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Le contraddizioni di Ratzinger su Inferno e teologia della liberazione

Post n°118 pubblicato il 26 Marzo 2007 da starman2006
 

Ogni giorno l'attuale Papa ci bombarda con lezioni di magistero e imposizioni di dottrina tese a far precipitare la Chiesa ai tempi del Concilio di Trento.

Sono convinto che è in buona fede ma questo non migliora le cose,dimostra come chi vive nella "religione",pieno di pregiudizi ,vive nella paura e nel fanatismo ,pur avendo studiato tutta una vita,non può capire la grandezza del Vangelo e lo svilisce a rango di religione da Deuteronomio.

Ieri due PERLE in un solo giorno:Papa Ratzinger  ricorda il GRANDE CRISTIANO Mons.Romero , ucciso dagli squadroni della morte allevati dalla Cia e dai militari del Salvador,portandolo come esempio di "martire della cristianità" !

Romero venne ucciso in quanto esponente di quella splendida teologia della liberazione che affermava che Cristo voleva la liberazione di ttti gli uomini dalla schiavitù del bisogno e della fame contro il POTERE (nel Vangelo rappresentato dai Romani e dal Sinedrio)che tiene la gente oppressa sia da un punto di vista materiale ,sia spirituale.

Peccato,vorrei ricordare a Ratinger,che Romero fosse stato lasciato solo dal Vaticano di cui lui era già autorevole esponente e che qualche giorno fa Lui abbia fatto ammonire e mettere in odore di scomunica Sobrino,uno dei grandi assertori della teologia della liberazione,fraterno amico di Romero.

Peccato che per Ratzinger la teologia della liberazione è sempre stata considerata un pericoloso nemico , quasi un'eresia ! La parola libertà da certi esponenti del l Vaticano è sempre stata negata sia ai popoli,sia agli individui.

Ne è conferma la seconda perla , Ratzinger parla dell'Inferno e si scatena e si CONTRADDICE (senza rendersene conto,sottolineo la buona fede del personaggio):

(da la Repubblica del 26/03)

La fede cristiana - è il ragionamento di Ratzinger - è un annuncio, una offerta all'uomo, mai una imposizione". Ogni persona - "se vuole", sottolinea il Pontefice - può "accettarla spontaneamente" con "tutta la sua carica salvifica che ci viene da Dio, il nostro Padre misericordioso ......". E quanti continuano a peccare senza mostrare nessuna forma di pentimento? Per questi - rammenta Benedetto XVI - la prospettiva è la dannazione eterna, l'Inferno, perché "l'attaccamento al peccato può condurci al fallimento della nostra esistenza". ...... al luogo della dannazione eterna sono destinati coloro i quali "usano male la libertà offerta loro da Dio".

COMMENTO : E' vero che l'attaccamento al peccato crea gravi problemi,ma se parliamo di Padre misericordioso,quale padre destinerebbe un figlio alla dannazione ETERNA qualunque fosse la colpa commessa ? Che libertà è quella dove devi obbedire altrimenti c'è l'Inferno ETERNO? Come Dio prima  lascia libero l'uomo non facendosi vedere e poi questa libertà è negata?Questo catechismo infantile che mostra un Dio vendicativo,terrorizzante è la buona novella del Vangelo? Non penso proprio , penso che il Vangelo mostri l'uomo-Dio realizzato alla sua più alta potenzialità,nella forma d'amore più elevata e l'Inferno esiste solo nella mente di chi vuol farlo esistere.

La vendetta è un bisogno dell'uomo non di Dio(nel Vangelo) , come possono gli atei credere ad un Dio che vedono essere peggiore dell'uomo?Grave responsabilità di chi propaganda una falsa idea di Dio e non ha l'umiltà di dire banalmente che su molte cose c'è solo un mistero da accettare con umiltà.

Il grande teologo svizzero cattolico Urs von Balthazar diceva :l'Inferno esiste ma forse è vuoto se la misericordia di Dio è infinita.....

