animabio

Il Natale che vorrei III

L'antico muro,gli alberi più che centenari  e l'ampio giardino isolavano la residenza dal resto della piccola città creando un mondo a parte, il cancello si schiuse,avevo sempre ammirato quella casa,che appariva alla vista dietro una curva del viale alberato,un corpo centrale e due ali,tetti e abbaini,colonne e cariatidi. Salii i gradini dell'ingresso a balaustra ed eccola,alta come sempre con la sua cascata di capelli biondi e pure in una mise semplice come jeans, scarpette sportive,camicetta,era regale,come sempre. Certo anche per lei  il tempo era passato,si era messa un po' di trucco non era più la volleysta acqua e sapone dei suoi diciassette anni,ma non avrei mai smesso di guardarle i fianchi e il petto,ma mi costrinsi a spostare lo sguardo ai suoi occhi
"ciao"mi disse con il suo sorriso caldo "come va?"
"bene" sussurrai senza fiato
"ti va un caffé?"
"si certo" andammo nel soggiorno che conoscevo,nulla era cambiato o forse si? Quanto lei era allegra e divertita quanto io ero intimidito e..senza parole.."non ho fatto molto dopo la scuola,poi ho frequentato inutili corsi professionali..."
"scrivi ancora?"
"ho la camera piena di quaderni...inutili..non so concretizzare niente.."
lei scosse il capo "dai,non crucciarti,sei sempre qui,sembri in buona salute..."
"bhè,fortunatamente.."
"io faccio sempre il medico-ricercatore,ho avuto due bambini,un maschio che adesso ha dodici,una bimba di sette e un ex-marito" sorrise. "però ho un buon ricordo di te,forse eri un po' ispido e critico di carattere,ce l'avevi su con noi "borghesi". arrossii e ridacchiai "scusa"
"no,no,non scusarti,quando sono andata all'università,alla capitale, anche nel corso della mia carriera ho veramente visto la borghesia benestante,i raccomandati e pensavo ai tuoi discorsi critici  e di rivoluzione... e anche nel mio lavoro ho sempre cercato il senso "politico" di quello che facevo tant' è che sono approdata a una fondazione,che non è pubblica,d'accordo,ma nemmeno orientata al profitto come una farmaceutica.."
"ah"
"e quando mi sono divisa dal mio coniuge...ho pensato che il bene dei miei figli non sarebbe stato quello di vivere in una famiglia..'borghese',ma  un ambiente dove ricevessero amore anche  da due genitori separati.."
"ah"
"vedi quanta strada hanno fatto i tuoi discorsi? Sono stati utili a farmi riflettere e ad agire secondo coscienza.."
"non pensavo" dissi ancora meravigliato. Lei si alzò per andare alla finestra, la pallida luce sottolineava il suo corpo "cosa cercavi oggi?" chiese quasi con durezza sorprendendomi  e gelandomi "bhè te l'ho detto: sapere come stavi,augurare buone feste"
"non dovevo neanche essere qui,ma in montagna,è stata un'idea dell'ultimo momento,i bambini faranno poi la settimana bianca con loro padre,dopo il natale."si girò turbata "mi ritieni felice e fortunata? Non nego di essere nata ricca e bella,ma tutto quello che ho costruito,lo devo a me stessa,capito?"
"si"
"prendiamo la macchina e facciamo un giro"