Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Dicembre 2007

Post N° 1246

Post n°1246 pubblicato il 31 Dicembre 2007 da psike830

Non sopporto chi deve per forza continuare a toccarti quando parla, chi se ne va in giro con l'autoradio a tutto volume, chi mette le canzoni che partono in automatico nei blog perché se sto ascoltando la mia musica sono costretta a spegnere, non sopporto chi fa troppe domande, chi vuole sapere troppo degli altri e non parla mai di sè, chi si fa trasportare troppo dal gruppo dimenticando di avere un cervello, chi si adagia troppo alla monotonia, chi non urla mai, chi non sa adattarsi alle diverse situazioni e non ascolta opinioni differenti dalle proprie, chi punta solo sulla bellezza fisica, chi si crede sempre migliore degli altri, chi fa regali basandosi solo sui propri gusti e non su quelli della persona a cui quel regalo è diretto.
Non sopporto chi, come me, rimane sempre in bilico tra due scelte, chi ha sempre paura di sbagliare e da questa paura si lascia paralizzare.
Non sopporto chi non osa mai, chi è troppo rigido, chi non fa mai eccezioni, chi crede troppo profondamente in qualcosa pretendendo che gli altri la pensino allo stesso modo.
non sopporto chi non è capace a perdonare o chi perdona troppo facilmente, chi non ha interessi, chi odia leggere un libro, chi crede che i cruciverba siano solo una perdita di tempo, chi è troppo fiero di sé, chi non chiede mai scusa, i professori universiari che considerano gli studenti solo dei numeri di matricola.
Non sopporto chi pensa che gli altri lo giudichino per quanto è in ordine la sua casa, chi fa dormire gli animali nel proprio letto, chi non ha un giardino e compra cani per poi tenerli in casa.
Odio chi non sa mantenere un segreto,  chi parla senza sapere, senza conoscere abbastanza l'argomento, chi non è capace a rispettare i tempi degli altri, chi non ama il cibo e il buon vino, chi non ascolta mai musica, chi compra i "botti" di capodanno e poi piange se gli salta per aria una mano, chi -esclusi gli sms- scrive tutto abbreviato.

Mi fa schifo il Riopan gel, il pesto alla genovese, il parmigiano, la ricotta, gli amari, le zucchine, la porchetta.

Non ho capito il motivo di questo post, comunque sia ormai l'ho scritto.

 
 
 

Post N° 1245

Post n°1245 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da psike830

Andrea è morto oggi pomeriggio, è tutto il giorno che non faccio altro che vedere il suo sorriso esplodere dicendo "stella!" dopo aver contato fino a 3 e noi tutti lì immobili nelle posizioni più strane, cercando di mantenere l'equilibrio ed arrivare "alla meta" prima degli altri.
Me lo ricordo con me a rubare nocciole o a mettere chiodi nelle assi di legno per costruire l'ennesima casetta, me lo ricordo giocare a nascondino e raccontarmi i suoi sogni.
Andrea non fumava e non beveva, quando noi c'ndavamo a nascondere dai genitori col pacchetto di marlboro lui veniva con noi solo per reggerci il gioco, ma non ha mai voluto fumare, diceva che gli avrebbe rovinato il fiato per il tennis e che non voleva certo morire di cancro.
E invece è stato proprio un cancro a portarselo via.
Da quando l'ho saputo non faccio altro che chiedermi se in questi 24 anni è riuscito a realizzare i suoi sogni, almeno qualcuno.
A vent'anni sai, credi, di avere tutto il tempo del mondo per realizzarli, lui invece sapeva di non averlo questo tempo e chissà, tra i tanti, quali sogni avrà scelto, quali avrà scartato, quali sarà riuscito a raggiungere, quali avrà solo sfiorato, a quali a malincuore avrà dovuto rinunciare.

Ciao Andre
un saluto da chi resta qui
a cercare di non sprecare il tempo che rimane.

 
 
 

Post N° 1244

Post n°1244 pubblicato il 23 Dicembre 2007 da psike830

Ora che ci penso io e te non abbiamo nemmeno una foto insieme, avevo l'impressione che fossimo così precari, così leggeri, così instabili che mi sembrava assurdo fermarci in una fotografia, imprimere per sempre qualcosa di così volubile.

Credevo pasasse, col tempo, ma il tempo non sempre aiuta.

 
 
 

Post N° 1243

Post n°1243 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da psike830

Passava il tempo a mordicchiare quel che rimaneva delle sue unghie e a fissare il vuoto pensando a tutti i possibili modi in cui avrebbe voluto vivere. Immaginava mille diversi lavori, mille diversi tipi d'amici, libri da leggere e perfino da scrivere.
Immaginava di essere chiunque tranne sè stessa.
ormai era la fantasia l'unico modo.
Non c'erano vie d'uscita o almeno lei non ne vedeva nessuna.

