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« RANIERI AVRA' IL SUO PUPILLOIL GRANDE CUORE BIANCONERO »

IL GIORNO DI INTER-JUVENTUS

Post n°1298 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da corsivo79

FORZA RAGAZZI, SENZA PAURA!

Stasera a San Siro andata dei quarti di Coppa Italia (Diretta Rai1 alle 21). La sfida dei veleni torna dopo un’altra bufera sugli arbitraggi. Moratti ordina un ridicolo silenzio stampa per le polemiche sui rigori col Parma. Ranieri: "Sudditanza? Io l’ho conosciuta. Speriamo che questo clima non ci condizioni. Siamo in emergenza, ma faremo comunque la nostra partita". Oltre a Chiellini, Andrade e Zebina, mancheranno anche Buffon (lombalgia), Nedved (faringite), Brazzo (affaticamento) e Almiron (squalificato). Del Piero e i veleni di calciopoli: "L´Avvocato non avrebbe permesso tutto questo". Secco alla BBC: "Mellberg a luglio. Sissoko subito". Rottura tra i tifosi della Juve e il quotidiano Tuttosport a causa del nuovo direttore De Paola (ex Gazzetta dello Sport)

LA SFIDA DEI VELENI - Il Giorno - SE LA COPPA ITALIA è riconosciuta da sempre come uno dei più potenti sonniferi in circolazione, stasera gli spettatori di San Siro avranno ottimi motivi per restare svegli. Si gioca Inter-Juventus, e già questo rappresenta una garanzia a prescindere. Ma non solo. Anche se la Vecchia Signora di un tempo non possedeva certo lo charme dell’incantevole Grace Kelly e Gary Cooper non ha niente a che vedere con Moratti, si gioca in un clima da caccia al ladro: rubava più la Juve di ieri o ruba di più l’Inter di oggi? Il quiz sta appassionando milioni di italiani ma non trova grandi estimatori in casa nerazzurra dove si è deciso di rispondere con il silenzio. Zitto il presidente Moratti, zitto Mancini che ha annullato la conferenza stampa della vigilia. Nessuna spiegazione ufficiale, ma non ci vuole molto a capire perché l’Inter non accetta di passare dal ruolo di vittima a quello di carnefice: un conto è Calciopoli, come testimoniano le indagini penali e sportive in corso, un conto sono gli errori arbitrali dovuti ad incapacità. Un conto sono i favori che vanno tutti nella stessa direzione, un conto è lamentarsi, come ha fatto il Parma, per torti subiti non solo a San Siro ma anche a Firenze una settimana prima. Eppure sul banco degli imputati domenica sera sono finiti solo l’Inter e in particolare Mancini, che passando da una tv all’altra come prevedono le regole del cerimoniale e della buona educazione, ha incassato un’ora di contestazioni e di attacchi concentrici senza fare una piega. Da qui la scelta del silenzio. Discutibile, forse, ma secondo il club nerazzurro più che motivata. Parla, invece, Ranieri mettendo l’accento sulla tradizione della sfida in programma stasera: «Inter arrabbiata? Non credo, non ne ha bisogno perché è già abbastanza forte. Per il bene del calcio tutti dobbiamo stemperare i toni. Sarà una bella partita, come sempre, fra due squadre che vogliono vincere tutto e che faranno il possibile per riuscirci. Andiamo a San Siro con l’obiettivo di segnare gol, perché fuori casa è molto importante, e di non incassarne. A questa Coppa tengo molto, dobbiamo abituarci ad affrontare con la stessa tensione tutte le competizioni, poi magari nel corso di una stagione arriva anche il momento in cui devi scegliere ma adesso non è il nostro caso. Mancano diversi titolari (Buffon fermato dal mal di schiena, Nedved dalla faringite e Salihamidzic con problemi muscolari, oltre allo squalificato Almiron e agli indisponibili