Creato da tiger_papier4ever il 18/03/2009
 

ehi c'e nessuno qui

AGGREGAZIONE LUDICA DI CERVELLI PENSANTI

 

 

RATO L'IMMIGRATO

Post n°528 pubblicato il 26 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 

Simpatico video degli Oblivion che ironizza su un problema sul quale spesso i più

si mettono una benda sugli occhi.

L'immigrazione e il lavoro in nero..a me piace anche perchè mi ricorda la pubblicità

di Carosello..GRINGOOOO!!

 

 

 
 
 

simpatico spot vs la mafia

Post n°527 pubblicato il 25 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 
 
 

Utile per capire

Post n°526 pubblicato il 23 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 

Un video che spiega bene i motivi dei no tav, vi consiglio di scaricarlo e vederlo

poi con calma, ne vale la pena!

 

 

e anche questo vi aiuterà a capire!

 
 
 

IMPOSIMATO PARLA DELLA TAV

Post n°525 pubblicato il 23 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 

La mia inchiesta sul Tav, commissionata dal presidente della Commissione antimafia , non è mai stata discussa dalla commissione stessa”. E’ quanto afferma ai microfoni di “Ho scelto Manà” il giudice Ferdinando Imposimato, autore di ‘Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile’ (ed. Koiné Nuove Edizioni; pp. 191; € 14,50), un libro inchiesta sulla grande opera dell’alta velocità. “Quando nel 1992 stava prendendo avvio il Tav, – dice – mi accorsi che quest’opera pubblica era accompagnata da bombe e attentati contro le imprese che si trovavano lungo la tratta. Essendo allora membro della Commissione antimafia, decisi di fare un’inchiesta perché mi resi conto che nell’opera confluiva anche la malavita organizzata al fine di lucrare somme ingenti attraverso la moltiplicazione dei costi. E’ venuto fuori che nel Tav partecipavano politici corrotti e imprese della mafia”. Il costo dell’opera, come venne fuori nei vari processi di tangentopoli, che partiva da 29mila miliardi di lire, avrebbe dovuto raggiungere la somma di 300mila miliardi. “La cifra – continua Imposimato – serviva per coprire le ‘mazzette’ alla mafia e ai politici. Inoltre, la linea Tav è strettamente connessa con la morte di Falcone e Borsellino, i quali, parallelamente a me, avevano riscontrato le stesse ‘anomalie’ nel progetto Tav”. Tornando indietro cronologicamente, gli omicidi dei due giudici siciliani avvennero nel 1992, circa un anno dopo l’avvio del progetto del Tav. “Nonostante vi siano documentazioni delle connessioni con le mafie e con la corruzione politica, – conclude – la mia relazione non è mai stata discussa nella Commissione antimafia perché dopo due anni venne sciolto il Parlamento, a mio avviso, proprio per la mia inchiesta. Non potendo votare a favore per un’alta velocità imperniata sulla corruzione, la mia relazione non è stata mai più discussa. Tutto questo è di una gravità inaudita in quanto un’inchiesta fatta da un relatore su incarico del presidente della Commissione antimafia, non è mai stata presa in considerazione dalla Commissione antimafia”. #notav#

leggi articolo: http://www.lenovae.it/?p=68649

 

 

 
 
 

LA SATIRA NON DEVE SEMPRE FAR RIDERE

Post n°524 pubblicato il 19 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 

Questa trasmissione è stata seguita dal 6% degli Italiani, insomma quasi un flop,

personalmente ritengo che Sabina sia stata convincente come sempre ma la maggior

parte si aspettava di ridere dimostrando di essere ignorante perchè Sabina non è

una comica ma un personaggio a 360 gradi, istrionica, eclettica ed è normale

che la verità anche se in chiave satirica non faccia ridere!

 
 
 

Guardate questa foto

Post n°523 pubblicato il 12 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

Guardate bene questa foto, sicuramente rimarrà nella storia perchè ci trasmette 

dolcezza e per un attimo non ci sono differenze, solo umani impegnati in ruoli 

diversi ma per dirla come il  titolo di un film uscito adesso, "quasi amici".

Ma vediamo chi è l'uomo strano che sembra un furetto dei boschi, si chiama Turi

e sapete tutti che per essere salito sullo stesso traliccio dove cadde Luca e per aver

tentato di arrampicarsi su un cancello a Torino, mentre c'era Napolitano, gli hanno 

dato il foglio di via per 7 città e lui invece di incavolarsi trova ancora la voglia di

sorridere...forse c'è ancora speranza per un mondo migliore!

