sentite cosa ha tradotto con il metodo della scomposizione e agglutinazione, lo studioso Francesco Tellini delle tre parole incise sul retro di questo specchio, recante la scena del “giudizio di Paride”, che secondo la tradizione greca doveva decidere quale tra le tre dee fosse la più bella, parole ritenute dalla dottrina ufficiale solo i nomi di Minerva, Uni e Turan:

Nel fine cesello

        del lucido e rotondo

        specchio rosa

        dal manico vermiglio

        puoi vedere scolpita

        piegata su un fianco

        una  figura

        dall'eccitante solco arabile:

        è Afrodite,

        denudata per far erigere

        dura come un bastone

        alla vista del provocante

        arabile campo coniugale

        la verga del novello sposo,

        che introdotta nel solco

        percuote come una clava

        e stilla violentemente

        lo scorrente umore;

        a periodi indifferente

        per lo sgradevole

        sangue sgocciolante…

Lo so, che al giorno d’oggi, questo sonetto potrebbe sembrare un po’ disgustoso (anzi lo è), ma gli Etruschi, si sa, in certe cose non ci giravano intorno….tanto da scandalizzare pure i poco pudichi romani……

 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

GIOCO LETTERARIO

Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer

INCIPIT

 clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto

ho scritto anche:

 LA FINE E L'INIZIO

e per la serie RACCONTI BREVI:

HIRUMINA IL PERUGINO

DEUXIPPO (prima parte)

DEUXIPPO (seconda parte)

DEUXIPPO (terza parte)

DEUXIPPO (ultima parte)

L'INFAME (prima parte)

L'INFAME (ultima parte)


 

E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!

 

MAGIA DEL PHOTOPAINT

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: zoeal
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 53
Prov: GR
 

ENIGMATICO APOLLO DI VEIO:IL SORRISO CHE AMMALIA

CIAO BELLOCCIO!

 

LA LETTURA NOBILITA LA MENTE

"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)

"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)

"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)

"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)

"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)

" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.

"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato

 

website stats

 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

batterista80zoe_scrivezoealmimmo.francescangelimarelimansupergiuggiloBabby83nicoelibisbeticonondomatogianninamarelennon927g2i3n4o1amengoni29santini.spinellim.laglia
 

ULTIMI COMMENTI

Sono Corrado Barontini ma sono ormai fuori tempo massimo,...
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
 
L'alabastro merita ben altro,ovvero esso è pregno di...
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
 
Tutto e falso la lingua e puro...
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
 
grazie e buon 2013 anche a te
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
 
buon compleanno e buon 2013
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03
 
 

PIACEVOLI DISCUSSIONI

POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 18
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963