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“ Con il consenso della gente si può fare di tutto: cambiare il governo, sostituire la bandiera, unirsi a un altro paese, formarne uno nuovo”. Gianfranco Miglio
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« Riconoscimento del debit... | TSN S.p.a.: “Cambiare tu... » |
TSN S.p.a.: “Cambiare tutto perché nulla cambi.”
Ci perdonerà Tomasi di Lampedusa se prendiamo in prestito la celebre battuta del suo Principe Salina, ma il teatrino a cui abbiamo assistito in questi giorni relativamente alla vicenda TSN non può che definirsi "gattopardesco".
Come ricorderete nei giorni scorsi avevamo dato la notizia delle dimissioni dei Consiglieri di amministrazione di TSN in quota Cofathec e la conseguente "caduta" dell'intero CdA, compreso il Presidente Laini, nominato in rappresentanza del comune di Sellero che ad oggi risulta ancora escluso dalla compagine societaria, non avendo ancora effettuato il necessario passaggio consiliare che deve stabilire se far valere o meno il proprio diritto di opzione e decidere in merito alla ricapitalizzazione della Società (anche se il sindaco ha già manifestato l'intenzione di "starne fuori" ). L'assemblea per la nomina del nuovo CdA è quindi stata convocata d'urgenza - come prevede lo statuto - per il 7 ottobre scorso.
Come prevedibile, chi si aspettava sconvolgimenti epocali è stato deluso, il CdA di TSN è stato ri-nominato (con qualche sostituzione) mantenendo come presidente l'ex-primo cittadino Sellerese.
Ovviamente ora si tenterà di far passare la riconferma di Laini come "una garanzia per l'ente", una scelta "nel segno della continuità aziendale" (ci auguriamo di no viste le perdite a sei zeri degli ultimi anni) ed un segnale forte della "volontà di mantenere una stretta collaborazione tra il pubblico ed il privato".
Noi abbiamo qualche dubbio in merito e riteniamo che quanto accaduto apra le porte un interrogativo politico di una certa rilevanza. Se fino a ieri infatti il presidente di TSN aveva l'obbligo morale ed istituzionale di tutelare gli interessi del Comune (e quindi dei cittadini) del quale era rappresentante (ancora di più perché ex Sindaco di Sellero), ora, lo stesso presidente, si trova ad avere gli stessi obblighi nei confronti del privato che l'ha riconfermato in forza del suo potere di azionista di maggioranza.
Si sa, non sempre l'interesse del privato coincide con il perseguimento del "bene comune" che dovrebbe caratterizzare l'attività amministrativa, per questo il ruolo di controllo dell'ente pubblico sulla gestione privata dei servizi affidati assume fondamentale rilevanza. Del resto lo stesso Laini (insieme a Bressanelli e Mottinelli) sul Bresciaoggi del 11.12.2008 commentando la prima cessione di quote pubbliche in mano al privato, si dichiarava convinto che: "dopo la prima fase di avvio della centrale a biomasse, andasse individuato un partner industriale rilevante a cui affidare la gestione, ritagliando per il pubblico il ruolo di controllo".
Ma quando, come in questo caso, controllore e controllato coincidono, chi controlla chi?
In situazioni come queste, a tutti quelli che (ingenuamente?) distinguono ancora la gestione della cosa pubblica dall'interesse personale, qualche dubbio sull'onestà intellettuale di taluni amministratori pensiamo possa venire.
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Il coraggio nessuno lo può regalare, bisogna che ogni uomo lo trovi nella propria anima. (Umberto Bossi)
"Chi controlla il passato, controlla il futuro; chi controlla il presente, controlla il passato" George Orwell
“E tutti si scandalizzano quando sentono dire: quel tale tipo di mammifero o di uccello ormai è sparito dalla faccia della terra, non lo vedremo più; è una grave perdita. Certo, si tratta di gravissime perdite. Ma non sarebbe forse più grave se sparisse una comunità umana?” (Bruno Salvadori)
"I molteplici consigli legislativi, e i loro consensi e dissensi, e i poteri amministrativi di molte e varie origini, sono condizioni necessarie di libertà. La libertà è una pianta di molte radici. (...) Quando ingenti forze e ingenti ricchezze e onoranze stanno raccolte in pugno d'un'autorità centrale, è troppo facile costruire o acquistare la maggioranza d'un unico parlamento. La libertà non è più che un nome: tutto si fa come tra padroni e servi." (Carlo Cattaneo)
IL VOSTRO CANCRO E' PIU' GRAVE DEL MIO. Un cancro ben più tragico, ben più irrimediabile del mio. Un cancro per il quale non esistono chirurgie, chemioterapie, radioterapie. Il cancro del nuovo nazifascismo, del nuovo bolscevismo, del collaborazionismo nutrito dal falso pacifismo, dal falso buonismo, dall'ignoranza, dall'indifferenza, dall'inerzia di chi non ragiona o ha paura. Il cancro dell'Occidente, dell'Europa e in particolare dell'Italia. (Oriana Fallaci)
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