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Messaggi del 09/10/2014
Post n°2187 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da g1b9
Jean Bosmans ha l'abitudine di annotare su un taccuino tutti i frammenti di memoria che si affacciano alla sua mente. Cosi, a partire da un nome di donna, ricorda l'incontro avvenuto a fine anni Sessanta con Margaret Le Coz, una ragazza ventenne frequentata a Parigi e amata intensamente per alcuni mesi. Con Margaret, Jean ha condiviso il sentimento di essere seguito, spiato, aspettato ogni giorno, o meglio braccato. Lei da un uomo dal viso magro, gli zigomi butterati e un abito sempre troppo stretto: un certo Boyaval, lui da una donna crudele dai capelli rossi, forse sua madre. Margaret è una giovane donna bella e misteriosa, vulnerabile, segreta, silenziosa. Di lei si sa soltanto che è nata a Berlino, che è arrivata in Francia con la madre, che non ha mai conosciuto il padre e che è cresciuta in vari collegi. È una donna che fugge. E durante una delle sue fughe incontra Boyaval che inizia a perseguitarla. Fugge ancora, ma l'uomo non le dà tregua, cosi come la incalzano alcuni misteri che provengono dal suo profondo passato, zone d'ombra che di punto in bianco la convincono a nascondersi, ad abbandonare tutto Da L'orizzonte di Patrick Modiano (arcipelago Einaudi)
È veramente la ricerca di un tempo perduto, il desiderio costante di risolvere un enigma, di ricostruire un quadro inizialmente confuso, di guardare in faccia i fantasmi del proprio passato. Che nel suo caso hanno il volto del padre: ebreo francese di origini italiane, arrestato nel 1943, sfuggito alla deportazione grazie alle sue conoscenze e sospettato di essersi compromesso con il regime di Vichy. Forse per l'incapacità di comprendere quel destino e quelle scelta la ricerca identitaria e la Francia divisa in due dal collaborazionismo sono diventati temi ricorrenti della sua opera. I personaggi a cui ha dato vita hanno sempre qualcosa di enigmatico, sfuggono tra le mani del lettore, si sottraggono a una comprensione piena. Anche la sua Parigi sprigiona un fascino particolare: è descritta in maniera quasi topografica e per questo finisce con il sembrare un quadro surrealista. Ipnotizza e confonde. In parte perché quelle strade, quei caffè, quei quartieri sono quelli della giovinezza di Modiano. Non esistono più, o meglio esistono in eterno, cristallizzati dalla sua scrittura.( Repubblica) Quindicesimo premio nobel alla Letteratura per la Francia , Patrick Modiano è stato allievo di Raymond Queneau, che svolgerà un ruolo importante in tutta la sua carriera come fonte di ispirazione. Modiano è anche sceneggiatore: ha scritto numerosi testi per i film di Louis Malle, Patrice Leconte e altri registi (Bon Voyage e Cognome e nome: Lacombe Lucien i più famosi). Tra le altre cose è stato anche paroliere per Françoise Hardy. L’Accademia svedese gli ha consegnato il premio di 1,1 milioni di dollari "per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo dell’occupazione nazista" |
Post n°2186 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da g1b9
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