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« TSN S.p.a.: “Cambiare tu...Sellero: Seduta di consi... »

Comune di Sellero - TSN S.p.a.: Servizio pubblico o interesse privato?

Post n°546 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da theriddle
 

A conferma delle nostre perplessità sull'onesta intellettuale dei nostri amministratori, arrivano le dichiarazioni del riconfermato (prima in rappresentanza del Comune, ora in rappresentanza del privato) Presidente di TSN ed ex- Sindaco di Sellero Laini, che - sul Giornale di Brescia del 14 ottobre - riferendosi alla sua nomina la definisce (come avevamo previsto) "un gesto che conferma la volontà della dirigenza di dialogare con gli enti pubblici e di avere con noi un rapporto privilegiato" e ancora, riferendosi ai promessi investimenti del privato nella "sua" azienda - ricordiamo il Comune è uscito dalla compagine societaria ed ora TSN Spa è una società privata a tutti gli effetti - dice "In cambio ci chiedono collaborazione, a esempio nell'espletamento delle pratiche burocratiche e nelle autorizzazioni."

Frasi che stridono non poco con quello che è uno dei principi fondamentali che "dovrebbero" caratterizzare l'attività amministrativa. Quel principio dell'imparzialità della pubblica amministrazione sancito dal primo comma dell'articolo 97 della Costituzione Italiana che stabilisce che l'attività della pubblica amministrazione, volta alla realizzazione dell'interesse pubblico (e non di quello di alcuni privati), debba essere svolta con imparzialità, e che l'imparzialità deve intendersi sia come divieto di qualsiasi forma di favoritismo nei confronti di alcuni soggetti, sia come ugual diritto di tutti i cittadini ad accedere ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione.

A quanto pare i nostri amministratori non la pensano così, anzi, sono pronti a "collaborare" e ad instaurare un "rapporto privilegiato" con il privato che dopo aver goduto di ingenti finanziamenti pubblici (ultimi in ordine di tempo i 200mila euro di mutuo per la ricapitalizzazione di TSN che i cittadini di Sellero dovranno rimborsare ancora per molti anni, a fronte di una partecipazione societaria pari a zero), in cambio, non fa nulla più di quello che dovrebbe fare, investire in un'attività di carattere industriale e commerciale di sua esclusiva proprietà e di cui incasserà interamente gli auspicati utili futuri. Un'attività privata che pertanto risulta essere soggetta a rischi di impresa esattamente come tutte le attività imprenditoriali svolte sul territorio sellerese che però, non potendo contare sull'appoggio politico dell'amministrazione comunale, non godono e non godranno di questa corsia preferenziale "nell'espletamento delle pratiche burocratiche e nelle autorizzazioni" e nemmeno di questo "rapporto privilegiato" che, a nostro parere, configura un'evidente situazione distorsiva del mercato. Alla faccia dell'imparzialità dell'azione amministrativa.

Alle ormai trite e ritrite giustificazioni addotte dal Sindaco Bressanelli in merito ai mancati utili dovuti ai costi della materia ed ai problemi tecnici manifestati dall'impianto, riteniamo invece opportuno replicare proponendovi lo stralcio di un articolo apparso sul numero 4/2009 della rivista specializzata "Ambiente e sviluppo" in cui  l'Ing. Luigi Franco Bottio già direttore di Asm Brescia S.p.A. negli anni 70 e Segretario Generale dell'Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (AIRU), rispondeva così alle seguenti domande in tema di Teleriscaldamento:

D: "Quali sono le caratteristiche che ogni sistema di teleriscaldamento dovrebbe possedere?"

R:"Per la sua vocazione a servire per un lungo tempo alla collettività, un impianto di teleriscaldamento deve essere in grado di sostenersi economicamente a prescindere dall'incentivazione statale costituita dei certificati verdi. Una rete di teleriscaldamento organizzata da una città deve avere una prospettiva di vita tendenzialmente eterna, capace di resistere alla perdita dell'incentivo per decorrenza naturale dei termini o anche alla sua mancata erogazione.

Spesso si assiste di contro alla nascita di piccoli impianti privati che, una volta terminata l'incentivazione sono destinati alla chiusura perché antieconomici.

Si comprende come questa ipotesi leda fortemente i soggetti che negli anni si sono allacciati all'impianto (in molti casi non dotandosi di una caldaia autonoma, o rimuovendo quella esistente)."

D: "Quale comunità può pensare di realizzare una rete di teleriscaldamento?"

R:"Certamente comunità medio-grandi. La costruzione della rete comporta una spesa rilevante, che deve essere ammortizzata dal minor costo del calore rispetto alla produzione localizzata del calore spalmato su una clientela molto ampia e diversificata.

Si nota come occorra infatti avere una densità di carico, possibilmente mista (utenze civili che utilizzano la rete solo d'inverno per il riscaldamento e utenze industriali che utilizzano la rete anche d'estate, per esempio per il teleraffrescamento: una pompa di calore permette di far funzionare per esempio i frigoriferi dei supermercati nello stesso modo con cui funzionano quelli dei camper utilizzando il calore del motore).

Se lo studio preliminare non è ben fatto, l'impianto rischia l'aborto.

Un impianto a biomasse può funzionare anche per comunità abbastanza piccole, grazie ai forti incentivi per l'uso di biomasse. Ma occorre attentamente considerare il costo delle biomasse.

Spesso occorre correggere assunzioni errate alla base dei calcoli che portano a conclusioni troppo ottimistiche. Basta sbagliare le stime riguardanti gli allacciamenti previsti: lo stesso numero di utenze si allaccia in dieci anni invece che in tre e si è già alla soglia del fallimento."

A voi trarre le opportune valutazioni...

 
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IL VOSTRO CANCRO E' PIU' GRAVE DEL MIO. Un cancro ben più tragico, ben più irrimediabile del mio. Un cancro per il quale non esistono chirurgie, chemioterapie, radioterapie. Il cancro del nuovo nazifascismo, del nuovo bolscevismo, del collaborazionismo nutrito dal falso pacifismo, dal falso buonismo, dall'ignoranza, dall'indifferenza, dall'inerzia di chi non ragiona o ha paura. Il cancro dell'Occidente, dell'Europa e in particolare dell'Italia. (Oriana Fallaci)

Penso ad un popolo multirazziale
ad uno stato molto solidale
che stanzi fondi in abbondanza
perché il mio motto è l'accoglienza,
penso al problema degli albanesi,
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bisogna dare appartamenti
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e per gli zingari degli albergoni
coi frigobar e le televisioni.
....
penso che è bello sentirsi buoni
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Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo  coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria.”  Houari Boumedienne - Presidente algerino -  1974 - dinanzi all'Assemblea delle Nazioni Unite





 

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