Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
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Messaggi di Febbraio 2008
Post n°27 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da zoeal
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Post n°26 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da zoeal
CHISSA’ SE MUSSOLINI LO SAPEVA? VETULONIA ED I ROMANI COPIONI Vetulonia oggi, è un ameno borgo nel comune di Castiglione della Pescaia (GR), posto al vertice di una collina immersa nei boschi, da cui si può godere di un bellissimo panorama. Vetulonia (Vetluna) invece, al tempo degli Etruschi era una potente e ricca Lucomonia che raggiunse il suo splendore massimo nel VII-VI secolo a.C., conosciuta per i suoi esperti orafi che ci hanno tramandato gioielli di fattura finissima, conservati quasi tutti al museo di Firenze ma che la maestria dell’attuale direttrice del piccolo Antiquarium di Vetulonia, intitolato a Isidoro Falchi, colui che ha individuato i resti della città ed ha speso la sua vita a riportarli alla luce, ha saputo far ritornare nel luogo di origine con una mostra, che qualche anno fa ha lasciato tutti a bocca aperta. Di questa Lucomonia, ce ne parla ampiamente Dionigi di Alicarnasso, che tesimonia l’intervento armato degli Etruschi Vetuloniesi a supporto dei Latini, contro Tarquinio Prisco e che la città fosse una potenza militare se ne ha la prova dai ritrovamenti di corredi funebri, ricchi di armi, resti di carri da guerra, scudi, elmi di fattura raffinata. Restano a testimonianza degli antichi splendori, le mura ciclopiche, i resti dell’antica città e la sua necropoli, tra cui spiccano la Tomba della Pietrera, quella del Diavolino e la tomba del Littore. Tomba del Littore? Si perché in età arcaica Roma avrebbe ereditato dalla città vetuloniese, la toga listata di porpora, la sedia curule in avorio, la tromba ed il fascio con la bipenne, che simboleggia l’unione del potere militare con quello giudiziario, un esempio del quale è stato rinvenuto proprio nella tomba del Littore. Quindi, romani di oggi, mettetevi il cuore in pace, che delle cose che hanno simboleggiato la grandezza dell’Impero e che sono state utilizzate come simboli di più moderni Capi….non avete inventato un bel niente!. |
Post n°24 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da zoeal
Pianto antico (Giosuè Carducci)
PER QUEGLI ANGELI CHE TRADITI CRUDELMENTE DA QUESTO MONDO, SONO TORNATI IN CIELO SANTISSIMA MARIA, COME MADRE CELESTE, PRENDITI CURA DI QUESTI PICCOLI AFFINCHE', LASSU' NON SI SENTANO PIU' SOLI CHE LA PACE SIA CON LORO, AMEN
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Post n°23 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da zoeal
E' LA MI' TERRA CHE CI VOLETE FA'......... MAREMMA AMARA..... Tutti mi dicon generazioni di gente che ha combattutto contro la malaria, di contadini contro la terra amara, di minatori, avventurieri, disperati alla ricerca di un'opportunità, briganti e poveracci...hanno forgiato una razzaccia dalla pelle dura e dal cuore infuocato, non vi impressionate se nel cammino della vita troverete un maremmano doc, non vi aspettate che non vi scruti guardingo, non pensate che sia uno che ve le manda a dire, schietto, sincero e indagatore, se ve lo fate amico sarà per sempre, se lo tradite vi poterà come un ramo secco….se vi offre un bel bicchiere di vino e un tozzo di formaggio, non sia mai che lo rifiutate! È per lui peggio di un’offesa mortale…..se il formaggio non lo chiami “cacio” se la formica non lo chiami “cudera” se l’ombra non la chiami “meria”, che maremmano sei porca miseria? Ma non abbiate paura, purtroppo ormai siam rimasti pochi……. |
Post n°22 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da zoeal
