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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 08/01/2015

PRIMO IL TREDICESIMO

Post n°1808 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da anonimo.sabino
 

39.

     “Il sesso, sai, non solo i figli dosa”,

precisò il Verbo quasi a mo’ di scusa:

“Dio lo creò più buono d’ogni cosa.

E Dio lo lascia in dotazione ai santi…”

“Per metterli alla prova.

Credi che non lo sappia? A inquieti e affranti

perciò ripeto: guai a chi ricusa

lo stato in cui grazie a Gesù si trova!

Chi ha lacrime le pianga;

chi ha ceppi se li tenga.

E a chi non è tra gli esseri perfetti

come noi, ma ci ha sesso e debolezze,

concedo a nome tuo, se non obietti,

lo scortico legato al sacramento,

quando il pendaglio e il buco

(si dice) non resistano al fermento.

A chi ce l’ha perfino le agiatezze

concedo; e a tutti (tutti a voi conduco

da culti d’altri Dei)

quei pasti sacri che la Curia: guai!”

     “E tu credi negli Dei?”

“Ma perché? Tu non ci credi?

Non ad essi mi darei,

ma che esistono lo vedi.

Alla fine, non ci piove,

ne farai demoni; e il dono

di sapere cosa sono

lo riservi ad altra età…

Ma non sono Bacco e Giove

a turbare la pietà…”

     Un po’ perplesso,

soffiava il Vento: “Non la turba certo il lusso,

tra i nostri santi!

Puoi dirmi allora chi li turba, sti credenti?”

     Lui sospira: “Turba la tua Chiesa il privilegio

di cui si nutrono i cazzacci del Collegio,

attingendo, eterni alluvionati, dal Soccorso

Devoto il piatto e il sorso.

Noi non siamo apostoli? Ed avrebbe o no il diritto

d’esser servito e mantenuto il sottoscritto?

Io non me ne avvalgo, poiché il premio per cui fremo

è l’esser primo

degli atleti vostri sul traguardo della gara,

non nell’alzabandiera;

il primo e il solo nell’arena, non nei ragli

o nel vietare ai miserabili i ritagli.

    Preferisci quei fratelli

come i Dodici e i Settanta,

che non mangiano in sacelli,

ma in cucina hanno una santa

(e anche a letto, se devota),

nel clamare al dì crudele

sempre a spese del fedele?

Poco e Barnaba no, no!

Casti, al tiro ed alla ruota…

Io la Tora gliela do!”

 

Ciascuno continui a vivere nello stato che il Signore gli assegnò… Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare… ché sei liberto del Signore… Sei sposato? Non cercare di scioglierti… anche se avrai pene carnali che vorrei evitarti… E’ rimasto poco tempo. Chi ha moglie viva come se non l’avesse, chi piange come se non piangesse… Quanto al mangiare da olocausti… pur essendovi cosiddetti Dei in cielo e in terra, Dei e Signori in quantità, uno per noi è il Padre da cui tutto proviene e uno il Signore, Gesù… (passo reso quasi incomprensibile dai ritocchi) Chi ne mangia in buonafede non pecca… Tutto è lecito ma non sempre opportuno… Non sono io apostolo?… Non avremmo il diritto di portare con noi una credente, come gli altri apostoli?… Solo io e Barnaba siamo privi del diritto di non lavorare?… Non l’esercitiamo… (I Corinzi 7-10)

 
 
 


 

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