 

 
 
 

11 aprile parte occupazione terreni della Maddalena

Post n°522 pubblicato il 11 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 

11 Aprile, ore 9: Ltf occuperà i terreni della Maddalena

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 09/03/2012 - pag. 2

 

I lavori nella parte di amplia­mento del cantiere non potranno iniziare prima di aprile. I proprietari sono stati, infatti, convocati per l'esecuzione dei decreti di occu­pazione e per il verbale sulla consistenza dei beni l'11 aprile alle 9. Era questa la data, con l'orario preciso, che la questura non voleva fosse rivelata ai No Tav senza, prima, avere esteso la recinzione e la vigilanza del "sito di interesse strategico".

Sono così arrivate ai destinatari solo in questi giorni le comunica­zioni di occupazione temporanea dei terreni di ampliamento del cantiere della Maddalena. La mattina stessa dell'ampliamento per decreto prefettizio (per motivi di ordine pubblico) Ltf aveva su­bito fatto sapere che erano anche"partite" le lettere ai proprietari. La spedizione delle raccomandate è dei primi giorni di marzo, e sono state ritirate dai destinatari solo questa settimana. Si tratta di 64 particelle già individuate da tempo. La richiesta dei decreti per l'occu­pazione temporanea era stata avanzata da Ltf il 16 maggio dell'anno scorso. Rfi aveva emanato i decreti il 21 luglio, quasi un mese dopo lo sgombero dell'occupazione della Maddalena. Per motivi di ordine pubblico il prefetto aveva però chiesto di attendere l'invio delle comunicazioni al momento più propizio. L'assedio al cantiere e le tensioni si sono protratti fino ad oggi. Quel "momento opportuno", tante volte dato per imminente negli ultimi mesi, è arrivato solo con l'ordinanza prefettizia che ha imposto l'ampliamento della recinzione per motivi di ordine pubblico ed eseguito lo scorso 27 febbraio.

 

Tra gli intestatari delle particelle figurano pochi No Tav. Questa parte, infatti, non è quella su cui il movimento organizzò la seconda "compra un posto in prima fila". I terreni comprati da 72 No Tav, che corrispondono, più o meno, alla vigna con la baracca in la­miera, sono stati prudentemente lasciati fuori dall'area di cantiere e non saranno più interessati da occupazioni o espropri. La parte interessata era stata presa in ca­rico un po' "di corsa" dai No Tav della zona che avevano contattato solo alcuni proprietari. In pratica è interessata solo l'area intorno alla baita. Una di questi intestatari No Tav è Marisa Meyer, un altro è Luca Abbà. Proprio Abbà, che risulta proprietario della particella catastale n. 588, attraverso i propri legali, ha spedito a Ltf una diffida «a porre in essere attività extra ordinem di lesione del diritto dominicale», cioè ad effettuare qualunque lavoro prima dell'acquisizione temporanea. Ma la stessa ordinanza del prefetto (su cui pesa proprio il ricorso dei legali dei proprietari No Tav) vieta a Ltf di eseguire qualunque operazione prima del completamento delle procedure previste dalla legge sugli espropri.

 

Intanto, però, sono ben evidenti i danni già causati alle proprietà du­rante la posa dei betafence e delle recinzioni il 27 febbraio. Ltf assi­cura che saranno computati nelle indennità da corrispondere ai pro­prietari. A proposito di indennità, per la proprietà di Marisa Meyer, intorno alla baita, che ha una su­perficie occupata di 919 metri quadrati classificata a "castagneto da frutto", Ltf corrisponde 114,88 euro l'anno per quattro anni.

 

 
 
 

l'UE bacchetta ancora Italia e Francia

Post n°521 pubblicato il 11 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 

L'UE bacchetta ancora Italia e Francia: "Fate la vostra parte"
Il governo dovrà stanziare 2,7 miliardi senza tentennare: l'Europa sarà rigida

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 09/03/2012 - pag. 3

 

Non bastano i 20 milioni ancora da stanziare, dopo tre anni, per coprire appena il 10 per cento di quanto promesso per il trasporto ferroviario torinese. Il governo italiano deve ancora mettere almeno 220 milioni per potere utilizzare i fondi europei. Così, mentre i suoi 671,8 milioni di euro come contributo del 50 per cento alla progettazione e ai lavori preparatori della tratta transfrontaliera, l'Unione europea li sta già versando ai due stati, la stessa premura non si può riconoscere a Italia e Francia. Se il costo intero del Tav, in questa tranche fino al 2014, è di un miliardo e 300 milioni, Italia e Francia devono ancora rendere disponibili oltre 400 milioni, divisi in due. Del miliardo e 300 milioni necessari, Ltf ha in cassa solo 900 milioni.