IL MIO NOME E’ TEMPESTA, LA MIA VOCE IL TUONO la Chimera dice....... Si parla di Kimaira, nome greco della “Chimera”, che significa “Capra”, animale che raccoglie le caratteristiche di essere “il più selvatico tra i domestici ed il più domestico tra i selvatici”. Testa di leone, simbolo della forza, del calore e dell’estate, testa di capra che spunta dalla schiena, simbolo dell’autunno e della primavera i periodi di transizione, un serpente per coda che rappresenta il buio, l’inverno, la vecchiaia. Animale mitologico dedicato a Tinia è simbolo, se vogliamo anche delle tre epoche della vita: giovinezza, età adulta, vecchiaia. Nella mitologia, la Chimera era figlia di Tifone, mostro dal corpo gigantesco con cento teste di drago, lo possiamo sentire ancora fremere nelle viscere della terra, proprio sotto la Sicilia e a volte sbotta con colate di lava, relegato nel sottosuolo dopo che volle spodestare gli Dei e quasi ci riuscì. Ma la madre non era migliore, trattasi di Echidna, altro mostro per metà donna bellissima e per metà orrendo serpente, professione, mangiatrice di uomini. Pure i suoi fratelli non erano da meno, chi non conosce infatti Cerbero, Idra e Ortro (questo in realtà si conosce un po’ meno, comunque era un terrificante cane a due teste). Utilizzata dal re Amissodore per terrorizzare la Turchia, la Chimera fu sconfitta da tale Bellerofonte, aiutato da Pegaso. La sconfisse ritorcendole contro la sua stessa forza, infatti le fece ingoiare la punta del suo giavellotto, che fusa dal fuoco che scaturiva dalle sue stesse fauci, la soffocò. Ora, possiamo ammirarla in originale etrusco (seppur restaurato intorno al 1500) nel museo archeologico di Firenze, oppure in diverse copie sparse per Arezzo, di cui è simbolo. |
E TU DI CHE SEGNO ETRUSCO SEI? Anche gli Etruschi, proprio come noi, avevano i loro 12 segni zodiacali, praticamente gli stessi di oggi se non per il fatto, che essendo un popolo fantasioso, perché rappresentarli con un solo simbolo? Leggete e vedete che animale (vero o mitologico) siete:
ZODIACO MODERNO ZODIACO ETRUSCO Ariete Ariete,cervo Toro Lepre,Toro Alato,Minotauro Gemelli Cavallo,Cavaliere, Dioscuri Cancro Tifone,Polipo,nave Argo,Spirali Leone Leone,Chimera e Lupo Vergine Gorgone,Spiga, Civetta,Minerva Bilancia Sfinge Scorpione Scorpione,Gallo, Aquila Saggittario Centauro,Cigno,Lyra Capricorno Grifone,Delfino Acquario Pantera,Cinghiale, Sirena Pesci Tritone
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Post n°18 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da zoeal
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Post n°16 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da zoeal
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Post n°15 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da zoeal
Abbiate pazienza ma sono nel periodo di scadenze fiscali...appena sarà possibile preparerò un nuovo post! intanto vi lascio con questa... CANZONE SENSUALE Oggi vedo te in tutte le cose... baciarti e sorridere; |
Post n°13 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da zoeal
IL PREMIO 10 E LODE Che cos'è?
Queste regole sono obbligatorie soltanto la prima volta che si riceve il premio per permettere la sua diffusione, ricevendone più di uno non è necessario ripetere le procedure ogni volta, a meno che si desideri farlo. Ci si può limitare ad accantonare i propri premi in bacheca per mostrarli e potersi vantare di quanti se ne siano conquistati.Si ricorda che chi è stato già premiato una volta può assegnare tutti i “Premio Dieci e lode” che vuole e quando vuole ( a parte il primo), anche a distanza di tempo, per sempre. Basterà dichiarare il blog a cui lo si vuole assegnare e la motivazione. Oltre che, naturalmente, mettere a disposizione il necessario link in caso che il destinatario non sia ancora stato premiato prima.
