JUVENTUS

ALLARME ROSSO E VIOLA

PAVEL NEDVED FUORI 2 GIORNATE! JUVE IN EMERGENZA, MA C'E' TIAGO

Per la partita contro la Fiorentina, decisiva per un posto in Champions, Ranieri non avrà Pavel, squalificato per due giornate e multato per 15 mila euro dal comitato sportivo. Assenti per lo stesso motivo anche Chiellini e Zanetti. Il tecnico pronto a rilanciare Tiago e Stendardo. Palladino ha rinnovato fino al 2011. Secco: "Raffaele è cresciuto da noi, è legato a questa società e non c’erano dubbi sul fatto che volesse e potesse continuare con noi. Questo rinnovo è un’opportunità per lui e per la Juve di continuare insieme un percorso di crescita. Flamini? Mai cercato. Tutto chiarito con l'Arsenal".  Figc e Aia contro la società: “Campionato regolare”. Cobolli e Blanc non l'hanno presa bene: non gradito il riferimento a disegni discriminatori. 

DUE GIORNATE DI STOP PER NEDVED - Corriere dello Sport - Il giudice sportivo ha squalificato per due giornate Nedved (Juventus), espulso nel secondo tempo del derby contro il Torino per aver tirato i capelli a Comotto. Per una giornata sono stati squalificati Domizzi (Napoli), Mexes (Roma), Agostini (Cagliari), Baiocco (Catania), Burdisso (Inter), Chiellini (Juventus), Colucci (Catania), Favalli (Lazio), Konko (Genoa), Migliaccio (Palermo) e Zenoni (Sampdoria). I giocatori diffidati sono Nocerino e Palladino (Juventus), Mudingayi (Lazio), Cavani (Palermo), Pisano (Torino), Vigiani (Reggina). Ammende di 1.500 euro a Calaiò, Kuzmanovic (Fiorentina) e Lucarelli (Parma). Ammenda di 3.000 euro per l'allenatore del Parma Di Carlo e per il direttore tecnico del Parma Berta, che è stato anche inibito fino al 17 marzo 2008. Queste le ammende per le società: 7.000 euro all'Inter e alla Roma, 5.000 euro all'Atalanta, 4.000 euro al Genoa e al Napoli, 3.000 euro al Livorno, alla Lazio e al Parma
RANIERI FA I CONTI CON LE SQUALIFICHE - Repubblica Torino - Per lo spareggio-Champions di domenica contro la Fiorentina, Ranieri vara la ventinovesima formazione in trentuno partite, fra campionato e Coppa Italia. Il bricoleur bianconero dovrà rimpiazzare gli squalificati Zanetti, Chiellini e Nedved. Il ceco paga le intemperanze del derby con due turni di squalifica e una multa (intorno ai 10mila euro), come impone il codice etico bianconero. Al posto di Nedved, contro i viola, giocherà Palladino che ieri ha rinnovato il suo contratto fino al 2011 (a circa 900mila euro a stagione). Poco prima, Ranieri lo aveva indicato ai microfoni di Juventus Channel come «erede designato di Pavel per il futuro juventino». L´attacco recupera Trezeguet ma rischia di perdere nuovamente Iaquinta. Il calabrese è ancora alle prese con la lombalgia Ed è proprio dalla nebbia che spunta fuori Tiago. Il portoghese si sta allenando bene: «Sembra più sereno e partecipe - così Ranieri - Sì, Tiago potrebbe avere una chance di giocare». Scontata in difesa la presenza di Stendardo al posto dello squalificato Chiellini, mentre il centrocampo pare un cantiere aperto. Probabile il varo della coppia centrale Sissoko-Nocerino, con Tiago pronto a subentrare. La soluzione tattica è stata provata nell´allenamento di ieri. Poco dopo la seduta, a Vinovo, si è svolto il vertice tra dirigenza e staff tecnico. La decisione sul futuro dello stadio Delle Alpi sarà presa nella riunione del cda del 18 marzo. Ieri si è parlato soprattutto di strategie per potenziare la squadra. «La Juve, non essendo il Chelsea, non può spendere 30 milioni di euro per un giocatore», ha detto in tivù «Cerchiamo elementi di prospettiva, ma anche qualche campione già affermato, perché la vittoria è nel dna della squadra» ha aggiunto Gianpaolo Montali. Caccia ai nomi grossi ma anche agli svincolati presenti sul mercato, sulla scia dei Grygera, Salihamidzic e Mellberg. Flamini, centrocampista 23enne dell´Arsenal, è in cima alla lista. Ma potrebbero finire sul taccuino bianconero anche Govou (Lione), Edmilson (Barcellona) e Thiago Motta (Atletico Madrid), tutti in scadenza.