Zebina, Chiellini, Camoranesi e Andrade, ndr), ma sono fiducioso lo stesso per gli uomini che andranno in campo, la Juve deve dimostrare di giocare sempre con lo stesso spirito e la stessa mentalità». Un problema, quello delle assenze, che riguarda anche Mancini, ma già domenica il tecnico aveva assicurato comunque una squadra compatta e motivata: «Nelle partite così, contro avversarie di grande livello, una squadra dà sempre il massimo indipendentemente da chi gioca». SUL FRONTE mercato, ormai è questione di ore per l’arrivo a Torino di Sissoko e Mellberg. I due acquisti sono stati ufficializzati, di fatto, dal dg Alessio Secco in un’intervista alla Bbc: «Mellberg sta per firmare il preliminare e contiamo di averlo a luglio, per Sissoko invece non escludiamo la possibilità di concludere già in questi giorni».
RANIERI, LEZIONE DI FAIR-PLAY: "BASTA BENZINA SUL FUOCO"  - Repubblica - Ascoltare Claudio Ranieri è l´antidoto a molti veleni. L´allenatore della Juventus ha studiato all´estero e questo deve avergli rafforzato la sua scorza di persona perbene. Ieri ha portato distensione e argomenti concreti per cercarla. Sembrava un marziano. «Faccio una premessa: l´azione di domenica sera era difficile da valutare, ma Collina aveva detto che se la palla carambola sul braccio dopo avere colpito la testa non c´è rigore. Però chi vuole bene al calcio deve stemperare i toni, non è buttando benzina sul fuoco che si risolvono i problemi. I nostri arbitri sono giovani, sono bravi, gli manca solamente un po´ di esperienza, per la quale dovrebbero fare un corso accelerato. Stanno sbagliando, certo. Hanno sbagliato anche a nostro danno. Ma perché metterli in croce se tante volte nemmeno la moviola riesce a chiarire un episodio?». I tifosi della Juventus, quest´anno, si sentono fortemente penalizzati e credono l´Inter assai favorita. Dirigenti e giocatori bianconeri non sono contentissimi del trattamento arbitrale, anche se finora il bilancio torti/favori viaggia in sostanziale equilibrio. In ogni caso, Ranieri avrebbe argomenti per prendere una strada avvelenata e invece no, batte la scorciatoia della riconciliazione. «La sudditanza esisteva ai miei tempi. Io non ero nessuno e quando marcavo Bettega o Rivera nel dubbio mi davano torto. Tra uno normale e un mammasantissima, era il secondo ad avere un occhio di favore. Ma adesso è diverso, con le telecamere che ti riprendono da ogni angolazione. Il problema è che noi italiani andiamo sempre a cercare il pelo nell´uovo». All´estero è diverso, Ranieri l´ha raccontato tante volte: «Non è che gli arbitri siano migliori, ma cambia lo spirito. L´errore viene accettato senza dietrologie. Se invece gli diamo sempre addosso, come volete che arbitri, quel poveretto?».
L´allenatore della Juventus avanza anche un suggerimento quasi evangelico, ma estremamente sensato: «Certe volte mi arrabbio anch´io, ma poi cerco di mettermi nei panni dell´allenatore avversario: come la valuterebbe, lui, quella decisione arbitrale che io contesto? Cerchiamo di essere un po´ meno di parte: se la verità sta nel mezzo, cerchiamo di stare anche noi nella giusta metà». L´elegante atteggiamento di Ranieri servirà, probabilmente, a stemperare le tensioni di Inter-Juventus, andata dei quarti di finale di Coppa Italia: «Mi auguro che ci sia un buon clima, abbiamo anche un arbitro con grande esperienza. E non credo che l´Inter sia più arrabbiata del solito: è talmente forte che non ha bisogno della rabbia, per vincere».
