la bradipessa

alla ricerca dei propri limiti, delle proprie potenzialità e di (un po') di autostima

 

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Nickname: sillylamb
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 46
Prov: MI
 

DEDICATO A S.

 

"Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...                                          


Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto."


Neruda

 

 

 

DEDICATO AL LEO, AL KIMBA E A DIVERIA

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Dio creò il Persiano perchè l'uomo potesse accarezzare il leone.

Dovremmo essere saggi la metà dei gatti. E anche belli la metà.

I gatti sono stati messi al mondo per contraddire il dogma secondo il quale tutte le cose sarebbero state create per servire l'uomo.

 

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Messaggi di Luglio 2016

UN PERTUSIO RUBATO AL MALTEMPO

Post n°1728 pubblicato il 28 Luglio 2016 da sillylamb
 

Per un errore nel prendere un appuntamento, ieri mi sono trovata disoccupata. S è presissimo col lavoro (secondo me prima o poi dovrà anche darci un taglio se nn vuol finire gravemente esaurito) e così mi sono accordata con RV per andare in Grignetta. Ovviamente ieri le previsioni erano confusamente instabili e alle 7.20 lei mi manda un messaggio: "Verso le montagne è tutto nero... Dici che ne vale la pena?" E io: "Ormai siamo sveglie e abbiamo gli zaini fatti. Proviamo." A Lissone pioveva e io mi sentivo abbastanza stupida. A Galbiate sul Cornizzole era bello, mentre la Grigna era avvolta dalle nubi. All'ingresso della Valsassina RV mi fa: "Continuiamo col piano A?" La realtà era che nn avevo un vero piano B e quindi si prosegue. Ai Resinelli il cielo è plumbeo ma se nn altro nn piove. Ci carichiamo gli zaini in spalla e si va. All'attacco i tuoni rumoreggiavano sopra le nostre teste e alle nostre spalle pioveva. Disfiamo le corde, prendiamo tempo... NN inizia a piovere e la sosta è proprio sopra di noi: si va, al limite ci caleremo. Invece finito il primo tiro, le nuvole si squarciano rivelando il cielo azzurro e noi finiamo la via. Devo dire di essere molto soddisfatta: nonostante fosse una vita che nn arrampicavo, me la sono cavata più che discretamente. Anche il tratto di V+ si è rivelato meno ostico del previsto e nn ho nemmeno tirato il chiodo. Un grazie infinito a RV che ha tirato tutto da prima e come sempre il meteo aiuta gli audaci!

Relazione qui e qui.

 
 
 

INSEGUENDO IL SOLE SULLA SBRINZROUTE

Post n°1727 pubblicato il 25 Luglio 2016 da sillylamb
 

Inizio a sviluppare una grave idiosincrasia verso l'estate. Credo sia uno dei sintomi del fatto che sto invecchiando, ma mai come quest'anno sono insofferente al caldo e alle zanzare. Se poi nei we di luglio (che è il mese principe per le alte quote), il meteo fa pure le bizze, ecco il quadro di una stagione di cui potrei benissimo fare a meno... Cmq come sempre tempo, cul e siori, i fà sempre chel che vol lori e così ho rinunciato al mio we arrampicatorio (e pensare che avevo pensato ai 2 capi dell'Italia, Bardonecchia e Piccole Dolomii, dicendomi che almeno da una delle 2 sarebbe stato bello; e invece no...) e dopo i soliti studi delle mappe metereologiche abbiamo deciso per un giro in MTB in Ossola: il tempo lì sembrava un po' meno peggio e nn saremmo stati distanti dalla SS, via di fuga in caso di intenso maltempo. In realtà come sempre alla fine il tempo è stato migliore del previsto: alla mattina cielo azzurrissimo, qualche scroscio nel pomeriggio ma per lo più brevi e nn particolarmente intensi. Il giro mi è piaciuto, tocca diverse frazioni dove il tempo sembra essersi fermato, collegate da mulattiere ancora in ottimo stato. Sono anche riuscita a visitare gli orridi di Uriezzo che era uno di quei posti che mi incuriosivano che per i quali nn c'era mai stata occasione: molto belli. E pur restando gravemente imbranata, con la bici nuova inizio a osare un po' di più.