TOCCA A TIAGO E STENDARDO - La Stampa - Tiago e Stendardo potrebbero essere chiamati a sostituire gli squalificati Zanetti e Chiellini nella partita che domenica prossima opporrà la Juventus in casa alla Fiorentina. Sono queste le due indicazioni maggiori emerse dalla partitella odierna disputata allo Juventus Center di Vinovo a conclusione dell'allenamento. Il centrocampista portoghese è stato provato in mezzo al campo prima al fianco di Sissoko e poi di Nocerino. L’ex difensore della Lazio, invece, ha fatto coppia al centro della difesa con Legrottaglie, mentre dalla parte opposta erano posizionati sulle corsie esterne i due possibili terzini titolari, a destra Zebina e a sinistra Molinaro. Assente il solo Trezeguet, impegnato a Roma nel processo contro la Gea, non sono scesi sul rettangolo verde Andrade, Marchionni e Iaquinta. Quest’ultimo è ancora alle prese con i postumi del mal di schiena e domenica dovrebbe comunque andare ad accomodarsi in panchina per lasciar spazio a David Trezeguet, rientrato in gruppo dopo i problemi di sinusite. Intanto Raffaele Palladino ha prolungato contratto con i bianconeri di una stagione, ovvero fino al 30 giugno 2011. «Palladino sta dimostrando in campo le qualità che gli abbiamo sempre riconosciuto - commenta il direttore sportivo bianconero Alessio Secco - È un giovane brillante sul quale puntiamo per il futuro, anche a livello internazionale vista la sua esperienza con la maglia azzurra. In quest’ottica abbiamo ritenuto strategico allungare un rapporto proficuo per entrambe le parti».
RANIERI RILANCIA TIAGO - Corriere dello Sport - Complici le assenze a centrocampo - Cristiano Zanetti e Pavel Nedved sono squalificati - domenica all’Olimpico di Torino contro la Fiorentina nella Juventus potrebbe rientrare Tiago. Che, nonostante qualche timido segno di ripresa negli ultimi tempi, rimane ancora un oggetto in gran parte misterioso della stagione bianconera. Ma Claudio Ranieri è convinto che il momento in cui il portoghese dimostrerà di valere tutti i milioni che è costato sia sempre più vicino. Perciò ha deciso di dargli una nuova chance contro i viola. «Tiago non ha giocato molto - riconosce Ranieri ai microfono di Juventus Channel - però  Iaquinta ha giocato tanto? Vincenzo ha fatto 17 partite, lui 11. Ora comunque lo vedo più sereno e più inserito, per cui mi auguro di poter dare al ragazzo le possibilità che merita, anche perché si sta sempre più inserendo nel mosaico che è la squadra».
Insieme con Tiago, contro la squadra di Cesare Prandelli in mezzo al campo potrebbe esserci Sissoko, un acquisto che, a differenza del portoghese, ha convinto da subito. «Non lo escludo - dice Ranieri -. Abbiamo degli infortunati e qualcuno è stanco. Ma devo valutare tutto bene». Poi il messaggio alla squadra: «Vogliamo arrivare il più alto possibile, per dire quest’anno abbiamo fatto questo e ora vogliamo migliorare. Io dai miei voglio il massimo, solo così si può ottenere una mentalità vincente».