SILENZIO, C'E' LA JUVE - La Stampa - Inter e Juventus si sentono come due donne che si scambiano i vestiti dietro ad un paravento: quando arriva il momento dello specchio quasi non si riconoscono. C’era una volta Luciano Moggi, uno dei dirigenti più affezionati alla pratica del silenzio stampa, bastava un aggettivo sbagliato che riguardasse gli arbitraggi per mandarlo in bestia. Adesso è sparito dal calcio che conta, ma il suo metodo resta ancora in vigore e novità assoluta viene adottato da chi in passato ha fatto di tutto per contrastarlo.  C’era una volta l’Inter, una delle società più sensibile alla libertà di opinione. Il sistema però è andato in corto circuito perché si è aperta una ferita dolorosa. Massimo Moratti ieri mattina dopo aver visto la rassegna stampa non riusciva a capire il perché di così tanto accanimento. Leggere che l’Inter è diventata come la Juventus della Triade è il peggior insulto che poteva sentirsi dire. Ecco perché ha immediatamente preso in mano il telefono e dopo un lungo colloquio con Mancini ha deciso di chiudere il centro sportivo di Appiano Gentile ai giornalisti. La decisione non deve passare come un ordine di scuderia, ma come una comunione d’intenti. Mancini ha immediatamente dato il suo consenso e anche ai giocatori non è parso il vero di avere una scocciatura in meno. La conferenza stampa del tecnico è stata quindi annullata. Bocche cucite e nessuna informazione, neanche sui convocati per la Coppa Italia. Qualche anno fa, una vigilia di Inter-Juventus sarebbe stata ugualmente tesa, ma i ruoli si sono invertiti. L’Inter adesso è accusata di essere «il potere», la Juventus, assiste alla bufera, come una qualunque Cenerentola. L’arrabbiatura di Moratti e la conseguente decisione di non rilasciare dichiarazioni sugli arbitraggi lascia perplessi i tifosi delle altre squadre ma trova la solidarietà di molti allenatori. Ancelotti ad esempio ieri ha detto che l’Inter merita il primo posto in classifica e non è giusto parlare di sudditanza. Sul silenzio stampa invece ha tenuto a puntualizzare: «Non conosco i motivi di questa decisione, al Milan non è mai successo». Anche Spalletti ha voluto difendere la credibilità del campionato italiano e anche questo commento ha fatto piacere al presidente interista il quale ha apprezzato anche la volontà della Juventus di non creare ulteriori tensioni. Come dimostrano le parole di Ranieri. «È difficile giudicare, ma credo che chi vuole bene al calcio debba stemperare i toni E’ innegabile che gli arbitri abbiano commesso degli errori, hanno sbagliato anche con noi. Ma ci sono direttori di gara nuovi e giovani, manca ancora un po’ di esperienza. Fare l’arbitro oggi è più difficile che in passato: spesso con l’aiuto di tv e moviola si va a cercare il pelo nell’uovo, e così si alimentano le polemiche". Ranieri ha poi concluso: «La sudditanza? C’era soprattutto quando giocavo io: nel dubbio era difficile che l’arbitro fischiasse contro Rivera o Bettega. Il silenzio stampa dell’Inter è una decisione loro, ma spero che tutto questo non influisca sul clima di Inter-Juve».