Ma, a ben vedere, la cifra che deve sborsare subito l'Italia è addirittura di 500 milioni. Il valore complessivo della progettazione e delle opere di avvio dei cantieri ammonta, infatti, a ben 2 miliardi. Una cifra che somma il miliardo e 300 milioni del "pacchetto" 2007-2013 finanziato dall'Ue e altre tranche precedenti non ancora pagate, che si perdono nei meandri della rendicontazione ma che i contabili di Ltf hanno ben presente.


Oltre a questa spesa, per quanto riguarda l'Italia, il rispetto degli impegni europei deve anche concretizzarsi al più presto nell'approvazione da parte del Cipe del conto economico della tratta transfrontaliera. Il Cipe ha infatti approvato solo il progetto preliminare, ma non ha ancora approvato la spesa. Altro aspetto che richiama il governo Monti alle sue responsabilità nei confronti dell'Europa. Per gli impegni presi, bisogna quindi destinare, senza altri tentennamenti, 2,7 miliardi di euro.


Per tutto questo l'Europa bacchetta ancora Italia e Francia. Ma questa volta lo fa in sordina, in un incontro a porte chiuse che si è tenuto a Chambéry martedì scorso. Il supervisore del corridoio mediterraneo (l'ex corridoio 5) Laurens Jan Brinkhorst, ha ricordato alla Cig, a Ltf, all'Osservatorio e ai due governi, che l'Unione europea sarà molto rigida nel concedere un ulteriore finanziamento per l'avvio dei cantieri. E non è certo che questo finanziamento sarà al 40 per cento. Sarà fondamentale, ha detto Brinkhorst a Chambéry, che al 31 dicembre del 2015 i due stati dimostrino di avere speso tutti i fondi precedentemente assegnati secondo gli accordi e i rendiconti. Altrimenti non ci saranno nuovi finanziamenti.


Quindi, per andare avanti, gli stati devono continuare a fare la loro parte. Brinkhorst stavolta è preoccupato soprattutto per il comportamento dei Francesi. Mentre si avvia alle battute conclusive "l'inchiesta pubblica" sulla tratta nazionale francese (scadenza prorogata al 13 marzo), non si possono ancora avviare i sondaggi e la progettazione definitiva per quel tunnel geognostico di Saint Martin La Porte che, tra una discenderia e l'altra, dovrebbe poi passare come una parte di una canna del tunnel di base già in fase definitiva di realizzazione.


A fare temere che non si arriverà a dimostrare che si sta così già iniziando il tunnel di base entro il 2015, ci sono le scadenze elettorali francesi. Le decisioni dovranno essere prese dal nuovo ministro dei trasporti francese che verrà fuori dopo le presidenziali. Poi, il parlamento dovrà ratificare il nuovo accordo tra Italia e Francia: in tutto, il tempo stimato è di oltre un anno. Mentre l'Unione europea pretende un quadro chiaro alla sua scadenza elettorale fissata nel 2014. La scadenza della rendicontazione, a fine 2015, si porta dietro anche la conferma che i lavori del tunnel di base su lato Italia possono slittare ancora, fino al 2016.


Intanto, ieri, il governo ha confermato per la prima volta ufficialmente che la cifra da destinare alle "opere di compensazione" ammonta a 135 milioni, pari al 5 per cento dei 2,7 miliardi di spesa italiana per la tratta transnazionale. Rimane la questione se questi soldi saranno spesi per tutti i comuni della valle di Susa toccati dal tracciato (anche quello della seconda fase) oppure solo per Susa, Mompantero, Giaglione, Venaus, Chiomonte e Bussoleno, cioè per i comuni toccati dai cantieri della prima fase, quella del tunnel di base e delle opere di accesso.



L'Autorità Ambientale francese "raccomanda di rimediare". Non bocciati, ma rimandati, questo sì. Si parla "dell'impatto ambientale complessivo" delle strutture connesse alla nuova linea ferroviaria. L'Autorità non si accontenta della documentazione presentata da Rff (la società pubblica che gestisce la rete ferroviaria francese, gemella dell'italiana Rfi, assieme alla quale gestisce il cento per cento delle azioni della Lyon-Turin Ferroviaire) chiede approfondimenti sulla "sistemazione delle stazioni e delle tratte urbane resa necessaria dal traffico più intenso". Pretende poi chiarimenti della sistemazione "dei campi e dei boschi" attraversati dalla nuova linea.

