All your two-bit psychiatrists
are giving you electroshock
They said, they'd let you live at home with mom and dad
instead of mental hospitals
But every time you tried to read a book
you couldn't get to page 17
'Cause you forgot where you were
so you couldn't even read
Don't you know they're gonna kill your sons
don't you know gonna kill, kill your sons
They're gonna kill, kill your sons
until they run, run, run, run, run, run, run, run away
Mom informed me on the phone
she didn't know what to do about dad
Took an axe and broke the table
aren't you glad you're married
And sister, she got married on the island
and her husband takes the train
He's big and he's fat
and he doesn't even have a brain
They're gonna kill your sons
don't you know they're gonna kill, kill your sons
Don't you know they're gonna kill, kill your sons
until they run away
Creedmore treated me very good
but Paine Whitney was even better
And when I flipped out on PHC
I was so sad, I didn't even get a letter
All of the drugs, that we took
it really was lots of fun
But when they shoot you up with thorizene on crystal smoke
you choke like a son of a gun
Don't you know they're gonna kill your sons
don't you know they're gonna kill, kill your sons
Don't you know they're gonna kill, kill your sons
until they run, run, run, run, run, run, run away
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Get Lost VII
Post n°155 pubblicato il 23 Luglio 2015 da street.hassle
Senza riflettere troppo Arkadiy si sollevò dal tavolo e si precipitò nella stanzetta del gemebondo. Si sentiva come se un milione di spilli l'avesse morso contemporaneamente e costretto ad alzarsi contro ogni sua più ferma volontà. Si arrestò sull'uscio e finalmente vide la figura intera di quello strano personaggio, uscito per chissà quale sortilegio da qualche centinaio di secoli e piombato a percorrere la sua strana esistenza in un universo lontanissimo dal messaggio che gli sembrava cucito addosso. L'ex insegnante lo squadrò con attenzione: il viso era naturalmente smunto e una barba più lunga sul mento e più scabra ai lati gli incorniciava le fattezze dandogli un'aria di bambino troppo cresciuto. A corroborare questa sensazione stavano dei denti sani e robusti che affioravano da dietro la bocca semiaperta, e degli occhietti verdi e ancora mobilissimi che avevano arrestato Arkadiy, quasi intendessero perquisirlo e frugarlo nelle più recesse intimità, per capire se si trattasse di un amico oppure di un avversario. I capelli, grigi e lunghi, gli facevano da corona immacolata e scendevano fin sulle spalle senza nodi e fluenti, privi di sporcizia o cattivi odori. Nulla, in fin dei conti, lasciava supporre che quell'uomo avesse percorso versta su versta per approdare nella modesta e linda casetta di un capostazione ad esalare, con ogni probabilità, l'ultimo respiro. L'ex insegnante sentì un rumore alle sue spalle. Il ferroviere lo stava affiancando e mordicchiava il bocchino della pipa, nervosamente. "é venuto un medico a visitarlo?" Rodumilov annuì quasi impercettibilmente. "Ha detto che non mostra segni di nessuna particolare malattia, forse è giusto un po' raffreddato. Eppure è come se fosse esausto. Come dire...esaurito. Io ho la netta sensazione che si sia appena stancato di vivere e che stia mettendo in ordine le sue cose per.... essere a posto quando incontrerà il suo Creatore." Ma perché allora tenersi le scarpe, le ghette, le fasce mollettiere? Perché questa ostinazione? è assurdo!" Ribadì Arkadiy quasi inferocito. Il capostazione battè il fornello della pipa contro la suola. "Io penso che stia camminando da una vita intera e non abbia intenzione di smettere. Continuerà a camminare anche quando Chi di Dovere lo avrà assolto dai suoi peccati." A queste parole l'ex insegnante ammutolì e si ritirò dolcemente dalla soglia della stanzetta tornando al suo posto a tavola. Il resto della cena trascorse in una atmosfera mesta malgrado Rodumilov facesse di tutto per ravvivare l'ambiente con colpi di gomito e simpatiche barzellette. Quando il desco fu sparecchiato era finita anche la piccola tormenta di neve. |
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