CONTRO L'INTER FORMAZIONE D'EMERGENZA - La Stampa - Al termine dell’allenamento di rifinitura di oggi pomeriggio, Claudio Ranieri ha diramato la lista dei convocati che prenderanno parte alla trasferta di Milano dove domani sera è in programma l’andata dei quarti di finale di Coppa Italia tra Inter e Juventus. Sarà ancora una Juve in emergenza quella che scenderà in campo al Meazza: agli infortunati Andrade, Chiellini, Camoranesi e Zebina, oggi si sono infatti aggiunte altre tre defezioni importanti. Il tecnico romano non potrà infatti disporre di Buffon, Salihamidzic e Nedved, fermati rispettivamente dal mal di schiena, da un affaticamento muscolare alla coscia destra e dalla faringite. Ranieri, inoltre, non potrà contare neppure su Almiron squalificato ma potrà riavere a disposizione Nocerino. Per far fronte a questo momento critico, l’allenatore bianconero ha convocato anche quattro ragazzi della Primavera. Inter-Juventus di Coppa Italia nasce nel segno delle tensioni. Quelle prodotte subito dopo Inter-Parma di domenica scorsa hanno spinto il club nerazzurro a indire il silenzio stampa, decisione rispetto alla quale Claudio Ranieri preferisce non parlare. Inevitabile, però, per il tecnico bianconero tornare sulla sfida del Meazza e sul rigore concesso ai nerazzurri nel finale sul discusso mani di Couto. «Difficile giudicare quanto successo domenica - ha detto l’allenatore romano -. Arbitro e guardalinee hanno visto un rigore nonostante quello che aveva detto Collina, ovvero quando la palla carambola sul braccio dopo aver colpito la testa non c’è rigore. Chi vuole bene al calcio, però, dovrebbe stemperare un attimo i toni. Ci sono arbitri giovani e quello che sta facendo Collina non è semplice. Dovremo ponderare meglio tutto. È certo che stanno sbagliando ma anche alla moviola a volte non si riesce a vedere bene. Loro devono giudicare in un attimo e sfido chiunque a provarci. Dovrebbero sbagliare di meno ma se andiamo tutti contro agli arbitri non va bene». Che la sudditanza psicologica nei confronti delle grandi esista è un dato di fatto e Ranieri ricorda i tempi in cui giocava, paragonati a oggi. «Quando giocavo io non ero nè Bettega nè Rivera e vedevo che c’era un pò di sudditanza psicologica da parte degli arbitri nei confronti di questi campioni - ricorda - Ma con tutte le televisioni che ci sono adesso, noi andiamo sempre a cercare il pelo nell’uovo per cui fare l’arbitro oggi diventa ancora più difficile». Questo nuovo clima di tensione potrebbe anche incidere sulla gara di Coppa Italia di domani sera. «Non credo che l’Inter sarà arrabbiata, è una grossa squadra e non ne ha bisogno - ha ribattuto Ranieri - Noi faremo la nostra partita, l’Inter farà la sua e ci sarà un arbitro di esperienza a giudicare. Sappiamo qual è la nostra forza e qual è quella dell’Inter quindi andremo a Milano soprattutto per non incassare gol». Parlando ancora dell’Inter, il tecnico romano aggiunge: «quando c’è una squadra che comincia a trovare la sua strada maestra, si vede che vuole provare a vincere tutto. Per la Juve e il Milan è sempre stato così. Ci sono dei cicli, adesso è il momento dell’Inter ed è per questo che cerca di vincere il più possibile. Sicuramente arriverà il momento in cui questo gap verrà colmato».«Mi aspetto una gran bella prova perchè per me questa coppa conta tantissimo - evidenzia Ranieri - Dobbiamo allenarci mentalmente a considerare alla pari tutte le competizioni cui partecipiamo poi saranno i vari momenti della stagione a farci propendere per una o per l’altra manifestazione. Dobbiamo far vedere che la Juventus gioca sempre da Juventus, con lo stesso spirito e la stessa mentalità». Impazza il mercato e le voci che vorrebbero Sissoko e Mellberg a Torino già a gennaio si fanno sempre più forti: «Io aspetto e spero che arrivino ma lasciamo lavorare in pace chi se ne sta occupando. Sei mesi in più di tempo per acclimatarsi sarebbero importanti». Per due che arrivano ce ne saranno altri che potrebbero partire, Almiron e Tiago in pole. «Come rendimento mi sarei aspettato che