Lunghezza: 53km, 900m di dislivello

Tipo di itinerario: itinerario su prevalentemente su asfalto e sterrato (30%, sentieri S1-S2)

Tempi di percorrenza: 5h per l'intero giro 

Periodo consigliato: l'itinerario è percorribile da marzo a novembre. Io l'ho fatta domenica 24-7-16

Descrizione: parcheggiata l'auto nella parte di bassa di Crevoladossola (VCO; 303m), nei pressi del ponte sul torrente Diveria, si inizia a pedalare in direzione Masera. Passati sotto la SS, si imbocca la strada asfaltata che conduce a Roledo tra i campi. Si sale alla parte alta del paese e, sempre su asfalto, si raggiunge Lomese (481m). Attraversato l'abitato, inizia lo sterrato, dapprima su strada e poi per mulattiera che lo collega a Pontemaglio. Mantenendosi alti, si affronta un breve tratto di mulattiera per poi confluire in una pista sterrata che corre a breve distanza dal Toce. Si raggiunge così Alpiano Inferiore dove una strada asfaltata secondaria ci accompagna fino a Alpiano Superiore. Poco prima di raggiungere il paese, si attraversa il Toce portandosi sulla destra idrografica e si continua paralleli a questo su pista inerbita a breve distanza dalla SS. Giunti nei pressi di una recinzione, ocorre attraversare un prato a sinistra, scavalcare un muretto e portarsi sull'asfalto che si segue brevemente verso destra per superare il Toce tramite un ponte. Su asfalto si raggiunge la località Cantoni dove ci si porta nuovamente sulla destra idrografica raggiungendo in breve Verampio. Qui si prende una sterrata sulla destra. Si passa nei prssi delle marmitte dei giganti, poi la strada inizia a salire. Si oltrepassa l'ingresso dell'orrido di Uriezzo Sud e dopo un tornante torna a farsi asfaltata nei pressi di una falesia. Si raggiunge così la SS all'altezza di Premia (723m), la si imbocca per poche decine di metri verso destra per lasciarla quasi subito per un sentiero che scende in un prato. Ci si porta sulla sinistra idrografica del Toce e, tramite una mulattiera nn ciclabile, ci si porta a Cagiogno dove si trova di nuovo l'asfalto. Ci si abbassa e, nei pressi di un ponte sul Toce, si prosegue dritto su pista dapprima asfaltata, poi sterrata, infine inerbita. Sempre proseguendo lungo la stessa, si arriva a Case Cini (885m) dove si attraversa il Toce per iniziare il percorso di ritorno che noi abbiamo fatto lungo la SS fino a Pontemaglio. Qui l'abbiamo lasciata immettendoci su una strada asfaltata secondaria. Senza entrare in paese, abbiamo bypassato una galleria e ci siamo portati a Canova dove abbiamo proseguito su sentiero che si rimmette su asfalto a poca distanza dal comune di Crevoladossola. Su asfalto si fa ritorno al punto di partenza.

Note: capisco che la descrizione possa nn essere molto esauriente. Se cercate la traccia gps, noi abbiamo fatto un mix di questi 2:
http://www.distrettolaghi.it/it/percorsi/mappa-percorsi-bicicletta-%E2%80%93-n5-percorso-del-toce-mtb 
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/5039

 
 
 

ALLA MALGA DOSSO ROTONDO PER PROVARE LA NUOVA BICI

Post n°1726 pubblicato il 18 Luglio 2016 da sillylamb
 

NN ho mai amato la mia Syntesi. Secondo me era troppo grossa. L'acquisto della nuova però si è rivelato cosa molto complessa, tra misure del telaio, delle ruote e difficoltà a trovarla esposta. Evidentemente le donne che vanno in MTB sono davvero poche. Poi ho trovato un'offerta della Cannondale e ho deciso di prenderla a scatola chiusa, anche perchè avevo la testa il loop. E' arrivata un paio di settimane fa, blu e bellissima. Ci ho montato dei pedali da 70€, ci sono tornata a casa e poi l'ho messa in box, assorbite com'ero dalla preparazione al Bianco. Ora però era tempo di tirarla fuori e provarla. L'itinerario scelto era nelle Giudicarie, una zona che frequento poco (e visto il traffico al rientro, mi sono anche ricordata il perchè). Aveva lunghi tratti in asfalto perchè l'idea era di prendere confidenza su un terreno facile. Morale: io sono sempre imbranata uguale, la bici mi piace, l'itineraio invece si è rivelato molto deludente. Troppo asfalto ripido, chiuso nel bosco senza panorami; un po' meglio il tratto sterrato, ma era davvero così breve che nn ripagava di tutta la fatica fatta per raggiungerlo. Io poi nn ero particolarmente allenata e arrivata a Faserno avrei anche gettato la spugna. S in realtà ha insistito così tanto che piano piano ho concluso l'anello. Avesse insistito anche solo la metà settimana scorsa, credo proprio che il Bianco l'avremmo portato a casa.

