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TEATRO MAGNO

DOVE TUTTO E' FINTO NIENTE E' FALSO

 

 

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PAGATO PER UCCIDERE

Post n°240 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da teatromagno


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ATTO II


SCENA I


(Il sipario si apre su una camera da letto.
Una cameriera sistema con delicatezza un abito sul letto mentre un'altra sta raccogliendo i resti della colazione su un vassoio.
Entra in scena Lisa che indossa una vestaglia nera.
Cammina nervosamente per la stanza e con un gesto fa cenno alle due donne di uscire dalla stanza.)







LISA:
(countrygirldreams)
Cosa credevo di ottenere stanotte facendogli quella telefonata! Non stavo parlando con un uomo, con una persona che ha un cuore. E' un sicario, non si fa scrupoli una persona così...
Forse dovevo offrirgli denaro, più denaro....No e dove lo troverei?
Neppure vendendo tutti i miei gioielli.
Mio marito....perchè...perchè mio Dio mi sta facendo questo?
Non ho rinunciato a vivere io per Lui?
Sono chiusa in questa prigione dorata a causa della sia gelosia ossessiva e vengo ostentata solo alle feste e alle cene, come si mostra un quadro d'arte o una macchina sportiva...un'altro dei suoi preziosi oggetti da aggiungere alla collezione.
Allora vorrei anche morire...ma si non mi importerebbe davvero....forse sarebbe una liberazione.

(prende in mano una cornice. Nella gigantografia appare l'immagine della ragazzina adolescente)

Giulia...tesoro mio... no non posso lasciarti. Tutto è iniziato per te.

(si alza di scatto, come presa da un'istantanea rivelazione che si fa strada nella sua mente)

E se avesse capito?
Se lui.....
No! Non è possibile!
Ma se avesse capito che tu non sei sua figlia ma frutto dell'unico tradimento che feci in quell'estate indimenticabile?
I tuoi occhi, tesoro mio, mostrano la verità...sono gli occhi di tuo padre.
Se avessi avuto più coraggio allora... ma questi ( accarezzando una collana di diamanti che ha al collo) sono bastati per comprarmi.
Perchè questo credevo allora, mi importava di raggiungere solo la posizione di prestigio, di diventare la Signora Evans.
Ed ora ...ecco cosa sono diventata (si versa un bicchiere di wiskey da una bottiglia semivuota) sai killer, forse tu ed io non siamo poi tanto diversi, ci siamo venduti entrambi...la nostra anima per denaro.

(entra il marito, è un uomo di mezz'età, vestito elegantemente)

MARITO:
Eccoti...
sei ancora vestita così..anzi diciamo svestita.
Vuoi farmi fare tardi?
Ci tieni tanto a farmi fare brutta figura?
(le prende bruscamente il braccio)
e sei ubriaca...? A quest'ora del mattino già inizi a bere!

(Lisa lo guarda negli occhi come se cercasse la risposta ai suoi dubbi)

LISA:
Vado a prepararmi, sarò la tua bella bambola anche oggi!
(sottovoce) forse per l'ultima volta...

(si ferma si volta verso di lui e con aria di sfida gli mostra la collana)

Vedi?
Ho già provveduto a mettere la collana in modo che tutti potranno capire quanto sei potente...vado a sistemare il trucco.

(Lisa esce di scena il marito vede il cellulare della moglie abbandonato sul letto e lo prende. L'uomo è nervoso e si guarda intorno)

MARITO:
Devo essere sicuro che tutto proceda nel modo giusto. Che non vi siano intoppi. Stanotte quando l'ho chiamato ho sentito una titubanza nella sua voce quasi volesse rinunciare all'incarico.
No..non è possobile...è troppo tempo che aspetto questo momento e nulla deve intralciare il finale che ho scelto.
Provo un sottile perverso piacere a chiamarlo usando il telefono di Lisa.

(voce del killer fuori scena)

KILLER:
eccomi...

MARITO:
Volevo solo ricordarti l'appuntamento alle 11,00 all'Empires. C'è una festa di Natale ci sarà molta gente ma sono sicuro che non farai fatica a trovarmi.

(il marito non attende risposta e interrompe la conversazione. Lisa rientra in camera e si siede ad un tavolo da trucco. Il marito le si pone dietro e la osserva nello specchio sorridendole)

MARITO:
Sei bella...

(le mani che prima erano attaccate al busto some se fosse sull'attenti, si rilassano e si appoggiano sulle spalle morbide e sensuali della moglie di cui avverte la rigidità)

Non voglio farti del male...
perchè sei così tesa?
Non posso toccare mia moglie?

(Lisa si alza per andare a prendere l'abito da indossare. Luci soffuse e faro puntato su di lei.)