Arriva un momento in cui si è stanchi di tutto, in cui il sorriso scompare, in cui non si ha più nemmeno la voglia di provare.

Riesco solo a farmi del male
solo a farmi del male.

 
 
 

Post N° 1242

Post n°1242 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da psike830

Non riuscivo a trovare le parole.
Ora le ho trovate.

"...Ti risvegli al buio nella più assoluta incoscienza. Dove sono, che cosa è successo? Per un istante la memoria è cancellata. Non capisci più se sei un bambino o un adulto, un uomo o una donna, colpevole o innocente. Le tenebre sono quelle della notte o di una prigione?    
 Capisci solo una cosa, e tanto più intensamente dal momento che è il tuo unico bagaglio: sei vivo. Più di così non lo sei mai stato: sei vivo e basta. In che consiste la vita all'interno di questa frazione di secondo in cui hai il raro privilegio di non avere identità? 
In questo: hai paura. N
on c'è libertà più grande di questa breve amnesia del risveglio.
Sei un neonato che conosce il linguaggio. Puoi assegnare un vocabolo alla scoperta senza nome della nostra nascita: sei scaraventato nel terrore della vita.                                   
Durante questo intervallo di pura angoscia, non ti ricordi nemmeno che al risveglio è possibile che si verifichino simili fenomeni. Ti alzi, cerchi la porta, ti senti smarrito come in albergo.                                                          
E poi i ricordi reintegrano il corpo in un baleno restituendogli quanto gli fa da anima. Ti senti rassicurato e deluso: dunque sei questo, dunque sei solo questo.    
Poi riparte il tran tran. A ciascuno il suo: caffè-sigaretta, tè-toast o cane-guinzaglio, il percorso di tutti noi è organizzato in modo che si abbia meno paura possibile.  
In realtà, passiamo il nostro tempo a lottare contro il terrore della vita. Per sfuggirgli, inventiamo definizioni: mi chiamo tizio, sgobbo per conto di caio, il mio lavoro consiste nel fare questo e quello. Sotterranea, l'angoscia avanza con il suo lavoro di trincea. La sua voce non si può completamente imbavagliare. Credi di chiamarti tizio, che il tuo lavoro consista nel fare questo e quello ma al risveglio niente di tutto ciò esisteva. E può darsi che davvero non esista..."

Diario di rondine - Amèlie Nothomb

 

 
 
 

Post N° 1241

Post n°1241 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da psike830

"...E in un attimo,
ma come accade spesso,
cambiò il volto d' ogni cosa..."
F. Guccini

 
 
 

Post N° 1240

Post n°1240 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da psike830

Ad un certo punto devi decidere se rischiare o rinunciare.

Io ho deciso di VIVERTI.

 
 
 

Post N° 1239

Post n°1239 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da psike830

C'è un limite tra giocare e far male che tutti prima o poi oltrepassiamo. L'ho fatto anch'io con una persona a cui tenevo: ho tirato la corda finché non s'è spezzata.

Tu quel limite lo conosci fin troppo bene, mi hai tenuto sospesa per due anni su quel confine sfumato finché non hai ammesso di essere innamorato di un'altra, ma hai deciso di andartene solo quando sono stata io a chiedertelo, solo quando ti ho implorato di smetterla, solo quando era ormai troppo tardi per non provare dolore.

Questo blog in fondo è nato per te, è nato per riuscire a capire quella specie di "noi", è nato per ricordarmi uno dei periodi più belli della mia vita, ma il tempo passa e tu questo non riesci ad accettarlo.

Hai un'altra donna, altri amici, altri interessi, altri passatempi, hai un'altra intera vita lontano da quel "noi".

che senso ha allora chiamarmi all'una di notte?
che senso ha allora dire che mi stavi pensando?
non ti ho risposto limitandomi a mandarti l'ennesimo messaggio:
"niente squilli, niente chiamate, niente di niente, il tempo passa e ognuno ha la sua vita"

Lo so che a volte non sembra che io abbia un cuore, che sono fredda, distante e cinica, ma so anche che tu hai capito quanto amore si nascondeva dietro al mio continuo fuggire.

Sei stato tu a scegliere, io non ti avevo certo chiesto di farlo, mi ero innamorata e sapevo che l'amore ha un prezzo, la felicità si paga sempre.

Se ancora non riesci a rinunciare a me evidentemente la scelta che hai fatto non era quella giusta, ma io ho passato notti insonni, non mangiavo, non scrivevo, non sorridevo, non riuscivo a vedere niente oltre quel "noi" ormai finito.

