Messaggi di Maggio 2014
Post n°2185 pubblicato il 23 Maggio 2014 da gratiasalavida
Si può, sì come capita in un sogno, volare senza rete, e senza scarpe liberare i piedi in un bisogno urgente di passione. Si può talora sconfinare in spazi aperti, e nel vigore ritrovato in volo, librarsi, anche pesanti nella mole, in giochi di parole e di poesia. Si può, di fantasia, scrivere un sogno, tenerlo tra le mani, soppesarlo, impreziosirlo di ali perché voli, e dopo radicarlo in un giardino con l'erba appena nata in primavera. Si può fare voliera di una gabbia. Erigere montagna con un sasso. Si può fare in un passo una volata, guardare l'infinito in un bicchiere. Si può, come le sere, quando è estate, son pregne di speranze sul futuro, si può cingere il muro che arresta dell'andare direzione con un abbraccio lieve e meditare che sia panna montata in cui affondare il volto. Si può, quando si crede che imparare a volare è solo riacquistare la memoria di ciò che sapevamo osare quando c'erano i sogni a dare corso al tempo...
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Non ho sprecato molte parole, su questo blog, per la campagna elettorale in corso. Anzi, a scrivere la verità, non ne ho sprecata alcuna, almeno fino ad ora. Di parole ne sono state dette, scritte, urlate fin troppe sui mass media. E molte delle parole pronunciate, scritte, urlate, non sempre sono state utili a chiarire, a comprendere, a valutare e decidere serenamente. Troppe parole, dunque, molte delle quali superflue e gratuitamente abbandonate qua e là, sulle pagine dei quotidiani e delle riviste, sulle videopagine dei terminali, attraverso le emissioni sonore dei televisioni e delle radio. Ergo, la mia personalissima scelta di non aggiungere rumore a rumore. E' solo in nome di un irrazionale omaggio a una antica consuetudine, quella di affidare a questo blog il nocciolo incandescente della passione civile che continuo a nutrire, nonostante le frequenti e ripetute delusioni, se oggi, nell'ultimo giorno di una campagna elettorale che ho seguito con animo piuttosto distaccato, mi accingo a scrivere qui le motivazioni che mi hanno spinta a decidere a quale formazione politica assegnerò il mio voto. In breve, voterò per Tsipras. Per tre motivi: 1- perché la lista è stata quasi completamente ignorata dai mass media, anche da quelli che offrono un servizio pubblico, nel corso dell'intera campagna elettorale; 2- perché gli esponenti della lista, nei brevi interventi che è stato permesso loro di affidare ai mass media, sono gli unici che hanno parlato di Europa, e solo di Europa, senza incorrere, come hanno fatto quasi tutti gli esponenti delle altre liste, nel rischio di confinare le loro proposte entro le asfittiche strettoie di un'ottica esclusivamente nazionale: 3-perché gli esponenti della lista hanno delineato con chiarezza, nel corso dei loro seppur limitati interventi, televisivi e non, un progetto politico di rifondazione dell'Europa: non di uscita dall'Europa, ma di rifondazione dell'Europa, sulla base di quei valori e di quegli ideali (di uguaglianza, di solidarietà e di equità sociale) che appartennero a uno dei suoi padri fondatori, Altiero Spinelli. Troppe parole? Solo quelle necessarie. Non una di più. |
Post n°2183 pubblicato il 03 Maggio 2014 da gratiasalavida
Breve nota. Sono stata molto fortunata, da bambina e da adolescente. Per una serie di circostanze fortuite che non starò qui a raccontare, ebbi modo, a mio tempo, neanche adolescente, di avviare la mia formazione culturale a partire da testi e da opere cinematografiche la cui conoscenza viene solitamente preclusa ai giovanissimi. A poco meno di dodici anni ebbi modo di leggere opere come quelle di Miller, di Burgess, di Pasolini, di Faulkner. Alla stessa età, poco meno, poco più, ebbi modo di vedere, insieme a tanti altri film "proibiti", anche un'opera cinematografica che trattava, devo dire, piuttosto crudamente, il tema della emarginazione e della omosessualità. Si trattava di "Trash. I rifiuti di New York". Non solo non ne ho tratto alcun danno, ma m'importa sottolineare che, se nella mia esistenza ho potuto far conto su di una mente aperta e libera dai pregiudizi, lo devo all'apertura di orizzonti che mi fu resa possibile dall'ampiezza e dalla varietà degli stimoli culturali cui fui, fortuitamente, esposta. Lo scrivo a proposito delle polemiche, a mio parere assurde, originate da un progetto, tenuto in una scuola superiore da insegnanti illuminati, che ha previsto la lettura, peraltro criticamente orientata, di un libro di Melania Mazzucco che tratta, tra gli altri temi, di omosessualità. Più voci si sono levate, indignate, contro i docenti che hanno portato avanti il progetto, docenti che sono stati messi alla gogna per aver creduto che sia un bene che i giovani vengano portati a nutrire un pensiero critico nei confornti di aspetti della realtà che solitamente vengono a conoscere attraverso il web, ove spesso, parlo soprattutto delle community frequentate dai giovani e giovanissimi, ai pregiudizi si mescola l'ignoranza crassa e pura. Per quanto mi riguarda, sono del parere che la cultura, anche quando ha come oggetto temi ritenuti scomodi, non faccia mai male. Può solo fare del bene, in quanto complesso di fattori di arricchimento di una interiorità che ha bisogno di nutrimento continuo, altrimenti isterilisce e muore. La cultura non reca mai del male. L'ignoranza, al contrario, ha spesso e volentieri "partorito mostri". |
