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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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Messaggi del 17/12/2014

I neuroni specchio e l'empatia...

Post n°2312 pubblicato il 17 Dicembre 2014 da g1b9
 

 

Empatia

La parola empatia deriva dal greco en e patheo, ossia dentro e sentire. Per empatia si intende dunque l’attitudine della psiche a sentire dentro di sé le emozioni, i sentimenti e le i
ntenzioni che animano la psiche delle persone con le quali entriamo in contatto.

 

Se ci troviamo di fronte a un volto atteggiato a tristezza o viceversa vi scorgiamo l’indizio di un sorriso, se un nostro ospite sta per prendere fra le dita una tazzina di caffè e sta per sorbire la bevanda, ecco che una catena di neuroni si attiva nel nostro cervello mettendoci nella condizione di imitare nel nostro corpo e nella nostra mente l’emozione, la sensazione o l’atto in corso. L’imitazione di quell’emozione, di quella sensazione, di quell’atto consentono l’esatta comprensione dello stato d’animo dell’altro essere umano e quindi le sue intenzioni. È come se il nostro cervello creasse dentro di sé una copia di quella persona, allo scopo di capire il suo pensiero e di entrare in piena sintonia con lei.


La scoperta di questi neuroni, che dimostra – se ancora ve ne fosse bisogno – la natura sociale della nostra specie, si deve a Giacomo Rizzolatti e alla sua equipe dell’Università di Parma, ed è una scoperta di portata eccezionale. Lo studio dei neuroni specchio ci dà la possibilità di capire cosa sia l’empatia e cosa c’entri coi processi affettivi e di apprendimento.

Imitare le emozioni del simile dà al bambino l’opportunità di identificarsi, stabilendo col proprio simile  un contatto immediato senza mediazioni. Egli  porta così dentro di sé i modelli familiari e gli schemi e i linguaggi per interagire e  riconoscere, di capire la distinzione tra il bene e il male  leggendo  i sentimenti sul volto degli adulti. Inoltre l’imitazione gli  consente di dare valore agli insegnamenti sia morali che intellettuali, dai quali imparerà a integrarsi in famiglia e nella società.

L’empatia, dunque, è alla base dell’intera vita sociale: rende solide e proficue le relazioni di accudimento, fa in modo che le relazioni affettive creino coppie, famiglie e amicizie, infine facilita le più complesse relazioni col mondo storico-sociale in quanto individui di un certo gruppo e cittadini di una nazione.

Tuttavia l’empatia non è solo un dono, ma può divenire una disgrazia. Il bambino empatico, infatti, acquisisce modelli di condotta che funzionano dentro di lui come comandi: legge  facilmente i desideri degli adulti,e se si identifica con loro, desidera compiacere le attese di coloro che ama o da cui dipende. Se invece sente la necessità di pensare e comportarsi diversamente dai modelli appresi, cade dapprima nell’ansia, poi, se è abbastanza autonomo, nella vergogna e nel senso di colpa, quindi nel blocco e nell’inibizione; se invece non lo è, in luogo della vergogna e della colpa, cade in un drammatico senso di paralisi depressiva o in atti di protesta distruttivi e antisociali.

L’empatia, dunque, è sia la base naturale della socialità, della cultura e di sentimenti meravigliosi come l’amicizia, la compassione e l’amore, sia, allo stesso tempo, la trappola fatale che può produrre conflitto interno, ansia e nevrosi.

Rizzolatti sta ora studiando il rapporto fra neuroni specchio e autismo infantile  e forse  un giorno vorrà studiare anche l’iperdotazione empatica.
L’empatia è la base dell’intelligenza perché attraverso l’imitazione e la cognizione degli stati d’animo altrui si possono dedurre l’ordine delle relazioni affettive e sociali, valori , i comportamento individuali e collettivi, l’agio e il disagio delle persone che incontriamo .Ma l’empatia è altresì base della nevrosi perché l’imitazione implica l’interiorizzazione, quindi il portare dentro di sé identità, valori e schemi che possono non funzionare, che possono produrre delusione e rabbia, che possono mettere il soggetto contro se stesso,  perchè non si piace.
. I dati neurologici , come dimostra la scoperta dei neuroni specchio  sono di immediata  comprensione mentre quelli della genetica per ciò che riguarda la psiche, molto labili e remoti. Mentre ormai sappiamo dove e come nascono l’empatia e i suoi disturbi, non sappiamo ancora quali e quante centinaia di geni sono implicate nell’attivazione anche di una sola, semplice emozione.

 

 

 
 
 

Un tempo...

Post n°2311 pubblicato il 17 Dicembre 2014 da g1b9
 

La luce era gridata a perdifiato.

 

La luce era gridata a perdifiato
Le sere che il sole basso
Arrossava il petto delle rondini rase.
Ora e sempre più viva
Sarà la smania di far notte in me solo
E cercar scampo e riposo
Nella mia storia più remota.
Ogni sera mi vado incontro a ritroso.

 

Leonardo Sinisgalli


 Quando si percepisce una struggente nostalgia per il periodo infantile trascorso nella terra lontana ,per quella fase della  vita ,momento magnifico,  somigliante ad un vero e proprio mondo mitico, fatto di paesaggi naturali incontaminati, di persone straordinarie che vivevano in quei luoghi amati,si avverte di più questo rimpianto misto a dolore, per la consapevolezza di aver perso qualcosa di irritrovabile, qualcosa che va al di là della fanciullezza perduta e diviene quasi impressione netta di vivere una vita presente totalmente inutile: si  sente allora quel desiderio di rimanere soli per andare incontro ad un momento  di intimità  col passato.


 
 
 
 
 

RELATHIONSHIP

Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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