Lunghezza: 42km, 1500m di dislivello

Tipo di itinerario: itinerario su prevalentemente su asfalto (90%); sterrato semplice (sentieri S1)

Tempi di percorrenza: 5h per l'intero giro 

Periodo consigliato: l'itinerario è percorribile da maggio a ottobre. Io l'ho fatta domenica 17-7-16

Descrizione: parcheggiata l'auto a Ca' Rossa (frazione di Storo, TN; 396m) nello slargo dopo il ponte sul Chiese, nei pressi della ciclabile, attraversare il ponte sul Chiese e imboccare il sottopasso. Inizia quindi la lunga salita che con infiniti tornanti conduce a Faserno (1436m). Seguire quindi le indicazioni per Malga Vacil, sempre su asfalto e in salita. Arrivati al bivio per il punto panoramico Dos della Cruz (1798m), finalmente la strada spiana. A breve distanza dalla malga Vacil, tenere la sinistra e raggiungere la malga Dosso Rotondo (1771m) dove termina l'asfalto. Si prende la mulattiera, nel primo tratto ripida e sconnessa. Si raggiungono così i prati sovrastanti e la traccia si allarga trasformandosi in una strada inerbita che conduce a quota 1942m. Qui si confluisce su un'altra sterrata che va imboccata verso sinistra, in discesa. A breve la strada si fa cementata e poi asfaltata e conduce a Riccomassimo. Sempre in discesa, si raggiunge Lodrone nel fondovalle. All'incrocio con la SS, prendere a destra per poche decine di metri, poi imboccare la prima strada a sinistra che, oltrepassato il Chiese, incontra la ciclabile. Seguirla verso sinistra fino a far ritorno al punto di partenza.

 
 
 

INSALATA DI GRANO SARACENO

Post n°1725 pubblicato il 16 Luglio 2016 da sillylamb
 

Un po' di tempo fa mi era capitato tra le mani l'ultimo libro di K. Ishiguro, "Il gigante sepolto". Ambientato nell' Inghilterra post-arturiana che è un periodo che mi ha affascinata molto durante l'adolescenza, l'ho trovato molto delicato ed evocativo. Così ho pensato di leggere qualcosaltro dello stesso autore e ho scelto "Quel che resta del giorno": le recensioni parlavano di capolavoro e mi piaceva che anche quello ruotasse intorno al ruolo della memoria. Mi è piaciuto molto meno, l'ho trovato lento e a volte faticoso. Un libro da centellinare quando si ha un po' di tempo. E' un libro triste, ma la parte finale risulta molto poetica. E cmq tratta di argomenti profondi, per cui forse si meriterebbe una lettura da parte di tutti.

Bisogna essere felici. La sera è la parte più bella della giornata. Hai concluso una giornata di lavoro e adesso puoi sederti ed essere felice.
[...] Dovrei smettere di pensare tanto al passato, dovrei assumere un punto di vista più positivo e cercare di trarre il meglio da quel che rimane della mia giornata. Dopotutto che cosa c'è mai da guadagnare nel guardarsi continuamente alle spalle e a prendercela con noi stessi se le nostre vite non sono state proprio quelle che avremmo desiderato?

Ingredienti (per 2 persone): 100g di grano saraceno, 100g di prugne, 150g di pomodorini, 100g di mozzarella, menta, crescione, scorza di limone, olio, sale
Preparazione: lessate il grano saraceno in acqua bollente salata per il tempo indicato sulla confezione; scolarlo e farlo raffreddare. Tagliare a pezzetti le prugne, i pomodori e la mozzarella. Tritare le erbe con la scorza di limone. Unire tutti gli ingredienti in una ciotola, profumare con il trito aromatico, completare con l'olio e lasciar riposare qualche ora l fresco prima di servire. 

 
 
 

21 VOLTE A 4000: ROCCIA NERA E GEMELLO DEL BREITHORN

Post n°1724 pubblicato il 14 Luglio 2016 da sillylamb
 

E il we precedente eravamo anche andati in quota per acclimatarci. Io nn sono brava a concatenare, ma questa volta ne ho inanellati ben 2. Abbiamo mancato il terzo, ma già così mi sentivo la donna più felice del mondo, anche per l'ambiente bellissimo attraversato. Tutto sommato, poca gente sul percorso mentre il Breithorn sembrava un formicaio.