AND, THE WINNERS ARE....... 1. http://blog.libero.it/MANGIARESANO/ IL BLOG DI BEA_75 perchè è una persona sensibile, intelligente, solare, una grande amica ed il suo blog è golosissimo! 2. http://blog.libero.it/LAISLA/ IL BLOG DE LA BRUJA_70 perchè è una persona vera e sincera ed è un piacere trascorrere del tempo nella sua isola dove si respira sempre aria pura e fresca. 3. http://blog.libero.it/RomanticaNapoli/ IL BLOG DI KEMPER E CO. perchè si trattano sempre tantissimi argomenti con gusto e correttezza e gli interventi letterari sono squisitissimi! |
Post n°12 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da zoeal
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Premetto che non ho particolari simpatie per questa festa perchè ritengo, che in una coppia dovrebbe essere San Valentino tutto l'anno, quando ero single la odiavo (e pure San Faustino per ovvi motivi)...ma questo è un San Valentino particolare perchè è il primo che trascorro con la fede al dito ......per cui, PICCI, lo so che sei riservato ma voglio gridare al mondo che SEI MERAVIGLIOSO!!!!!! Ti vorrei tu ed io persi nelle inconfinate parole delle mie e delle tue labbra che chiedono solo amore semplice, complicato,contorto pauroso, sempre più pauroso dove la paura diventa più grande di noi conficcandosi nei tuoi anni persi, nei miei anni dispersi dati a me stesso e a non so più chi, o che cosa, quando un pensiero diventa te, nel tuo disprezzo di questa totalità parziale che odi e l’unica di cui sono capace in questa attesa umiliante negli attimi del tempo che tu disprezzerai di me perché io ho bisogno di te per amarti di un amore di cui oggi posso amarti e che se tu se tu vorrai cambierà, divenendo vero amore lo stesso che tu brami nelle tue vene come il sangue di cui tu vivi Lo so che ti ho fatto dannare....ma la verità è che di fronte alle tue poesie, sono capitolata subito anche se non volevo ammetterlo! CHE L'AMORE SIA SEMPRE IL NOSTRO RIFUGIO, IL NOSTRO CAMINO ACCESO, IL NOSTRO FUTURO!
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Post n°10 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da zoeal
TARKUN, ENEA, LA RELIGIONE RIVELATA E L’ARA DELLA REGINA Avete presente Tarquinia (nome etrusco Tarkunia), ridente cittadina in provincia di Viterbo? Prende il nome dalla gens dei suoi fondatori, i Tarquini, famiglia approdata su quei lidi proveniente da Corinto. Tarkun non è altro che il nome Etrusco di colui che i Latini chiamarono Lucio Tarquinio Prisco, quinto re di Roma secondo la cronologia di Tito Livio. In realtà il vero nome fu Luchumun Tarkun, cioè Tarkun il Lucumone. Quest’uomo oltre che un abile politico fu un potente sacerdote, prosecutore della religione dei Misteri di Samotracia, tramandata dalla sua famiglia Corinzia a cui apportò delle rivisitazioni e la esportò anche a Roma dove prese definitivamente campo. Anche il nome di cui è portatore è indice di potenza: deriva da Tark (forza taurina, il toro è fecondatore e compagno della Dea Madre Terra) ed è il nome preso dalla casta sacerdotale hittita (si ancora loro! Vedi post precedente) per cui si pensa che i Tarquini in realtà fossero una potente famiglia di sacerdoti Hittiti. Il luogo stesso dove fu edificata la città è stato scelto secondo una simbologia ben precisa, infatti essa sorge nel punto corrispondente al segno zodiacale del toro centrando la proiezione dal lago di Bolsena, considerato sacro dagli Etruschi ( e qui ci sarebbe da discorrere tanto sulla smilitudine con il significato religioso del lago Titicaca per i popoli andini). Il nostro Tarkun unificò in un solo tempio i culti, prima separati di Uni (la madre Cibele nella religione di Samotracia, Giunone per i Latini), Menerva (alias Persefone, alias Minerva) e Tinia (Dioniso, Giove per i Romani). A questi Tarquinio aggiuse Tages ( equivalente a Hermes o Mercurio). Questo perché? Perché, secondo la leggenda, il dio Tages, con corpo di bambino ma saggezza di vecchio, si manifestò al sacerdote Tarkun uscendo da un solco da lui stesso scavato rivelandogli i segreti e la Disciplina della scienza sacra ( un po’ come Dio a Mosè detto’ le tavole della legge). Nel luogo della rivelazione venne eretto il tempio più grande della religiosità etrusca, i cui resti li troviamo in un altopiano a oriente della città di Tarquinia. Presso questo tempio detto “Ara della Regina” (Regina nel senso di Madre Terra), si