Il rischio inondazioni
All'impatto ambientale sono dedicate sette pagine. L'Autorità "ritiene che lo studio di impatto non ha il livello di precisione, di completezza e non tiene adeguatamente conto delle specificità locali". Partiamo dall'acqua: "Si raccomanda di completare gli studi... e di precisare le misure tecniche che si intendono prendere... tenuto conto dell'importanza dell'elemento "acqua" per questo progetto". Un capitolo fondamentale riguarda le zone umide e a rischio inondazioni. L'opera, raccomanda l'Autorità, "deve essere trasparente", cioè non deve ostacolare il deflusso delle acque: "La società Rff deve dimostrare la trasparenza idraulica dell'opera, senza limitarsi ad affermarla".


C'è poi la questione dello "smarino" che preoccupa anche in Val di Susa: "Nello studio sull'impatto bisogna fornire dettagli sul trattamento del materiale proveniente dallo scavo dei tunnel, che richiederà lo smaltimento di dieci milioni di metri cubi". Quindi il punto forse più scomodo per i sostenitori dell'opera in cui si raccomanda un "migliore studio sull'impatto" precisando "la valutazione socio-economica del progetto".

Qui l'Autorità pare mettere in discussione i dati sulla redditività dell'opera: "Tenuto conto della fortissima probabile sensibilità dei risultati di redditività alle ipotesi delle diverse scadenze, l'Autorità raccomanda di mettere in relazione le ipotesi di traffico dello studio socio-economico con quelle dello studio di impatto" tenendo in conto le diverse fasi del progetto "e di indicare la sensibilità dei risultati a ipotesi di traffico merci più deboli di quelle considerate...". Insomma, il calcolo dei benefici non può essere effettuato sull'ipotesi più ottimistica. L'Autorità avverte di "aver avuto comunicazioni di nuove previsioni di traffico differenti da quelle che sembrano essere state prese in considerazione nella valutazione socio-economica attuale...". L'Autorità non ha potuto conoscere "per giunta gli impatti di queste nuove ipotesi sui calcoli di bilancio del progetto".

E qui un punto chiave: "Il risultato abbastanza debolmente positivo (dei calcoli presentati dalla società realizzatrice, ndr) è dipendente da una parte di ipotesi di traffico non stabilizzato e dall'ipotesi di scadenze di lavoro molto serrate". In sostanza l'Agenzia pare dubitare che "un ritardo, che non appare inverosimile" nella realizzazione dell'opera "modificherebbe la redditività ipotizzata". Dubbi sostanziali. L'Autorità raccomanda: occorre chiarire in che cosa la redditività sarebbe influenzata dai ritardi per dare "una buona informazione al pubblico sulla reale utilità del progetto".

Il dossier dell'Autorità non è passato inosservato in Francia. Le associazioni ambientaliste Frapna e Fne inizialmente avevano dato il via libera al Tav,
adesso chiedono una proroga della discussione pubblica. Alcuni partiti, come anche una parte dell'Ump, cominciano a nicchiare.

Dubbi cugini

Difficile dire se nella battaglia del Tav si stia per aprire un fronte francese. Finora la popolazione era in gran parte favorevole. Merito anche del lungo lavoro di preparazione compiuto dai governi di Parigi . La legge del 2002 ha previsto che in val Maurienne l'86% delle imprese siano locali. Il personale dei cantieri si appoggia ad alberghi e ristoranti della zona. Poi sgravi fiscali, ipotesi di destinare alle comunità locali il ricavato della vendita della roccia scavata. Per finire con il dibattito pubblico che si sta concludendo in questi giorni. Vero, i lavori per le gallerie preliminari sono quasi finiti. Ma in Francia da più di dieci anni stanno lavorando anche per preparare il terreno "umano 

 

 
 
 

non è vero che tutto è già deciso

Post n°520 pubblicato il 08 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

Ingranditevi questo video, ascoltatelo bene fino alla fine e poi mi direte cosa ne

pensate...stanno gicando davvero sporco, manipolano pure le informazioni...