Regione: Valle d'Aosta

Località di partenza: A5 uscita Chatillon; risalire la Valtournenche fino a Cervinia dove si prendono gli impianti fino a Plateau Rosa (3480m)

Meta: Roccia Nera (4065m) e Gemello del Breithorn (4106m)

Dislivello: itinerario con saliscendi per un totale di 900m circa

Punti di appoggio: Rifugio Guide del Cervino: situato a pochi metri dall'arrivo della funivia, è aperto tutto l'anno con servizio di alberghetto e dispone di 40 posti letto. 60€ la mezza pensione, discreti standard di pulizia, no acqua nei bagni, buona la cena. Dormito benissimo.
Bivacco Rossi e Volante (3750m):di proprietà del CAI UGET Torino, dispone di 12 posti letto, illuminazione a pannello solare, è sempre aperto e in genere abbastanza affollato 

Periodo: l'itinerario è in genere percorribile da fine giugno a fine settembre; io l'ho fatto domenica 3-7-16: ghiacciaio in ottime condizioni (no ghiaccio scoperto, crepacci ben chiusi), poca gente sul percorso (mentre il Breithorn Occidentale sembrava un formicaio)

tempo di percorrenza: 4h solo salita

Tipo di percorso: ghiaccio

Difficoltà: PD

Equipaggiamento: normale da alpinismo: corda, ramponi e picozza

Cartografia: Kompass

Itinerario: dal rifugio si risalgono le piste da sci fino al Colle del Breithorn (3831m). Qui si lascia l'ampia traccia che sale al Breithorn Occidentale e si scende in un'ampia conca glaciale perdendo circa 150m di quota. Si prosegue quindi a lungo in falsopiano fino allo sperone roccioso dove sorge il bivacco Rossi Volante. Raggiungerlo risalendo un canalino e raggiungere così il ripido pendio che sta alla spalle di questo. Risalirlo (max 45°) fino a giungere in cresta, quindi piegando a destra in breve si è in cima al Roccia Nera (3h). Tornare quindi sui propri passi e proseguire lungo la cresta che lo collega al Gemello del Breithorn (esposta; prestare attenzione alle cornici verso nord). Si affronta quindi un canalino (max 50°) che conduce in vetta. Qui sarebbe necessario affrontare un tratto molto esposto e abbassarsi leggermente per trovare un ancoraggio per una calata in corda doppia che depositerebbe sulla cresta nevosa tra il gemello e il Breithorn Orientale. Purtroppo domenica, a causa della grande quantità di neve, nn era possibile far sicura se nn facendo un corpo morto con la picca e cmq rischiando un volo di 30m in casi di caduta. Abbiamo pertanto ritenuto più saggio effettuare al discesa per la via di salita fino pochi metri sopra il bivacco. Qui è possibile tagliare a destra manenendosi ai piedi della bastionata e perdendo meno quota che all'andata. Ci si ricongiunge con l'itinerario di salita poco sotto il colle del Breithorn. Da qui al rifugio lungo la strada percorsa in salita.

 
 
 

