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Unione Valsaviore - Elezione del presidente dell'Assemblea: Ancora un'occasione persa

Post n°518 pubblicato il 04 Agosto 2010 da theriddle
 

Negli scorsi giorni si è tenuta l'Assemblea della "nuova" Unione Dei comuni della Valsaviore (che, dopo la fuorisuscita di Malonno e Paisco Loveno, è attualmente composta dai comuni di Sellero, Cedegolo, Berzo Demo, Cevo e Saviore dell'Adamello).

Tra i numerosi ed importanti argomenti all'ordine del giorno (tra cui l'approvazione del Rendiconto 2009 e del Bilancio di Previsione 2010), hanno trovato spazio alcuni adempimenti "istituzionali" come la convalida degli eletti e l'elezione del Presidente dell'Assemblea. Elezione che ha visto prevalere, con nove voti e tre schede bianche, il "candidato unico" (proposto dai 5 sindaci) Pierluigi Mottinelli, già presidente della Giunta dell'Unione dal 1999 e che, non essendo più Sindaco ma semplice consigliere comunale, dal 2009 non può più far parte dell'organo di Governo dell'Ente.

Personalmente vedo questa candidatura solo come un espediente per far rientrare nell'orbita della giunta chi, per motivi "tecnici", ne è stato escluso. Ho già avuto modo in sede di dibattito di invitare i colleghi Delegati ad individuare una valida alternativa sostenendo l'elezione di una figura femminile alla carica di Presidente dell'Assemblea. Purtroppo però il mio suggerimento è caduto nel vuoto.

Per ovvi motivi (i 5 sindaci sono tutti uomini) nella giunta dell'Unione non c'è una rappresentanza femminile benché nei nostri comuni la popolazione femminile sia maggioritaria rispetto alla popolazione maschile. Lo statuto dell'Ente che prevede che il Presidente dell'Assemblea partecipi alle riunioni di Giunta, sebbene senza diritto di voto, ci offriva tuttavia una possibilità per riparare a questa "ingiustizia". Ritengo infatti che una "quota rosa" nell'orbita della giunta, anche se solo come "osservatore" senza diritto di voto, ma ovviamente con possibilità di parola, non potesse che essere una cosa positiva in quanto avrebbe portato quel punto di vista femminile che, per  cause "tecniche", manca all'interno dell'organo di governo dell'ente.

Già in passato si sono verificati episodi di giunte sciolte perché non era stata garantita un'adeguata presenza femminile, sebbene questo non sia e non potrà essere il nostro caso, ritengo che l'Unione, proprio perché nessuno ce lo imponeva, abbia perso l'occasione di dimostrare una certa maturità e rompere quel velo di maschilismo che da troppi anni la contraddistingue. A mio parere le quote rosa non vanno imposte per legge in quanto le donne in politica non sono una "specie rara" da tutelare ma bensì un valore aggiunto da incentivare, ed è proprio in occasioni come queste che un'assemblea democratica ha l'occasione per fare la differenza. 

Se, come affermato dallo stesso Mottinelli in una sua lettera indirizzata nelle scorse settimane agli amministratori dell'Unione, questa deve avere il compito di favorire il confronto aperto, valorizzando le singole vocazioni che le nostre cinque comunità hanno intrinseche, facendole assumere quel ruolo politico che le compete come guida ordinatrice delle politiche dei singoli comuni; 
Se, come ancora affermato da Mottinelli, il compito che ci aspetta nei prossimi anni è quello di elaborare un ampio programma che definisca le singole propensioni e peculiarità dei nostri Comuni, come se fossimo un unico comune e portare all'attenzione delle nostre amministrazioni e del Consiglio dell'Unione un documento di indirizzo che definisca nuove vocazioni e prerogative; 
mi chiedo: Come può questo lavoro di "programmazione" prescindere da quelle che sono le peculiarità  che solo il punto di vista  di una donna può far emergere?

Inoltre il ruolo di Presidente dell'Assemblea è un compito di indubbia gravosità, che per essere svolto nel modo migliore  richiede un notevole impegno anche e soprattutto in termini di tempo.

Sebbene sia palese ed altrettanto indubbia l'esperienza politico-amministrativa del Presidente Mottinelli, da oltre 20 anni sulla scena politica (anche se sul fronte opposto al mio), credo che questo ulteriore fardello, che è andato ad aggiungersi ai già numerosi incarichi di cui è "titolare" (l'ubiquo ex-sindaco di Cedegolo riesce ad assommare in un'unica persona ben 17 incarichi istituzionali ai quali si aggiungono gli incarichi di partito) comporti il rischio concreto che per ovvi motivi di tempo e di disponibilità, il Presidente sia costretto a trascurare uno o più dei compiti che gli sono stati assegnati a scapito di un altro.

Purtroppo però, ancora una volta, le logiche "compensative" che impongono di trovare sempre e comunque ulteriore spazio anche a chi di spazio ne occupa già troppo, hanno prevalso sulla logica e sul buonsenso che dovrebbero contraddistinguere qualsiasi scelta fatta in nome e per conto dei cittadini.

Faccio comunque gli i miei più sinceri auguri al neo-eletto Presidente Mottinelli, con l'auspicio che, per il futuro, l'Assemblea dell'Unione venga finalmente investita di quel ruolo di indirizzo politico e amministrativo che le compete e non, com'è stato fin'ora, ridotta a semplice strumento di ratifica di decisioni prese da altri.

 

Severino Damiolini - Lega Nord

Delegato di Minoranza del Comune di Sellero presso l'Unione dei Comuni della Valsaviore

 

 
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IL VOSTRO CANCRO E' PIU' GRAVE DEL MIO. Un cancro ben più tragico, ben più irrimediabile del mio. Un cancro per il quale non esistono chirurgie, chemioterapie, radioterapie. Il cancro del nuovo nazifascismo, del nuovo bolscevismo, del collaborazionismo nutrito dal falso pacifismo, dal falso buonismo, dall'ignoranza, dall'indifferenza, dall'inerzia di chi non ragiona o ha paura. Il cancro dell'Occidente, dell'Europa e in particolare dell'Italia. (Oriana Fallaci)

Penso ad un popolo multirazziale
ad uno stato molto solidale
che stanzi fondi in abbondanza
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....
penso che è bello sentirsi buoni
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Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo  coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria.”  Houari Boumedienne - Presidente algerino -  1974 - dinanzi all'Assemblea delle Nazioni Unite





 

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