MERCATO - Ranieri ha fatto capire che la Juve non punterà sui grossi nomi «perché costano molto e chiedono anche 5-6-7 milioni all'anno, romperebbero certi equilibri. Noi dobbiamo cercare di prendere giocatori che reputiamo possano essere grandi giocatori, in modo che con i nostri giovani possano portare ancor più su la squadra». Dopo aver spiegato la cessione di Balzaretti (« Molinaro aveva fatto bene al Siena e avevamo anche Chiellini, tenere Balzaretti sarebbe stato un surplus che non ci possiamo permettere. Fargli fare il secondo di Chiellini all'inizio mi è sembrato troppo visto anche che non avevamo competizioni europee»), il tecnico ha chiuso su Palladino: «Lui si esprime molto meglio sulla sinistra che sulla destra. Il suo futuro è lì», ha assicurato.
PALLADINO PROLUNGA FINO AL 2011 - juventus.com - Raffaele Palladino ha prolungato il proprio contratto di un anno. Il nuovo accordo lo legherà alla Juventus fino al 30 giugno 2011. Il direttore sportivo bianconero Alessio Secco ai microfoni di Juventus Channel ha commentato: «Intorno a Palladino, negli ultimi mesi si erano accese voci infondate riguardo a una sua possibile partenza, ma Raffaele è cresciuto da noi, è legato a questa società e non c’erano dubbi sul fatto che volesse e potesse continuare con noi. Questo rinnovo è un’opportunità per lui e per la Juventus di continuare insieme un percorso di crescita».  Sempre in tema di mercato, Secco ha poi sottolineato come le voci riprese da alcuni giornali di un possibile interessamento della Juventus nei confronti di Flamini, e di un conseguente risentimento dell’Arsenal, siano assolutamente infondate: «Non c’è nulla di vero riguardo al nostro interessamento per Flamini. Si tratta di un ottimo giocatore, non c’è bisogno di sottolinearlo, ma non lo abbiamo mai cercato, tanto è vero che questa mattina l’a.d. Blanc si è messo in contatto con l’Arsenal per rassicurare la società londinese. Un gesto di trasparenza importante nell’ottica del buon rapporto che deve intercorrere tra due grandi club come Juventus e Arsenal e che è stato apprezzato».
PALLADINO PROLUNGA FINO AL 2011 - La Stampa - Ha prolungato il contratto di un anno, al 30 giugno 2011, Raffaele Palladino, ma non significa che resterà alla Juve fino alla scadenza. Il club bianconero, infatti, ha creduto e crede nella qualità del giocatore, ma potrebbe anche utilizzarlo, in futuro, come preziosa carta di mercato per abbattere il costo di altri pezzi pregiati: come Amauri. Smentito, intanto, l’interesse per il centrocampista dell’Arsenal, Flamini.
"NIENTE COMPLOTTI", LO STOP DEGLI ARBITRI NON PIACE ALLA JUVE - La Stampa - Disinnescata, o quasi, la giornata infrasettimanale, ieri sono arrivate a Torino le risposte di Federcalcio e Associazione arbitri ai timori e ai sospetti sollevati dalla lettera della Juve, dopo le fischiate (mancate) di Reggio Calabria. Trasforma le polemiche in dialogo la missiva della Figc («Consiglio federale aperto al dibattito e al confronto, ma nessun dubbio sulla regolarità dei campionati»); meno la presa di posizione dei fischietti, per un passaggio che forzerebbe, di molto, i rilievi espressi dal club: «Resta indubbio - ha scritto l’Aia - che non può essere consentito alcun accenno a eventuali disegni discriminatori». Questi erano gli umori del club bianconero, nonostante la scelta di non commentare le risposte, se non, eventualmente, nei prossimi giorni. Al di là della scontata e logica difesa delle istituzioni da parte della Figc, l’impressione della Juve è che si sia stata comunque la presa di coscienza di alcuni problemi effettivamente esistenti. Tutto sommato un riscontro positivo, anche perché qualche dirigente aveva pure messo in conto una risposta piccata. Invece nella sua lettera, indirizzata al presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli e all’ad Jean Claude Blanc, il numero uno della Federcalcio Abete ha ribadito l’impegno da parte della Figc a garantire il rispetto delle regole e a tutelare i valori morali ed economici di tutte le società italiane, dalla serie A ai dilettanti. Si può comprendere - è il senso della riflessione di Abete - l’amarezza che dirigenti, tecnici e calciatori della Juve, come quelli di altre squadre nel corso della stagione, possono maturare per decisioni arbitrali ritenute