LES BOSSES, QUOTA 4550M: TENTATIVO AL BIANCO

Post n°1723 pubblicato il 11 Luglio 2016 da sillylamb
 

Quando un obiettivo a lungo desiderato viene mancato, rimane sempre un po' di tristezza che sta uscendo tutta questa sera. Fino a ieri ero soddisfatta di me, sapevo di aver dato il massimo. Dicevo che avevo cmq una bella storia da raccontare e gli occhi pieni di panorami incredibili, senza contare la soddisfazione dei tempi e dell'abilità aquisita nelle manovre di corda. Ma più il ricordo della fatica si allontana, più penso che se avessi stretto i denti forse ce l'avrei potuta fare. E mi sento triste anche al pensiero di com'era mio padre da giovane a confronto con quello che è adesso: invecchiare è davvero una brutta cosa e prima o poi toccherà anche a me. Insomma, invece della gioia della conquista, questa è la sera delle rilfessioni malinconiche.
Ma andiamo con ordine.
Metà giugno 2016: mi viene chiesto se anche quest'anno avessi in programma il Binaco. Il Bianco è sempre in programma, è da quando sono bambina che veglia su di me e il desiderio di salirlo è sempre grandissimo, unito però al timore di nn essere all'altezza. Il programma estivo è assolutamente confuso, ma se me lo chiedete, parte la macchina organizzativa. Fissiamo la data: il secondo we di luglio, nella speranza che il ghiacciaio nn sia troppo aperto e nn faccia troppo caldo. Ormai è troppo tardi per prenotare il Gouter e cmq quel sistema di prenotazione che ti obbliga alle corse come fossero i biglietti di un concerto, mi irrita abbastanza. E allora nasce l'idea di salirlo dalla normale italiana. Certo, è molto più lunga, ma credo di potercela fare. In 3gg.
Mercoledì 6-7-16: il meteo sembra buono. Peccato che la mia prenotazione è scomparsa. Per fortuna il Gonella nn è il Gouter e c'è posto. Venerdì si parte. Porto su i miei e poi con i miei compagni di avventura ci aavviamo per la Val Veny. Già la salita al rifugio ci mette a dura prova. il ghiacciaio del Miage è davvero eterno e i detriti n aiutano. Poi il Gonella è uno di quei rifugi che ti guardano dall'alto ma dove sembra di nn arrivare mai. Siamo lì per le 17.30. Cena alle 18.45 e alle 20.30 siamo a letto. La sveglia suona a mezzanotte, all'1.11 siamo pronti a partire. Il cielo è buio pesto, illuminato da una sottile falce di luna e dalle stelle e la cosa ha indubbiamente il suo vantaggio: nn ci fa vedere i crepacci nè quanto sia sotile la cresta che dobbiamo percorrere. Io parto convinta di potercela fare. All'alba siamo a quota 4100. LS dice di essere stanco e obbliga AC che era in cordata con lui al ritiro. Io, S e O proseguiamo. Superiamo il Dome de Gouter (perchè nn conta come 4000?), poi S comincia a tremare violentemente. Il vento è festidioso, lo facciamo vestire e si prosegue. Alle 6.20 siamo alla Capanna Vallot e io inizio a essere stanca. La cresta delle Bosses mi mette davvero a dura prova, fatico a fare più di 2 passi di seguito. Terminato il tratto più ripido, O dice di nn sentirsi bene. Il cielo è limpido, il vento nn è terribile, l'orario è perfetto. Eppure io sono stremata e preoccupata di tutta la strada da rifare a ritroso. La cima è a 250m da noi, credo ci vorrebbe ancora 1h30 per arrivarci. Mi pare un'eternità e colgo la palla al balzo: propongo la ritirata. Credo che anche S fosse stanco perchè nn prova neanche a ribattere. Si torna indietro. Alle 14 siamo di nuovo al Gonella. Passiamo il pomeriggio a dormire e l'indomani scendiamo a valle. La cima aspetterà. So che ci riproverò. Mi sento molto stupida ad aver mollato in quelle condizioni perfette, ma in quel momento davvero mi è sembrata la scelta più logica. Poco importava aver coperto la gran parte del dislivello e aver terminato le difficoltà. Come spesso capita, mi sono arenata di fronte a quello che mi sembrava insormontabile e senza S che mi spronava ho gettato la spugna. Di certo è stata una bella avventura e questo per ora mi deve bastare.

I GIORNO, SALITA AL RIFUGIO
Regione
: Valle d'Aosta
Località di partenza: A5 uscita Courmayeur; seguire per Entreves, poi prendere a sinistra per la Val Veny che si risale finoltre la Visaille dove la strada è chiusa da una sbarra (1740m)
Meta: Rifugio Gonella (3070m)
Dislivello: 1330m
Punti di appoggio: Rifugio Gonella: di proprietà del CAI di Torino, dispone di 38 posti (+ 12 nel locale invernale) ed è aperto con servizio di alberghetto da metà giugno a fine agosto; bagni interni con acqua di fusione, no docce, standard di pulizia buoni, personale cortese; pessima la gestione delle prenotazioni, menù ripetitivo (entrambe le sere abbiamo mangiato risotto al bleu, spezzatino con purè e panna cotta) http://www.rifugiogonella.com/
Periodo:l'itinerario è percorribile da metà giugno ad agosto; io l'ho fatto venerdì 8-7-16: quota neve 2400
tempo di percorrenza: 5h solo salita
cartografia Kompass 
Difficoltà: EE (itinerario che si svolge in ambiente di alta montagna con scarsa segnaletica; tratto finale attrezzato)
Presenza di acqua lungo il percorso: sì (una sorgente)
Itinerario: parchegiata l'auto a bordo strada, si prosegue lungo la stessa fino al Combal (1970m). qui si imbocca il sentiero a sinistra del bar che sale a prendere il filo della morena del ghiacciaio del Miage. La si segue verso sinistra fino al termine, poi si scende per mettere piede sul ghiacciaio, quasi interamente copreto da detriti. Ci si porta verso il centro e lo si risale lungamente con lieve pendenza fino a quota 2650m dove con ampio giro verso destra (crepacci) si raggiunge la base dello sperone su cui sorge il rifugio. Lo si risale alternando tratti con nevai, terrazze erbose e roccette attrezzate con scalette e canaponi fino a giungere al rifugio.