LISA:
Perchè sei gentile?
Perchè mi parli così?
Vuole, forse, fare lui lo sporco lavoro del killer?
No...non ne sarebbe capace. Mio marito è privo di passioni, ancora non capisco cosa gli dia eccitazione. Non mi tocca da anni, anzi nella nostra vita ci sono stati pochissimi momenti di intimità. Quando eravamo fidanzati credevo fosse timido, poi dopo il matrimonio la triste realtà: un uomo impotente, freddo debole a letto quanto passionale violento e ammalato di potere negli affari...e io un trofeo!
Eppure nonostante ciò sono riuscita a fargli credere che il padre di Giulia, lo so io cosa mi c'è voluto per farlo venire a letto cn me quella sera perchè ero già incinta...lui mi regalò una collana dopo, come si fa con le mantenute.

(torna la luce generale Lisa si volta verso il marito e gli sorride)

Certo che puoi toccarmi, credevo solo che fosse tardi...ecco non vorrei farti sfigurare e sono così in ritardo.

MARITO:
Anche senza trucco saresti la più bella lì e tutti dovrebbero solo inchinarsi alla tua bellezza (le accarezza il viso) il tempo è stato più che generoso con te, sei più bella di allora...vorrei ricordarti sempre così.

LISA:
(sottovoce) quelle mani mi stanno accarezzando come fossi già morta.
(a voce alta taj73) Dammi due minuti ancora e scendo.

(il marito esce di scena)

Non ho più tempo tutto sta per compiersi. Ora sono sola forse sarà l'ultima volta prima di morire, ma devo farlo...devo liberarmi di questo peso. Non posso far vivere anche a lei nel mio stesso incubo.

(a sinistra del palcoscenico entra un letto con la figlia addormentata, Lisa le si avvicina e la scuote con dolcezza per svegliarla)

LISA:
Tesoro...amore...sveglia...devo parlarti (Lisa inizia a singhiozzare)

GIULIA:
Che succede mamma?
E' stato lui vero?
E mio padre ma lo odio con tutta me stessa....

LISA:
No... non dire così. Senti tesoro devo confessarti una cosa...sai è difficile ma , forse, è l'ultima occasione che ho.
Tieni...

(le porge una foto. Nella gigantografia appare l'immagine di un uomo e una donna seduti al bar sorridenti e chiaramente innamorati)

GIULIA:
Mamma ma questa sei tu molti anni fa.
Chi è l'uomo al tuo fianco?

LISA:
E' tuo padre.

(si volge verso il pubblico taj73)
Ecco ora mi odierà, le ho mentito per tutti questi anni...non vorrà più vedermi. Che razza di madre sono!

GIULIA:
Ti amo mamma. Grazie. Ho sempre sperato che quel mostro non fosse mio padre. Però ora raccontami tutto...

LISA:
(catherinebay) Se solo avessi il tempo, quel briciolo di tempo sufficiente ad insegnarti che, nella vita, gli errori si pagano sempre e non ti abbandonano mai, ti forgiano più di qualsiasi azione positiva e ti rendono, nel tempo, e più passa il tempo, irrimediabilmente vittima di te stessa.

(Lisa afferra per le spalle Giulia)
Ascoltami Giulia non so ancora come ma dobbiamo andare via, fuggire ...scomparire....

(Lisa si guarda intorno ma non smette di stringere a sè la figlia. Il marito entra velocemente e parla con tono adirato)

MARITO:
(himi22v)
Cosa fai?
Ti ho detto che è tardi!
Che figura di merda mi vuoi far fare?
Che cazzo piangete voi due?

(Lisa nasconde velocemente la foto sotto le lenzuola)

LISA:
Niente caro, Giulia ha la febbre alta e non si sente bene....vero gioia mia?

GIULIA:
Si mamma...

(il marito, sbuffando, esce stizzoso salla stanza, sbattendo ancora una volta dietrà di se la porta...il tonfo fa sobbalzare le due donne e nella mente quel tonfo pare uno sparo. Lisa si libera dall'abbraccio e da un bacio alla figlia)

LISA:
Fai la brava amore mio...

(Lisa esce di corsa ancora avvolta dalla vestaglia si seta nera. Cambio di scena si salotto. Rientra il marito che cammina nervoso guardando l'orologio. Poco dopo Lisa rientra vestita per uscire)

MARITO:
Sei bellissima ma ora muoviti non ho tempo da perdere ci aspettano tutti all'Empire sarà una festa indimenticabile... fidati.

(Lisa e il marito escono di scena)

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La solitudine, sì,
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La solitudine?
Quale solitudine?
Ma non lo sai
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E che dovunque
ci portiamo addosso
tutto il peso
del nostro passato e
anche
quello del nostro futuro?
Tutti quelli che
abbiamo ucciso
sono sempre con noi.
E fossero solo loro,
poco male.
Ma ci sono anche
quelli che
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quelli che
non abbiamo amato
e ci hanno amato,
il rimpianto,
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       il disincanto
            e la dolcezza,
le puttane
e la banda degli dei!
            Solo!
Ah, se soltanto
potessi godere
la vera solitudine,
non questa mia solitudine
infestata da fantasmi,
ma quella vera,
fatta di silenzio e
         tremore d'alberi
sentire tutta l'ebbrezza
    del flusso
          del mio cuore.
    La solitudine!


(Caligola A.Camus)
 
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