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Commenti al Post:
starman2006
starman2006 il 27/03/07 alle 12:12 via WEB
X SILVERSTADT UN PRIMO ESMPIO ILLUMINANTE----STUDIO FATTO DA 3 GRANDI STUDIOSI SACERDOTI CATTOLICI---IL DIGIUNO---- Pensate a questo fatto del digiuno. Sapete che nella spiritualità cristiana, almeno prima del Concilio, vigeva questo fatto del digiuno, perché proprio in un brano del vangelo di Marco c’era Gesù che aveva detto: “che questa specie” - si riveriva ai demoni – “non si caccia se non con la preghiera e col digiuno”. Ognuno di noi sa quali demoni ha - con demoni venivano indicati i difetti, le tendenze, i peccati - e quindi Gesù aveva detto “questa specie di demoni si scaccia solo con la preghiera e con il digiuno” (Mc 9,29 ) Ecco perché in passato, fino al Concilio Vaticano, il digiuno ha avuto tanto successo nella spiritualità cristiana, perché si credeva che fosse Gesù stesso che l’aveva indicato. Nel testo originale, quello che dal Concilio Vaticano in poi è stato preso come base per le traduzioni, si è scoperto che questo digiuno non c’era. Fu un copista, forse un monaco, nel IV secolo che alla frase di Gesù: “questa specie di demoni si scaccia solo con la preghiera” – punto - aveva aggiunto “e con il digiuno”. Vedete quanto è importante il testo originale? Se Gesù ha detto che il digiuno aiuta a cacciare i demoni, allora si digiuna. Ma Gesù non si è mai sognato di indicare il digiuno come arma per cacciare i demoni. Ha detto “la preghiera”, ma, copia dopo copia, fino al Concilio Vaticano, nel testo latino che era la base delle traduzioni, si aveva questa espressione “questa specie di 16 demoni si scaccia con la preghiera e il digiuno” (Hoc genus in nullo potest exire, nisi in oratione et ieiunio), ecco perché l’importanza del digiuno. Parlavo dei santi. Se voi leggete le vite dei santi vedete che si sono martirizzati con penitenze, sofferenze, qualcosa proprio più da manuale di psichiatria, alla voce masochismo più che alla voce spiritualità. Perché? Nel vangelo che loro avevano c’era scritto “se non fate penitenza non entrerete nel regno di Dio” quindi facevano tante penitenze, il più possibile. Ma Gesù non si è mai sognato di invitare la gente a far penitenza! Gesù dice: “se non vi convertite”. L’inesatta traduzione, interpretazione del verbo «convertire» (metanošw) con «fare penitenza» ecco che ha dato adito a questa tragedia della spiritualità cristiana dove si credeva che le sofferenze della vita fossero un dono di Dio per la santificazione degli uomini. Anzi, più uno si sacrificava e più Dio era contento. ecco quindi i sacrifici. Ricordate, almeno quelli della mia età, i catechismi basati sui fioretti? «Rinuncia a questo perché il Signore è contento» E altre aberrazioni del genere. Gesù non si è mai sognato di invitare le persone a fare penitenza. La parola penitenza non esiste nei vangeli. Dove c’è - nelle edizioni dei vangeli del passato fino a trentacinque/quaranta anni fa - era dovuto a una cattiva traduzione dell’invito di Gesù “convertitevi”, “se non vi convertite” - cioè se non cambiate completamente mentalità e quindi comportamento - “non avete nulla a che fare con me”. Pensate, nella spiritualità cristiana, quanto è invalso il termine mortificazione, bisogna mortificarsi! E ci sono persone che si sono rovinata la propria esistenza mortificando e reprimendo quegli impulsi naturali, quegli impulsi della propria esistenza perché credevano che fossero cose da dover soffocare. L’invito a mortificarsi è assente nei vangeli, è assente in tutto il nuovo testamento. Una sola volta c’è: nella lettera ai Colossesi (3,5) Paolo dice “mortificate” (nekrèsate) - mortificare significa fare morte, uccidete - e non parla di cose belle, ma “mortificate l’avarizia, la maldicenza, la cattiveria” cioè uccidete tutte quello che fa male agli altri, questo si! Questa è la mortificazione che dobbiamo fare, ma mai Paolo si è sognato di dire 17 mortificate la vostra esuberanza, la vostra vitalità, la vostra sessualità, la vostra affettività, queste vanno potenziate e, eventualmente, incanalate. A conclusione di questo incontro vediamo la sentenza, la frase che Gesù dà e che non da tutti è stata capita perché esige uno sforzo non indenne da difficoltà: “Nessuno cuce una toppa di panno nuovo sul mantello vecchio; altrimenti il rammendo nuovo tira sul vecchio e si ha uno strappo maggiore. E nessuno mette il vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri. Ma a vino nuovo, otri nuovi»” (Mc 2,21-22). La novità che Gesù ha portato, la buona notizia, è che Dio ti ama indipendentemente dal tuo comportamento, che l’amore di Dio non lo devi meritare, ma soltanto accoglierlo. Questo è il vino nuovo, che indica un rapporto completamente nuovo con Dio: non devi far più niente per essere gradito a Dio, ma devi accogliere l’amore di Dio e, con Lui e come Lui, andare verso gli altri. Questo vino nuovo - è questa la novità portata da Gesù - esige un impegno da parte del credente: cambiare completamente rotta perché se uno mette questa novità nel vecchio modo di pensare Dio, nelle vecchie maniere di rapportarsi con Lui, non gusta la novità perché la novità ha bisogno di un otre nuovo e non si gusta più l’antico. L’antico è la religione che toglie la libertà agli uomini, però ti dà la sicurezza. Hai la certezza: ho fatto questo e questo, non sono libero, per qualunque cosa devo chiedere il permesso, se è bene o no, se posso fare questo o non posso farlo, però mi dà la sicurezza. Gesù ti toglie la sicurezza, però ti da la LIBERTA’. Ma per questo ci vogliono persone mature. Ma cosa significa: “vino nuovo in otri nuovi”? E’ un monito che l’evangelista dà alla comunità cristiana dove vede già che riaffiorano i vecchi modi di fare della religione, quelli che gli evangelisti chiamano «il lievito dei farisei». Si tratta – questo è il pericolo che corre la comunità cristiana - di ridurre l’insegnamento di Gesù in regole da osservare. E’ il disastro, è la fine dell’insegnamento di Gesù!! Lo hanno già fatto con la legge di Mosè. Hanno codificato la legge in regole e precetti da osservare e l’hanno distrutta.
 