C'è voluta troppa forza per implorarti d'andartene, per non tirare su il telefono e chiederti di tornare, per non venirti a cercare, per sorriderti quando t'ho incontrato per la strada e mi son sentita mancare la terra sotto ai piedi, c'è voluto troppo tempo per cancellare il dolore e trasformarlo in malinconia e ricordi, troppa determinazione per provare a ricominciare tutto da capo e, nonostante tutto, so di essere ancora troppo fragile per un tuo -anche ipotetico- ritorno.

Ci sono tante donne al mondo e se non è lei quella giusta sarà un'altra, ma non io. Io no.

In fondo so di non crederci abbastanza in queste parole, ma...non funzionerebbe mai, non tra due stronzi come noi capaci di tradirsi e mentirsi in quel modo, capaci di essere innamorati a giorni alterni, di tacere per giorni e poi esplodere e perdonarsi senza chiedere scusa.

Siamo troppo simili forse.

Stavolta potresti distruggermi, è vero, quello che non sai ancora è quello di cui sono capace io e ti auguro di non scoprirlo mai: farti piangere come un bambino quella notte era solo l'inizio e so che è stato lì che hai deciso di mollare.

Se vuoi entrare nell'arena devi avere la stoffa e tu non ce l'hai.

 
 
 

Post N° 1238

Post n°1238 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da psike830

Poi è successo. Mi sono svegliata e avevo le dita sporche del nero della notte. Ho provato a lavarlo via grattando sui polpastrelli, ma non si toglie così la malinconia.

E' una sensazione di inadeguatezza, quell'essere perennemente fuoritempo, malsintonizzati: tutti ridono e io sono triste, gli altri son tristi e io vorrei solo ridere.

Quel nero è il taglio netto tra il prima e il dopo e io me ne resto in bilico, coi piedi puntati sulla linea di confine senza saper decidere se andare avanti o tornare indietro.
Ma una vera scelta non c'è, non bisogna mai smettere di correre per non perdersi.

C'è troppo e niente da dire per riuscire a trovare le parole.

Però ho capito una cosa: mi piacerebbe fare la fotografa.
mi piacerebbe fermare gli attimi e non lasciarli più andar via, non dimenticarli più.

Ma in fondo sono solo una studentessa di psicologia fuoricorso che non butta via niente e ha scatole intere di cartacce e passa il tempo a ricordarsi dove le ha prese.

La cosa strana è che non sono triste, non nel vero senso della parola, sono inquieta: come al mio solito non riesco a stare ferma per più di due minuti e ad essere della stessa idea per più di 30 secondi.

[su una cosa ti sei sempre sbagliato:
la mia è "tigna"
non coerenza]

 
 
 

Post N° 1237

Post n°1237 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da psike830

Mentre la Panda arranca sulla salita guardo la grandine bianca ai bordi della strada, metto sempre la stessa canzone ultimamente, si chiama "canzone della triste rinuncia" e, per assurdo, mi mette quasi allegria. Ascolto quelle parole che ormai so a memoria e non faccio altro che annuire e pensare che il buon vecchio Francesco ha pienamente ragione.
Perché in quelle parole io mi ci ritrovo, in ognuna di loro, mi trovo persino nel suono che esce dalla mia bocca quando le pronuncio.

La verità è che ho paura.
Una paura fottuta.

E continuo a rimandare le cose. A oltranza.
E il tempo scorre e se ne frega dei miei dubbi e delle mie paranoie.

Sono strana in questo periodo, mi perdo ancora di più nei particolari, cammino per la strada e mi guardo intorno, osservo ogni cosa e ogni cosa mi sembra un segno.

Stamattina da lontano ho visto due uomini e una donna che parlavano, avvicinandomi ho riconosciuto mio zio e sua cognata ma non riuscivo a capire chi era il terzo.
Era mio padre, me ne sono accorta solo quando praticamente gli ero davanti.
Come si può non riconoscere il proprio padre?

L'altro giorno mi ha telefonato dicendo che ci era rimasto male perché non l'avevo chiamato per dirgli che avevo superato quei due esami all'università.
Quel giorno, appena finito ho chiamato Ale, P. e mia nonna, ma di chiamare mio padre non mi è passato nemmeno per l'anticamera del cervello. E anche adesso, se ci penso, non mi viene in mente un solo motivo per cui avrei dovuto farlo.

Devo iscrivermi alla banca dati dell'università per richiedere la tesi, compilare dei fogli per il tirocinio (cosa che rimando da un anno e mezzo), preparare gli ultimi 4 esami e buttarmi nel vuoto.

Perchè voglio andarmene da qui,

me ne voglio andare.

Moglie hai ragione tu: mi sto spegnendo dentro.

"...non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive addosso...
E forse sto morendo e non lo so capire o l' ho capito e non lo voglio dire..."