II GIORNO: LA (quasi) VETTA
Località di partenza
: rifugio Gonella (3070mm)
Meta: Monte Bianco (4810m)
Dislivello: 1800m + saliscendi
Punti di appoggio: bivacco Vallot (4350m): sempre apero, nn dispone di nessun arredo ed è purtroppo ridotto a un immondezzaio
Periodo:l'itinerario è percorribile da metà giugno a agosto; io l'ho fatto sabato 9-7-16: ghiacciaio in buone condizioni, pochi crepacci ben individuabili e con ponti di neve portanti, ottima traccia
tempo di percorrenza: 7h solo salita 
Equipaggiamento: normale da ghiacciaio (corda, imbrago, picozza, ramponi)
Tipo di percorso: A/R per la stessa via su ghiacciaio
Difficoltà: PD+ (cresta, crepacci)
Itinerario: dal rifugio si traversa brevemente in quota (talvolta su nevai piuttosto ripidi), poi ci si abbassa lievemente per mettere piede sul ghiacciaio del Dome che si risale lungamente facendo attenzione ai crepacci. Giunti 
alla parte terminale del ghiacciaio si affrontano 30m con una pendenza di 45° prima dell’uscita su roccia tra il col des Aiguilles Grises e il col de Bionnassay. Si percorre quindi la cresta procedendo verso destra e si arriva in breve tempo in prossimità dell’affilata cresta di Bionassay, la quale è molto suggestiva e richiede sicurezza di piede e fiducia nei ramponi. Poco dopo il percorso risulta più agevole, puntando in direzione nord est si passa nei pressi del Piton des Italiens (4.002 mt). Procedendo in direzione nord est, si supera il Dôme du Goûter e s’incrocia la via normale francese. Si attraversa un piccolo pianoro e si affronta un tratto più ripido che conduce alla capanna Vallot (4350m). Da qui si attacca la cresta delle Bosses, dapprima con pendenze intorno ai 40° e poi superando 2 grosse gobbe. Noi ci siamo fermati qui. Proseguendo su cresta più ampia e con pendenze inferiori si arriva infine in vetta. 
Discesa per la via di salita.

 III GIORNO: DISCESA DAL RIFUGIO
Credo che la maggior parte della gente faccia l'ascensione in 2gg. A dire il vero, la maggior parte della gente nn scende dalla via di salita. Le guide di solito fanno scendere dalla via normale francese. A me sembrava abbastanza complesso per via dei trasporti, così abbiamo scelto di scendere dalla via di salita e credo che questo sia stato uno degli errori che ci ha fatto mancare la cima. Inoltre già il ritorno al Gonella mi sembrava molto impegnativo (e in effeti gli ultimi 200m prima di tornare al rifugio sono stati faticosi) e così abbiamo pensato di divedere l'ascensione in 3gg dedicando l'ultimo giorno alla discesa dal Gonella a La Visaille. 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: sillylamb
Data di creazione: 26/01/2006
 

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Le montagne sono le preghiere di Dio

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA (2008-2013)

Provincia di Lecco:
- Grignone per la cresta di Piancaformia (alpinismo invernale)
Giro delle Grigne
- Zucco Sileggio

Provincia di Sondrio:
Pizzo Olano (scialp)
Salmurano (scialp)
- lago del Truzzo
- Surettahorn (scialp)
Bernina (alpinismo)
- bivacco Colombo, Palon de la Mare, monte Vioz (alpinismo)
Disgrazia (alpinismo)
- Gran Zebrù (alpinismo)
- Forcellino (scialp)
- Passo Porcile (scialp)
- il bivacco Ca' Bianca (scialp)
- Da Isola a Frondaglio (ciaspole)
- il lago di Colina (MTB)
-  il Cevedale (alpinismo)

Provincia di Bergamo:
- Bronzone
- Sasna (scialp)
- Mte Misma
Traversata delle creste della Presolana (alpinismo)
- Araralta e baciamorti (ciaspole)
- Pizzo Arera

Provincia di Brescia:
- Adamello (scialp)
- Monte Carone
- Guglielmo (ciaspole)

Provincia di Varese:
- Mte Settetermini (MTB)

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA, 3

Provincia di Sondrio:
- Punta dgli spiriti (scialp)
Gole Cardinello e lago d'Emet
- Tambò (scialp)
- Cima pesciola (scialp)
- Meriggio (scialp)
- Alpe Bondeno (ciaspole)
- Tresero (scialp)
- Cassandra (scialp)
- Ferrè (alpinismo)
- Scalino (scialp)
- Dosdè (scialp) 

Provincia di Como:
- Bregagno (scialp)
- Cima Pianchette (ciaspole)
- Berlinghera 

Provincia di Bergamo:
- Pizzo delle Segade (ciaspole)
- anello dei Campelli
- Vodala by night (scialp)
- Pizzo del Becco 

Provincia di Lecco:
- San Primo (scialp)
- Legnone da Colico
- Resegone (ciaspole)
- Moregallo (per il canalone Belasa)
- Grignone in invernale 

Provincia di Brescia:
- Frerone (scialp)
- Monte Creino 

Provincia di Varese:
-
 Pizzoni Laveno & Mte Nudo
Piambello (MTB) 

 

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA(2008-2009-2010)