qualcuno si fosse integrato meglio ma se parliamo di gruppo, sono contento - dice Ranieri parlando della Juve di adesso - Sono io il primo a dispiacersi quando qualche giocatore non si integra. Quando c’è qualcosa che non quadra dico sempre che forse non ho trovato la chiave giusta. Questo per cercare di autocriticarmi fino in fondo però poi rifletto e dico che io le ho tentate tutte. Cosa avevamo visto in Almiron? Era uno dei centrocampisti più bravi visti in Italia e siamo andati alla ricerca di un giocatore già abituato al nostro campionato. Se ci sono giocatori che a metà stagione vanno via, provo dispiacere. Quando si parte per un viaggio a me piace pensare che si possa portarlo a termine tutti insieme. Questo è un mio pensiero, una mia utopia».
BUFFON KO PER LOMBALGIA. IBRA IN PANCHINA - La Stampa - Mancano Buffon, Nedved e Salihamidzic e tanti saluti alla Juventus migliore possibile che Ranieri avrebbe voluto mandare in campo stasera contro l’Inter nell’andata dei quarti di Coppa Italia. «Non rinunciamo a nulla» ha sempre ripetuto il tecnico, che pensava di fronteggiare i campioni d’Italia con una squadra più robusta. L’assenza di Pavel (faringite) era già stata messa in bilancio, quella del portiere e di Brazzo sono state le sorpresone della vigilia. Al posto del ceco ci sarà Palladino, con Marchionni a destra. Sempre che Ranieri non rispolveri il rombo, utilizzando Del Piero dietro Iaquinta e Trezeguet. Ma anche all’Inter ci sono assenze di rilievo. Su tutti Ibrahimovic che non è in perfetta condizioni fisiche e Mancini ha deciso di risparmiarlo mandandolo in panchina. Dove troverà posto anche un altro ex, Vieira. Confermato, invece, il neo interista Maniche.
JUVE SENZA BUFFON, NEDVED E SALIHAMIDZIC - Claudio Ranieri ha convocato 20 giocatori per la sfida di Coppa Italia tra la sua Juventus e l'Inter, andata dei quarti di finale della Tim Cup in programma domani sera allo stadio Meazza. Non ci saranno Buffon, Nedved e Salihamidzic. Il portiere si ferma a causa di una lombalgia acuta (mal di schiena), Nedved per una faringite e Salihamidzic per un affaticamento al flessore della coscia destra.
Questi i convocati: Birindelli, Zanetti, Iaquinta, Del Piero, Belardi, Vanstrattan, Trezeguet, Boumsong, Palladino, Grygera, Nocerino, Molinaro, Tiago, Novembre, Marchionni, Legrottaglie, Esposito, Castiglia, Cosentini, Ariaudo.
DEL PIERO, NOSTALGIA DELL'AVVOCATO: "CON LUI CERTE COSE NON SAREBBERO ACCADUTE" - Il Giorno - «CI FOSSE STATO ancora l'Avvocato, molte cose non sarebbero capitate»: è la dichiarazione sibillina di Alessandro Del Piero a cinque anni dalla scomparsa di Gianni Agnelli.«Mi manca da juventino e da capitano, e credo che manchi allo sport italiano in genere. Era capace di dare entusiasmo, di esaltare una sana rivalità, con quelle battute piccanti che alla fine lasciavano un sorriso. Era un bel calcio, quello....», ha detto Del Piero. Su quel che potrebbe raccontare su questi cinque anni all'Avvocato, Del Piero ha spiegato: «Ce ne sarebbero di cose da dire, e non so se ci crederebbe. Non credo che avrebbe permesso tutto questo. Sarebbe tutto diverso, credo. Molte cose non sarebbero capitate, e non parlo solo dell'anno scorso...». Il capitano della Juve ha rievocato il primo incontro a Villar Perosa e le tante telefonate («Non era mai banale») e ha sottolineato il legame speciale con la famiglia Agnelli. «Sono molto orgoglioso di essere stato uno dei 'suoi' giocatori, e lo ricordo con grande affetto. Se ci fosse oggi sarebbe stato molto, molto orgoglioso di noi, avrebbe sottolineato la forza e la grandezza di chi è rimasto».