starman2006
starman2006 il 27/03/07 alle 12:20 via WEB
COMMENTO A QUELLO CHE TU DICI Ancora evidentemente non è chiaro che il messaggio di Dio è tassativo( SE E' TASSATIVO NON C'E' LIBERTA',DIO NON SI FA VEDERE X LASCIARCI LIBERI O NO?) e le scelte di libero arbitrio possono portare alla salvezza eterna solo seguendo la Sua Divina Volontà, ma vivendo in totale dispregio della legge Divina non si può meritare che l'eterna dannazione. Ma in questo non esiste alcuna preddestinazione proprio perchè siamo liberi di scagliere(NON C'E' SCELTA SENZA LIBERTA',NON C'E' LIBERTA' SE NON FACENDO QUELLO CHE DIO VUOLE VADO ALL'INFERNO X SEMPRE). Non c'entra nulla il Padre misericordioso(ALLA FACCIA DELLA MISERICORDIA), se si contesta l'importanza dello scempio del peccato, la salvezza delle anime avverrebbe senza alcun merito(LA MERITOCRAZIA PURE NELLA MENTE DIVINA?RIDICOLO !), vanificando quindi l'importanza di una vita ispirata al messggio Divino e lontana dal peccato. Il rifiuto del concetto di peccato e di dannazione è anche il rifiuto del messaggio di Dio(METTERE IN DUBBIO I DELIRI INFERNALI DA CONTRORIFORMA NON SIGNIFICA NON AVERE CONSAPEVOLEZZA DEL MALE E DELLA MANCANZA DI CRESCITA COME PERSONA NONCHE' DEL MALE FATTO AGLI ALTRI), quindi é un concetto eretico degno di un anticristo, ovvero della personificazione di satana.(L'ANTICRISTO , SATANA E' STATO SCONFITTO DA GESU',(E vidi Satana cade come folgore....),NON RESUSCITATELO VOI CHE NON FATE ALTRO CHA TERRORIZZARE LA GENTE CON L'INFERNO , SATANA ETC ETC TU VIVI NELLA PAURA DI DIO E DELL'UOMO,SENZA MISERICORDIA,SPERO CHE TU NON APPARTENGA ALLA CATEGORIA DI PERSONA CHE DICONO : QUELLA PERSONA L'HO PERDONATA X GESU'...DICENDO IMPLICITAMENTE FOSSE STATO X ME L'AVREI AMMAZZATO !
 
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Come ti amo? - Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l’anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e,
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.

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