ingiuste, ma nessun dubbio può esserci sulla regolarità dei campionati e sulla serietà e la preparazione degli arbitri». Dalla Federazione è arrivata anche la conferma sul fronte delle nuove tecnologie la disponibilità, in linea con Fifa e Uefa, per favorire sperimentazioni che potrebbero dare ulteriore supporto al mondo arbitrale. E ancora, quel riferimento al Consiglio federale come sede naturale e istituzionale aperta al dibattito e al confronto sui problemi di politica sportiva per migliorare i livelli qualitativi del calcio. Ha invece respinto accuse e sospetti l’associazione arbitri presieduta da Cesare Gussoni: «Il valore della nostra classe arbitrale ci viene costantemente riconosciuto dai massimi esponenti di Fifa, Uefa e Coni», ma «questo non toglie che i nostri arbitri, nessuno escluso, possano incorrere in errori di valutazione nel corso della direzione di una gara». Ma guai, viene ribadito, a parlare di malafede: «Così come è concesso l’errore a calciatori e tecnici senza mai dubitare della loro buona fede, altrettanto si deve concedere ai direttori di gara». Ammesse le critiche: «È comprensibile che i dirigenti di tutte le società, nessuna esclusa, possano non condividere direzioni arbitrali o singole decisioni». Non «l’accenno a eventuali disegni discriminatori». Intanto, il comitato sportivo della Juve ha deciso la linea dura contro chi si fa espellere per comportamenti non regolamentari: con una multa sui 15.000 euro, Pavel Nedved (che ha preso due giornate) sarà il primo a dare l’esempio.
FIGC E AIA CONTRO LA JUVE: "CAMPIONATO REGOLARE" - Corriere dello Sport - Capiamo la vostra amarezza ma la Federazione non è una cassetta della posta. Giancarlo Abete, presidente della Figc ha risposto al presidente della Juventus, Cobolli Gigli, e all'amministratore delegato, Blanc, sui problemi arbitrali sollevati dopo le decisioni di Dondarini nella partita con la Reggina. La missiva è già sulle scrivanie dei dirigenti bianconeri. Al contrario, Cesare Gussoni, presidente dell'Aia, ha deciso di affidare la risposta a un pubblico comunicato. Chiara l'intenzione del capo degli arbitri italiani: far capire ai presidenti dei club che una lettera, una tantum, può anche essere ammessa, in un momento particolare, ma che gli epistolari non devono diventare una pratica abusata. Un messaggio che Abete ha messo anche per iscritto spiegando a Cobolli Gigli che il calcio ha le sue brave istituzioni: il presidente federale è la sintesi, il Consiglio Federale il luogo in cui si discutono i temi di politica sportiva. Pertanto, avendo la Lega di Milano dei rappresentanti in via Allegri, è attraverso quei soggetti che le questioni devono diventare oggetto di dibattito. La lettera, come era ampiamente previsto, non va oltre assicurazioni verbali: nessuna iniziativa immediata, nessun provvedimento eccezionale. La linea della Figc da questo punto di vista non lascia adito a dubbi: c'è un campionato in corso, i conti si fanno alla fine e le soluzioni si adottano a mente fredda e non sotto la spinta emotiva di un rigore dato o non dato. Si va avanti, insomma, nella speranza che gli arbitraggi siano migliori di quelli andati in onda ultimamente. Abete e Gussoni che rivendica la responsabilità di diciottomila designazioni settimanali, provano a rassicurare i vertici juventini: nessun complotto contro qualcuno, la Figc tutela tutte le società e gli interessi economici di tutte le società, non ci sono figli e figliastri (la risposta diretta al sospetto sollevato da Cobolli Gigli e Blanc a proposito di arbitraggi che possono apparire come una continuazione delle sentenze di Calciopoli); l'amarezza della Juventus è comprensibile ma la regolarità del campionato non può essere messa in discussione così come la professionalità e la serietà degli arbitri; via Allegri tornerà alla carica con Fifa e Uefa per sperimentare strumenti tecnologici (moviola) a sostegno degli arbitri (Blatter è ferocemente contrario). Di suo, a questa risposta epistolare, Gussoni aggiunge che agli arbitri va riconosciuto il diritto all'errore come "a calciatori e tecnici senza mai dubitare della loro buona fede" e che è legittimo non condividere le scelte che un direttore di gara adotta durante una partita ma non è "consentito alcun accenno a disegni discriminatori".
