Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 23/07/2015

CAMINO MONFERRATO - 15

Post n°1950 pubblicato il 23 Luglio 2015 da anonimo.sabino
 

Ci incontrammo sul piazzale della Stazione Termini, davanti al Sacro Cuore, come sempre; come se quei quattro anni di separazione solcati appena dalla sua gita a Somasca fossero stati una vacanza e come se non avessi avuto addosso una veste nera da prete. Mi baciava e ribaciava, passandomi le mani sulla faccia e poi staccandosi un attimo per rivedermi intero:

“Come sei bello! Come sei bello!” ripeteva: “Sei proprio un uomo. Se ti vedesse tuo padre, povero Ottavio!”

“Anche tu sei bellissima, come se questi anni li avessi vissuti a marcia indietro”.

  “Eh, sì, fosse vero! Ma adesso avrai fame”.

  “Infatti. Ho viaggiato tutta la notte e non ho fatto colazione”.

“Bene. Adesso entriamo al bar e ci prendiamo un bel cappuccino col cornetto, come li fanno qui a Roma. Sentirai, che bontà…”

L’avevo capito che il cappuccino, per di più con le corna, non fosse un frate francescano. Ma l’espressione mi fece ridere:

  “Che cos’è sto cappuccino?”

  Lei non rise. Viceversa, mi guardò accorata,con gli occhi umidi:

“Non sai che cos’è un cappuccino…” Nel suo accoramento non seppe più nascondere il dubbio che aveva covato per tanti anni: “Figlio mio, dove sei vissuto fino ad oggi?” E tornava a baciarmi e a passarmi le mani sul volto, come per assicurarsi che non fossi un extraterrestre.

Luciano e Vanda lavoravano, Franco era a Tata. Cresciuto com’ero, dopo quattro anni, la gente non mi riconosceva. E quella veste mi pesava: passando per le vie del paese e facendo visita ai numerosi parenti, mi accorsi di provarne vergogna: i Padri Somaschi stavano perdendo la scommessa di fare di me un giannizzero.

Solo nell’andare a regalare un’oncia di felicità alle nonne mi sentivo nella veste acconcia. Nonna Francesca, che mi sapeva fra i trenta nipoti, scoppiò in lacrime, quando mi presentai come il figlio maggiore del suo Ottavio; passava a turni mensili da un figlio all’altro, secondo l’usanza: sapeva di essere diventata un peso, dopo aver generato una intera tribù; e pregava Dio di essere tolta di mezzo senza troppe sofferenze. Di lì a poco sarebbe stata esaudita. Nonna Annarella, viceversa, era sempre battagliera e riportava ancora da sé sulla testa la legna secca necessaria per riscaldare il successivo inverno.

 
 
 


 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 32
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2giovila1966m.a.r.y.s.emetodiovita.perezdaunfiorem.graziabCoralie.frangela.arieteanonimo.sabinoelrompido5lucre611I.am.Layladitantestelle
 

 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963