 
 
 

la brigata cretinetti

Post n°519 pubblicato il 07 Marzo 2012 da tiger_papier4ever
 

 

 

Maurizio,

chi scrive è un ex operaio della ThyssenKrupp di Torino, dove nel 2007 sono morti 7 ragazzi (3 avevano solo 26 anni)… ARSI VIVI in nome del profitto. Apprezzo il tuo tentativo di aprire una sorta di dialogo con il Mov. NO TAV ma credo che la verità di cui parli è molto diversa dalla quella che va delineandosi nella pratica. Capisco che non fa piacere lasciare casa e famiglia per andare a presidiare un posto che nemmeno conosci e per giunta per “4 soldi”, come affermi (e non stento a crederlo): per queste motivazioni, visto che vi definite difensori dell’ordine e della Costituzione, dovreste prendere posizione CONTRO la Tav, perché è espressione degli interessi di uno Stato retto dagli emissari delle banche (Monti in Italia, Papademos in Grecia, ecc. che questa crisi l’hanno creata!) che lede TUTTI, ANCHE VOI (e le Vostre famiglie).

Definirvi operai mi pare fuori luogo, visto che spesso e volentieri (gli operai) li prendete a calci: per es. il Mov. Pastori Sardi caricati a freddo appena scesi dalla nave a Civitavecchia lo scorso anno per manifestare contro Equitalia, che li sta strangolando!…E dimmi che sono dei facinorosi persone che producono latte e si alzano tutte le mattine alle 4 per accudire il bestiame!….O quelli dell’Alcoa di Portovesme caricati davanti all’ambasciata americana a Roma per difendere il proprio posto di lavoro! La storiella che “eseguite solo ordini” scusa ma è troppo semplicistica: dietro queste affermazioni si nascondono vecchie e nuove nefandezze (fascismo e nazismo ieri, Casapound e FN oggi!). IO NON PESTEREIMAI UN LAVORATORECHE DIFENDE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO! Voi lo fate spesso e volentieri, quindi come potete pretendere che la gente vi veda di buon occhio (dopo Cucchi, Aldrovandi, Uva e centinaia di morti di Stato in manifestazioni, Commissariati, carceri, CIE, ecc.)? NESSUNO VI OBBLIGA AD ESEGUIRE GLI ORDINI, SPECIE SE ANTIDEMOCRATICI E ANTIPOPOLARI!!! Ribellatevi democraticamente.

Ormai siete i difensori di una cricca di corrotti, mafiosi e affaristi, compresi coloro che hanno ucciso i miei 7 colleghi di lavoro, TUTTI A PIEDE LIBERO NATURALMENTE (!) in attesa magari della depenalizzazione in secondo grado e dell’assoluzione in Cassazione. Chi li ha uccisi i miei 7 colleghi di lavoro? La distrazione!….Alla faccia della legalità che andate predicando!…Mentre c’è gente che è DA MESI IN CARCERE PER AVER LOTTATO PER DIFENDERE IL PROPRIO FUTURO! La giustizia che difendete (e per cui rischiate la vita per 2 soldi…) è la stessa legalità borghese che lo Stato democratico infrange sistematicamente ogni qualvolta deve difendere i propri interessi (Tav, inceneritori, discariche, tasse e misure lacrime e sangue per i lavoratori, Voi compresi!)!

Chiedere ai NO TAV di non essere “violenti” sarebbe come aver detto ai partigiani durantela Resistenzadi cacciare l’invasore nazi-fascista con le badilate! Lo Stato (di minaccia) ha iniziato una guerra e Voi non siete altro che (spesso consapevoli) pedine di questa guerra contro la popolazione valsusina (ma non solo, visto chela Tavè un vero e proprio banco di prova per l’instaurazione di misure autoritarie e repressive da estendere anche altrove, in perfetto stile dittatoriale).

Se siete così democratici e non avete nulla da nascondere allora perché: 1) quando prestate servizio in borghese non esibite (quasi) mai un documento di identificazione (Voi stessi quindi contravvenite alle prescrizioni del T.U.L.P.S., che impone invece di identificarsi dichiarando generalità, nr. di matricola e corpo di appartenenza); 2) non avete un codice di identificazione personale su divisa e casco, come in altri Paesi (Vi gioverebbe assai, si isolerebbero subito i “facinorosi”,che dileggiano il Corpo di appartenenza con comportamenti violenti e fuori da ogni regola; 3) se Voi potete riprendere, scattare foto e acquisire materiale di terzi non può farlo un qualunque manifestante nei Vostri confronti, senza subire ritorsioni?