Caso chiuso? Al massimo sino alla prossima puntata.
SECCO: "MAI CERCATO FLAMINI, CHIARITO CON L'ARSENAL" - Repubblica - "Non c'è nulla di vero riguardo al nostro interessamento per Flamini". Il direttore sportivo della Juce Alessio Secco ai microfoni di Juventus Channel ha smentito le voci su un possibile interessamento nei confronti del centrocampista Mathieu Flamini e di un conseguente risentimento dell'Arsenal (è in scadenza di contratto a giugno). "Si tratta di un ottimo giocatore, non c'è bisogno di sottolinearlo, ma non lo abbiamo mai cercato - continua Secco - tanto è vero che questa mattina l'a.d. Blanc si è messo in contatto con l'Arsenal per rassicurare la società londinese. Un gesto di trasparenza importante nell'ottica del buon rapporto che deve intercorrere tra due grandi club come Juventus e Arsenal e che è stato apprezzato".
JUVE, ECCO IL PIANO PER IL FUTURO - Tuttosport - Mega-vertice di mercato ieri per la Juventus: a Vinovo si sono confrontati il Comitato Sportivo, ovvero Montali e Monatanaro, i dirigenti Seccom Blanc e Cobolli Gigli e l'allenatore Ranieri. La somma da investire nella campagna acquisti estiva sarà di circa 50 milioni; 35 saranno stanziati dalla società, gli altri 15 saranno ottenuti dalle cessioni. Si spera che questa seconda cifra possa aumentare, in quanto in ballo ci sono i noni di Tiago, Blasi e Zalayeta. Gli obiettivi paiono essere ormai un regista ed un attaccante da scegliere tra Hamsik, Senna, Lampard, Elmander e Amauri; senza perdere tuttavia d'occhio i giovani più interessanti.
DEL PIERO: "SONO UN RAGIONIERE, MA FACCIO IL CALCIATORE" - Radio Shock - «Mi chiamo Alessandro Del Piero, sono sposato e padre di un bambino. Sono diplomato in ragioneria e faccio il calciatore».  La redazione di Radio Shock - straordinaria esperienza in corso del Dipartimento di salute mentale - ha messo in carniere un'intervista da prima in classifica. Intervistando Del Piero, con una raffica di domande andate in onda ieri sui 95 Fm di Radio Sound. I "ragazzi" di Radio Shock, guidati dal dottor Emanuele Guagnini, hanno incontrato Del Piero a Vinovo, sede della Juventus, e altri importanti appuntamenti sono in cantiere, dopo i faccia a faccia radiofonici già andati in onda. Di seguito, nero su bianco, le domande di Radio Shock e le risposte di Alex. Hai avuto un'infanzia facile o difficile? «Mi piace vederla facile perchè i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente. Sono stati squisiti, in questo». Oltre al calcio, nella vita, cos'altro? «Amici, musica, golf e qualsiasi passione che viene al momento, anche mangiare bene, e divertirsi». Se tu non fossi tu, chi vorresti essere? «Difficile rispondere: ho tante persone che ritengo brave, che ammiro in altri sport. Vorrei comunque essere uno sportivo, ancora». A letto, con luce accesa o spenta? «Spenta, massimo la tv».  Hai fatto l'albero o il presepe? «L'albero». Adesso che sei sposato e sei papà, ci regali i numeri di telefono della tua vecchia rubrica? «Li ho già dati via tutti, non ho più niente da anni». Il gol più importante da calciatore è quello da uomo? «Beh, importanti tanti. Da calciatore il più fresco è quello in Nazionale, alla semifinale, e il rigore alla finale, non vale come gol per la statistica ma vale che sia entrato (ride), soprattutto. Da uomo sicuramente la nascita di nostro, figlio è stato qualcosa di entusiasmante». Le voci di mercato e i fans in delirio sono malattia mentale? «Il tifo è una sana passione, così dev'essere vissuto». Tre aggettivi per Zidane. «Geniale, buono, altruista». Tre aggettivi per un'alce. «Cornuta, freddolosa, natalizia». Chi butteresti giù dalla torre, Capello, Lippi o Trapattoni? «Terrei su tutti Lippi, ma neanche gli altri li butterei giù». Hai il tallone ai piedi o testa nel pallone? «Entrambe». Scegli Eusebio, Pelè o Maradona? «Maradona, perchè è più vicino a me come età». Credi in Dio? «Credo». Con una parola, un tuo difetto. «Testardo, permaloso, ce n'ho». Come sta l'uccellino della pubblicità e soprattutto come sta la Chiabotto? «Stanno bene entrambi, Cristina la vedrò tra pochi giorni per girare i nuovi spot».
