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¤ La Torre ¤

§ assorbimento ed eliminazione (dei colori del mare e del cielo) §

 

« due passi in collinasound »

Vigilia di Natale

Post n°643 pubblicato il 24 Dicembre 2014 da IlGrandeSonno

 

 

E’ quasi Natale e nella cittadina balneare non fa freddo e la sete secca le labbra e la gola, così illumino d'odio ed amore una lucky, la prima delle venti d'un pacchetto appena aperto ed il fumo m'esce dal naso più anonimo del solito, fumo di paglia umida, altro che it's toasted, blu polverosamente elettrizzato, forse colpa dell'omg, ma dopo un caffè ingurgitato al volo per mala compagnia, non c'è altro da fare. Non c'è altro lì fuori, il mondo forse non è cambiato mai, l'inverno non c'è: scirocco di sbieco ed una folla di gente senza nome intorno.
Ma eccola che arriva.
La Gioia si tiene attaccata ai lampioni finto barocchi: forse è ubriaca, forse sta cercando qualcuno, un primo venuto, che la fermi e se la prenda a braccetto, prima di sentirsi un'imitazione di qualcosa che la maggior parte della gente nemmeno si ricorda più.
Non so perchè questo lusso di cartone con tanto di cornice finemente lavorata la faccia sentire trascurata. La Gioia intendo, e quel che è certo è che le mie notti bianche non son mai così fortunate. Dico, ve l'immaginate? Io a braccetto della Gioia una sera che è quasi Natale?
La Gioia bionda platino mi passa davanti di bolina parlottando fitta con un santino con su un primo piano della Madonna e di Gesù Bambino. Ci parla e ci ride insieme. Insomma, lo sai com’è? dovremmo stringerci le mani, le dico io, o è natale tutti i giorni o non è natale mai, ma lei si si ferma a guardare una vetrina accanto e ride con ancora più soddisfazione indicandomi lo sballo dei saldi di fine stagione a natale, è Natale! - grida - i saldi di Natale! come se la situazione non fosse già abbastanza tremenda, così me ne sto rabbrividendo nell'umido ed anche nel timore che qualcuno mi veda con lei, io con la Gioia, una sera che è quasi Natale, ma quella meno male non fa che ridere ancora e andarsene tra le persone senza nome, d'intorno.
Il fatto è che mi succede sempre più spesso di non prender sonno, sia le sere alla é quasi Natale e nella cittadina balneare non fa freddo e la sete secca le labbra e la gola, che le sere no. Così me ne scendo per fare due passi in santa pace, magari poi sedermi sui soliti gradini freddi e scomodi del lungomare.
In santa pace.
Perchè il mondo ha molto tempo, ha tempo molto più di noi. Stando lì seduto succede invariabilmente che arriva la vita, quella che ho lasciato perdere perchè non ne arrivavo a capo. Credo che sia lei, insomma dev’essere la vita, che non lascia in pace nessuno, (arriva sempre, la vita: brutta, sporca, acida, scarpe rotte e tutto).
Questa sera di é quasi Natale e nella cittadina balneare non fa freddo e la sete secca le labbra e la gola, la vita mi lascia un pensiero, piegato in sette, proprio così, un pensiero-pizzino. Lo spiego e lo leggo e succede che per circa tre minuti tutto mi è chiaro. Più chiaro di quando c'è il sole allo zenit di mezz'agosto e vedo tutto più chiaro, non abbagliante ma più chiaro, e sento più chiaro e vorrei dire più chiaro, che anche chi fa il finto tonto capisca, tanto son chiaro, così chiaro che per tre minuti vedo le persone senza nome camminare per la strada ad occhi spalancati, d'intorno, tutti quanti, ma tutti addormentati, sonnambuli coi passi pesanti ed i respiri profondi. Non vedono le cose, non si vedono a vicenda, occhi spalancati, ma ciechi. Per tre minuti vedo il mondo emanare bagliori nel buio. La notte è più notte ma più lucente allo stesso tempo, e il mondo lo sento quasi urlare: sento il pianeta che geme e tutta questa gente che va insù ed ingiù dormiente con gli occhi spalancati. In ogni caso penso un sacco di cose senza senso, questa sera che é quasi Natale e nella cittadina balneare non fa freddo e la sete secca le labbra e la gola, ma d'altra parte è faccenda normale per noi farneticatori.
Però.
Ma dov'è la Gioia, mi chiedo guardando tra la gente senza nome, eppure mi sembrava che avesse la faccia d'una mia ex, soggiungo. Qui sotto, dieci gradini sotto il livello del lungomare, facce non se ne vedono: sono tutte in ombra. L'umanità vista dal basso risulta un po' ridimensionata, senza gambe, rivoltata, torsi che scivolano sul fondo-schiena, a volte sculettante.
Ma forse è meglio così. Sembra più umana.
E intanto noi ci mangiamo i panettoni, il giorno che é nato Cristo diventiamo più ciccioni... e intanto noi ci mangiamo i panettoni, il giorno che é nato Cristo diventiamo più ciccioni... e intanto noi ci mangiamo i panettoni, il giorno che é nato Cristo diventiamo più ciccioni... (sfumare... o fumare... non mi ricordo più... )

 
 
 
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