All your two-bit psychiatrists
are giving you electroshock
They said, they'd let you live at home with mom and dad
instead of mental hospitals
But every time you tried to read a book
you couldn't get to page 17
'Cause you forgot where you were
so you couldn't even read
Don't you know they're gonna kill your sons
don't you know gonna kill, kill your sons
They're gonna kill, kill your sons
until they run, run, run, run, run, run, run, run away
Mom informed me on the phone
she didn't know what to do about dad
Took an axe and broke the table
aren't you glad you're married
And sister, she got married on the island
and her husband takes the train
He's big and he's fat
and he doesn't even have a brain
They're gonna kill your sons
don't you know they're gonna kill, kill your sons
Don't you know they're gonna kill, kill your sons
until they run away
Creedmore treated me very good
but Paine Whitney was even better
And when I flipped out on PHC
I was so sad, I didn't even get a letter
All of the drugs, that we took
it really was lots of fun
But when they shoot you up with thorizene on crystal smoke
you choke like a son of a gun
Don't you know they're gonna kill your sons
don't you know they're gonna kill, kill your sons
Don't you know they're gonna kill, kill your sons
until they run, run, run, run, run, run, run away
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Il rumore dei passi. Quarantaduesimo estratto.
Post n°245 pubblicato il 07 Ottobre 2016 da street.hassle
E poi giunse la notte: attesa, desiderata, pregata, evocata. I tre amici avevano trascorso la giornata in una sorta di immobilità forzosa, cercando di passare il tempo senza pensare a quello che li attendeva. Vagolavano insicuri e tesi e spargevano poche parole fra loro. Sesil incideva pezzetti di legno per trarne fattezze umane, Leslie leggeva distrattamente un libro, Filippus camminava avanti e indietro prima di fare un tentativo di pesca nel laghetto retrostante la casa. Tutti avevano in realtà il pensiero fisso all'abitazione delle sorelle e, ripassavano mentalmente ogni anfratto e stambugio del posto, cercando di ricordare in maniera precisa la disposizione dei locali. "C'è una soffitta" Azzardò a un certo momento Gunnarsson mentre sollevava lo sguardo dal legno intagliato "Penso sia da lì che dovremo cominciare". "Io stavo pensando alla cantina." Interloquì Filippus. "E se non fosse nessuna delle due ma la camera della madre? ci sono stato e quel luogo dà i brividi. Quelle due streghe hanno un debole per il terrore che certe situazioni riescono a creare." Riassunse asciutto Atwater. "Quando ci sposteremo in quella stamberga?" Buttò lì amaro il fratello di Baltasar. "Penso che mezzanotte sia l'ora buona. Se saranno impegnate nel loro esorcismo le coglieremo di sorpresa. Se saranno a dormire non le sveglieremmo." Così trascorsero le ore; come gocce che picchiettano sul legno e lasciano la macchia umida a evaporare al sole. Si infiltrò la sera e li costrinse ad agitarsi ulteriormente mentre finivano con il contare i minuti. A mezzanotte precisa erano tutti e tre in piedi, con le loro scarne attrezzature e la pistola del capitano. Spensero le luci e s'avviarono verso la plymouth dopo avere sbarrato la porta. Salirono in macchina mentre il freddo si faceva pungente e mutava in vapore i loro respiri. Avviarono e cominciarono a trascorrere la decina di chilometri che li separava dalla casa delle sorelle. il paesaggio lunare dell'Islanda non cessava di stupire Atwater che venne preso da un brivido interno mentre le brughiere si srotolavano tutt'attorno. Non scambiarono una parola durante lo spostamento ma la tensione li dominava facendo premere Sesil sull'acceleratore. Quasi prima che lo realizzassero pienamente erano di fronte all'abitazione di Isveig ed Eyleif, avvolta nell'oscurità più completa. Era mezzanotte e mezza e i tre personaggi presero chiavi, torcia elettrica, la pistola e altri attrezzi ficcati in un piccolo zaino militare. Superarono il cancello e Sesil fece in tempo a sussurrare: "Qui si tratta di penetrare in una casa privata. è un reato, ricordiamolo. Siete ancora convinti?" Gli altri due annuirono solennemente e il giovane pescatore infilò le chiavi nella seratura, girando con molta discrezione. dopo due minuti erano nell'ingresso, avvolti solo dai raggi della luna piena. (Continua) |
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