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA (2011 E SEGG)

- Saron (scialp)
- Oilletta (scialp)
- Col Chavacourt (scialp)
Cima di Creya
- Gran Tournalin
- Roccia nera e Gemello del Breithorn (alpinismo)
- Dome de Gouter (alpinismo)
- Mont Avic
- 2 itinerari con le ciaspole in valdigne: alpeggi Tirecorne e lago d'Arpy
- Spalla W Becca Trecare (scialp)
- Tour Ronde (alpinismo)
- Breithorn Centrale (scialp)
Roisetta (scialp)
- Bieteron (scialp)
- Zumstein (scialp)
- Cleve de Moula
- Gran Cima (scialp)
- Tsaplana
(ciaspole)
- Gran Pays (scialp)
- Croce di fana (ciaspole)
- intorno all becca di Viou
-  da Bard a Machaby
- 2 itinerari in MTB: lago Miserin e Pointe de Chaligne
-  colle Champillon (scialp)
- S. Ambrogio 2011: a piedi sulle mulattiere di Quart, scialp al colle della Croce, ciaspolata notturna all'alpe Arp Vieille
- lago di Zuckie
(ante)cima d'Entrelor (scialp)
- lago Cignana (MTB)
- Bivacco Gervasutti
- Nei valloni di Leviona e Pesson 

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2006-07)

PIEMONTE:
Verbano-Cusio-Ossola:
- il rifugio Maria Luisa e il Grieshorn (ciaspole)
- Massa del Turlo
- l'anello di Pogallo
- Pizzo Diei e Monte Cistella
- Corona dei Troggi (ciaspole)
- Monte Massone
- Monte Cazzola (ciaspole)
Provincia di Biella:
- Monte Bo
Provincia di Torino:
-
Colma di Mombarone
Provincia di Alessandria:
- Monti Ebro e Chiappo (ciaspole)
- Monte Tobbio

LIGURIA:
Provincia di Savona:
- L'anello del Beigua
- L'anello del Monte Sordo
- L'anello di Finale
- Da Varigotti a Noli
Provincia di Genova:
punta Martin
il sentiero del Brugneto
- sui sentieri dell'ardesia: Monte Zatta e il Monte S. Giacomo
- Monti Reixa e Argentea

TOSCANA
- nelle foreste casentinesi: le cascate dell'acqua Cheta e il Monte Falterona

ESTERO
Francia:
- il mio Verdon: l'Imbut, il Breis e il Martel
- Cret de la Neige
- Le lac Blanc
Svizzera:
- Val di Campo: il rifugio Val Viola e la forcola di Cardan (ciaspole)
- Poncione d'Alnasca
- Traversata S. Carlo - Foroglio per la bocchetta della Crosa
- Il lago di Cama
- Monte Bar (ciaspole)
- La capanna Cremorasco e il Pizzo Corgella

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2008-09)

Piemonte
Provincia di Torino:
-
3 itinerari con le ciaspole dal rifugio Selleries: il lago Laus, il colle del Sabbione, il monte Orsiera
- il Rocciamelone
- il sentiero delle anime
- Punta Mariasco
Verbano-Cusio-Ossola:
- Alpe Veglia e dintorni
- Monte Togano

Emilia Romagna
Provincia di Piacenza:
- Monti Bue, Maggiorasca e Nero (ciaspole)
- Monte Alfeo
Provincia di Parma:
- traversata del parco dei 100 laghi
- Monte Orsaro

Liguria:
-
Manico del Lume (GE) e giro della Palmaria (SP)

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- l'Ortles (alpinismo)

Toscana:
Provincia di Massa-Carrara:
- 2 ferrate nelle Apuane: il Monte Forato e il Pizzo Uccello

Estero:
Svizzera:
- capanna Gesero e Monte Marmontana
- Chuebodenhorn
- val Vergeletto, quota 2108
- Magehorn (scialpinismo)
- Piz Grevasalvas (scialpinismo)
- Capanna Poncione di Braga (ciaspole)
- Piz cadreigh (scialpinismo)
- Monte Fumadiga
- Pizzo Claro
- l'Adula (alpinismo)
Francia:
-
Fort de la Croix de Bretagne
- Mont Buet

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 3 (2009-2010-2011)

Estero:
Svizzera:
- Poncione di Valpiana (scialp)
- Cima dell'Uomo
- Nella valle dei Cani
Piz lagrev (scialp)
- Breithorn (scialp)
Piz Scalotta (scialp)
- Piz Uccello (scialp)
- Foisc (scialp)
- Piz Rondadura (scialp)
Marocco:
-
scialp sull'Atlante: Toubkal, Ras, Timesguida, colle quota 3850m nei pressi dell'Akioud
USA (California):
- Alta Peak
- Sierra Nevada Summit Lake
- Yosemite North Rim
- Sta Cruz Island

