Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 16/04/2015

TATA GIOVANNI - 4

Post n°1881 pubblicato il 16 Aprile 2015 da anonimo.sabino
 

     Dovetti conquistarmi subito il rispetto di un ambiente che, per la gran parte, almeno in quel dopoguerra, era di figli di prostitute. Suora Agnese e le sue consorelle mi avevano fatto il regalo di rinchiudermi in un loro orfanotrofio, quando potevo essere internato in un decente collegio. E fossero finiti qui, i loro regali. No, dalle scuffie sempre brutte sorprese, benché tante cose le abbia capite solo più tardi.

     Le chiamavano così, quei monelli terribili, le scuffie. E anche con quei compagni dovetti misurarmi subito, dal primo giorno.

     Avevo chinato la testa sulle braccia appoggiate al parapetto del terrazzone, perché gli altri non s’accorgessero delle lacrime, quando uno strattone mi fece voltare. Vidi uno della mia età, suppergiù, che mi ballonzolava davanti, agitando i pugni come sul ring:

     “Ahò, ce sai fa’ a cazzotti?”

     La violenza che avevo subita e tutta l’amarezza di quel  momento le scaricai in una sventola che lo lasciò senza fiato; mentre io ringhiottivo disperatamente le mie lacrime.

     “Ammazza, ahò! Questo mena… Monteflavio mena”, sentivo intorno a me. E per quel giorno nessun altro mi molestò. Ma anche l’epilogo della giornata fu disastroso.

     Mi ritrovai nella camerata che avevo già visitato. Inginocchiati ognuno ai piedi del lettino, i bambini risposero alle preghiere.   

     “Adesso comincia il silenzio”.

    Quindi, tutti al cesso. I bambini fecero in silenzio un po’ di fila ai gabinetti; ed io con loro. Poi ognuno tornava al suo letto, si spogliava e si coricava in mutande. Colto alla sprovvista, con la suora che continuava a fissarmi, bisbigliai al vicino:

     “Non la spengono, la luce?” La suora accorse subito minacciosa. E vedendo che stavo per infilarmi nel letto vestito:

     “Che fai tu, che non ti spogli?” Rosso di vergogna, con un filo di voce, perché sentisse lei sola, le dissi:

     “Non ho le mutande”.

     “Come sarebbe? Sei venuto senza il corredo?”

     “Sì, ma sta tutto nella valigia: ce l’ha Palmira”.

     “E addosso non ce l’hai? Non le usate lassù tra le montagne?”

     Non le usavamo. E anche la mamma, così attenta, era rimasta vittima dell’apprensione di quel giorno. La camerata già sghignazzava quando la suora spalancò una finestra e chiamò a tutta voce:

     “Palmira! Palmira! Monteflavio non ha le mutande”.

 
 
 


 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 32
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2giovila1966m.a.r.y.s.emetodiovita.perezdaunfiorem.graziabCoralie.frangela.arieteanonimo.sabinoelrompido5lucre611I.am.Layladitantestelle
 

 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963