Post n°2182 pubblicato il 03 Maggio 2014 da gratiasalavida
Le unghie sporche sotto vernice nera - da signora - sono vanghe minuscole. Maiuscolo il candore delle dita, anch'esse sporche e molle, inumidite da umore della terra. Rivoltano le zolle dentro ai vasi cantando primavera ormai inoltrata. Le fughe della guerra cominciata col giorno illividiscono al calore del sole che sbiadisce poco a poco tra nuvole ostinate. Cantano i seni tiepidi la voglia di piantare nuova vita, dimenticare è facile: la serpe illividita dal veleno dissolta tra le pieghe della terra. Stanco di guerra il cuore. Si mostra in piena luce la bellezza scarna di una foglia allevata da pazienza. E la semenza radica nel petto come aspetto mutato di te, della scommessa ripartita dalle unghie che scavano e da stagione nuova. |
Post n°2181 pubblicato il 02 Maggio 2014 da gratiasalavida
E' certo che, in periodo di vacche magre, ottanta euro in aggiunta allo stipendio mensile possano generare un moto di euforia. A mente fredda, i calcoli che mi vengono in mente, sono altri. Altre, a mio parere, le priorità di cui un governo che tenga in debito conto lo stato di perenne emergenza in cui versa il belpaese, si sarebbe dovuto fare carico. Ne elenco alcune, in misura sommaria e parziale. 1- Pompei versa in uno stato di degrado tale che quasi quasi sarebbe più assennato riseppellirla, in attesa di un piano organico di recupero e di conservazione del suo enorme patrimonio archeologico. Quanti miliardi andrebbero stanziati allo scopo? E quanti posti di lavoro qualificati e non precari potrebbe offrire la valorizzazione di un sito archeologico che richiama turisti da ogni parte della terra? 2- Quanti miliardi servirebbero per riportare L'Aquila al suo originario status di comunità cittadina recante un patrimonio di storia e di tradizioni culturali inseparabili dal suo tessuto urbano? 3- Quanti miliardi sarebbero utili a sanare le condizioni di dissesto idrogeologico in cui versa la costiera ligure? E quale ne sarebbe la ricaduta occupazionale, a partire dal'enorme valore paesaggistico dell'area? 4-Quanti miliardi sarebbero necessari a restituire alla cittadinanza di Taranto una condizione di vita e di lavoro che si possa ritenere compatibile con gli articoli n. 32 e 35 della Costituzione Italiana? 5-Quante risorse finanziarie andrebbero spese al fine di creare una task-force cui sia finalmente affidato il compito di seguire i percorsi internazionali attraverso i quali i capitali italiani prendono la via dei paradisi fiscali esteri? Quale ne sarebbe la ricaduta sul piano della stabilità finanziaria del paese e della lotta alla criminalità organizzata? 6- Quante risorse finanziariee sarebbero necessarie a bonificare le aree industriali dismesse dislocate in quelle parti del territorio italiano che avrebbero tutte le carte in regola per tornare ad avere un rilevante valore paesaggistico? 7-Quante risorse economiche servirebbero per risanare le numerose terre dei fuochi che ammorbano il territorio nostrano? 8-Quante risorse sarebbero necessarie a valorizzare e rendere economicamente produttivo l'enorme patrimonio artistico monumentale e paesaggistico che può vantare l'Italia in tutte le sue regioni? Solo un elennco sommario. Dicevo. Quante risorse sarebbero necessarie a realizzare gli obiettivi messi in luce da un elenco sommario, e quale ne sarebbe la ricaduta, in termini di occupazione non precaria (a mio parere, l'unica auspicabile) e di entrate utili al bilancio dello Stato? Non so dirlo. Quel che è certo è che, rilanciando le parole pronunciate ieri da Landini nella trasmissione "Servizio Pubblico", quel che è mancato in Italia, negli ultimi decenni, è la volontà dello Stato di pianificare l'economia. Certo è che l'Italia, per rinascere, ha bisogno di interventi che si inseriscano in un progetto di ampio respiro, articolato nei diversi settori della spesa e dell'impresa, pubblica e privata, che sappia direi qual è il paese che si vuole e si può ricostruire, con quali fondi e con quali criteri ispiratori. Ciò detto, rinuncerei volentieri a quegli ottanta euro, se sapessi che quegli ottanta euro serviranno a quanti abiteranno l'Italia di domani a condurre un'esistenza dignitosa in un paese abitabile. E non sarà certo l'improvvisazione il criterio utile a ricostruire il paese e renderlo abitabile per quanti verranno dopo di noi.
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NOTA DELL'AUTRICE DEL BLOG
Tutti i testi qui pubblicati
sono esclusivo frutto della mia creatività. Cinzia M.
Tutti i diritti sono riservati.
Ho scorto su You Tube un canale intitolato Rubra Domus.
Non ha a che fare con me, che sono unicamente l'autrice
di questo blog e dei testi che vi sono quotidianamente
inseriti.
Cinzia M.
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