Trentino Alto Adige:
- Rifugio Trivena e Passo delle marmotte (ciaspole)
- Alpe di Villandro (ciaspole)
- valle del Ciamin
(ciaspole)
- ciaspole e torggelen: Cornetto e da Soprabolzano a Collalbo

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Dormillouse (scialp)
- Testa di Money (alpinismo)
- Rifugio Mautino e Monte Corbiun (ciaspole)
- scialp e ciaspole in Valle Stretta: Colle di valle Stretta, col des Muandes, lago Verde, vallone di Rochemolles
Verbano-Cusio-Ossola
- Arbola
(scialp)
- Cima Valrossa (scialp)
- Mte Capio
Provincia di Vercelli:
- Monte Bo valsesiano (scialp)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 4

Piemonte:
Provincia di Cuneo:
- Monviso (alpinismo)
- sentiero Frassati in Val Maira
- cima delle Rossette (scialp)
- Cima genova per la cresta Sigismondi (alpinismo)
Provincia di Torino:
- rifugio Jervis e Punta barant (ciaspole)
- Cima del bosco (scialp)
- Cima delle Liste (scialp)
Punta delle vallette (scialp)
Provincia di Novara:
- Mte Fenera (MTB)
VCO:
-
Corno orientale nefelgiù (scialp)
- Monte Faiè
- cima Jazzi (alpinismo)
Provincia di Biella:
- cresta dei carisey (alpinismo)

Emilia Romagna:
Provincia di Reggio Emilia:
- Monte Cusna

Trentino Alto Adige:
- rifugio Lancia e Col santo (ciaspole)
- Tra i masi della val Sarentino

Estero:
Svizzera:
-
Mte Gambarogno
- lago di Canee
- Palù (scialp)
- Bishorn (scialp)
- Punta di Stou (scialp)
- Piz Surgonda (scialp)
- Capanna campo tencia e lago Morghirolo (ciaspole)
Austria:
- Feldalphorn (ciaspole)
Francia:
- Dom de la Neige des Ecrins (alpinismmo)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 5

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Punta d'Almiane (scialp)
- Cavalcurt
- Forte di Foens (MTB)
- Roc Peirous (scialp)
- colle della battaglia (scialp)
- prato in fiera (scialp)
- Monte Lion (scialp)
Provincia di Cuneo:
-
Colle Ciaslaràs (scialp)
- Piovosa (scialp)
Provincia di Vercelli:
-
colle della piana (scialp)
- colle Piccolo Altare (scialp)
VCO:
- Corbernas (scialp)
giro dei 5 passi

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- anello Brugger Schupfer (ciaspole)
- Laite Va Spiz (scialp)

Estero:
Norvegia:
- scialp alle Lofoten: Fagerfjellet e Stormheimfjellet
Svizzera:
- Septimerpass (MTB)
- Nadelhorn (alpinismo)
- Stotzigen fisten (scialp)
- Tallihorn (scialp)
- Chilchalphorn (scialp)
- Pigna d'Arolla (scialp)
- Strahlorn e Allainhorn (scialp)
- Generoso
Francia:
-
refuge de Gouter
Argentina:
- Cerro des los Cristales

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 6

Estero:
Svizzera:
- Chili Bielenhorn (scialp)
- Lucendro (scialp)
- Alphubel (scialp)
Piz d'Emmat Dadaint (scialp)
- Straffelgrat (scialp)
- Einshorn (scialp)
- Weissmies (alpinismo)
- Allainhorn, cresta Est (alpinismo)
- Piz Arpiglia (scialp)
- Piz Mezdì (scialp)
- Boshorn (scialp) 

Piemonte:
Provincia di Torino:
- colle delle Lance (scialp)
- Blegier (scialp)
- Giornalet (scialp)
VCO:
- Basodino (scialp) 
- traversata Veglia-Devero
- Mater & Margineta
alpeggi sopra Cannobio
Provincia di Cuneo:
- Chersogno (scialp)
- Oronaye (alpinismo)
- Colle della Lausa & anello Collalunga (scialp)
Colle Sagneres (scialp) 

Trentino Alto Adige:
- Presanella (alpinismo)
 

Veneto:
Provincia di Belluno:
- Pavione
Mont'Alt de Framont
Provincia di Verona:
- giro delle 5 cime
Monte Sparavero

 

PICCOLE SODDISFAZIONI

Anche se quello a cui tengo di più è la parte "alpinistica", qualcuno ha notato e apprezzato le mie ricette. Questo blog pertanto è segnalato su Petitchef.com

Ricette di cucina

 
 

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