Dopo essersi servito da bere, il giornalista tornò a sedersi al tavolo, di fronte a me. E si accese un sigaretta. A me dava noia il fatto che fumasse, ma lui continuava
imperterrito.
" Le fa male ", continuavo a ripetergli inutilmente, ma lui continuava.
" E' di plastica ", diceva. " E' un rito. "
E allora? Poi che successe?
" No, niente, continuai a interrogarmi sul perché quell' uomo fosse venuto a trovarmi. Non riuscivo proprio a capire il motivo che l' avesse spinto a denunciare il furto che aveva toccato quella famiglia così felice.
" Quale famiglia? " chiese curioso il giornalista.
Io a quel punto mi alzai dalla sedia e gli tirai uno sganascione in pieno volto. Lui, spaventato corse via come un bambino... In quel momento entrò mia moglie che mi chiese come mai stava scappando in quel modo. Le risposi che gli avevo tirato uno sganascione perché mi aveva offeso dicendomi di non fumare.
" Che cazzo, come ti sei permesso? Ti stava intervistando così bene. "
" Come lo sai? "
" Lo so e basta. L' ho sentita anche io la prima parte dell' intervista. Come mai è scappato? "
A quel punto mi avvicinai a lei e l' abbracciai. Capì che era arrivato il momento di scusarsi con me. E allo stesso modo capii anche io che era arrivato il momento di andare a cercare il giornalista per scusarmi con lui. Perciò presi l' auto e corsi verso l' ultimo luogo in cui c' eravamo incontrati. Fuori mi attendevano due ragazze in minigonna e top soltanto, e, con quel freddo, non era l' abbigliamento migliore per loro. Ma tentarono comunque un approccio con me chiedendomi se volevo passare quella fredda sera con loro.
" Ma se sono le 9 di mattina? "
Loro capirono che con me non c' era trippa per gatti.
" Ma se volete potete venire a questo indirizzo stasera per cena. "
Neanche mi rendevo conto di quello che avevo appena fatto: invitare due puttane a casa mia per quella sera con mia moglie che mi aspettava a casa. Chissà come avrebbe reagito mio fratello se avesse saputo questa cosa. " Comunque ero venuto per finire l' intervista. Era venuto qua da me il giornalista che abita qui, però l' ho cacciato in malo modo. Vorrei finire l' intervista, per favore, lasciatemi passare. Ci vediamo stasera noi, comunque. Anche con mia moglie. "
Le due prostitute mi fecero passare. Io entrai, la casa era buia, non si accendeva neanche la luce. Bill mi accolse in casa come si fa con un amico.
" Le ho invitate a cena ", dissi al mio amico.
Bill ne era felice. " Spero che tua moglie non ci sia. ", disse fiero di me. " No, mia moglie c'è, perché? La devo mandare da qualche parte? " "Certo, rispose. Eviterei di farmi trovare in casa con due puttane di quel calibro. "
" Eh, sì, effettivamente sono molto carine. "
Poco dopo le due prostitute entrarono dalla porta, perché fuori faceva freddo. " Io sono Harriet ", fa la bruna, mentre la bionda risponde poco dopo alla mia domanda: " E lei chi è? " con un semplice e secco " Miryam! Ma lei che è venuto a fare qua? "
" In realtà ero venuto per farmi intervistare dal mio amico, ma ho visto voi... "
Kristin, mia moglie, mi chiama per chiedermi dove fossi sperduto. Le dissi che sarei arrivato a breve con due ragazze che mi ha presentato il mio amico giornalista.
" Ti vuoi accomodare, per favore? Mi dài sui nervi ", mi disse mentre telefonavo.
Mi sedetti in attesa di terminare la telefonata, al termine della quale, l' intervista poteva continuare.
" Dov' eravamo rimasti? " mi chiese.
" Non ci offri niente, Bill? " ad un tratto fa una delle due.
Si sedettero sulle mie gambe e improvvisamente iniziarono a raccontare una storia alquanto strana che riguardava il mio amico giornalista. Si era innamorato della segretaria del dott. Bondurant e faceva di tutto pur di averla per sè. Miryam mi chiese se avevo tempo per farmi un giretto prima di andare a casa. Dopo quella domanda mi misi l'animo in pace: avrei dovuto passare due ore di spensieratezza e divertimento con loro due. Mia moglie, sempre più preoccupata, iniziò a tempestarmi di telefonate. Tornai a casa alle 11.30 del mattino dopo aver perso due ore con quelle due. Era già ora di preparare il pranzo e mia moglie si chiese chi fossero le due puttane che mi ero portato appresso.
" Sono due amiche che ho incontrato da Bill per caso. "
" Siamo sicuri? " mi chiese.
Mi sorrise e capì che stavo dicendo una balla. Intervenne per salvarmi Harriet: " No, giuro che è vero, ci ha incontrate per caso. Stavamo lì sotto perché lavoriamo lì. "
" Ah... sotto dove? " chiese mia moglie.
" Sotto casa di Bill. Lavoriamo lì, c' è uno spiazzo dove lavorano le prostitute. "
Mia moglie è sempre più preoccupata e telefona a Blot. Blot non risponde. Risponde Bill.
" Scusa ma stavo riflettendo se conoscevo il numero. "
" Tua moglie non c' è? " chiese curiosa Kristin.
" No, è scappata prima che tu telefonassi quando si è accorta che avevo due puttane sotto casa. "
" Ah... la devo chiamare al cellulare? "
" Stasera venite voi da me o devo venire per forza io? "
" Ah... vuoi che veniamo noi? No, no, fammi sapere se devo portare da bere. "
Presi il telefono e risposi al posto di mia moglie. Kristin si andò a cambiare. Mi sedetti sul divano per parlare con calma con Bill. Ma in quel momento mi accorsi casualmente che stava entrando Blot.
" Quando siete andati da lui chi c' era? "
" C' erano due prostitute sotto casa sua. "
" Sì, questo lo so, l' ho notato anche io, per questo sono scappata. Ma doveva interrogarti sul caso Bondurant, per caso? "
" Sì, ma mi ha mandato via quando l' ho invitato a cena qui con quelle due. "
Bill ci raggiunge a casa ed è molto arrabbiato: vorrebbe portare via Blot prima che lei scopra che è andato a puttane. Ma quando arriva è troppo tardi...
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