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RASNA

semplice passione

 

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ANDIAMO IN GITA A......NORCHIA

Post n°41 pubblicato il 25 Marzo 2008 da zoeal
 

Ricordate qualche tempo fa vi parlai della dea delle Acque denominata "Orcla"? Bene, probabilmente il nome originario di questo centro abitato Etrusco, deriva proprio dal nome della dea. Tuttavia, quello che interessa di questa zona, non è tanto il centro abitato, che non è più visibile perchè nel vecchio perimetro, in epoca medioevale fu costruito un castello ed una pieve, i cui resti comunque meritano una visita, ma è la necropoli, la più grande (e suggestiva) dell'Etruria meridionale. Praticamente il più grande campionario di tombe a dado e a semidado esistente. E lo spettacolo, ai tempi degli Etruschi doveva essere maestoso, se si pensa che tutte le tombe erano dipinte con colori vivaci.

Le tombe sono scavate e scolpite in una ripida parete tufacea, in mezzo ad un piccolo "canyon" scavato dalle acque di un torrente, scelto, come da tradizione etrusca per "traghettare" le anime nel mondo dei morti, tutte le tombe sono esposte con l'apertura rivolta verso il tramonto, impeccabile simbologia di questo antico popolo.

La necropoli più visibile è quella del fosso Pile, ove si ha la Tomba Ciarlanti (con la camera di sottofacciata divisa in tre vani) la tomba a Camino, le grandiose tombe Smurinas, la tomba Prostila, la Tomba del Caronte con una figura di questo demone scolpita ad altorilievo sulla facciata, la tomba Gemina e, più a monte, la tomba delle Tre Teste con volti forse di divinità infere che sporgono sopra l’architrave della Finta Porta. Le tombe più spettacolari tuttavia sono nella necropoli posta lungo il fosso dell’Acqualta al vertice dell’abitato con due grandi tombe le cui facciate riproducono quella di un tempio dorico (III sec. a.C.) con frontoni, fregi, dentellature, protomi e acroteri scolpiti.

 Entro il frontone di sinistra mancante della metà oggi al Museo archeologico di Firenze un folto gruppo di armati convergono al centro, mentre su quello di destra solo tre figure sotto il vertice. Nell’ambiente sottostante che unisce i due monumenti è scolpito a rilievo, ma eroso dal tempo un corteo funebre alla presenza di un demone alato con sullo sfondo una panoplia di armi. Il tutto era intonacato e dipinto a più colori creando un effetto straordinario a chi lo osservava agli inizi del III sec. a.C. Nella valle del Biedano nei pressi della Cava Buia è racchiusa nella fitta vegetazione la monumentale tomba Lattanzi, appartenuta alla famiglia dei Churcle con un doppio portico colonnato su podio con scaletta laterale e fregi e leoni scolpiti.

 
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"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)

"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)

"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)

"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)

" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.

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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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