riunivano annualmente i 12 Lucumoni della confederazione etrusca tra i quali veniva eletto, quello che oggi sarebbe chiamato “coordinatore generale”. Presso lo stesso tempio pare che Enea, dove in Etruria finì la sua fuga ivi guidato da Venere e Mercurio (Hermes-Tages), accolto come inviato degli Dei dal popolo etrusco, fu eletto capo supremo dell’alleanza tra Troiani, Etruschi e Pelasgi di Roma, tre popoli di origine (orientale) e culto simile (la triade prima citata). Quindi, Tarkun fu il prescelto di Tages come colui a cui rivelare la Sapienza, Tages stesso fece in modo di far approdare il grande Eroe Enea presso Tarquinia, cosa poteva meritarsi un tale Dio, se non essere venerato aggiungendolo alla Triade classica? E così Tarkun fece. |
ULTIME NOTIZIE!!!!! CLAMOROSO!!!! I TOSCANI SONO HITTITI…I TOSCANI SONO HITTITIIIIII!!!!!! Ne hanno fatto le spese centinaia di volontari il più possibile autoctoni della zona tra Chiusi (SI) e Sinalunga (sempre SI) che per mesi si sono sottoposti a test del DNA condotti da ricercatori universitari al fine di verificare la permanenza di geni Etruschi e compararli con quelli di altre popolazioni mondiali; lo scopo ultimo era quello di trovare informazioni attendibili sulla provenienza del popolo dei Rasenna. Nel 2005 sono apparsi i risultati pubblicati sulle più prestigiose riviste mondiali e il verdetto è stato che i Toscani attuali hanno nel proprio sangue dei geni tipici di popolazioni medioorientali più specificatamente di natura “hittita”. Questo signifia che proveniamo dal Caucaso e che, prima di raggiungere le dolci e accoglienti colline toscane via mare, ci siamo insediati in Anatolia, salvo poi abbandonarla per motivi non meglio precisati. Allora faccio queste considerazioni: 1- C’è stato bisogno di scomodare centinaia di individui con grande dispendio economico per affermare una cosa che plausibilmente si sapeva già, dato che gli Etruschi stessi ci hanno tramandato che il loro popolo, guidato dal re Tirreno (o Tirseno), causa grave carestia, lasciò il suo regno in Lydia (Asia Minore) per cercare terre più accoglienti…ma va bene, mi direte almeno ora ne abbiamo la prova…. 2- Mi è caduto un mito…perché proprio non riesco ad accettare che la Rosy Bindi in quanto originaria di Sinalunga (senza offesa…) sia considerata "tipico soggetto somatico etrusco", piccoletti e tozzetti si…ma almeno per prestanza fisica speravo un po’ meglio… 3- Non si saranno mica sbagliati con i geni lasciati dai pirati Fenici prima e Saraceni poi che hanno imperversato fino ad epoche relativamente recenti sulle coste Tirreniche, penetrando, in alcuni casi anche nell’entroterra? 4- Stai a vedere che pure Ahmadinejad ha geni “toscani”….. 5- Ora mi spiego perché non arrivo al metro e sessanta ed ho i polpaccetti torniti proprio come quelli dei soggetti rappresentati nelle pitture etrusche….e tutti che mi hanno sempre detto che se avessi fatto più sport, sarei cresciuta di più! CARI TOSCANI DOC, SORPRESA! SE INCONTRATE UN CURDO, UN TURCO, UN IRANIANO, UN AFGHANO, UN ARMENO, UN GEORGIANO….RICORDATEVI CHE POTREBBE ESSERE SANGUE DEL VOSTRO SANGUE!
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Un uomo che non aveva peli sulla lingua di fronte a nessuno, ma che si toglieva il cappello davanti ad una tomba etrusca....... La tomba del guerriero etrusco Sotto le mura di Roselle antica, nella Maremma ardente e pien di sole, mentre, tra i rami della quercia annosa, il cuculo nascosto tra le fronde, malinconico canta; dietro l'aratro tratto dai giovenchi, dalle corna superbe e il manto bruno, lavoro questa cara, amata terra, de' nostri antichi padri. L'aratro lento affonda nel terreno, strappando con sommesso scricchiolio la gramigna tenace. I forti buoi dal collo muscoloso, avanzan lentamente, a capo chino, quando ad un tratto il vomere tagliente, urta contro qualcosa e viene al sole, di terra cotta un' urna cineraria, e mescolati insieme all'alma terra, si confondono i resti di un guerriero che, un dì lontano, su le patrie mura, con braccio forte e cuore generoso, morì lottando contro l'oppressore. Fermi, giovenchi miei, fermate il passo; voglio osservà, pietoso e riverente, gli avanzi di chi un giorno, come noi, visse, gioì, soffrì, fu amato e pianto. Dell'asta vedo qui la ferrea punta, che un di' brandiva il braccio tuo gagliardo, e i tuoi compagni, nell'estremo addio, posero teco in segno di tua gloria.