 
 
 

Post N° 1236

Post n°1236 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da psike830

Cosa posso avere in comune io con delle persone che pensano che i libri siano solo carta?
Come posso pretendere d'andarci d'accordo?

La verità è che io sono diversa da voi,
io non sono fatta per le vostre discoteche e i vostri ombretti colorati
ho solo bisogno di avere tra le dita una penna e una nuova canzone in circolo,
il resto sono solo illusioni e apparenze.

 
 
 

Post N° 1235

Post n°1235 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da psike830

Certe volte capita di riuscire ad incastrare un gesto ed un pensiero
certe volte capita che un ricordo porti un sorriso dolce e neanche tanto malinconico.

[- non l'avevo mai sentita una storia del genere
- forse perchè non hai mai incontrato uno come lui]

E' stata solo una serata al pub tra vecchie amiche.

 
 
 

Post N° 1234

Post n°1234 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da psike830

Credo di star semplicemente qui ad aspettare che tu torni anche se so che non succederà.
In fondo nella vita ce ne sono molte di speranze e attese senza senso: si spera di vincere alla lotteria, si aspetta ai semafori, si fanno file interminabili alle poste e ai supermecati chiudendo gli occhi e illudendosi che riaprendoli non ci sarà più nessuno di fronte a noi.
Non si pagano i sogni, si pena solo per il loro non realizzarsi, ma anche quel dolore è gratis e da studentessa squattrinata quale sono continuo a sognare di ritrovare un giorno quelle sensazioni, quella vita pura che m'entrava in circolo facendomi camminare a due metri da terra e dimenticare i problemi.
Dev'esserci un altro te da qualche parte, dev'esserci qualcuno che mi chiede di prestargli "Di noi tre" di De carlo per vedere se davvero è più bello di "Due di due", che mi convinca a smettere di mangiarmi le unghie e mi spieghi la fisiologia su un'amaca al sole di giugno, che mi porti al cinema di mercoledì perchè il biglietto costa meno e non si vergogni di dirmelo. Dev'esserci qualcuno che mi porti a mangiare schifezze o a bere vino casareccio alle sagre di paese e poi mi prenda per mano correndo come pazzi giù per la discesa rubando nel tragitto fiori di carta rosa, che mi regali le sorprese dell'ovetto kinder e mi incarti i baci perugina con un'orrenda carta a fiori, che torni da una festa di laurea con in tasca un nastrino rosso da legarmi al polso mentre l'alba entra dalla finestra.
Al mondo dev'esserci qualcun altro come te che punti il dito al cielo spiegandomi le costellazioni, qualcuno che ricordi a memoria le canzoni di tutti i cartoni animati ma stravolga i nomi di tutti i personaggi ricordando però alla perfezione quelli di ogni libro letto da diec'anni a questa parte.
Qualcuno che non sputi mai le gomme ma le mangi piano piano mandando giù pezzettino dopo pezzettino e scoppi a piangere come un bambino alle 4 del mattino perché io voglio andarmene, che non dica mai "mi manchi" o "ti voglio bene", ma lo faccia capire, qualcuno che non faccia promesse perché sa già di non poterle mantenere.

Dev'esserci qualcuno che mi somigli, almeno un po'.

[l'immagine ha molto più senso di quello che sembra]

 
 
 

Post N° 1233

Post n°1233 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da psike830

La strada s'arrampica per la montagna in una serie di curve che conosco fin troppo bene, la macchina fatica un po', scalo, rallento e guardo giù. L'avevo dimenticato. L'avevo dimenticato che d'inverno gli alberi sono spogli e senza tutti quei rami pieni di verde si può vdere meglio il sole riflesso sull'acqua. Poi lo vedo: una palla rossarancione all'orizzonte. A sinistra son tutti tronchi d'albero che alternano luce ombra luce ombra luce ombra mentre spingo ancora un po' l'acceleratore e Guccini canta piano dallo stereo. La canzone sembra perfetta allo stato d'animo, al panorama, le note s'adagiano perfettamente sui rumori di sottofondo (quelli tipici Fiat per intenderci).

La mia ex-collega mi sta aspettando al bar della stazione e io sono in ritardo come mio solito. Passo di fronte all'ospedale e guardo le luci del reparto provando ad indovinare chi sarà di turno oggi pomeriggio, poi il semaforo, il benzinaio, la freccia a destra e la mia collega che sale in macchina solare e allegra.

E' sempre un piacere passare del tempo con lei, peccato che quel tempo è sempre troppo poco e si esaurisce senza riuscire a raccontarci, confidarci.
E' una persone semplice lei, una di quelle che ti arrivano dritte al cuore senza tante parole o moine, una persona come speri di incontrarne molte al mondo,ma molte non ce ne sono e io sono grata per aver incontrato lei.

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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DUE ZERO ZERO CINQUE

RADIOFRECCIA

"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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