TREZEGUET: "NON FUI MINACCIATO" - Repubblica - L'attaccante della Juventus David Trezeguet è stato ascoltato oggi dalla decima sezione penale dove è in corso il processo Gea, che vede Luciano e Alessandro Moggi, Francesco Zavaglia, Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo accusati di associazione per delinquere."Con la società Gea non c'è stato alcun contratto - ha spiegato Trezeguet -. Ho incontrato Alessandro Moggi nella sede della Juventus a Torino e ho parlato con lui della mia situazione contrattuale presso la Juve, ma non ci sono state mai minacce. Non mi sono mai stati posti ostacoli per il fatto che non avevo accettato di affidarmi alla Gea. In uno degli incontri con Alessandro Moggi e un'altra persona mi fu detto che la Gea, così come era organizzata, aveva maggiori possibilità di risolvere i miei problemi contrattuali con la Juventus".
MOGGI: "DAVID, MI FAI UN AUTOGRAFO?" - La Stampa - David Trezeguet entra nel processo alla Gea come teste dell’accusa, ripercorre la sua carriera contrattuale e, davanti a Luciano Moggi, racconta i passaggi che lo hanno messo a contatto con i vertici della società di procuratori finita sul banco degli imputati per illecita concorrenza sul mercato. Nessuna minaccia, ma un’anomalia: Trezeguet ricorda un incontro che lo lasciò perplesso. «Mi vidi con Alessandro Moggi nella sede della Juventus all’inizio del 2002. La cosa mi stupì, di solito i procuratori hanno i loro uffici. In quell’occasione mi parlò della Gea e mi disse come lavorava. Tutti sapevano della mia situazione contrattuale, ma alla fine non abbiamo mai concluso un’intesa. Non mi sono mai stati posti ostacoli per il fatto che non avevo accettato di affidarmi alla Gea». Niente minacce, dunque. Ma un faccia a faccia diverso dal solito perché Trezeguet e il figlio dell’allora direttore generale della Juventus parlarono del futuro proprio nella sede del club bianconero. Erano i tempi in cui l’attaccante francese cercava di ottenere il rinnovo del contratto a cifre vicine a quelle di Del Piero, missione che, per Trezeguet, il suo procuratore Caliendo non riusciva a compiere. «Sapevo chi gestiva la Gea, erano tutti figli di papà, Cragnotti e Tanzi tra gli altri, e seppur non mi sia mai affidato a loro, mi feci l’idea che con la Gea avrei ottenuto il rinnovo del contratto prima del 2004. Caliendo mi diceva che trattare con la società era difficile, io volevo un adeguamento simile a quello di alcuni miei compagni come Alex: volevo il doppio. A mio padre dissi che il mio procuratore non riusciva a fare quello che volevo». Trezeguet si affidò poi al padre e oggi è ancora lui che ne cura gli interessi. Con Caliendo finì senza strappi e con una disdetta della procura che, fa notare l’accusa, fu ritrovata negli uffici della Gea. Perché? «Non lo so», risponde il francese prima dell’ultima rivelazione: «Nel 2004 stavo per trasferirmi al Barcellona, ma Capello mi fece cambiare idea, mi disse che con una telefonata poteva risolvere la distanza fra me e la società». Moggi ascolta, chiede la parola come martedì scorso, giorno della prima volta in aula, ma per motivi di procedura non gli viene concessa. All’uscita, niente battute. Un’ora e mezza prima, big Luciano si era avvicinato al test. «Mi fai un autografo?...», l’ironia, senza risposta, di Lucianone.
