come le nuvole

Post N° 310

  "Il modo migliore per perdere una cattiva abitudine, è sostituirla con una peggiore! (Jack Nicholoson)

Per la serie, Sant'Antonio: un santo sempre attuale, ecco il mio piccolo contributo alla catena lanciatami dalla dolce Anna http://blog.libero.it/quaderni/..

In questa particolare occasione si deve riportare il link di chi ti ha taggata (che parola orribile), raccontare sei cose non importanti, che ti caratterizzano e lanciare la maledizione lontano da te, additando altre persone che proseguano la storia.

Fase number one: sei cosette su di me ...Uhmm...mumble, mumble...

Beh, la prima, non sarà una caratteristica personologica rilevante, però qualcosa di me sicuramente la dice ed è che, pur di dormire, fosse anche qualche minuto in più, ho pianificato talmente bene le operazioni al risveglio, da poter vantare un record personale di 25 minuti (migliorabile), tra il risveglio, strascicato e catatonico, ed il giro della chiave di accensione della macchina (evvai!); 

2)      mi piace guardare le luci accese alle finestre, di notte, ed immaginare, dietro di esse, le persone e la loro vita. Se poi l'osservazione avviene mentre sono su di un treno in corsa e le lucine spiccano nel buio di un fine tramonto, beh, non ci sono parole...;

3)      ho una macchinina con cui sguscio e corro e svicolo, che è una bellezza. Inveisco come uno scaricatore di porto (mi perdoni la categoria) e sprono, con vigore folcloristico, quelli che si frappongono tra me e il “traguardo”. Insomma sono una guidatrice del tipo Dr Jeckill e Mr. Hyde: salgo, mite e fervente ghandiana, e mi trasformo in un diavolo dell'inferno. La cosa positiva è che, essendone consapevole (affermano gli esperti), sono già sulla via di una possibile redenzione;

4)      subito dopo il rumore della pioggia e del vento, la cosa che mi concilia meglio il sonno è il chiacchericcio di Bruno Vesta e dei suoi interessantissimi ospiti, in quel di “Porta a Porta”;

5)      mi piacerebbe guadagnarmi da vivere come guardiano di un faro, sito in un qualche punto frastagliato di costa, scoscesa sul mare. Credo che non soffrirei di solitudine se avessi con me della musica, dei libri e un cane. Anche un eventuale compagno, se di comune indole, non sarebbe optional sgradito...A ben pensarci, adesso, dovrei aggiungere, quale bene primario, un computer con collegamento ad internet, perchè non potrei più fare a meno di nessuno di voi;

6)      di secondo nome faccio Pompea...Prego, nessuno rida, per una volta smentendo l'ineluttabilità dello scaturire di inspiegabile ilarità, ogni volta che rivelo tale corollario della “devozione” materna.

Al momento non intendo taggare nessuno, ma non è detto che non lo faccia a breve!