Rubra domus

BELLISSIMA. sei molto brava. Per quanto possano valere le mie parole! :-)

ne ho colto, il senso. Anche se non lo so dire... grazie ancora.

Grazie. :-)

E' una riflessione sul nostro tempo. Magro. Il pensiero è magro. Il sentimento dell'amore è magro. Addirittura ossuto, poiché non rimpinguato dalla "carne dell'anima". Ognuno preso nella conservazione egoistica del poco che ha. Poco o niente. Poiché la carne dell'esistenza è proprio in ciò che non si possiede, ma si sente. Ci si rifugia nel rumore. Ci si rifugia nel possesso. Ci si rifugia nel fragoroso senso del vuoto. Come colmarlo? Tornare, per sottrazione, al silenzio. All'essenziale. La sottrazione di cui parlo non è quella imposta dall'esterno al nostro tempo, che coincide con una deprivazione dell'esperienza. La sottrazione, in quanto atto di ricerca del senso profondo dell'essere, è un atto di libertà. Non spiego quasi mai il senso dei versi che scrivo, ma questa volta ho voluto fare una eccezione per te, che sei una presenza discreta e attenta che spesso si volge a leggere queste riflessioni in versi. Grazie e ciao. Cinzia

la spiegazione, tua, è esattamente quello che ho dentro. Ripartire da quella sottrazione. Io in questo ci riesco.. e mi sento libera, in questo.. ma devo lavorare anche su altri fronti.. su altre cose, purtroppo, non sono ancora libera. Le tue parole mi fanno bene, ecco perchè le leggo. Mi fanno bene davvero. Grazie a te. Roberta

assottigliarsi nell'essenza che immobile vede turbinare l'inutilità del tutto