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Roma: potenza militare e religione patriarcale. Etruria: il potere supremo era nelle mani della casta sacerdotale o meglio del re-sacerdote e della regina-sacerdotessa. La Dea primaria era una Grande Dea Creatrice, la Madre Terra e il culto era officiato principalmente da donne, portatrici del mistero della fecondità, così come la Terra è la madre di tutte le creature. Non a caso, i defunti tornavano nel grembo della Madre Primordiale, riposando in eterno in tombe sotterranee insieme agli oggetti della quotidianità, tombe che nell'oscurità portavano come estremi omaggi alla Madre le splendide e sgargianti pitture che possiamo ammirare in alcune necropoli, al fine di illuminare il buio dell'aldilà. La dea creatrice per eccellenza fu Uni (Giunone) insieme a Menerva (Minerva) patrona delle arti femminili, e Turan (equivalente a Venere). In particolare la desinenza "Tur" dà origine alle parole Tirreni (Turseni), Tiranno e Torre. Tiranno significa "padrone della torre" e Turan quindi è la Tiranna per eccellenza, cioè la padrona del cuore degli esseri umani. A lei si piegavano persino tutti gli altri Dei. Di particolare importanza è il culto delle Lase, divinità femminili alate, somiglianti ad "angeli" e praticamente con la stessa funzione di guida e protezione che diamo nella religione cristiana di cui forse rappresentano un' arcaica tradizione. Le Lase infatti nei millenni e a seconda dei culti, si sono trasformate in Ninfe e poi in Lares, cioè i Lari latini, rappresentazione del culto degli antenati. Qusto aspetto religioso è ricollegato alla considerazione sociale che aveva la donna etrusca. Questa infatti, unico esempio nelle civiltà dell'epoca, godeva di un rispetto e di un' importanza centrale; poteva accedere alle cariche pubbliche, poteva amministrare i suoi beni dei quali rimaneva esclusiva proprietaria anche dopo il matrimonio, poteva ricevere eredità, trasmettere il proprio cognome ai figli, non era legata al vincolo dei matrimoni combinati (parlando sempre delle caste nobili si intende) semplicemente perchè aveva la possibilità di essere indipendente. Perchè la donna é lo strumento umano della Dea Madre per generare vita. |
TESTIMONIANZA DI UNA SOPRAVVISSUTA C. era appena ragazza quando vinse il concorso per maestra elementare. Le fu comunicato con un telegramma dalla sorella, quando lei, ospite di parenti, si godeva qualche settimana di mare; aveva una ventina d'anni e tanta voglia di vivere. Telefonò tutta emozionata alla sorella: - hanno scritto che puoi scegliere tra tre destinazioni e gliele lesse- - non importa- scrivi loro che va bene la prima - C. in realtà non sapeva neanche dove fosse, quel paese dal nome un pò strano, ma non gliene importava, lei era indipendente. Poco tempo dopo partì per quella località dell'Istria dove cominciò a svolgere il suo lavoro di maestra elementare, andando avanti tranquilla fino al 1943 (o giù di lì). Lei racconta: -ad un certo punto quelli che ti erano amici, non lo erano più; quelli che conoscevi, non ti conoscevano più-. Comiciarono i rastrellamenti degli Italiani; persone con cui per anni era convissuta cordialmente cominciarono a disconoscerla, finchè una mattina, un gruppetto armato fino ai denti andò a prelevarla da casa. La spinsero fuori malamente; lei vide che c'era un camioncino stipato di gente e tante persone a piedi di ogni età, donne, uomini e bambini. Guerriglieri armati li tenevano bruscamente in fila, alla quale fu costretta ad aggregarsi. Nessuno sapeva dove li stavano portando, nessuno seppe successivamente più niente di loro. Ma il fato volle che C. non subisse la stessa sorte perchè proprio lei incorse in un episodio di "inspiegabile umanità". Riconobbe il "rivoluzionario" che le era accanto come un suo ex scolaro di qualche tempo prima: -ma come, non mi riconosci?- le disse chiamandolo per cognome come si fa a scuola. E lui, si l'aveva riconosciuta, le dette una spinta violenta e la scaraventò in una fossetta laterale alla strada salvandole la vita. C. risucì a tornare a piedi in Italia, dandosi alla macchia, cibandosi di quello che trovava, fino a che, gravemente debilitata, fu trovata e ricoverata in un ospedale di un paese veneto, un posto dove rimase a fare la maestra fino alla pensione e dove abita anche adesso...quasi centenaria, memoria vivente di una storia che non si stanca ancora di raccontare. |
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: zoeal
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Sesso: F Età: 53 Prov: GR |
LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03