DUE DI DUE
"...la prima volta che ho visto Guido Laremi eravamo tutti e due cosi' magri e perplessi ,cosi' provvisori nelle nostre vite da stare a guardare come spettatori mentre quello che ci succedeva intorno entrava a far parte del passato. Il ricordo che ho del nostro primo incontro e' in realta' una ricostruzione ,fatta di dettagli cancellati e poi modificati . In questo ricordo io sono in piedi al lato della strada ho le mani in tasca e il bavero del cappotto alzato e cerco di assumere disperatamente un senso di non appartenenza al mondo . Ma ho 14 anni ed odio i vestiti che indosso , odio il mio aspetto in generale , e l'idea di essere qui in questo momento..."
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« SCUSA MA TI CHIAMO AMORE | Messaggio #398 » |
Gabriele si trova stravaccato sul suo divano a riflettere. A poche ore dal momento in
cui dovrà discutere la tesi di laurea. Sua madre è orgogliosa di lui ed è pronta a
partire dal suo paesino per andarlo a festeggiare. Lui dovrebbe essere felice. Ma non
lo è neanche un pò. Lui in realtà ha dato 4 esami su 21. Negli anni, ha fatto credere
alla madre di aver superato 21 esami, tutti con buonissimi voti. Ha falsificato il
libretto universitario. E adesso non sa più come tornare indietro. Si maledice per la
sua stupidità. Proprio lui che fin da bambino era ritenuto un prodigio dotato di
un'intelligenza straordinaria. Tutto è cominciato dal momento in cui la madre ha
deciso di gratificarlo con 300 mila lire (150 euro) per ogni esame superato. E'
arrivato il giorno in cui non è riuscito a presentarsi all'esame di diritto
costituzionale e da quel momento è iniziata tutta quella farsa. E le continue bugie.
Perchè lui a quei soldi (150 euro) non sapeva più rinunciare. Mancano poche ore ormai
e il protagonista Gabriele teme che sua madre possa morire di crepacuore dal
dispiacere, quando scoprirà tutto. Comincia a pensare. Pensa e ripensa. Ma ha il
cervello come una spugna secca. Pensa a uccidersi. Inutile. Pensa di uccidere la
madre. Altrettanto inutile. Questo romanzo è davvero bello e scorrevole e non annoia
mai. Ogni pagina è puro divertimento.
ecco l'inizio del libro:
"Quasi l'alba adesso. Tra ventiquattro ore mia madre si alzerà tutta giuliva,
sinfilerà nel suo tailleur rosa confetto, farà colazione canticchiando, uscirà di
casa camminando su nubi di soffice vapore. "Vado alla laurea di mio figlio!" ripeterà
ai vicini di casa, logorroica come un nastro spezzato. "Vado alla laurea di mio
figlio! Mio figlio diventa dottore! Presto sarà un avvocato!", e detto questo
centomila volte salirà in macchina tutta contenta, guiderà giù per i tornanti di
montagna che ama tanto, arriverà a Bologna puntualissima, pronta a cingermi la fronte
con la corona d'alloro.
In perfetto orario per la laurea di suo figlio. Il momento che aspetta da tutta una
vita.
Tutto bellissimo. Quasi commovente.
Se escludiamo il dettaglio che non ci sarà nessuna laurea, domattina. Sarebbe un pò
pretenzioso volersi laureare con quattro soli esami sul libretto.
Il libretto vero, intendo.
Non quello a uso e consumo di mia madre."
LIBRI CONSIGLIATI
POESIA
"Il tempo perso" di Jacques Prévert
Sulla porta dell'officina
d'improvviso si ferma l'operaio
la bella giornata l'ha tirato per la giacca
e non appena volta lo sguardo
per osservare il sole
tutto rosso tutto tondo
sorridente nel suo cielo di piombo
fa l'occhiolino
familiarmente
Dimmi dunque compagno sole
davvero non ti sembra
che sia un po' da coglione
regalare una giornata come questa
ad un padrone?
Inviato da: Wetter
il 10/08/2018 alle 18:01
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