Magari se i volantini diffusi ai presidi e manifestazioni cercaste di leggerli e di capire le ragioni delle proteste che stanno dall’altra parte, non solo per di cercare estremi per nuove denunce e misure repressive, il clima sarebbe certo diverso.

Prendete esempio da Paolo F. Oreste, il poliziotto che ha denunciato le violenze delle forze dell’ordine (definite “inenarrabili”, http://www.rednest.org/estendere-e-rafforzare-la-vigilanza-democratica-lettera-aperta-di-francesco-paolo-oreste/) perpetrate ai danni della popolazione di Terzigno (Na) durante le cariche contro la costruzione delle discariche, che ha firmato anche un Appello alla Vigilanza Democratica.

Al Carabiniere sardo osannato per la sua temperanza – per non aver risposto alle provocazioni del manifestante – vorrei far notare che la Sardegna(la Sua e la Mia terra…) èla Regioned’Italia più militarizzata, ospitando: diverse basi N.A.T.O., che producono morte (tumori da uranio impoverito, per il quale sono morte anche decine di militari, la più lampante dimostrazione che per lo Stato siete solo truppa di manovra per i suoi loschi affari, da utilizzare per alimentare lo scontro masse contro masse anziché masse contro classe dominante: leggetevi Marx!!!) e devastazione ambientale (in uno dei paradisi naturali più belli al mondo), poligoni di tiro Interforze (come il Salto di Quirra, dove per 140 mila euro l’ora qualsiasi esercito alleato può testare armi di ogni genere, contro la salute dei cittadini – che dovreste tutelare – e contro l’ambiente, gravemente compromesso da scorie altamente nocive per qualunque forma di vita), aree interdette e servitù militari dislocate ovunque, anche in posti di rara bellezza naturalistica. A lui che è sardo come me chiederei di interrogarsi sul perché questo Governo taglia sanità, istruzione e trasporti e costringe migliaia di giovani sardi (come me del resto, torinese per caso in quanto figlio di emigrati di Oristano e Nuoro), devono allontanarsi dalla terra natia a cercare altrove alterne fortune (compresi moltissimi giovani appartenenti alle Forze dell’Ordine, vero e proprio bacino di reclutamento per migliaia di giovani proletari, sottoproletari e figli di operai provenienti dalle zone più povere d’Italia, specie il Sud, che questo Stato ha sempre trattato come “terra di conquista”) quando invece i soldi (invero molti, anche se si sbandiera continuamente la mancanza di risorse economiche, ma decine di aerei da guerra non ce li facciamo scappare, non si sa mai dovesse attaccarci San Marino!) vengono sperperati in opere mostruose e inutili comela Tav(ma non solo) e andrebbero invece spesi per creare POSTI DI LAVORO (sicuri e dignitosi per tutti, non come alla Thyssenkrupp, dove il terzo gruppo al mondo per produzione di laminati piani inossidabili da 3,4 miliardi annui di fatturato non voleva spendere 60 (merdosi) euro per un estintore!!! Che rabbia…..), SERVIZI e migliorare le condizioni di vita di TUTTI (quindi anche di Voi appartenenti alle Forze dell’Ordine e delle Vostre famiglie, che mandate i vs. figli a scuola e fate la spesa negli stessi mercati e supermercati dove anche noi incontriamo mille difficoltà con salari sempre più magri e “la solita insalata oggi pare più salata”, tanto per citare un grande artista del Movimento).

Un’ultima parola vorrei spenderla per chiedere che si dia il via ad una campagna mediatica di boicottaggio de “il Giornale” e personalmente contro il suo Direttore, il pennivendolo A. Sallusti (Chiedi immediatamente scusa a Luca Abbà e alla sua Famiglia per aver definito un pacifico combattente per la libertà un cretinetto. Sallusti vergognati!) L’Ordine dei Giornalisti dovrebbe radiarlo e prendere immediatamente le distanze da un simile personaggio, che non fa altro che alimentare la guerra fra poveri.

Spero che questa lettera ottenga una risposta e apra realmente un dibattito e che questa nota pubblicata su fb non sia solo una giustificazione per lavarsi la coscienza e dire che Vi dispiace, anche se apprezzo l’intento.

MIRKO “cretinetto” PUSCEDDU, ex operaio ThyssenKrupp Torino

Lorenzo Masera, Valeria Cutolo, Linda Mia Lizzy, Gianfranco Genta, Martina Gigiona Marcesini, Daniela Perino, Silvia Comoglio, Ciro Torre, GlobalInfoAction Italia liked this post

 
 
 

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