OGGI IL SI' DI SISSOKO, MELLBERG A UN PASSO - La Stampa - Il tempo delle battute è finito. «Sissoki?» disse il presidente Cobolli Gigli con un’uscita intempestiva in pieno mercato. I tifosi non gradirono l’ironia, molto preoccupati della situazione dopo il fallimento di Almiron e Tiago. Oggi Cobolli Gigli prenderà atto che i suoi uomini-mercato, Blanc e Secco, hanno lavorato senza nessuna voglia di scherzare. Infatti, colpi di scena a parte, oggi troveranno l’accordo con Mohamed Lamine Sissoko, 23 anni ieri, centrocampista finito sulla lista di proscrizione di Benitez al Liverpool, ma ora indispensabile a Ranieri. E’ vero che i Reds in mezzo al campo hanno altri fenomeni, tuttavia ha destato sospetti la disponibilità totale a disfarsi del centrocampista. Ieri uno degli agenti del franco-maliano, che ha messo insieme un trust di cervelli per gestire i suoi interessi, è sbarcato a Malpensa e si è subito spostato a Torino all’hotel Principi di Piemonte, quartiere generale della Juve durante i ritiri pre partita. Si tratta dello spagnolo Josè Segui cui Sissoko si era affidato ai tempi del Valencia, con Ranieri allenatore. Oggi Blanc e Secco incontreranno Segui e cercheranno di dare a Ranieri il primo, non è detto l’unico, rinforzo di gennaio. Non sono previsti incontri con il Liverpool per una ragione molto semplice: il club inglese ha già dato l’ok alla conclusione della trattativa e riceverà in cambio 11-12 milioni. Ora tocca al giocatore. E siccome a più riprese Sissoko ha detto che la Juve è in cima ai suoi pensieri, ci sono altissime probabilità che Blanc e Secco tornino in sede con l’accordo in tasca. Per il nazionale del Mali, che sarà a disposizione di Ranieri soltanto da febbraio perché è impegnato nella Coppa d’Africa, ci sarà un contratto di quattro anni con un ingaggio di circa due milioni a stagione. Tutto è pronto. Ieri Ranieri ha detto: «Mi aspetto arrivi, anche se non ho ancora avuto nessuna garanzia. Certo chi sarà con noi adesso ne trarrà vantaggio in vista della prossima stagione. Stiamo cercando di costruire la nuova Juve mattone su mattone». Continuando nella metafora edilizia, l’augurio è che Sissoko da mattone, si trasformi presto anche in cemento per il centrocampo, cancellando Almiron di cui dovrebbe rilevare i compiti, peraltro mai assolti dall’argentino. Ieri Ranieri ha pure chiarito il motivo dell’ingaggio dell’ex empolese: «Era il migliore dell’Empoli e noi cercavamo giocatori che giocassero già in Italia e che non avessero bisogno di ambientarsi». Per quello che ha fatto quando è stato utilizzato, Almiron sembrava più che altro uno appena arrivato da marte a scoprire il pianeta calcio. Ora avanti con i rattoppi di gennaio. Quando arriverà, Sissoko rischierà di non incrociare Tiago. Il portoghese che Ranieri ha bocciato senza appelli rammaricandosi di non essere riuscito ad affidargli la Juve, se ne andrà via facendo la stessa fine del francese Blanchard: nessuno lo ricorderà. Peccato. E Ranieri, infatti, si rattrista: «C’è dispiacere quando vedi andare via uno a metà stagione». In realtà, se la Juve lo piazzerà in Inghilterra, in corso Galileo Ferraris convocheranno il rappresentante della Krug per una fornitura tipo mensa aziendale. Incrociano le dita, Blanc e Secco, il Tottenham insiste per avere Tiago, il tecnico spagnolo, Juande Ramos, lo ritiene utile al suo progetto. La società ha pronti 12 milioni da offrire alla Juve, e presto sbarcherà a Torino. Il giocatore era costato 13,6 nel giugno 2007. Via anche Boumsong, oggi andrà al Lione per 3 milioni. Infine Mellberg: ieri un dirigente bianconero è stato a Londra per trattare con l’Aston Villa. L’arrivo immediato sarà possobile se oggi arriverà il sì del giocatore. Gli inglesi sono d’accordo nell’accettare l’offerta dei bianconeri di circa 800 mila euro. Ricordiamo che Mellberg a giugno si libererà a parametro zero.