TACCONI: "JUVE-FIORENTINA PARTITA DA TRIPLA" - Radioblu - Ai microfoni di Radioblu è intervenuto l’ex portiere della Juventus Stefano Tacconi: “Ogni volta che venivo a Firenze con la squadra bianconera i tifosi viola mi applaudivano, questo mi ha sempre fatto piacere.  Non so se la Fiorentina potrà rientrare nella lotta Champions. Credo che il Milan sia fuori, i giocatori sono troppo vecchi, mentre la Juventus deve pensare al quarto posto senza volare oltre. Nella sfida tra Roma e Inter, la squadra di Spalletti ha avuto tante occasioni, non ne ha approfittato e l’Inter è stato fortunata come al solito. Io ammiro la Fiorentina, hanno un grande allenatore e penso che lui sappia gestire il gruppo. So che non ha gerarchie e questo è fondamentale per fare risultati ed è la stessa cosa che fa la Juve. Un pronostico? E' una gara da tripla in schedina".
MUGHINI: "FRA JUVE E VIOLA QUESTIONE DI CENTIMETRI..." - Firenze Viola - “Il massacro massmediatico e di giustizia sportiva della Juve è un dramma dell'intera storia italiana, perchè travolge simboli ed emozioni possenti. Non è robetta di poco conto l'umiliazione del popolo juventino, i dieci milioni e passa di cui una bella mattina è stato sparato nel muso che la loro squadra era un'organizzazione a delinquere. Questo libro è il racconto di un segmento della storia civile del nostro Paese, anzi della sua storia incivile”. Con queste parole, Giampiero Mughini, scrittore, giornalista, volto noto della televisione nonché grande tifoso della Juventus, chiosa il suo ultimo libro “Juve, il sogno che continua”. A due giorni dalla sfida dell'Olimpico, Firenzeviola.it ha contattato l'opinionista di “Controcampo” per provare a immaginare che tipo di partita sarà. Ne è venuta fuori la consueta visione istrionica del pallone. Mai banale, ma ricca del gusto per la stoccata, verbale, e la punzecchiatura tipica del personaggio. “Cosa vuole che dica se non solo ovvietà....che vinca il migliore”. D'accordo, ma crede che la sua Juve sarà favorita? “Assolutamente no, si tratta di una gara apertissima. Nel calcio moderno nessuno parte favorito. Addirittura la vittoria potrebbe essere decisa da un centimetro in più, o in meno”. Sarà comunque una gara ricca di assenze: “Vero, la Juve senza Nedved, Zanetti e Chiellini, i viola senza Mutu e anche senza Semioli. Fra l'altro ho visto una roba allucinante...un giocatore abbattutto e l'autore del fallo che non è stato espulso. Però è chiaro che le grandi squadre hanno sempre un gruppo ampio di titolari, sono attrezzate per giocar e praticamente in diciotto”. Si sente di azzardare un pronostico su come finirà la corsa per la Champions League: “E come faccio? E' un campionato apertissimo. La Roma forse è un po' più in alto e quindi i primi due posti sono irraggiungibili, ma le altre due piazze se le giocheranno Juve, Fiorentina e Milan. Poi nel calcio può succedere di tutto e possono essere stravolte anche le più banali previsioni”. La curiosità finale riguarda il pari dell'Inter contro la Roma: “Nessun dispiacere, figuriamoci....solo ammirazione. L'Inter è talmente al di sopra degli avversari. Lo ha dimostrato anche mercoledì sera in una gara messa malissimo e raddrizzata con un gran colpo di Zanetti. Con carattere, intelligenza, orgoglio e...(comincia a ridere, ndr) anche la simpatia dell'arbitro. Del resto è ovvio che sia così. Una volta l'avevamo noi questa simpatia, adesso capita ogni tanto a loro. Non c'era niente di male prima, non c'è niente di male adesso. Molto di male, semmai, è pensare che a noi siano stati rapinati due scudetti e non vado avanti perché non ce n'è bisogno...”.