SISSOKO: "TIFO JUVE PERCHE' AMAVO ZIDANE" - L’ ultimo assist di Zidane: se Mohamed Sissoko diventerà un giocatore della Juve, buona parte dei meriti sarà di Zizou. Dal ritiro del Mali, un resort sul mare a 55 km da Sekondi, il centrocampista del Liverpool, 23 anni compiuti proprio ieri, fa capire che il trasferimento alla Juve coronerebbe un sogno, quello di giocare nella squadra che è stata di Zidane. Eccone un brevissimo estratto
Claudio Ranieri ha detto che Sissoko sarebbe un ottimo rinforzo.
"Confesso che indossare la maglia della Juventus per me sarebbe il massimo. Tifo Juventus sin da quando ero bambino".
Perché?
"Perché da piccolo ero fissato con Zidane. E se amavi Zidane, amavi la Juve. Poi, seguendo questa squadra, sono diventato anche un fan di Del Piero. Grande giocatore".
L'ATLETICO MADRID VUOLE TIAGO - Il Giorno - L'Atletico Madrid vuole Tiago. Secondo il quotidiano spagnolo 'Marca', il club sarebbe sulle tracce del centrocampista portoghese della Juventus. Tiago, che sta deludendo nella prima stagione in bianconero, sarebbe l'uomo giusto per colmare il vuoto prodotto a centrocampo dalla cessione di Maniche, passato in prestito all'Inter.  L'Atletico vorrebbe Tiago in prestito fino al termine della stagione: una soluzione, secondo Marca, che la Juventus è orientata a scartare visto che il lusitano è un obiettivo del Tottenham. Il club londinese sarebbe pronto ad acquistare il centrocampista a titolo definitivo.
TIFOSI JUVE-TUTTOSPORT: E' ROTTURA - Real Sport
 Un sodalizio che sembrava essere indissolubile, quello tra i tifosi della Juve e lo storico quotidiano torinese Tuttosport sembra essere venuto meno. La nuova linea editoriale del giornale non convince i più accesi sostenitori bianconeri, che già da qualche giorno sui principali forum hanno attaccato il neo-direttore De Paola. Al coro delle critiche si unisce anche l'Associazione GiuleaniallaJuve, attraverso questo editoriale del suo direttore Giuseppe Belviso e che noi riportiamo integralmente.
"IL DIRITTO DI NON ESSERE PRESI PER I FONDELLI -  "Ebbene si, lo confesso, ho intimamente sperato che fosse un semplice problema di ambientamento, che fosse necessario dare un po’ di tempo al neo-direttore di Tuttosport per scegliere di non essere più uno dei tanti vice del giornaletto rosa. Ho pensato che piano piano avrebbe preso atto, anche nella malaugurata ipotesi che non lo avessero avvisato, che oggi i suoi lettori, cioè coloro che gli garantiscono il lauto stipendio, sono in maggioranza di chiara fede Juventina. Ero certo che anche lui, come i tanti che lo hanno preceduto, avrebbe dovuto mettere da parte la propria fede calcistica ed elaborare una linea editoriale non volgarmente di parte ma quantomeno vicina alle posizioni dei propri lettori. Invece sono ad oggi nella spiacevole condizione di dover chiedere scusa ai tanti Soci dell’Associazione che presiedo i quali mi incitavano ad avviare tempestivamente una decisa azione di boicottaggio nei confronti di quello che si può ormai considerare come la succursale torinese della Pravda Rosa. Non era neanche lontanamente ipotizzabile, infatti, leggere di scandali arbitrali sul Corriere dello Sport e soprattutto sul giornaletto rosa, mentre sulla prima pagina di copertina di lunedì di Tuttosport campeggiava trionfalmente la notizia del probabile passaggio di “Ronaldinho agli onesti”. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ed esaurire definitivamente il pur limitato credito che avevo deciso di concedere all’ambasciatore Gazzettaro in trasferta a Torino è stato, senza ombra di dubbio, l’odierno editoriale (il diritto di sbagliare) in cui, l’esimio sig. De Paola, ci esortava ad essere assertivi e a non pensare male.....concedendo alla classe arbitrale e al suo Designatore, amante dei ristoranti chiusi e frequentati da dirigenti del Milan, tutte le attenuanti possibili, comprese quelle che di solito le mamme danno ai bambini colti con le mani nel sacco. Insomma concedergli il “diritto di sbagliare”. Non si tratta, a suo dire, di sudditanza psicologica, non ci sono campionati truccati e, quindi, gli arbitraggi sono regolari. Si tratta semplicemente di errori dovuti all’umana natura. !!!!????
Ed allora mi chiedo:
• Dov’era il dott. De Paola quando il giornale rosa scriveva di arbitri condizionati dal sistema Moggi?
• Perché lo stesso garantismo non veniva declamato nei confronti di Bergamo e Pairetto?
• Perché oggi “nel calcio si può perdere” mentre quando gli “onesti” in passato perdevano era dovuto a fattori esterni?
• Perché oggi “si deve rispettare” l’avversario mentre in passato lo si sottoponeva a settimane intere di gogna mediatica?.
• Perché se oggi si parla di errori che “vanno oltre” è da irresponsabili?
• Il Sig.De Paola ci potrebbe spiegare il motivo per cui, a seguito di uno studio dell’Adicosum, il 41% delle gare dello scorso campionato e ben il 43% di quello attuale sono state modificate da errori arbitrali?
• Ed infine, ma soprattutto, ci può spiegare cosa ci fa a Tuttosport?
L’Associazione GiulemanidallaJuve e tutti i suoi associati si aspettano, orbene, una chiara e tempestiva virata verso contenuti editoriali sicuramente meno indulgenti nei confronti di un sistema malato che ha ingiustamente individuato nella Juventus e nella sua depauperazione, la medicina adatta a salvarlo. E soprattutto meno indulgenti nei confronti di una dirigenza e una proprietà che continuano a dimostrarsi inadeguate per le ambizioni e per il blasone di una società come la Juventus. In mancanza di tale presa d’atto e di un tangibile riavvicinamento alle emozioni dei veri tifosi della Juventus saremo costretti ad avviare una massiccia, dura e sistematica opera di boicottaggio del glorioso giornale che fu di Caminiti e che oggi da marrone è diventato rosa pallido.
Giuseppe Belviso, presidente di GiulemanidallaJuve

 
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AMORE CEKO
Il tributo finale del popolo bianconero a Pavel Nedved

 

JOHN ELKANN
ALL'ATTACCO

Il nipote dell'Avvocato punzecchia tecnico e giocatori
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MUGHINI SHOW
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GIU' LE MANI DALLA JUVENTUS



IL 5 MAGGIO BIANCONERO


DEL PIERO MAGIA SCUDETTO


MILAN-JUVE 1-6 !!!
 
 

DEL PIERO LIVE IN SAN SIRO


TREZEGOL INCORNA IL MILAN


SAN GIGI BUFFON: I MIRACOLI


IL MIO CANTO LIBERO


INNI JUVENTUS


L'EUROGOL DI DEL PIERO ALLA GERMANIA


TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

JUVENTUS CAMPIONE D'EUROPA

 

DECALOGO DI FARSOPOLI


LA VERA STORIA



PROCESSO FARSA


QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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